Quel fenomeno di Jean-Marc Roulot col suo Meursault Porusot 2013

Quel fenomeno di Jean-Marc Roulot col suo Meursault Porusot 2013

di Alessandro Morichetti

Era la bottiglia più attesa della serata e, come accade raramente, il più atteso non fallisce. In una batteria da urlo, cui sarebbero seguiti il Barolo 2001 di Bartolo Mascarello e il Barbaresco 2013 Rabajà di Bruno Giacosa, il Meursault Porusot 2013 di Jean-Marc Roulot ha entusiasmato me e il mio commensale.

Un distillato di bellezza e proporzione minimalista non lascia mai indifferenti e già una volta rimasi incantato da Roulot. Eravamo alla cena inaugurale della manifestazione In Bianco a Torino (organizzata da Camillo Favaro ed Artevino), sedevo accanto alla squisita Mateja Gravner in una bella tavolata con fiori di produttori e il vino che monopolizzò la mia attenzione fu un colpo al cuore che riconcilia con la vita, i kili di troppo, le tasse e gli amori travagliati. Il Meursault-Charmes 2010 di Jean-Marc Roulot mi è rimasto in testa per anni, icona lampante di purezza, nitore e sapienza.

Roulot

Con questo animo ero in attesa del secondo appuntamento. Non nell’orgia di una fiera ma protetto dal calduccio di una cucina casalinga di Langa che mi sta facendo impazzire ogni volta di più (Osteria dell’Unione a Treiso, non a caso sede del corso di Intravino a maggio. Spoiler: a breve il programma completo).

Ebbene, che cavolo di splendore. Un monumento di piacevolezza straniante che tintinna le narici con pennellate sottilissime, sussurate: una girandola di erba medica che diventa finocchietto che diventa burro d’alpeggio che diventa iodio che diventa pietra e poi ricominca da capo cambiando ogni volta registro e volume. Un naso in cui perdersi.

In bocca il vino ha una tensione devastante, pari solo al sapore interminabile. Classe, pulizia e finezza ad altissimi livelli per una bevuta dinamica, scattante e progressiva, capace di mostrare e conquistare senza ostentare. Bello tornare sul bicchiere anche mettendolo accanto al Barolo 2001 di Bartolo Mascarello perché la terziarizzazione del secondo invece che coprire la gamma di Porusot ne ha dilatato il ventaglio, rimarcando ulteriormente una stoffa strabiliante.

Roulot

Produttore del cuore, al terzo appuntamento sarò elegantissimo.

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Alessandro Morichetti

Tra i fondatori di Intravino, enotecario su Doyouwine.com e ghost writer @ Les Caves de Pyrene. Nato sul mare a Civitanova Marche, vive ad Alba nelle Langhe: dai moscioli agli agnolotti, dal Verdicchio al Barbaresco passando per mortadella, Parmigiano e Lambruschi.

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