Professioni a numero chiuso: il vignaiolo

di Antonio Tomacelli

urloNotte da incubo stanotte e oggi somiglio all’urlo di Munch. So a cosa state pensando ma no, questa volta la peperonata non ha colpe, poveretta. La responsabilità dei miei incubi notturni è tutta di mio figlio e dei discorsi sul suo futuro durante la cena. “Papà” mi dice, “voglio fare il vignaiolo”. La mezz’ora seguente è servita ai congiunti per salvarmi dal boccone incastrato nell’esofago. “Ma come” gli ho risposto “hai diciott’anni e tutta la vita davanti, perchè vuoi complicartela con il vino?”

Piccolo inciso: la colpa è tutta mia che me lo sono tirato dietro fin da moccioso tra cantine e filari e adesso guarda che bel risultato, si è innamorato di una vigna. “Perchè non fai il notaio, piuttosto?” gli ho chiesto supplicante “Papà farà mille sacrifici per farti studiare e vedrai che belle soddisfazioni”. Niente, testardo come un mulo, “voglio fare il vino”. Ora, fatti due conti (si fa per dire, la notte è lunga) mi conviene tirare la cinghia per i prossimi cinque anni e mandarlo a pagamento alla Bocconi.

Lo so, tra fuori sede e retta mensile mi costerà un botto, ma vuoi mettere in confronto a una cantina, un terreno vocato (si dice così, vero?) e un minimo di rete commerciale? No papi, non se ne parla proprio. Il vignaiolo è una professione a numero chiusissimo, peggio dei notai e dei dentisti, non ce la possiamo permettere. A parte il superenalotto o una ricca eredità altre possibilità per un giovane di mettersi a imbottigliare io non ne vedo. E voi? Non avreste consigli da dare a un padre disperato? Ditemi, vi prego, quanti chili di cambiali servono per aprire una cantina?

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Antonio Tomacelli

Designer, gaudente, editore, ma solo una di queste attività gli riesce davvero bene. Fonda nel 2009 con Massimo Bernardi e Stefano Caffarri il blog Dissapore e, un anno dopo, Intravino e Spigoloso. Lascia il gruppo editoriale portandosi dietro Intravino e un manipolo di eroici bevitori. Classico esempio di migrante che, nato a Torino, va a cercar fortuna al sud, in Puglia. E il bello è che la trova.

10 Commenti

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VigneriManonPosso

circa 14 anni fa - Link

con un nick come il mio vuoi che non risponda al tuo post? è vero credo che tu abbia ragione, è un lavoro di casta nel più dei casi quelli che poi proprio non sopporto sono i ricchi industrialotti che hanno inquinato terreni e falde magari con la fabbrichetta e poi in terza età vogliono darsi alla campagna arghhhhhh io sarei per spronare tuo figlio, soprattutto se ha solo 18 anni. e magari dopo tanti giri farlo rimanere in puglia, nel nostro sud e prenderci cura della nostra terra io un quartino di progetto ce lho in testa. chiaramente se va in porto l'esclusiva è di Intravino!!

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dansan

circa 14 anni fa - Link

se me lo mandi un paio d'annetti (ma forse anche solo una stagione, il tutto dipende dalla tempra del baldo giovincello...) a prendersi cura, seguendo mano sicura, di un paio d'ettari di vigna e di qualche metro quadro di cantina poi possiamo vedere se ha stoffa o meno, che ne pensi?! incondizionati "auguri" :-)

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Stefano Caffarri

circa 14 anni fa - Link

facile. 1. eredita il podere 2. vende una delle tue fabbriche 3. vince al superenalotto. "Quartum non datur"

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Luca Ferraro

circa 14 anni fa - Link

il trucco per farlo desistere è farlo lavorare in vigna! 1 anno e poi si vedrà se ha la stoffa! Se tiene duro, lavori umili in cantina, sfecciare, lavare serbatoi, pulire ecc ecc. se ancora resiste vai in banca con il berretto e un passamontagna! auguri

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gianpaolo

circa 14 anni fa - Link

ah, ah, ah, esiste un altra strada: debiti, mutui, cambiali agrarie, posso dare lezioni in materia a chiunque. La cosa ironica e' che, se ce la faccio a ripagarmi l'azienda nei prossimi vent'anni (dieci e passa gia' sono andati), probabilmente i miei figli non ne vorranno sapere di fare gli agricoltori :)

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Simone e Zeta

circa 14 anni fa - Link

Guarda, farò uno sforzo e, se i tuoi figli non vorranno, mi accollerò la tua aziendina di "così poco" soccesso!;-)

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ex cantiniere

circa 14 anni fa - Link

ho chiuso la mia MERAVIGLIOSA azianda Vinicola da settembre e ancora sto cercando di recuperare crediti... No No Noooooo, il problema è tutto nei pagamenti che non arrivano. Per fare qualita' ci vogliono €, ma poi non ti vogliono pagare... il futuro è delle multinazionali. Fagli fare il dentista

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cheese and house

circa 14 anni fa - Link

Salve anzitutto complimenti per il vostro stile. Una battuta sarcastica che gira nel circuito finanziario londinese a proposito del fenomeno del ritorno alle origini contadine dice più o meno: "Sai come si riesce a fare una Piccola Fortuna? Si prende una Grande Fortuna e si investe in un'azienda agricola". Penso che sia esaustiva. Concordo con quello detto sopra da altri miei colleghi viticoltori e mi unisco a loro nel proporre la mia azienda come terreno di stage per suo figlio. Il problema per lei è che rischia di fare ancora più guai pechè potrebbe tornare convinto delle sue scelte. Il prodotto della terra spesso non paga ma la terra e le piante ricambiano in altri valori. un caro saluto

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Luciano

circa 14 anni fa - Link

A ragione Giampaolo, cambiali-mutui-fidi-extra fidi, per iniziare a fare un lavoro che fino a trenta anni fa tutti schivavano, qui la terra e i poderi te li tiravano dietro, vendevano per andare a opera e perdere quel "puzzo di stalla" e quella terra da sotto le scarpe che quando andavi in paese ti evitavano come un appestato. Eh si le cose son cambiate, ma come si dice " un pò corre il cane e un pò corre la lepre....." A parte questa piccola polemica cosiglio mio, continua a farlo studiare, per questo lavoro il sapere non è mai troppo, devi essere un buon contadino,commercialista,chimico,agronomo........oltre che manager, avvocato,bravo nelle pr, capace con inglese-tedesco-fra poco anche cinese, sapere usare internet non bene ma meglio,etc Non che le debba fare tutte ma più ne sa e meglio è

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Paolo Ghislandi

circa 13 anni fa - Link

E' un mestiere sorretto dalla pura passione, impagabile in termini di soddisfazioni e qualità della vita e delle amicizie. Economicamente credo non esista attività più infame da iniziare, con un Business plan che prevede il primo rientro dell'investimento a 30 anni da quando pianti le barbatelle.. Ma.. la vita non è solo economia e un vignaiolo mosso da passione e forti ideali non può che contribuire a fare del bene a questo mondo. Inoltre se il ragazzo incomincia giovane e scegli il posto giusto puoi usufruire di alcuni aiuti comunitari da non trascurare.. Ciao Paolo

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