Produttori che non ti aspettavi. Quelli che si vergognano del loro vino

Produttori che non ti aspettavi. Quelli che si vergognano del loro vino

di Fiorenzo Sartore

E poi succede che qualcuno si vergogni del vino che fa. Succede cioè che un produttore, più o meno all’improvviso, si accorga di avere a listino un vino che (secondo lui) è fuori trend, fuori moda o fuori chissacché. Quindi nascono storie imbarazzanti o buffe, tipo queste che, manco a dirlo, ho vissuto di persona. I nomi sono stati cambiati per proteggere gli innocenti, io sono esattamente io.

Scena 1. Io e un rappresentante. Un foglio di ordini aperto sul tavolo, interno giorno di un’enoteca.
Io: allora mi mandi la vendemmia 2015.
Rappresentante: no, abbiamo ancora il 2014, Mario [nome fittizio del produttore] dice che il ’15 non lo soddisfa e lo mette in giro l’anno prossimo.
Io: raro caso di produttore contento del ’14 e insoddisfatto dal ’15.
Rappr: non me ne parlare. Dice che è troppo fruttato.
Io: eh?
Rappr: hai capito bene. È troppo fruit bomb, non assomiglia allo stile naturale che Mario intende…
Io: cioè qui la situazione ci sta sfuggendo di mano, lo capisci? Adesso siamo al punto che quando un vino è troppo fruttato non va più bene?
Rappr: la situazione c’è sfuggita di mano da un pezzo.

Scena 2. Io e un produttore nella sua cantina. Alcune bottiglie aperte, due bicchieri, il mio taccuino per gli appunti.
Produttore: alla fine ci sarebbe anche un cabernet sauvignon, se lo vuoi assaggiare.
Io: certo che sì – non ricordavo che avessi anche un cab.
Produttore (timidamente): ma… vedi, è una vigna messa nel 1994.
Io: Quindi?
Produttore (si gira da un’altra parte): …perché in quegli anni sai, il cabernet si metteva… cioè andava bene…
Io (carogna): mi risulta che il cab lo mettano pure oggi.
Produttore (guarda il soffitto): …perché in quegli anni anche la barrique andava molto e allora, sai, per il mercato inglese…
Io (carogna che ha già capito dove si va a parare): eh certo, cosa vuoi che ne capiscano gli inglesi di vino.
Produttore (ridestato dalla mia carognitudine): ma no! Voglio dire: quello era un vino anni ’90, oggi vanno altre cose!
Io: il punto è se questo cabernet sauvignon è buono o no, Mario.
Produttore: mah… quelli del Gambero ci volevano dare i tre bicchieri ma io non ho mandato i campioni, non volevo che premiassero proprio quello.
Io: tu non sei mica normale, Mario.

Scena 3. Io e un produttore (col quale ho MOLTA confidenza). Ad un tavolo di una fiera medio grande. Diciamo tipo Piacenza, diciamo tipo Fivi. Molte bottiglie sul tavolo, ma ne manca una.
Io: ma come mai non hai portato il tuo Poggio al Tombolo??
Produttore (ostenta amnesia): cosa? Quale?
Io: il Poggio al Tombolo 2013. Quello che ti ho preso ancora nell’ultimo ordine, non l’hai portato. Però hai sul tavolo il Salto del Fosso 2014. Ma cosa diav?
Produttore (ha ritrovato la memoria): il Poggio non mi rappresenta, non rappresenta la mia filosofia. È meglio il Salto ’14.
Io (carogna alle solite): da quando esattamente tu hai una filosofia?
Produttore: lo sai cosa voglio dire. Il Salto del Fosso 2014 è il genere di vino che voglio fare da adesso in poi.
Io: ti faccio presente che quel 2014 è un 84/100 mentre il tuo vino di punta è un 90/100 anche nelle annate sfigate.
Produttore (sarcastico): ah ecco, tu e i tuoi punteggi…
Io: ah ecco, tu e il tuo vino minimalista. Adesso ci manca solo che mi dici che non produrrai più il Poggio.
Produttore: ecco, stavo appunto per dirtelo.

[Sipario]

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Fiorenzo Sartore

Vinaio. Pressoché da sempre nell'enomondo, offline e online.

7 Commenti

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Marco

circa 7 anni fa - Link

E' (anche) colpa di voi critici se li fate vergognare e di noi che vi leggiamo. D'altra parte come ogni attività umana anche il consumo di vino è fortemente soggetto a mode. Se la gente non ascolta più la musica pop di 30 anni fa o non indossa più le camice grunge, non è che la musica di adesso sia meglio o siano preferibili i calzoni alle caviglie senza calze, è solo cambiata la moda. I produttori se ne rendono conto ma appunto le vigne piantate nel 94 sono li, anzi magari stanno proprio ora iniziando a fare buoni vini...

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massimo

circa 7 anni fa - Link

Fortissimi questi aneddoti , ricordano molto quelli del Masna su enogea

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Samuele

circa 7 anni fa - Link

Che poi inseguire le mode nel vino è praticamente impossibile. Se oggi va, per dire, il merlot barriccato nel ciliegio intanto che pianti la vigna, la rendi produttiva e poi compri le barriques e lo affini la moda è gia cambiata. E' un moto infinito, meglio assestarsi su vitigni del territorio e/o fare vini in cui credi. IMHO

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vinogodi

circa 7 anni fa - Link

...il gatto che annusa il vino è meraviglioso...

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abi

circa 7 anni fa - Link

Appena si volta il vino ricorderà un Sauvignon. Mi ricordo ad un corso di degustazione ("..saprà anche di foglia di peperone ma su cui un gatto ci ha pisciato sopra"))

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Nelle Nuvole

circa 7 anni fa - Link

Non si tratta di vergogna, ma di consapevolezza, almeno nella maggior parte delle volte. Quello che hai scritto Fiore, in modo divertente, è una sintesi di ciò che si aggira nella mente di un vignaiolo, o anche, se vuoi, un produttore di maggior quantità di vino. Si comincia a compiere l'Atto Agricolo (aaagghhhh, un modo di dire orrendo, ma oggi usa così) da giovanotti, poi si cresce, ci si confronta con altri produttori, pure di zone lontane. Col tempo si conosce sempre più il proprio luogo di lavoro, vigna e cantina. Io ho notato che proprio dalla fine degli anni ottanta c'è stato un bel giro di montagne russe relativamente non solo ad uno stile enoico, ma anche ad un modo di percepire la tipicità di una denominazione Cioè l'acquisizione di una conoscenza in cui il luogo ha il sopravvento sul vitigno. Per cui io non ho nessuna intenzione di perculare un produttore come quello/i che tu hai descritto. Succede anche nelle migliori famiglie di cambiare idea, figurati nella famigliona-ona-ona del vino italico! Secondo me, la vergogna del produttore è nella maggior parte dei casi solo pudore.

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Denis Mazzucato

circa 7 anni fa - Link

@Marco non sono d'accordo. Giusto 30 anni fa, 1987, usciva Nothing Like The Sun. Sono cambiati gli stili dieci volte da allora, ma ancora oggi è un Signor Disco! E il signor Mario che rifiuta i 3 bicchieri non mandando i campioni mi ricorda quella tizia che qualche anno fa dopo un mese dall'essere diventata miss Italia si è rifatta le tette...

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