Presentazione dei 3 bicchieri 2012 per devoti e deviati
di Emanuele GiannoneAlla kermesse dei 3 Bicchieri non mi recavo da anni. Mi trattenevano il tedio per le sfilate e le raffiche di foto-ricordo, lo straniamento nelle atmosfere da canvas aziendale, l’insofferenza verso i toni di superno trionfalismo. Si aggiunga che le passate frequentazioni con avanguardie di nobili ribelli (Porthos, ndr) imponevano uno sdegnoso distacco dall’infido e rubicondo crostaceo (Gambero Rosso, ndr), ché i marchi e gli assembramenti alternativi, specie se notori, mal si attagliavano ai cliché da eno-vestali e secessionisti del burbanzoso drappello.
Dopo l’alienazione da parata ho provato quella da degustazione mantica e militante. La militanza è utile come mezzo per la rivendicazione e la difesa di idee sul bene comune, muove da una presa di coscienza e non coarta dialogo e contraddittorio. La militanza fine a se stessa è inutile ma allettante in egual misura per chi la amministra e chi vi si dedica. Ingredienti: temperie carbonara, il senso inespresso di una missione superiore e un plotone di volenterosi e volontari al seguito di Kurtz per suo sommo beneficio. In questo caso, intransigenza e coerenza sono questioni di principio irrinunciabili, senza l’incomodo di discussioni e confronti. Sono le radiose militanze (e degustazioni) devozionali, nelle quali una personalità carismatica blandisce o infervora callidi adepti, e dove simulacri di nemici, trincee e ridotte alimentano il senso di identità. Il tutto con ineluttabile solennità – è paradossale come i capi spirituali si dimostrino spesso poveri di spirito – e dosate ricreazioni, in un procedere curiosamente familiare: riti di introduzione, liturgia della Parola, liturgia eucaristica, persino l’immancabile e lauto passaggio dell’offertorio…
Ite, missa est. Gabellare un culto per cultura richiede destrezza. E’ una malizia sottile, quasi un’arte. Eppure basterebbe guardare con più attenzione agli artefici per intenderne intenzioni, capricci e ossessioni. Rinunciare al culto comporta il recupero di vantaggi irrisori quali la libertà d’espressione e quella di bighellonare per tutte le mescite di Malebolge senza bisogno di lasciapassare. Lo scorso 22 ottobre le ragioni per visitare la più invereconda, quella sita al centro del Cocito, dalle parti del Gazometro, erano più di trecentocinquanta.
Tanti i vini premiati. Pesanti le poche assenze per diniego o impossibilità. Vari gli spunti interessanti per un trattato sull’ontogenesi del capo ufficio stampa e del wine merchant. Scene alla Kieślowski di uomini soli e muti di fronte al loro calice, di turiferari in lento progresso dopo la sosta a Tenuta San Guido; e scene alla Vanzina di paludati grupos movideros intenti a montare a neve un incolpevole Vigna Rionda. Indimenticabile un fermo immagine sui volti attoniti, impietriti d’angoscia nell’improvviso silenzio, mentre un calice precipita dall’ultimo piano al terreno, la mano timidamente levata del reo di sopra in prece, poi in segno di scuse verso gli scampati di sotto, la sua ritirata strategica verso la terrazza. Quindi le grisaglie e l’angora, i comizi di galline di certi copricapi, le fantasmagorie di conti del dentista per i trattamenti sbiancanti, dell’estetista per quelli rivitalizzanti, dell’esorcista per i guastatori del buffet. E tornando a Tenuta San Guido, quel sommelier che, sulla fiducia e con mano incerta, ha avuto l’ardire di stappare un’altra bottiglia per riconoscere ex-post il difetto della prima.
Quanta bella gente, speciale e normale. E’ il bello degli eventi ecumenici, quelli che ti riconciliano col mondo intero perché congregano tanto gli habitués delle sfilate, quanto quelli degli sfilatini. Di siffatti eventi non finirà mai di stupirmi l’accostamento in pari dignità di vini indubbiamente buoni, talvolta splendidi, ad altri mediocri, talora impudichi. Magia dei premi, fantasia di chi li decreta. Qui mi limiterò a riportare qualche opinione sulla prima schiera, con due dovute premesse: per mancanza di tempo ho dovuto rinunciare a decine di assaggi; non c’è filo conduttore, gli appunti sono incoerenti e si va da semplici citazioni a note più articolate.
Molte emozioni con il Piemonte, iniziando dal Barolo Vigna Liste ’07 di Borgogno: struttura e freschezza, tannino austero e serrato, viola, cola, cuoio, noce moscata. Vigna Rionda Riserva ’05 di V.R.-Massolino è stato un assaggio di grande soddisfazione: rigore e definizione del quadro organolettico, ampio e lungo, erbe e radici amare, tabacco, dosate note dolci e la traccia agrumata. Lungo, austero anche il Villero ’06 di Brovia dai tannini finissimi e le pregevoli note di frutta nera, fiori appassiti e liquirizia. Mi ha affascinato nuovamente il Bricco Boschis Vigna San Giuseppe Riserva ’05 di Cavallotto, silloge del territorio per la severità e l’eleganza delle note di frutti e terra abbinata alla credibile compostezza di quelle speziate e balsamiche. Aristocratico, prezioso il Falletto ’07 di Bruno Giacosa, la sua progressione lenta, avvolgente, ordita di dettagli speziati e officinali, la lunga e armoniosa chiusura tra calore, dolcezza del frutto e inesausta freschezza. Buono e ben articolato il Ravera ’07 di Principiano, meno ampio e potente dei primi, più raccolto ma ugualmente equilibrato. Raffinato, potente e ancora conchiuso il Ginestra Ris. ’05 di Paolo Conterno, impressionante lo sviluppo d’arabesco del Monfortino Ris. ’04 di Giacomo Conterno, tra percezioni di frutto, fiori macerati, vena minerale, menta ed erbe amare. Buoni Vigna Arione ’07 di Boglietti, Acclivi ’07 di Burlotto, il Sorì Ginestra ’07 di Conterno Fantino. Oltre il Barolo: Derthona ’09 di Walter Massa, Barbaresco ’08 di Gaja e la curiosità del Ghemme ’07 di Torraccia del Piantavigna. Stavo per lasciare il Salone Blu, quando un’oculata e competente Lady Dealer romana mi ha indirizzato verso un altro grande assaggio: il Bricco Sarmassa ’07 di Brezza, elegante e pieno, pulsante per sostanza e freschezza , dal quadro organolettico di esemplare definizione (fiori macerati, spezie, ciliegia e mora in confettura, mentolo, topinambur).
Poco altro al piano terra: un passaggio convinto per l’avvolgente Perda Pintà ’09 (granazza) di Sedilesu, caldo e suadente, fine nei sentori di frutta matura, fiori macerati, legni aromatici e macchia mediterranea; uno per l’Etna Bianco ’10 di Graci (carricante, catarratto) e il Nerobufaleffj ’07 di Gulfi, uno dopo un biennio d’astensione per lo Chardonnay Cuvée Bois (’09) di Les Crêtes.
Primo piano con triplo passaggio da Valentini per il Trebbiano ’09. Stessa partitura, tuttavia andamento differente ad ogni lettura, mai meno che suggestiva. Vino irriducibile, tetragono alle definizioni. Qualsiasi lista di impressioni con ambizione d’esaustività non riuscirebbe a renderne il valore espressivo unitario, e finirebbe per escludere molte singole caratteristiche. Tacendo d’un altro Trebbiano per cavalleria, vado a ricordare la coda sapidissima del Cocciapazza ’08 di Torre dei Beati, rotondo, morbido e sinuoso. Quasi pingue l’attacco, riflette la permanenza in legno ma deflette subito da abusi estrattivi, regola le spezie e il cacao amaro, la concia e l’amarena. A seguire poca Campania, i bianchi di Benito Ferrara (Greco di Tufo Vigna Cicogna ’10, molteplici richiami floreali, officinali e minerali, serrato e continuo al gusto) e Guido Marsella (Fiano ’09), poi Montevetrano ’09, sontuoso e carnale, elaborato, quasi debordante. In Friuli Venezia Giulia mi soffermo sulla Malvasia ’09 di Zidarich, vino di fattura artigianale, sapido e vibrante. Il vettore acido cadenza richiami floreali e agrumati, uva spina, noce, cardo e frutto di rovo camemoro. Segue l’Ograde ’09 di Škerk, diverso per maggior densità e minor levità, parimenti buono: pompelmo rosa, nocciola, pepe bianco, fungo champignon.
Le Marche sono assediate da una variopinta e bellicosa fanteria. Limito assaggi e giudizi al Kurni ’09 conquistato a fatica all’apertura del buffet. Oltre l’ingresso imponente, onusto di alcoli e zuccheri, l’impressione è di vigoria e slancio più netti che nelle annate recenti fino alla 2007, mentre la 2008 già rivelava più tensione e continuità nella progressione, meno raffrenata da ridondanze. Per il resto, Kurni è semplicemente il Wall of Sound di Phil Spector. Se la Puglia è molto più accessibile e mi consente la degustazione del Primitivo Old Vines ’08 di Morella, che spicca per il frutto maturo elegante, i ricordi di humus, ginepro e caffè sorretti da buona acidità, la Toscana è cinta come e peggio delle Marche. Riesco per dovere di cronaca a sospingermi fino a Tignanello e Flaccianello della Pieve ’08, ma non sono vini da abbinare facilmente ai gomiti e alle scapole. Va meglio con il Chianti Baron Ugo Riserva ’07 di Monteraponi (giglio, grafite e tabacco, silvano, fragrante e succoso di frutti rossi e sostenuto da buona acidità), a seguire il piccante e terroso Carbonaione ’08 e il Galatrona ’09, caldo, potente e avvolgente, ricchissimo nel ventaglio olfattivo e chiaro nei molteplici riscontri gustativi: un Sangiovese e un Merlot di una ricercatezza che esonda nel manierismo, ma il giudizio è possibilmente viziato dalla mia sporadica frequentazione. Del Sassicaia ’08, come di molti vini che si propongono quali regola aurea, mi affascina la complessa eleganza, ma fatico a coglierne la superiorità: tratti superbi, tra questi l’integrità della declinazione aromatica dei vitigni, del frutto che questi sublimano, il tabacco, le fragranze di terra e spezie. Eppure anche qui – altro mio limite – stento a intercettare la forza spontanea che riconduca tutto questo a unità espressiva, il movimento profondo che riverberi in una spinta emotiva. Tenuta di Valgiano offre con lo ‘08 la prova forse migliore tra le ultime annate. Al naso si offre con prevalenti impronte balsamiche e vegetali (galbulo e fronde di cipresso, ginepro, macchia), infuse di note tostate (fondo di caffè), grafite e in profondità un giacimento di spezie (cannella, macis, pepe verde) insieme a vaghi spunti umici e fungini. La materia è la sua cifra, peraltro ben sostenuta da un’acidità vibrante e profonda. Carsica. Tannini giovanili e potenti, di grana pregevole e non agglutinanti. Anche la Toscana del Brunello dona piaceri con i 2006 di Caprili, epitome del sottobosco e della freschezza consustanziale del Sangiovese, e Biondi Santi, che rappresenta la quadratura tra austerità e tensione, ricchezza e puntualità dei riconoscimenti, in buona parte legati alla terra e tuttavia animati da uno slancio che li eleva: erbe officinali, scorza d’arancia, giglio, cuoio, foglie, bacca di ginepro, corteccia e, d’intorno, resine e spire d’incenso.
Dopo il passaggio nel Granducato, la salita al quarto girone si fa in leggerezza. Resta solo il Veneto, si chiederanno consigli a compendio delle due, tre scelte preordinate. Del Saustò ’07 di Monte dall’Ora, vera antifona del buon Amarone, si è già parlato. Dell’Amarone in versioni iperboliche non serve parlare, resta il rimpianto d’essere arrivato troppo tardi per Bertani ’04, stemperato da Marion ’06 e soprattutto Vigna di Ravazzol ’07 di Ca’ La Bionda. Qui si ritrovano amarena matura e in confettura, spezie nere, tabacco, rabarbaro e borovnica, tannini morbidi, sottili e avvolgenti. Di corpo robusto, prosperoso, sostenuto fino a tutto il finale da equipollente vena acida. Misura ed equilibrio.
[Immagine: Soul & Food]
71 Commenti
Basta!!
circa 12 anni fa - LinkChe pappone illeggibile. Volto pagina. Ciao
RispondiLorma
circa 12 anni fa - LinkEssere un pò più schematici favorirebbe la lettura!
Rispondishe-wolf without dictionary
circa 12 anni fa - LinkSono arrivata a un terzo del post. Scrivi propri bene caro Giannone, ma ora devo ricominciare perché ho perso il filo. Intanto chiamo la Prof di italiano in pensione, e anche quella di filosofia. Colpa mia, quando avrei dovuto applicarmi ero in giro a fare la militante. Ma a Intravino non c'è una via di mezzo di scrittura? Qui si passa dallo stile unidimensionale "sartoriano" agli effetti speciali in 3D "giannoneschi".
Rispondicacciagiu
circa 12 anni fa - Linkquesto pezzo ne fa due. Sono più in sintonia col primo, che pizza le degustazioni con chi ti tiene incollato alla sedia tre ore e straparla. C'è chi vuole approfittare del vino per farsi grande e darsi arie. E' di una noia mortale, non aggiunge niente al vino, soldi buttati.
RispondiSimone e zeta
circa 12 anni fa - LinkIo c'ero ma non mi sono annoiato così tanto...( visto il pezzo avrai cominciato a scriverlo il mattino dopo) :-P
Rispondiemanuele
circa 12 anni fa - Linkin realtà non è stato affatto noioso. Con 353 (?) vini disponibili sarebbe ipocrita lamentarsi. Caotico sì, tanto da poter degustare comme il faut un buon numero di vini. Ma tutt'altro che noioso. Oltretutto è un formidabile osservatorio sulle cose e le persone del vino: nel bene, nel male e nella vasta terra di mezzo.
RispondiSimone e Zeta
circa 12 anni fa - Link(ironia)
RispondiEleutherius Grootjans
circa 12 anni fa - Link(in effetti ho iniziato a scrivere quand'ero ancora under the influence...)
RispondiMarossi
circa 12 anni fa - LinkGentile redazione, noto che il mio commento sopra è sotto moderazione, neanche io fossi Anonimo. Faccio notare che avevo semplicemente scritto che l'autore si era dimenticato, nel suo ebbro profluvio di parole, la chiosa del conte Mascetti, da me testualmente riportata. Trattasi di citazione coltissima, mi raccomando non fate figure censurandola, il mondo vi guarda.
RispondiMarossi
circa 12 anni fa - LinkCorazzol, difendimi
Rispondigionni1979
circa 12 anni fa - LinkBravo Emanuele, bello il pezzo, ma mi c'è voluto il vocabolario per i primi minuti!!!! Ma dove li scovi tutti quei termini???? Sugli assaggi invece sono andato più spedito e mi trovi abbastanza d'accordo....
RispondiFiorenzo Sartore
circa 12 anni fa - LinkNon siate burbanzosi e leggete tutto, ovvia, e aggiungerei pure orsù.
Rispondigian paolo
circa 12 anni fa - LinkMa dell' Emilia Romagna non c'era niente?o magari ho letto male ..vado a ripetere la lettura :) ciao GP
RispondiGabriele Succi
circa 12 anni fa - LinkE chissenefrega dei vini dell'Emilia Romagna? :(
Rispondigian paolo
circa 12 anni fa - Linkeh ..si caro Succi dell' Emilia Romagna nessun segno,inizio a pensare che siamo troppo forti e ci fanno una guida a parte una sorta di razzismo al contrario...ciao GP
RispondiJames Tont
circa 12 anni fa - Linkit does exist!
RispondiEleutherius Grootjans
circa 12 anni fa - LinkMea culpa. Nessuna scelta di stampo razzista: mancanza di tempo e attenzione, piuttosto. Col senno di poi mi dispiace di non aver riprovato Petrignone, Vigna del Volta, Avi e Pietramora.
RispondiMarossi
circa 12 anni fa - LinkBuongiorno a tutti, sono Lilly Esposito, la moglie di Emanuele Giannone, e vi chiedo il permesso di utilizzare gli articoli che scrive qui come prova a suo carico nel procedimento di annullamento del nostro matrimonio presso la Sacra Rota. All’inizio sembrava un sogno. Lui mi aveva conquistata con quel garbo da gentiluomo antico, un po’ bohemien. Mi sembrava di sposare il personaggio di una poesia di Gozzano. Le amiche avevano cercato di dissuadermi “E’ un po’ stranetto”, dicevano. O, più brutalmente: “Ma come cacchio parla quello lì, è fuso?”. E giù a ridacchiare e darsi di gomito. Ma io, stufa di tutti quei giovinastri che parlano strani slang metropolitani (alla Morichetti, per intenderci), ero oramai innamorata. Adesso capisco che avremmo almeno dovuto convivere, prima delle nozze. Mi sarei resa conto prima di certe stranezze. Ricordo ancora con angoscia il primo risveglio insieme. “Come stai, ciccio?” gli chiesi amorevolmente a colazione. “Non mi sento del tutto compos mei – rispose accendendosi una pipa di radica lunga e stretta-. L’abbraccio di Morfeo mi ha obnubilato con inenarrabili strascichi, retaggi certo di maledizioni atzeche. Forse sarà opportuno che io mi rechi celermente in ritirata per un cimento fecale.” Non capii cosa intendesse finché non entrò in bagno. Dalla cucina lo sentivo gridare, sofferente: “Abbandona il mio corpo, Golem!”. Mezz’ora dopo, uscì soddisfatto ma leggermente imbarazzato, dicendo: “Chiedo venia. Ciò che agli odorosi sensi ti si porgerà spavaldo, o Musa, non è solo un vago flatus culi, ma una coprologia in do maggiore. Pardòn”. C’era una puzza da barcollare. E a letto? E’ imbarazzante parlarne, ma voglio che comprendiate il mio dramma, soprattutto voi donne. Immaginate di indossare la vostra migliore biancheria, di spruzzarvi un profumo seducente, lasciando intendere al vostro uomo che la notte sarete disposta a cose innominabili, zozze, e lui cosa vi risponde? “Ah, torbida messalina, lascia che mi sfili l’usbergico e inane pigiama, e i sensi di entrambi si fonderanno nell’effluvio dionisiaco di un amplesso lascivo ma non scevro da un lirico sufismo! Accogli nel tuo vorace grembo la mia sesquipedale durlindana!”. A quel punto, la mia libido era sotto zero. Sono solo alcuni esempi di una vita coniugale che potete immaginare. Se qualcuno di voi, ad esempio i redattori di Intravino che lo conoscono, volesse farsi testimone a mio favore contro di lui, può contattarmi privatamente. Vi esprimo in ogni caso i sensi della mia più viva gratititu…volevo dire ‘grazie’, solo ‘grazie: lo vedete, quell’uomo mi ha devastato la psiche! Lilly Esposito in Giannone (spero ancora per poco)
Rispondigionni1979
circa 12 anni fa - Link...Esilarante...
Rispondishe-wolf illiterate
circa 12 anni fa - LinkFai poco lo spiritoso Marossi, sei un pulpito poco credibile, ce l'hai fatto a peperini con il tuo Fumigante. Se la signora Lilly viene accontantata Giannone si riconsola subito, ha la fila fuori dalla porta, o dovrei scrivere "una linea ininterrotta di questuanti pronte all'uscio"?
RispondiMarossi
circa 12 anni fa - LinkE' evidente, sei obnubilata dalla sesquipedale durlindana del Giannone.
RispondiAntonio Tomacelli
circa 12 anni fa - LinkFacciamo che il prossimo OT viene bannato senza pietà? :-)
RispondiMarossi
circa 12 anni fa - LinkL'OT è la quintessenza di I.V., suvvia. Anzi, direi che la sua marcia in più rispetto ad altri siti è proprio la sua attitudine ad alimentare il cazzeggio. Dai Tomacelli, abbi un po' di pazienza... D'altronde, gli articoli in cui fingete di parlare di vino solo per fare vedere due scene porno mica li ho scritti io, e quelli lì, più che Off Topic mi paiono In Topa. Viva il bar spot intravino (lo dico senza ironia, lo sai benissimo che siete una potente droga per me)
Rispondifrancesco
circa 12 anni fa - LinkGrandioso da scompisciarsi dalle risate ad immaginare i due coniugi....
RispondiGiovanni P.
circa 12 anni fa - LinkCommento moderato (OT)
RispondiDaniele
circa 12 anni fa - LinkAl di là della forma, secondo me molto influenzata anche dal layout (14 righetutteattaccatesenzanemmenounpuntoeaccapo) di cui non credo il bravo autore sia 100% responsible, Noto anche io poche novità per cui mi chiedo: IL MWF è un appuntamento per i grandi nomi per ribadire la loro potenza e basta? Cosa si fà ad un MWF? Gran copie commissioni che volano o solo PR e l'importante è esserci? Illuminatemi, detto questo, vorrei tanto andarci.
RispondiDaniele
circa 12 anni fa - LinkCommento moderato (OT)
RispondiStefano Caffarri
circa 12 anni fa - Link"turiferati", AMMA merita un monumento. O almeno un monumentino.
RispondiNelle Nuvole
circa 12 anni fa - LinkSe i testosteronici commentatori e la Lupa in plenilunio si soffermassero un momento sulle parole di questo post capirebbero che quest'anno Natale è arrivato in anticipo. Leggendo e rileggendo mi sono appagata. Sia per la prima parte descrittiva di un certo coté romano fra l'impegnato duro e puro e lo svipponismo intramontabile. Sia per le note degustative, le quali sarebbero state ancora più apprezzate con un'impaginazione meno affastellata. Certo è un post simile ad un pranzo rinascimentale, si rischia di fare indigestione, ma Giannone sa scrivere. Mi piace molto l'alternanza di stili su IV, e anche dei commenti, meno quella degli argomenti. Ma io sono Cnob.
RispondiWayne
circa 12 anni fa - LinkPotremmo anche tornare al topic iniziale, cioè il Gambero Rosso. Cosa ne pensate? :-)
RispondiAlessandro Morichetti
circa 12 anni fa - LinkOttima idea. Chi esula dal topic verrà democraticamente bannato.
Rispondiken ricciarelli
circa 12 anni fa - Linkspero adottiate la stessa linea con tutti, figli e figliastri.
Rispondiken ricciarelli
circa 12 anni fa - LinkIl tuo commento è in attesa di moderazione 11 novembre 2011 alle 13:22 (link) ovvio...chiedo scusa ero andato fuori dal seminato
RispondiGiovanni P.
circa 12 anni fa - LinkComplimentoni Tomacelli. Censura sotto forma di Off Topic. Prova ad applicare lo stesso metro e dovresti cancellare il dominio di questo sito. Non ho scritto alcuna offesa, ho solo criticato solo il pezzo. Neanche su blog pesantemente moderati come quello di Ziliani si arriverebbe a tanto. Attendo che ripristini il mio commento perche -LO DICO CHIARO- non conteneva alcuna offesa. Oppure come funziona: si possono criticare i vini ma non i critici? Si può criticare Gambero Rosso e non Porthos? E' questo il vostro metro di libertà? Complimenti ancora. giovanni, nel ringraziarla per i complimenti, la invito a riformulare il suo commento in topic (per quanto le riesce possibile, va bene?) - la "libertà" e' un'altra cosa. ahi, come vede sono andato OT anche io. perdoniamoci a vicenda. grazie (ancora) [fiorenzo]
Rispondiken ricciarelli
circa 12 anni fa - Linkanch'io non recato nessuna offesa. stessa sorte. capisco la censura preventiva per evitare gli insulti gratuiti ma allora non capisco il ruolo di certi commentatori. che siano dei disturbatori istituzionali? ho bisogno di certezze. altrimenti ditelo che cambio aria.
RispondiGiovanni P.
circa 12 anni fa - LinkQuesto è il sito dove si censura un libero pensiero solo perché scomodo e poi si mette in rete quel penoso post di Sartore sul vino di Donnafugata nel porno? Nelle Nuvole è una donna equilibrata e fortunatamente ascoltata (ha avuto la forza di far coprire buona parte delle foto innestando magari in Sartore anche un Mea Culpa) e gli voglio rivolgere una domanda: "visto che ha letto il mio commento, pensa che avessi scritto qualcosa da cancellare? E quando mai gli off topic sono stati moderati? Solo quando non fanno piacere. Complimenti ancora Tomacelli, bell'esempio di come moderare un sito. Poi vai a dare del fascista e del faccia di bronzo a Ziliani? Sei veramente senza vergogna! allora: si', qui va cosi'. pubblichiamo un po' quel che ci piace e vorremmo che nei commenti foste attinenti all'argomento. attenzione all'uso del termine "fascista", che preferirei indirizzasse al suo gatto. i mea culpa, quando il caso, li dedico al confessore. nello specifico le ho inviato un mail ma e' tornato indietro, ops, indirizzo inesistente. adesso per favore si torna in topic, grazie. [fiorenzo]
RispondiRaffaele Tosi
circa 12 anni fa - Linktipico comportamento della democratica sinistra italiana. i fascisti usavano olio di ricino e manganello alla luce del sole questi signori affilano le lame nella penombra e ti pugnalano alla schiena. bum! raffaele, lei ce l'ha il gatto? son sicuro che pure lui non sarebbe felice dell'epiteto che usa. su, riprendiamoci, grazie. [fiorenzo]
RispondiRaffaele Tosi
circa 12 anni fa - Linkquale epiteto e a chi scusi? io non ho insultato nessuno ho stigmatizzato il vostro comportamento esattamente come faccio con il mio cane (non gatto) quando rosicchia il divano di casa
RispondiGiovanni P.
circa 12 anni fa - LinkPerché non cancellate Marossi e la sua parodia che mi sembra più infamante? perche' non sembra cosi' infamante. tuttavia lo maltratteremo. contento? anche giovanni, per favore, torniamo in argomento. grazie. [fiorenzo]
RispondiKen Ricciarelli
circa 12 anni fa - Linkscusi sig. fiorenzo non le manca qualcuno da rabbonire?
RispondiFiorenzo Sartore
circa 12 anni fa - Linka lei pensavo di dedicare un trattamento speciale ma non volevo creare invidie. sa com'e'. beh si ritenga rabbonito (spero), in attesa di meglio.
RispondiKen Ricciarelli
circa 12 anni fa - Linkfaccio a meno grazie. lasci stare.
RispondiEleutherius Grootjans
circa 12 anni fa - LinkNo, la parodia di Marossi non era infamante. Altri non si sarebbero presi il tempo e la briga di scrivere un florilegio leggiadro-coprolalico. Fa ridere, non offende. E poi: concordo con quanti apprezzano di IV la distonia e la coloritura. La parodia è nel codice di questo blog che, credo, perderebbe una parte del suo smalto se si risolvesse a toglierle spazio. Potevo scrivere "va bene così", ma sapete, proprio non mi riesce.
RispondiKen Ricciarelli
circa 12 anni fa - Linksig. Tosi mi pare un tantinello forzato come paragone
RispondiSimone e Zeta
circa 12 anni fa - LinkSi peró dai!!! Noi gente perbene lo sappiamo che voi di Intravino siete ganzi perchè riuscite a dissacrare e divertire. Poi ci arriva un brano dell' Iliade al posto di una degustazione e noi non possiamo giocare un pochino?
RispondiNelle Nuvole
circa 12 anni fa - Link@Giovanni P. grazie per l'"equilibrata" ma non ho letto il tuo commento. Sono una commentatrice come tutti gli altri. Se qualcosa non mi piace su Intravino lo dico cercando di non offendere nessuno. Posso non essere d'accordo su opinioni e comportamenti ma rispetto le persone. A volte sono stata redarguita e ho incassato, questo è il modo di vivere in una comunità, seppure virtuale. Personalmente non censurerei nulla, ma non sono a casa mia. so benissimo che la casa di IV ogni tanto fa l'occhiolino da una parte e molla un calcione dall'altra. Ma parlare di comportamenti "fascisti", "democristiani" o "infamanti" mi sembra esagerato. Recentemente Intravino non si è distinta per trasparenza e velocità d'azione quando sono volati insulti pesanti e privi di fondamento nei confronti di chi si era permesso un commento ironico.Ho l'impressione che ora si stia cercando di trovare un equilibrio. Questo post è complesso e scritto a livello Universitario, per cui non di immediata digestione. Su questo ho scherzato anche io. Forse, dopo attenta lettura di quanto scritto dopo, dovrei togliere l'ultima frase e lasciarla "in attesa di sviluppi" Il titolo però è "Presentazione dei 3 bicchieri 2012 per devoti e deviati" e mi piacerebbe continuare a leggere opinioni che riguardano l'argomento.
RispondiKen Ricciarelli
circa 12 anni fa - LinkLei signorina Nelle Nuvole, la prego di scusarmi, è una cerchiobottista dell'ultima ora.
RispondiNelle Nuvole
circa 12 anni fa - LinkSignor Ricciarelli, lei è arrivato da poco. Il copyright di "cerchiobottista" non le appartiene, si metta in fila, ce ne sono altri davanti.
RispondiKen Ricciarelli
circa 12 anni fa - Linknessun problema vorrà dire che pagherò i diritti alla siae.
RispondiDaniele
circa 12 anni fa - LinkVa ben dai ragazzi ritorniamo al posto. Rifaccio la domanda tentando di ripartire: IL MWF è un appuntamento per i grandi nomi per ribadire la loro potenza e basta? Cosa si fà ad un MWF? Gran copie commissioni che volano o solo PR e l’importante è esserci?
Rispondigionni1979
circa 12 anni fa - LinkDaniele, scusa, ma cosa c'entra il Merano Wine Festival su un post sulla presentazione dei 3 bicchieri a Roma?????
RispondiFiorenzo Sartore
circa 12 anni fa - Linkgrazie per averlo chiesto gionni :D (comunque, daniele: l'uno e l'altro)
RispondiDaniele
circa 12 anni fa - LinkCarissimi Venerdì pomeriggio ..il cervello inizia a scollegarsi..si sbircia su IV in ufficio tra i files aperti, avevo aperti entrambi gli articoli di sui 3 bicch e MWF e ho sbagliato post. Che rosso che sono diventato, sorry...! ;) Haha
RispondiJames Tont
circa 12 anni fa - LinkRingrazio l'autore, nato probabilmente nel 1555 a Firenze, che mi ha dato modo di togliere un kg di polvere dal Devoto OLi, esercizio necessario per una integrale lettura. Sono servite quattro ore, due delle quali rubate alla pennichella, per arrivare al punto in cui iniziano le degustazioni. Ora però ho un cervello reattivo e mi auguro che la trasformazione abbia durata superiore a quanto è servito per attivarlo.
RispondiAntonio Tomacelli
circa 12 anni fa - LinkUna nota per tutti: la lunghezza dei post la decidiamo noi senza il permesso di nessuno e non può essere oggetto di critica come i contenuti. Per questo motivo, tutte le lamentele sulla quantità di testo verranno d'ora in poi cassate perchè inutili. Concentratevi piuttosto sulla qualità e gli argomenti trattati. Grazie a tutti
RispondiKen Ricciarelli
circa 12 anni fa - Linklo abbiamo fatto ma siamo stati censurati decidetevi
RispondiAntonio Tomacelli
circa 12 anni fa - LinkKen, hai fatto 10 commenti su 51, pari al 20% del totale e ti lamenti? A questo punto o dai spazio ad altre voci o contribuisci alle spese del server.
RispondiSimone e Zeta
circa 12 anni fa - LinkLa qualità dell' argomento è mediocre. Va meglio?
RispondiIl Consumatore
circa 12 anni fa - LinkComplimenti per lo scritto. La verità è che forse non siamo più abituati a leggere pezzi cosi ricchi di termini e di dettagli, abituati a banal messaggi e sms, o letture rapide e pigre, preferendo non doverci soffermare a immaginare e a fantasticare.
RispondiMarossi
circa 12 anni fa - LinkSono d'accordo, Giannone ha una penna formidabile. Il suo stile incede maestosamente tra gli anfratti vinosi e ci porta ad un livello di conoscenza più alto. Lo leggi e ti senti diverso, migliore. Il giusto collaboratore per un sito, Intravino, e-c-c-e-z-i-o-n-a-l-e.
RispondiMarossi
circa 12 anni fa - LinkOra potete rilasciare mia moglie e i miei figli?
Rispondiandrea
circa 12 anni fa - LinkPiù lo assaggi più lo apprezzi, in questo caso il post.
RispondiManilo
circa 12 anni fa - LinkNon capisco tutto sto sparlare del Giannone, non è facile capirlo bisogna rileggere il pezzo più di una volta, ma ben vengano questi termini. Marossi lei è un grande, è stato il prof del Giannone? Sig. Fiorenzo lei prima non era nelle mie grazie, ultimamente la vedo più umano, anzi mi sta quasi simpatico, non parla più il politichese. Ora passo al blasfemo, il tanto rinomato Biondi-Santi, mi ha deluso, mi aspettavo molto di più,al Barolo come un cojone ci son arrivato esausto, mi son perso molto ma mi rifaccio domenica con Langhe a Roma, con la Toscana son più o meno d'accordo, la vernaccia di Mattia Barzaghi ne vogliamo parlare. Poi tra Elena Fucci e il suo Titolo, verrò lapidato per questo, mejo Serra del Prete.
RispondiEleutherius Grootjans
circa 12 anni fa - LinkForse avvicinarsi a un vino, in particolare a uno come il Biondi-Santi, aspettandosi qualcosa di particolare non gli rende giustizia. Poi, per carità: se lei ha la fortuna di poterlo degustare con relativa regolarità, se ne frequenta il rigore e la complessità, lo stile (in questo caso è lecito parlarne), certe note caratteristiche e la tensione profonda, il suo commento è prezioso.
RispondiManilo
circa 12 anni fa - LinkE' la prima che ha detto,non ho la fortuna di berlo con una certa regolarità, cercherò di organizzarmi. In Basilicata non ci è andato. Attendo il suo prossimo articolo.
RispondiGiulia
circa 12 anni fa - LinkCommento moderato dallo staff di Intravino ...mi è venuta così..tanto per riequilibrare il post di Emanuele Giannone e far godere gli abituè di IV. Emanuele Emanuele sei un grande. Un abbraccio affettuoso. Grazie della simpatia, evidentemente non ci siamo capiti: questo non è il bar dello sport in cui ognuno dice o fa il cavolo che gli pare. [ale]
RispondiGiulia
circa 12 anni fa - LinkDifatti, concordo, risulta essere molto sotto il bar dello sport. Il racconto "dabardellosport" di Marossi è molto più volgare e denigrante. Buon divertimento.
RispondiRiccardo
circa 12 anni fa - LinkBel pezzo sia l'introduzione che le note descrittive. Per chi non avesse tempo o voglia di leggerlo, oramai in ogni computer c'e' una funzione bellissima... cliccando con il mouse in alto a sx sulla X , si chiude la pagina e si ha la possibilità , attraverso il motore di ricerca di aprirne miliardi e miliardi di altre a proprio piacimento! Oh e' incredibile ma vero. Per esempio si trova la lettera di Draghi e Trichet all'Italia , breve e chiarissima, che indirettamente parla anche del futuro mondo del vino.
RispondiMaurizio La Rocca
circa 12 anni fa - LinkBeato te che il Monfortino Ris. ’04 di Giacomo Conterno l'hai trovato: a me è risultato non pervenuto :-) http://www.scattidigusto.it/2011/11/01/il-barolo-anti-crisi-a-6-euro-ti-mette-in-crisi-fino-al-2057/
RispondiEleutherius Grootjans
circa 12 anni fa - LinkTana :-D Se garantissi il silenzio potrei rivelarti dove (e soprattutto grazie a chi) e' rocambolescamente comparsa la bottiglia, che comprensibilmente non era in degustazione.
Rispondi