Poggio al Tesoro, il grande miraggio bianco della costa Toscana e i nuovi superiore

Poggio al Tesoro, il grande miraggio bianco della costa Toscana e i nuovi superiore

di Andrea Gori

Ci aveva già molto impressionato durante i nostri assaggi alla cieca della scorsa tornata di Bolgheri Superiore ma con un nuovo incontro non possiamo che ribadirlo: il Superiore di casa Allegrini in quel di Bolgheri sa il fatto suo eccome. Ed in più anche in termini di bianchi l’impegno sta aumentando con l’arrivo di un nuovo “top” che mira a diventare tra i migliori bianchi della regione e non solo.

L’investimento della famiglia veronese in queste zone non è stato tra i primissimi ma in pochissimo tempo l’azienda ha saputo crescere soprattutto puntando sull’utilizzo accurato di vigne nell’areale di Bolgheri (comune di Castagneto Carducci) e altre nel comune limitrofo di Bibbona che, pur non ricadendo in termini amministrativi nella DOC, hanno terreni similari e spesso anche più interessanti di analoghi appezzamenti DOC, tanto che non a torto a più riprese su questo confine si è parlato di allargamento auspicabile degli ettari vitati.

Per capirsi siamo in una zona da dove arrivano grandi cabernet franc (vedi Tenuta di Biserno) e grandi cabernet sauvignon (Tenuta San Guido per le Difese in parte) e pure Le Macchiole per i suoi IGT da molto tempo si approvvigiona qui.

Lo studio del suolo insomma ha portato Poggio al Tesoro ad acquisire vigne in zone strategiche di Bolgheri e dintorni tanto che oggi dai primi 2-3 vini si è arrivati ad una gamma che può definirsi davvero completa con l’arrivo di un grande bianco ambizioso a base viogner (da vigneti appena fuori dalla DOC) e, appunto, il Bolgheri Superiore Sondraia nella sua uscita migliore e più definita, beneficiando del grande successo de Il Seggio, Bolgheri DOC di grande risonanza nella critica internazionale. Il vino di punta (l’unico a sfondare abbondantemente il muro dei 100€) è dedicato al cabernet franc con la dedica, appunto, a Walter Allegrini, compianto fratello di Marilisa che amava in maniera speciale questi suoli.

vini sondraia poggio tesoro

Sondraia Bianco Costa Toscana IGT Poggio al Tesoro 2019
Viogner 100% dalla zona Valle di Cerbaia, altitudine 25 m s.l.m., esposizione Est/Ovest, terreno argilloso e sabbie sciolte e molto drenate, un vigneto 7 Ha, di cui 4,5 vitati nel 2008 con il sistema di allevamento del cordone speronato, ad una densità di 7.936 ceppi per ettaro. Parte del vino fa legno (30%), una parte anfore in cocciopesto (20%) e un’altra parte acciaio (50%). Vendemmiato il 4 settembre in condizioni di bella freschezza complessiva.

Naso ricco e caldo come te l’aspetteresti, con elementi di melone maturo, albicocche, tropicale di mango, floreale tra ginestre e mimosa più  scorza d’arancia. Un impatto di grande potenza e poca agilità iniziale e scarsa freschezza che in qualche modo però le note balsamiche riescono a risollevare. Al sorso emergono zenzero, susine e confettura di ribes bianco con un gusto che ne svela la sapidità mediterranea fine e croccante, completata nella durezza da una sensazione quasi tannica e affilata che in parte riesce ad equilibrarlo. Devono piacervi i bianchi ricchi ma ha una sua eleganza e agilità dovuta al sapiente uso di contenitori e bucce che sorprende alla lunga. 92

Sondraia Poggio al Tesoro Bolgheri Superiore DOC 2018
Cabernet Sauvignon 65%, Merlot 25%, Cabernet Franc 10% che sostano per ben 22 mesi in botti piccole ma di tante provenienze per smorzare eccessi e aumentare complessità. Uve in parte dalla via Bolgherese (sabbie e argilla sotto) e in parte (il sauvignon) da Le Sondraie (con sottosuolo argilloso, con sabbie sciolte ben drenate, caratterizzato da alta presenza di magnesio e ferro). La 2018 è stata annata complicata dal punto di vista sanitario ma salvata da un merlot in stato di grazia.

Vino piccante, saporito, ampio e sontuoso, note bellissime di caramello, mallo di noce, carrube e macchia mediterranea, espressivo, balsamico intenso di sapore e persistenza di frutto di bosco, verbena e sapidità , chiude succoso e dolce con un tannino ben levigato e stuzzicante. 94

Poggio al Tesoro W-Dedicato a Walter Bolgheri Superiore DOC 2017
Viene dai primi vigneti acquistati in zona lungo la via Bolgherese (totale 3.00 ha) ad una altitudine di 56 m s.l.m, esposizione classica ovest – sud/ovest su  terreno profondo leggermente alcalino, con sabbie grossolane di colore rosso, ricco di scheletro, ben drenato, e con uno strato argilloso a 1,20 metri di profondità a dare riserva idrica utilissima e fondamentale specie in questa annata.

Grande frutto e nota pirazinica gestita da legno di barrique nuove, frutto di lamponi in confettura, more di rovo, procede con grande sontuosità e ricchezza, ha corredo speziato, peperone grigliato, fitto e balsamico, alloro, lentisco, mirto, elicriso. Tannino ben svolto che lascia solo una piccola ruga dell’annata dimostrando che il franc qui sopporta molto meglio il caldo estremo del sauvignon. 93

 

 

 

Andrea Gori

Quarta generazione della famiglia Gori – ristoratori in Firenze dal 1901 – è il primo a occuparsi seriamente di vino. Biologo, ricercatore e genetista, inizia gli studi da sommelier nel 2004. Gli serviranno 4 anni per diventare vice campione europeo. In pubblico nega, ma crede nella supremazia della Toscana sulle altre regioni del vino, pur avendo un debole per Borgogna e Champagne. Per tutti è “il sommelier informatico”.

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