Billionaire’s Vinegar | Storia di querele ed onorabilità
di Fiorenzo SartoreMichael Broadbent ce l’ha fatta, ha vinto la causa contro Random House (editore) e Benjamin Wallace (autore) del libro “L’aceto del miliardario”. Dove sono narrate le vicende di una mitica (e anche un po’ misteriosa) bottiglia di Lafite del 1787, forse posseduta da Thomas Jefferson, terzo presidente degli Stati Uniti. La bottiglia venne battuta all’asta di Christie’s per l’allegra cifretta di 105 mila Sterline. Broadbent, wine-guru di Christie’s, ne certificò l’autenticità.
Accadde, poi, che la bottiglia venne ritenuta contraffatta (ma pensa) dal compratore. Questo ha peraltro avviato una causa nei confronti del venditore. Che c’entra Broadbent? Secondo i suoi legali, il libro consente un’interpretazione diffamatoria: nella migliore delle ipotesi appare incompetente – e nella peggiore delle ipotesi connivente, a causa del suo expertise avventato. L’autore, da parte sua, afferma di non aver nessun dubbio sulla buona fede di Broadbent, un Master of Wine. Inutilmente, vista la causa, conclusa con la vittoria. Riassumendo: l’originalità della bottiglia permane assai dubbia, il venditore non fornisce garanzie sulla provenienza, ma l’onore del wine expert è salvo.
Ora si attende la versione cinematografica del libro. Protagonista probabile, Will Smith.
2 Commenti
Angelo Sabatelli
circa 14 anni fa - LinkUn libro molto interessante che ho letto in estate. La storia scorre come un romanzo con la differenza che non e' finzione ma narra cose accadute davvero. Lo consiglio agli appassionati, peccato sia in Inglese e magari non per tutti.
RispondiFrancesco Annibali
circa 14 anni fa - LinkGli appassionati di Lafite decrepiti, aste di vini e enofilia “british oriented” possono guardarsi “L’anno della cometa”. La prima parte è affascinante, la seconda sottoestratta. Non è degno del miglior Kubrick, ma si guarda.
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