Peggio un tavolo di astemi o uno di aspiranti sommelier?
di Alessandro MorichettiLanga di confine, interno giorno.
Arriva il primo tavolo, una coppietta. Lui ordina acqua perché sotto antibiotici, lei acqua e Coca Cola.
Già qui potremmo partire dalla comanda e arrivare al senso della vita ma non è tutto.
Arriva un secondo tavolo, sono in tre sulla cinquantina: aspiranti sommelier. Di quelli belli caldi da primo corso Ais che allieta qualche serata infrasettimanale e riempie qualche week-end con visite in cantina e pranzo annesso. Loro si sono staccati dal gruppone per mangiare nell’ottimo ristorante.
Poi al terzo tavolo ci sono io, da solo, che mi sparo il menu e una Freisa 2016 vivace di Bartolo Mascarello fingendo di leggere National Geographic e in realtà trascrivendo le conversazioni.
Si parla di vitigni, sentori, bouquet, abbinamenti, ne prendiamo uno beverino l’altro più strutturato.
La salsa al limone è inabbinabile e giù problemi, elucubrazioni… ah ma anche l’aceto è inabbinabile, il gelato poi… E il carciofo… ma col carciofo puoi provare le bollicine dice lui! Sono due uomini e una donna, che al primo esamino è stata quella col punteggio migliore e quindi le tocca scegliere il vino. E questa “mania” degli Orange Wine poi? Si sì, davvero troppo esagerati ma la moda finirà di sicuro! Poi uno dei due: “Per degustarlo bene il livello nel bicchiere è questo. Io ce l’ho già, tu mettine”. Ma è meglio tenere le bottiglie orizzontali o in piedi? Se lo chiedono finché il più arguto sentenzia: se la cantina è umida meglio la bottiglia coricata, se è secca l’evoluzione è più rapida e dannosa… poi ovvio, un altro problema è l’assorbimento di odori esterni! E scatta l’aneddoto: la donna delle pulizie di un mio amico spolverava le bottiglie usando sostanze sbagliate e molti vini sapevano di tappo anche senza che ci fosse TCA alla fonte.
Per fortuna la bottiglia è finita, l’ottimo menu pure e insieme a lui il simpatico stillicidio di un salto nel passato (un passato utile finché non ne cogli i limiti).
Soluzione dell’enigma: meglio da soli a volte.
22 Commenti
Franco
circa 5 anni fa - LinkDelle volte è anche bello trascrivere la voglia di scoperta che si cela dietro queste conversazioni. Ci siamo passati tutti, in molti campi, non solo in quello enoico o gastronomico. Dovremmo avere più pazienza con chi inizia e anzi, incoraggiare l'entusiasmo invece che giudicarlo guardando verso il basso sghignazzando. Fortunatamente ci sono un sacco di persone magnifiche nell'ambiente, grandissimi esperti che spesso e volentieri si abbassano a far conversazione con chi sta iniziando e scoppia di fervore ed eccitazione, con quelle persone che non sanno ancora niente ma pensano di aver capito qualcosa. Se l'approccio è quello di correggere ma in un modo tale da far accrescere ancora di più la curiosità e la stima verso chi se ne intende davvero è un toccasana per la voglia di approfondire e per tutte le esperienze future.
RispondiAlessandro Morichetti
circa 5 anni fa - LinkMa sì, della facile ironia verso qualcosa in cui siamo passati più o meno tutti, un atteggiamento mentale che poi può prendere le pieghe più disparate. Fa sorridere più che preoccuparsi per le sorti dell'umanità
RispondiChiara Spediacci
circa 5 anni fa - LinkEccomi, fresca fresca di corso Ais primo livello con tanto entusiasmo e buonissimi voti. La prossima volta che uscirò a cena prometto che cercherò di non talenteggiare e, soprattutto, mi guarderò le spalle...😉
Rispondiluis
circa 5 anni fa - LinkLa prossima volta però il resoconto di una tavolata dove sono tutti bevitori navigati che pensano di sapere già tutto del mondo del vino… Autocritica, sempre e comunque, è la prima regola per poter giudicare gli altri.
RispondiAlessandro Morichetti
circa 5 anni fa - LinkLuis, quelle sono le peggiori ;-)
RispondiFranco
circa 5 anni fa - LinkFranco, da franco a franco in modo franco, francheggio la tua franca posizione.
RispondiFrancesca P.
circa 5 anni fa - LinkEcco, questo è un commento che mi piace! Condividere... tutto il resto è per esperti 🤔solitari. Poveri loro!
RispondiNelle Nuvole
circa 5 anni fa - LinkMa nemmeno un commentino salace da parte dei tre nei confronti della tipa che abbinava coca cola ad un menu langarolo? Nemmeno una frase sottovoce e di apprezzamento nei confronti del ricciuto lungagnone che si sgargarozza la Freisa giusta leggendo il NG? Tipo "In un ristorante così dovrebbero vietare l'ingresso ai coca beventi." o "Chissà di dov'è originario quello, forse Giamaica? Però, guarda, si vede l'intellettuale colto caribico." Pel pezzo Moricchia, ci vuole questo lunedì. Se ci fossero stati più dettagli avrei apprezzato persino di più.
RispondiAlessandro Morichetti
circa 5 anni fa - LinkNon credo se ne siano nemmeno accorti, erano di spalle gli uni con gli altri. Io avevo tutti davanti :-)
RispondiStefano
circa 5 anni fa - LinkChe poi magari è l'atteggiamento che si ha pure verso alcuni post di Intravino e la loro ingenuità
RispondiAlessandro Morichetti
circa 5 anni fa - LinkRilassati e ironici sì, ingenui non direi ;-)
RispondiManuel
circa 5 anni fa - LinkTi hanno riconosciuto e perculato !!! Speravano li citassi... un articolo per la notorietà e vendi pure l'anima
RispondiPaolo A.
circa 5 anni fa - LinkMai riuscito a berla perché praticamente introvabile. Ma la freisa di Bartolo è vivace, ossia frizzante?
RispondiAlessandro Morichetti
circa 5 anni fa - LinkSì vivace. Naso da Lambrusco di Vittorio Graziano nelle versioni cupe e bocca meno tannica, 13% freschi di cantina a tutto pasto
RispondiFranco
circa 5 anni fa - LinkNaso da Lambrusco di Graziano è un dire tutto e un dire niente :)
RispondiManuel
circa 5 anni fa - Linkprecisare "nelle versioni cupe" è dire tutto
RispondiFranco
circa 5 anni fa - Linkquale sarebbe il naso delle versioni cupe e il naso delle non cupe in Graziano, di grazia?
RispondiFred
circa 5 anni fa - LinkUna bella tavolata di appassionati di vino naturale, anzi vegano! Allora si che ci cacciamo delle belle risate!
RispondiGigi
circa 5 anni fa - LinkPost bocciato. Nulla di male nell'essere astemi e passare in Langa, nulla di male essere curiosi e inesperti
RispondiAlessandro Morichetti
circa 5 anni fa - LinkUn po’ di ironia, suvvia! Quanta serietà, è davvero si può pensare che sian quelli i veri problemi? Ero seduto, ho osservato, mi sono divertito a trattegggiare due piccoli aggregati sociali usando come filtro il solo rapporto col vino. Relax, relax
RispondiUmberto
circa 5 anni fa - LinkStrano articolo. Non riesco a percepirne appieno il senso. Premetto che le conversazioni carpite “origliando”non sono mai state la mia passione, sul mondo del vino si può parlare e “sparlare” all'infinito, figuriamoci un gruppetto fresco di primo corso con tutti i loro dubbi e conoscenze da affinare....
RispondiAlessia G.
circa 5 anni fa - LinkE' vero, a volte meglio da soli! Ma sicuramente è peggio un tavolo di aspiranti sommelier ;)
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