Oggi Intravino compie ben 10 anni
di Fiorenzo SartoreQuesto post l’ho iniziato una decina di volte, e tutte le volte dopo le prime due righe mollavo tutto, e passavo a fare altro, come sempre mi succede quando lo span di attenzione non riesce a durare quei dieci secondi per bloccarmi dal cliccare back button. Stavolta l’oggetto di irrilevanza, di disattenzione, ero esattamente io, con questo post. Perché sì, ragazzi miei, questo post celebra dieci anni di Intravino. E che palle ce lo vuoi mettere?
Ma come si fa? Già dovrei cominciare col dirvi che questo è un post e non un articolo, mentre là fuori, voi blogger dei miei stivali e dell’ultima ora dite in giro che scrivete articoli. Ma che cazzo dite, ma che ne sapete voi di cosa voleva dire essere blogger dieci anni fa? Quando nessuno si sarebbe mai azzardato a dire articolo invece di post, siccome gli articoli li scriveva la razza in estinzione, i Neanderthal del giornalismo, mentre noi eravamo i Sapiens del digitale. Due punto zero, dicevamo.
[Editing – annotazioni] Bene così Fiore, anche se sto incipit è proprio stracciaballe da vetero trombone, questo lo teniamo che va bene, finalmente, però leva le parolacce
Che ne sapete voi, dicevo. Beh, mettetevi comodi che zio Fio’ adesso vi racconta una bella storia. C’era una volta Dissapore. Pure quello l’avevamo fondato assieme, io, Massimo Bernardi, Antonio Tomacelli, Andrea Gori. Poi altri che si sono persi per strada e hanno fondato altre newco (Stefano Caffarri per dirne uno). Poi arriva il Morichetti, poi Cossater. Sia come sia, eravamo quelli, e di sicuro ne scordo tanti, ormai sono anziano e la vista si annebbia.
Dissapore, dicevo. Parlava di food, come fa oggi del resto, e di vino ma in modo confuso e con quel mood vagamente off topic (come fa oggi del resto), del tipo “ah già ci sarebbe anche da scrivere di vino, tra una pizza e una ricetta”. Quindi sì, serviva lo spinoff di Dissapore, che si chiamò Intravino. Andava online dieci anni fa.
Dovevi proprio prendere per il culo Dissapore? Correggi il tono. Poi la Cavalleris si incazza, lei che è così simpa
Per esempio mi ricordo quando Max Bernardi mi diede le chiavi della stanzetta cablata (non esiste nessuna stanzetta cablata, era la sua formula immaginifica per definire where the magic happens). Mi disse esattamente “adesso vai e comincia a fare un po’ di casino”. Proprio così disse, casino. Io ci pensai un bel po’ su sta frase, “casino” ma che vorrà dire? Pensa che ti ripensa conclusi “boh”, infilai la chiave nel quadro, girai l’avviamento, e cominciai a pubblicare. Adesso che è passato tutto quel tempo, però, Massimo, se leggi questo, che diavolo hai voluto dirmi quel giorno? Era questo che volevi da me, da noi? Lo sai che non mi hai mai detto “bravo Fio’, hai fatto un bel lavoro”? Lo sai quanto mi sta costando di psicanalisi questa tua figura paterna sfuggente? Ma non divaghiamo.
Ma che cazzo hai scritto qua sopra Fiore, taglia tutto prima di pubblicare, non si capisce una minchia, pare che uno se scrive per Intra finisce in analisi, mi spaventi i nuovi
Intravino quindi nasceva come derivata impazzita di una roba già fuori di testa che era Dissapore a quel tempo, degno erede di Peperosso e Kelablu – aspettate, vi siete persi eh? Non sapete di che cazzo parlo. Figurati, Kelablu era il food blog collettivo del Gambero Rosso, redatto da Bernie prima di Dissapore, e ci volle Stefano Bonilli per osare quel tanto che basta. Tutto passato, finito, e pure cancellato dai meandri della rete. Però io mi ricordo, ecco, sì, quello che scrisse Bonilli nel suo blog (cancellato pure quello) a proposito di Bernardi: “arrivano i castigamatti”. Eh sì, il tono era già quello, dissacrare, perculare, finire nei guai perché non si baciava la pantofola a nessuno. Intravino nasceva con lo stesso spirito rompicoglioni.
Ma possibile che devo passare un’ora a cancellare parolacce? E scrivi bene, cazzo! Rivedi tutto
C’era tutto un demi monde del vino che restava fuori dai racconti: in sostanza, era la parte off the records, quella parte che si diceva tra un assaggio e l’altro che non era solo la roba istituzionale, ma era chiacchiere, pettegolezzi, battute acide, insomma il politicamente scorretto. Quello non lo pubblicava nessuno, e l’idea nostra era quella, pubblicare le robe indicibili. E infatti arrivarono le prime carte bollate. Ora che è passato così tanto tempo, siccome le carte bollate arrivano ancora, penso voglia dire: non siamo cambiati troppo in peggio, siamo ancora quelli, i rompicoglioni. Bernardi diceva “quando scrivi, devi fare incazzare qualcuno”. Io ascoltavo e pensavo: ah, vabbè.
Leva la parte delle carte bollate, sono stufo di spendere soldi in avvocati, quelli si incazzano sul serio
Dieci anni dopo, c’è una cosa che mi piace di Intravino: attira le nuove leve. C’è sempre gente che ci dice: ho scritto questo, vi interessa? La maggior parte delle volte sono robe orrende piene di “nella splendida cornice”, che vorresti rispondergli: ma scusa, tu leggi Intra? Ti pare che pubblichiamo ste cagate? Però poi ogni tanto arriva qualche perla, e questa cosa ci piace, significa che dieci anni dopo siamo ancora qui, in mezzo al dibattitone, siamo al centro del discorso. Bene, dai. Pensa che giorni fa c’era questo post incredibilmente deja vu, i rosati per l’estate, che io ho detto “ma no dai, basta con ste minchiate, sono viste e riviste” – e niente, quello fa un sacco di pageview e di commenti. Ma cosa diav?
Così impari a criticare i post sempreverdi, cretino. Alleggerisci un po’ il tono, pare che qui ci tiriamo le coltellate prima di pubblicare ogni post. Anche se in effetti…
Oggi, dopo che abbiamo visto nascere i social network e gli influencer, dopo che sono arrivati i vini naturali e sono passate svariate mode, e che ci hanno detto “i blog sono morti”, siamo ancora qui a fare gesti e ad assaggiare senza ritegno. Ci piace essere nel bel mezzo del discorso sul vino, come ha scritto uno tempo fa. Di noi hanno scritto anche: c’è stato un prima, e un dopo Intravino. Sono dieci anni che dura sto dopo, oh, ma la finiremo mai? Se guardo indietro, non riesco a immaginare nemmeno quale post ricordo più volentieri. Ecco un’idea per il prossimo post commemorativo, “dieci post che hanno fatto la storia di Intravino” – che ideona, vedrai che uno lo scrive. E chissà che roba saremo (saranno) tra dieci anni, quelli di Intra.
17 Commenti
Alessandro Morichetti
circa 5 anni fa - Linklove
RispondiCristiana Lauro
circa 5 anni fa - LinkQuesto post è delizioso, complimenti. E auguri veri. Cri
RispondiTommaso
circa 5 anni fa - LinkViva!
RispondiNic Marsél
circa 5 anni fa - LinkDieci anni che vi leggo e commento: chi è che dovrebbe andare in analisi?
RispondiStefano Cinelli Colombini
circa 5 anni fa - LinkNiente da dire, Fiorenzo c'hai la fondazionite. Malattia grave, che si estrinseca nel fondare compulsivamente cose belle. Auguri, e mille di queste fondazioni.
RispondiRenato Salvatici
circa 5 anni fa - LinkTanti Auguri. Leggo Intravino perché , oltre al vino, apprezzo la buona scrittura e qui, devo dire si trova. Un po' meno in questo articolo/post celebrativo pieno di " giovanilistiche parolacce" tipiche di alcuni anziani.
RispondiGiuseppina
circa 5 anni fa - LinkBellissimo post mi ha fatto sorridere mentre leggevo. Immaginavo una persona costretta a fare qualcosa e essendo costretta stava facendo danni
RispondiNelle Nuvole
circa 5 anni fa - LinkDi già dieci anni? Solo dieci anni? Mi sembra che Intravino esista da sempre, chissà com'era il mondo PRIMA. Benvenute le nuove leve che si affastellano alla vostra porta. Omaggio dovuto però alle leve storiche che ancora dirigono il traffico e rimangono punti di riferimento imprescindibili. Ah , nel frattempo tu Fiore sei dimagrito, Moricchia si è invece irrobustito e Tomax non pervenuto. Bravi tutti, ma le donne sono anche bbòne (lo scrivo io così non vi arriva un'altra carta bollata di sessismo).
RispondiPaolo Lauciani
circa 5 anni fa - LinkBuon compleanno, Intravino! Ad maiora!🥂
RispondiMichele A. Fino
circa 5 anni fa - LinkBella, Fio.
RispondiGianpaolo
circa 5 anni fa - LinkUn pezzo di vita. Avanti per i prossimi dieci anni.
RispondiLetico
circa 5 anni fa - LinkAuguri di lunga vita. Dieci anni che vi leggo con piacere.
Rispondidaniele cernilli
circa 5 anni fa - LinkTanti auguri e buon lavoro
RispondiAntonio Tomacelli
circa 5 anni fa - LinkGrazie
Rispondierique
circa 5 anni fa - Linkperché adoro intravino? perché mi permette ancora oggi di non avere fb, anno domini 2019, riuscendo lo stesso a seguire tutto ció che sul web, e non solo, si muove intorno al vino. non è mica poco, eh...
RispondiViva Roddolo
circa 5 anni fa - LinkIo purtroppo vi ho incontrati a viaggio già iniziato ma da allora non riesco a smettere di leggervi! Mai stato su fb (né mai sentito il bisogno di esserci)....a cosa servirebbe, poi, visto che c'è Intravino.....che la sete sia con voi!
Rispondierique
circa 5 anni fa - Linkè “l’effetto piazza” rispetto al mondo del vino. se bevi o critichi, stappi, imbottigli, giudichi, produci, distribuisci e via dicendo, prima o poi passi per intravino (e dopo qualche anno di rispettoso rodaggio come lettore, inizi a commentare). poi pensi, prima o poi un pezzo lo mando, chissà...
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