Officina della birra | La brutta storia del giorno è una pinta che puzza di ‘ndrangheta

di Alessandro Morichetti

La notizia di qualche giorno fa è l’arresto in Lombardia di 35 persone accusate di associazione a delinquere, estorsione, spaccio di droga e porcherie varie. Tra le altre, i boss della ‘ndrangheta hanno allungato le mani sull’Officina della birra di Bresso (Milano), locale antesignano della birra artigianale in Italia. Quando sento di criminali arrestati non so se essere felice o avvilirmi: un passo avanti verso la legalità o solo un capello sottratto alla melma dilagante? “Sono intorno a noi, in mezzo a noi, in molti casi siamo noi” ricorda il cantante, a ragione.

L’Operazione Redux Caposaldo ha riscontrato infiltrazioni all’Officina della Birra che risalgono al 2008, quando il clan di Pepè Flachi mette il cappello su un successo decennale: prima con spaccio e strani movimenti attorno al locale, poi entrando nella società. I soci subiscono il volere del clan per paura di ritorsioni, e quando gli affari iniziano a sporcarsi l’Italia è davvero unita da nord a sud. 7-8 i locali coinvolti nell’indagine e l’Officina, nel frattempo, ha cambiato gestione.

Adesso non mi rovinerò la mattinata riflettendo sul precario senso di civiltà del nostro paese, voglio pensare positivo e confortarmi accarezzando il ben di Dio che Libera Terra produce sui terreni confiscati alla mafia. A pensarci, la cosa più saggia è rilanciare a gran voce l’idea lanciata da Stefano Ricci nel forum MO.B.I. (Movimento Birrario Italiano):

Una proposta ai cervelli roventi della scena birraria italiana: perché non fare una collaboration beer, nel vero senso in cui dovrebbero essere pensate queste creazioni e non solo per fare fuffa? Una birra brassata da un tot di birrai italiani, magari in contemporanea su più impianti, il cui ricavato viene girato a qualche associazione antimafia. Con un indotto di immagine e di pubblicità che vi farebbe peraltro sbancare e con l’appoggio degli sceriffi della birra. Pensateci.

L’idea ha un suo perché, abbiamo vino, pasta, olio e sottaceti antimafia ma non la birra. Farci un pensiero non è peccato, sui miei due cartoni potete contare già in prevendita. Rage against mafia beers (cit.).

Aggiornamento dell’1 aprile: apprendiamo dal giornale online NtàCalabria una rettifica della notizia precedentemente riportata sullo stesso sito:

In merito a tale articolo, riportante una notizia diramata dall’Ansa, e dal sito riproposta, si precisa che “”L’officina della birra” di Bresso non é stata sequestrata ne i titolari, Claudio Poletto e Roberto Picelli, sono stati indagati in tale operazione. Si precisa, altresì, che l’attività di questo esercizio commerciale é svolta onestamente ed alla luce del sole. Ci scusiamo con i diretti interessati per tale inconveniente.

Francesco Iriti, direttore responsabile di www.ntacalabria.it

Rettifichiamo prontamente la notizia da noi rilanciata, rinnovando le nostre scuse ai diretti interessati.

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Alessandro Morichetti

Tra i fondatori di Intravino, enotecario su Doyouwine.com e ghost writer @ Les Caves de Pyrene. Nato sul mare a Civitanova Marche, vive ad Alba nelle Langhe: dai moscioli agli agnolotti, dal Verdicchio al Barbaresco passando per mortadella, Parmigiano e Lambruschi.

12 Commenti

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Tommaso

circa 13 anni fa - Link

Aggiungi un paio di cartoni per me

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Simone Monetti

circa 13 anni fa - Link

Buongiorno. Proporrò l'idea, che mi pare ottima, ai nostri soci Unionbirrai.

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SR

circa 13 anni fa - Link

grande Simone. su queste cose è bene essere tutti uniti

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kenray

circa 13 anni fa - Link

mi raccomando quando andate a votare però.. non è che poi mi rivotate silvio del'utri bondi e compagnia cantante giustooooo?

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calacalatrinchetto

circa 13 anni fa - Link

no,votiamo vendola e i suoi delfini....

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kenray

circa 13 anni fa - Link

no no il voto ai moderati non lo darò mai.

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marcos

circa 13 anni fa - Link

Se può servire, pur essendo in Svizzera, noi ci stiamo. L'idea di SR mi sembra ottima. magari la stessa birra fatta da più birrifici con una stessa etichetta e utili destinati a Libera di Don Ciotti per esempio.

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SR

circa 13 anni fa - Link

sentitevi fra voi per lo start up. Marcos peraltro ha già esperienza pregressa, avendo ideato un'iniziativa più o meno simile a sostegno dei terremotati dell'Abruzzo

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Tommaso

circa 13 anni fa - Link

... se può servire da spunto ... http://www.wineforlife.com/it/

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Luca Cravanzola

circa 13 anni fa - Link

vai! 2 cartoni anche per me!! io proporrei etichetta comune ma birre diverse. Solo casse miste. Uno solo si occupa di vendita online. Magari anche birrifici vicini che si uniscono per una birra comune. Poi i vari pub a richiesta possono avere le casse miste da vendere in loco. Sarebbe una bella dimostrazione di birra-non-fighetto-vedi-che-siamo-diversi-non-come-gli-enofighetti!!! in tal caso ancora 2 cartoni!! scherzi a parte bellissima idea!!

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Fransixx

circa 13 anni fa - Link

E' importante parlarne sempre! Le verità vengono fuori sempre e solo ad arresti avvenuti ma sensibilizzare sull'argomento è un ottimo modo di lottare la mafia. Purtroppo, temo che quanto scritto da Alessandro Morichetti in merito al "capello sottratto alla melma dilagante" possa rispondere a verità, ma vedo segnali importanti in questa lotta, qualcosa cambia per fortuna! http://www.reggioliberareggio.org/ http://www.reggioliberareggio.org/category/imprese/

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