Non basta un bicchiere di vino per digerire le sentenze dell’Unione Europea
di Antonio TomacelliIl vino non è facilmente digeribile è una notizia difficile da mandar giù ma se a dirlo è la Corte di Giustizia Europea si può solo ingoiare l’amaro boccone, accettando a capo chino la sentenza emessa. La legge, d’altronde, parla chiaro: non si possono vantare le proprietà salutistiche di un prodotto alimentare che contenga più di 1,2 gradi di alcol per litro. Meno che mai si può si può scrivere in etichetta una frase del tipo “Edizione leggera, acidità lieve, facilmente digeribile” come ha fatto una cantina cooperativa tedesca, incappata nelle maglie dei ricorsi presso la corte di giustizia. Una simile dicitura, dicono i giudici, “lascia intendere che il vino venga assorbito e digerito bene, e sottintende che il sistema digerente non ne soffra o ne soffra poco, anche in seguito a più consumi”. Trattandosi di alcol, di seguito chiamato “Il Male”, vantaggi per la salute non ce ne sono, nonostante le millanta ricerche scientifiche che Google vomita ognidì.
A chi dobbiamo credere, dunque? All’Unione Europea che ci aveva promesso un futuro radioso nell’euro o agli scienziati del Massaciussez (si scrive così, vero?) che consigliano di sostituire il Viagra con una boccia di negroamaro? Conoscendovi so già la risposta ma un tot di commenti fanno sempre bene al cuore. Io, nel frattempo, mi apro apro la bottiglia più alcolica che ho in cantina e giuro di svuotarla in un amen. Oggi si beve per dimenticare, semprechè non sia vietato anche questo dall’UE, maledizione!