Nei miei sogni proibiti ci sono io che compro il vino nel wine-club di Playboy

di Antonio Tomacelli

Quando la tua carta di credito scondinzola felice è segno che stai per cacciarti in un brutto guaio. La mia l’ho dovuta rinchiudere a doppia mandata nella cuccia ma, capitemi, quella pazza stava acquistando online una selezione di bottiglie dal nome imbarazzante: “i migliori vini per passare dalla sala da pranzo alla camera da letto“. L’ho fermata appena in tempo altrimenti la scena successiva si sarebbe intitolata “Un giorno in Pretura” e avrebbe avuto come interprete principale il mio avvocato alle prese con gli alimenti. Insomma, pericolo scampato ma stavo pagando cara la curiosità per il nuovo wine-club di Playboy, la rivista americana famosa più per l’assenza di reggiseni che di solfiti, ma tant’è: dopo il Farinetti del Vino Libero anche il vecchio Hefner ha deciso di lanciarsi nel business, ma lo stile è un pelino differente.

Nel patinato mondo delle conigliette non c’è spazio per cornoletami e potature al chiaro di luna, qui si va subito al sodo e le selezioni in vendita hanno dei nomi che non lasciano spazio al dubbio. Vi piacciono i vini bianchi? Cliccate il riquadro “Gli uomini preferiscono le bionde” ed i sei vini bianchi più sensuali al mondo saranno vostri. Siete amanti del rischio e vi piacciono gli appuntamenti al buio? Il “Playboy blind date” è il pacco che fa per voi: per soli 120 dollari riceverete a casa 12 misteriose bottiglie di vino. Imballo anonimo, naturalmente. Tra le offerte da sfogliare non mancano le bollicine anche perchè “Nothing Is Sexier Than Champagne“, soprattutto quando è scontato del 20%.

Per quelli che, come me, hanno appeso la clava al chiodo da un tot di anni, è perfino previsto un comodo servizio di lavaggio delle coscienze, gentilmente offerto dal CEO della banca partner di Playboy, il quale ha candidamente dichiarato che: “La nuova playmate è la ragazza a tavola, non più quella sul tavolo”. Io, da perfetto ingenuo, ho girato la frase alla mia compagna ma lei, per tutta risposta mi ha regalato sei giorni di prognosi. Dice il mio dottore che quello è il tempo che, in genere, ci mette un occhio a sgonfiarsi.

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Antonio Tomacelli

Designer, gaudente, editore, ma solo una di queste attività gli riesce davvero bene. Fonda nel 2009 con Massimo Bernardi e Stefano Caffarri il blog Dissapore e, un anno dopo, Intravino e Spigoloso. Lascia il gruppo editoriale portandosi dietro Intravino e un manipolo di eroici bevitori. Classico esempio di migrante che, nato a Torino, va a cercar fortuna al sud, in Puglia. E il bello è che la trova.

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