Milano Wine Week: Tenute Lunelli presenta Auritea, il nuovo cabernet franc in purezza

Milano Wine Week: Tenute Lunelli presenta Auritea, il nuovo cabernet franc in purezza

di Graziano Nani

Domenica 7 ottobre: esplode la Milano Wine Week nei mille angoli della città. Milano scoppia di salute e l’iniziativa vitaminizza il suo tessuto connettivo con un’iniezione di liquido rosso e bianco. Cardine della manifestazione Palazzo Bovara, gioiello neoclassico incastonato nel salotto liberty della città che si estende tutto intorno a Corso Venezia.

Lunedì sera è il momento di Tenute Lunelli e della presentazione di Auritea. È il nuovo cabernet franc firmato Podernovo, la tenuta toscana del gruppo che vanta il certificato biologico per la totalità dei vigneti. Il nome è un riferimento ad Arca Aurita, la conchiglia fossile presente da milioni di anni nei terreni della zona e responsabile della mineralità che caratterizza il vino. Vigneto Olmo, lato est della collina di Podernovo: l’esposizione è ideale per ottenere la freschezza e la verticalità che caratterizzano il vino.

fossile

L’enologo è Luca D’Attoma di Duemani, azienda super-interessante nel panorama italiano per la lavorazione del cabernet franc in purezza. Lo stile di D’Attoma si sente tutto ed è sintetizzabile in una sensazione generale di nitidezza e definizione dei contorni. Auritea 2015 è disegnato con il cesello e spicca al naso per la sua intensità fresca di piccoli frutti rossi come ribes e lampone. In bocca è pulitissimo, i frutti dischiudono la loro polpa guizzante in una chiave di complessiva raffinatezza che si intreccia con un tocco minerale sempre più presente man mano che prosegue la degustazione. Presente anche fisicamente, visto che diverse conchiglie campeggiano in bella vista sul tavolo della degustazione. L’effetto velluto è invece figlio dei 18 mesi passati in barrique, che smussano angoli, appianano spigoli, si fanno sentire ma non sono invadenti. Assenti le tracce vegetali che il vitigno in alcuni casi tende a mettere in mostra, giusto una minima idea di clorofilla contribuisce ad affilare la freschezza che è uno dei punti di forza del vino. Un altro è il tannino, rifinito a regola d’arte: pianta gli artigli il giusto, poi li ritrae per segnare la strada di un discorso che si chiude con uno sprazzo di spezie scure tra cui spicca il pepe nero.

Un vino interessante, prodotto in sole 4.000 bottiglie, il modo migliore per dare il via alla ricca settimana del vino milanese.

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Graziano Nani

Frank Zappa con il Brunello, Hulk Hogan con il Sassella: per lui tutto c’entra con tutto, infatti qualcuno lo chiama il Brezsny del vino. Divaga anche su Gutin.it, il suo blog. Sommelier AIS, lavora a Milano ma la sua terra è la Valtellina: i vini del cuore per lui sono lì.

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