Le più belle impressioni targate Sicilia En Primeur 2017

Le più belle impressioni targate Sicilia En Primeur 2017

di Jacopo Cossater

Anche per chi non ama o comunque non si sente particolarmente portato ad assaggiare in batteria – assaggiare cioè molte decine di vini in sequenza, in batterie da 4 o da 6 bicchieri – esistono situazioni che rendono certe degustazioni se non divertenti almeno particolarmente confortevoli. È stato questo il caso di Sicilia En Primeur 2017, l’annuale appuntamento organizzato da Assovini Sicilia per promuovere la produzione regionale e per presentare in un unico momento una parte piuttosto rilevante dei propri vini in uscita, di qualunque tipologia, specie quelli del 2016.

Il contesto era quello di Radicepura, un bellissimo parco ma anche un grande spazio per eventi appena fuori Giarre, tra Catania e Taormina. Un posto incredibile che ha ospitato una degustazione che per comodità e per servizio si pone di diritto tra le meglio organizzate cui abbia mai partecipato. Assaggiare in una giornata tutti i 300 vini a disposizione, per quanto i sommelier presenti fossero alquanto puntuali, era tuttavia missione non solo impossibile ma neanche lontanamente affrontabile, è per questo che il sottoscritto ha preferito focalizzarsi su alcune zone e su alcune varietà specifiche, andando a pescare tra un certo numero di vini la cui frequentazione durante l’anno è piuttosto rarefatta. Da qui l’idea di non riportare tutti gli assaggi, tutte le singole note con i relativi punteggi, ma un sunto di quanto provato sia in batteria, seduto, quanto il giorno successivo in presenza dei produttori in occasione del grande banco d’assaggio di chiusura della manifestazione.

Girolamo Russo

Inizio da qui, dall’Etna e dal produttore i cui vini nel complesso mi hanno più colpito e che più ho ritrovato in forma. Non c’è infatti rosso di Giuseppe Russo che non mi sia sembrato meno che delizioso, vini sempre calibrati tra una misurata eleganza e una raffinata esuberanza. L’Etna Rosso San Lorenzo 2015 è senza girarci molto intorno una vera goduria, tutto profondità e leggiadria, graffiante e straordinariamente da bere. Una versione sontuosa, tra le più buone io ricordi. Lo stesso vale per l’altro grande classico di casa Russo, l’a Rina, sempre 2015. A questo prezzo, tra i 15 e i 18 euro in enoteca, non è facile sull’Etna bere meglio. Delizioso anche l’Etna Rosso Feudo 2015, rifinito e ben bilanciato tra acidità e trama tannica senza dimenticare la giusta profondità. Insomma, un produttore i cui vini specie quest’anno acquisterei a scatola chiusa, Rosato 2016 compreso.

Graci

Vale più o meno lo stesso per i vini di Graci, a partire da un semplice quanto dinamico Etna Rosso 2015 fino ad arrivare a due tra i migliori assaggi riportati sul taccuino digitale. Da una parte una versione molto completa del solito Arcurìa, vigneto che sin dalle prime annate si è imposto tra i miei personalissimi riferimenti per la denominazione. Il 2015 è infatti una bella giostra fatta di frutti rossi quanto mai croccanti e definiti, di confetti e di cipria, sensazioni che lo rendono particolarmente raffinato e attraente. Dall’altra il Quota 1000 Barbabecchi 2013, Etna Rosso freddo nell’acidità ma caldo nella polpa, che convince proprio grazie ad un ritmo e una profondità non comuni. La stessa cadenza che è possibile trovare nell’Etna Bianco 2016, tra i pari annata uno dei più centrati. Menzione doverosa per Emiliano Falsini, enologo che segue entrambe queste belle realtà.

Pietradolce

Linea di grande compattezza anche per Pietradolce, con una sottolineatura speciale per l’Etna Rosso 2015: tra quelli “di ingresso” con quello di Russo uno dei miei preferiti. Da manuale, da una parte spontaneo e fresco nell’approccio gustativo dall’altra molto appagante nella scia che lascia dietro di sé. Costa una fucilata ma è buonissimo il Vigna Barbagalli 2014, goloso e invitante, vino la cui traccia data dal rovere sembra quanto mai ben integrata, destinato a un futuro luminoso (sui 90 euro in enoteca). Meno sfumato in ampiezza ma altrettanto deciso l’Etna Rosso Archineri 2015. Tutti vini che non vedo l’ora di riprovare, magari a tavola.

Tenuta di Fessina

Scorrendo le note e i punteggi riportati impossibile non soffermarsi un momento sul Musmeci 2011. Uno di quegli Etna Rosso che giocano una partita fatta di eleganza e di rifinitura, caratteristiche affiancate da un passo davvero svelto. Squisito.

Terre di Giurfo

Le Casematte

Bellissima scoperta, che ben sintetizza il calore e l’allungo che caratterizza alcuni dei miei vini preferiti della zona di Faro, a Messina. Il Peloro Rosso 2015, nerello mascalese e nocera, è squillante e saporito, da strabere. Il Faro 2015 (nerello mascalese affiancato da cappuccio, nocera e nero d’Avola) è più profondo e più vellutato, più caldo senza essere bruciante. Una bella accoppiata per due rossi che sembrano completarsi a vicenda.

Colosi

A proposito di nerello mascalese e nerello cappuccio ho trovato squisito il Salina Rosso 2015 di Colosi, cantina che rappresenta un bel pezzo della viticoltura delle Eolie. Freschissimo, tutta ciliegia e bei frutti rossi che riescono a mantenere vigore senza scodare nell’amaro. Sorpresa.

Planeta

Se è vero che la produzione di Planeta va ben oltre la decina di vini presentati a Sicilia En Primeur va anche detto che tutto quello che era in assaggio spiccava per spessore. Un esempio di grande coerenza caratterizzata da vini mai meno che piacevolissimi. Tra i tanti assaggiati buono il Carricante Eruzione 1614 2016, ben bilanciato tra note minerali e una bella scodata agrumata. Solido e caratterizzato da una bella scia sapida il Nero d’Avola Santa Cecilia 2013. Ottimo il Cerasuolo di Vittoria 2015, uno di quelli che ai miei occhi ben rappresenta tutto il bello della tipologia: fresco e fragrante, fruttatissimo senza stancare, leggero nel sorso con quel tocco di incisività che si lascia ricordare.

A proposito di Vittoria, ci sarà certamente modo di tornare su Cerasuolo e Frappato, vini che stanno vivendo un momento di grande spolvero produttivo e che sembrano più attuali che mai.

Jacopo Cossater

Docente di marketing del vino e di giornalismo enogastronomico, è specializzato nel racconto del vino e appassionato delle sue ripercussioni sociali. Tra gli altri, ha realizzato i podcast Vino sul Divano e La Retroetichetta, collabora con l'inserto Cibo del quotidiano Domani e ha cofondato il magazine cartaceo Verticale. Qui su Intravino dal 2009.

5 Commenti

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Denis Mazzucato

circa 7 anni fa - Link

Mi sono sempre chiesto come si faccia a mantenere lucidità e consistenza nei giudizi quando si assaggiano centinaia di vini in un giorno... sarebbe carino scriverci su. Grazie per le review. Girolamo Russo è nella lista di quelli da approfondire da un po'... :) PS: cosa stappi con la parmigiana di melanzane?

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Matteo

circa 7 anni fa - Link

Complimenti per la bella carrellata di impressioni, molto efficaci!
Una sola nota: ahimè, a Rina tra i 15 e i 18 euro in enoteca, ormai è solo un ricordo...

Denis, sulla parmigiana di melanzane... Terzavia di De Bartoli... :-P

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Jacopo Cossater

circa 7 anni fa - Link

Grazie della precisazione, sono andato a memoria e forse 18/20 sarebbe stato più corretto (almeno a guardare velocemente online)

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Dario Costanzo

circa 7 anni fa - Link

Se vi trovate in Sicilia, ecco le degustazioni che offrono le cantine siciliane https://www.winerytastingsicily.com/it/

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Fratelli Mazza

circa 7 anni fa - Link

Non è facile riuscire ad apprezzare fino in fondo la qualità di vini così vari in un unico momento conoscitivo, ma sono d'accordo sul fatto che Sicilia En Primeur è stato davvero un evento ben riuscito, in grado di valorizzare le qualità dei prodotti presentati senza tralasciare la grande varietà vinicola che una regione come la nostra offre. Ho avuto modo di apprezzare cantine che non avevo ancora avuto il piacere di conoscere, così come ho potuto confermare alcune impressioni piacevoli che avevo già avuto in passato: prima fra tutte, il Cerasuolo di Vittoria Planeta. Conosco bene la cantina e molti dei suoi vini, ma ritengo che ce ne siano alcuni che, oltre ad essere qualitativamente impeccabili, riescano anche a offrire un'interpretazione eccellente del terroir che li caratterizza. Credo che il Cerasuolo di Vittoria Planeta sia una delle migliori espressioni della docg di Vittoria. Un vino ottimo di cui è difficile non innamorarsi. Consiglio a tutti l'assaggio!

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