L’abbinamento vino-cravatte non è poi così demenziale come sembra

di Elena Di Luigi

WALL STREET JOURNAL. Pairing #1. Armand Olivier Bell, commesso del reparto uomo di Saks a NYC, è l’unico al mondo a fare gli accostamenti tra cravatte e vini. La passione per i vini l’ha acquisita studiando in Italia e in Francia prima di approdare in USA dove 17 anni fa ha iniziato a vendere cravatte. Fin dall’inizio gli è sembrato naturale aiutarsi con gli stili di vino per spiegare ai clienti quelli delle cravatte. Un Haut Brion è un classico così come una Charvet, per esempio. Una Ferragamo evoca le fantasie di un Sauternes o di un Monbazillac mentre una cravatta che ha un pò di oro fa subito pensare a un Pinot Grigio Santa Margherita. Proseguendo nella carrellata Mr Bell metterebbe insieme una Armani con un Medoc e un Valpolicella con la cravatta napoletana Isaia. E i vini Californiani? “Non abbiamo cravatte fatte in Cina” è la sua risposta.

WASHINGTON POST. Pairing #2. E se anzichè mettere insieme cibo e vino accoppiassimo vino e umore? In Australia un’importante compagnia di vini ha trascorso un pò di tempo con donne  in carriera, tra i 22 e i 35 anni per capire come scelgono una bottiglia di vino al supermercato e soprattutto per calcolare quanto tempo hanno a disposizione. Il risultato ha dimostrato che la maggior parte sceglie in base all’umore e per questo è nata una linea di vini chiamata “Be” (essere) che anzichè perdere tempo in lunghe e spesso insignificanti descrizioni vanno direttamente al sodo: “Be Radiant” oppure “Be Bright” sono solo alcune delle nuove etichette e per quanto riguarda le descrizioni un Fresh Chardonnay e  un Flirty Pink Moscato sono più che sufficienti per dire cosa c’è nella bottiglia.

REUTERS. Il vino Porto si è arreso alle avances del rosa dando la sua interpretazione di rosè. A parte il colore che si ottiene riducento il tempo di contatto del succo con le bucce, per il resto questo rosè è un porto in tutti i sensi, fortificato con l’aggiunta di 20%vol di alcol. L’obiettivo delle più storiche cantine di Oporto è quello di essere presenti sul renumerativo mercato dei vini rosè che negli ultimi anni ha dimostrato una certa resistenza alla crisi. Ma il successo del nuovo protagonista sui mercati internazionali è, per dirla con un produttore, riassumibile cosi “It’s sweet, it’s high alcohol, and it’s really simple”.

INDEPENDENT. La GB ci riprova a risolvere l’abuso alcolico che dilaga fra giovani e non solo. Una legge appena introdotta stabilisce che una bevanda alcolica non può costare meno di 40p per unità. Oltre al prezzo minimo sono bandite anche le vendite con super sconti, per esempio 3 bottiglie di vino a 10 sterline. Il bere irresponsabile costa al paese 21 miliardi di stelline all’anno ed provoca un milione di atti criminali. Visto che gli Italiani sono spesso presi dai Britannici come esempio per il loro saper bere, perchè non esportiamo il nostro know-how a un paese che sembra non avera idea di come uscire da questo labirinto?

NEWS MSN. La Siria non è soltanto un paese che sta lottando per la democrazia ma anche un produttore di vino. Nonostante il clima rivoluzionario i vini Bargylus sono riusciti a conquistare le liste dei ristoranti più prestigiosi di Londra e l’augurio è che con questi il popolo siriano possa presto brindare alla caduta del dittatore Bashar al-Assad.




4 Commenti

avatar

Gianpaolo Paglia

circa 12 anni fa - Link

commento io per primo solo per rubare il posto a Tommaso Farina

Rispondi
avatar

Tommaso Farina

circa 12 anni fa - Link

Prego notare che manca l'abbinamento con Marinella.

Rispondi
avatar

Olimarox

circa 12 anni fa - Link

Beh, anche con Finollo.

Rispondi
avatar

Armando Castagno

circa 12 anni fa - Link

Grande Olimarox.

Rispondi

Commenta

Sii gentile, che ci piaci così. La tua mail non verrà pubblicata, fidati. Nei campi segnati con l'asterisco, però, qualcosa ce la devi scrivere. Grazie.