La Pergola a Roma: cosa c’è nella cantina delle meraviglie (video)
di Jacopo ManniIl ristorante La Pergola nasce a Roma nel 1994, sul tetto dell’Hotel Cavalieri. A quel tempo, la ristorazione di alta qualità era praticamente un miraggio ma due ragazzi con personalità opposte vengono scelti per creare un ristorante che diventerà leggenda. Ad Heinz Beck, chef trentunenne a quel tempo con alcune esperienze da sous chef in vari stellati europei, viene affiancato un “pischello” romano de Roma, studente universitario sbarbatello e ventiduenne.
Il teutonico e il pischello si rimboccano le maniche e si mettono in testa di fare di quel terrazzo con vista mozzafiato il miglior ristorante di Roma prima e d’Italia poi con la migliore cantina di tutti: una follia. Ma solo i pazzi aprono vie che poi percorrono i savi e questo duo improbabile, scanzonato ma determinato, in pochi anni inanella una serie di successi clamorosi. In dieci anni di lavoro ostinato e creativo passano da zero a infinito: è del 2005 la loro terza stella Michelin, dopo 20 anni La Pergola di questi ex pischelli è ancora l’unico tristellato a Roma oggi.
Heinz è il deus ex-coquina, Marco il sommo cellario. Se Heinz inventa una nuova cucina mediterranea con tocco e visione internazionale, Marco costruisce la biblioteca d’Alessandria del vino a Roma. Dopo 27 anni dalla creazione abbiamo avuto l’opportunità di accedere a quella che per gli enostrippati come noi altro non è che la grotta di Smaug o di Ali Babà ma del Vino. E ci siamo entrati con il mastro cellario Marco Reitano a farci da Cicerone.
Domani pubblicheremo una bella intervista a Reitano che approfondirà la nostra conoscenza della cantina delle meraviglie e ci spiegherà come si gestisce un tesoro.
3 Commenti
vinogodi
circa 2 anni fa - Link... mi sembra una discreta profondità di proposta ...
RispondiStefano
circa 2 anni fa - LinkMacché, converrai senz'altro che Cheval Blanc è meglio il 1931, no?
RispondiStefano
circa 2 anni fa - LinkNon vedo l'ora di leggere l'intervista. Posso ricordare anche la mano in sala di Umberto Giraudo, che ha reso le esperienze alla Pergola quello che sono ora, per completezza, eleganza, garbo, internazionalità del servizio?
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