La Liberazione dall’italico vino

di Antonio Tomacelli

Immagine 1Una turista francese in vacanza in italia ha scoperto le bottiglie del ventennio tra gli scaffali del supermercato GS di Cuveglio (Va) del Gruppo Carrefour. Tornata in patria, ha denunciato tutto alla direzione che, sorpresa per l’accaduto, ha ritirato dalla vendita il vino incriminato scusandosi con la signora. Cinquant’anni dopo, e sempre grazie agli alleati, ci liberiamo anche delle bottiglie.

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Antonio Tomacelli

Designer, gaudente, editore, ma solo una di queste attività gli riesce davvero bene. Fonda nel 2009 con Massimo Bernardi e Stefano Caffarri il blog Dissapore e, un anno dopo, Intravino e Spigoloso. Lascia il gruppo editoriale portandosi dietro Intravino e un manipolo di eroici bevitori. Classico esempio di migrante che, nato a Torino, va a cercar fortuna al sud, in Puglia. E il bello è che la trova.

7 Commenti

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Vignadelmar

circa 15 anni fa - Link

Invece il mio Rosso Stalin troneggia come pochi !!!! Noi abbiamo vinto, loro hanno perso, ben gli sta !!!! . Ciao

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Bacco

circa 15 anni fa - Link

oh, bella lì...

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Michele Falvo

circa 15 anni fa - Link

Mah! Dire che Stalin abbia vinto mi sembra un affermazione un pò forte. Il comunismo è crollato ovunque esista la possibilità di votare e sta tentennando anche dove c'è la dittatura.

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Vignadelmar

circa 15 anni fa - Link

Io mi riferivo alla seconda guerra mondiale quando parlavo di sconfitta e di vittoria. . Comunque il tanto amato capitalismo proprio in questo ultimo anno senza un immenso intervento pubblico nell'economia sarebbe crollato ancor più clamorosamente. Il capitalismo è ancora in piedi perchè le economie nazionali, le banche e molte istituzioni finanziarie, sono state foraggiate da un immenso flusso di soldi pubblici, ossia lo pagheremo noi. Questo intervento pubblico i bravi liberisti e/o fautori di un capitalismo sempre più aggressivo lo hanno voluto e richiesto a gran voce, mentre pochi mesi prima lo demonizzavano. . Ciao

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tristram

circa 15 anni fa - Link

Ce ne liberiamo? Soltanto da uno scaffale, pare, perché altrove queste etichette sono largamente disponibili: aree di servizio, negozi di souvenir, ristoranti (ne ho visto uno quest'estate, con un ricco retrobanco di cameratesche bottiglie). Qualcuno ha tempo di fare due domande al direttore del GS che aveva allestito lo scaffale? Sarà un nostalgico o solo uno che conosce il mercato? E c'è l'orbace in treperdue? Basta, dimenticavo che il vino non è politica... ciao d

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Antonio Tomacelli

circa 15 anni fa - Link

Vogliamo parlare dello stand del Vinitaly nei corridoi della stampa?

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