La frase del giorno | Il Prosecco è banale e le donne sono tutte zoccole

di Antonio Tomacelli

Luca Ferraro non ce l’ha fatta più e di fronte a cotanta banalità ha sclerato di brutto. Inutile dire che Luca, piccolo produttore di un grande Prosecco, è da oggi il nostro Colfondista di riferimento (ti stimo, fratello). D’altronde come si fa a star zitti quando senti una tizia dire che tutto, ma proprio tutto il Prosecco è “un prodotto che difficilmente sarà mai eccellente”. E vogliamo citare quest’altra perla? Massì citiamo: “E’ come se al secondo sorso, emergesse una bolla di angoscia che giaceva lì, in silenzio e ti ricordasse che non c’è alcuna ragione di festeggiare”. L’argomento riguardava il perlage ma la risposta, mioddio, è da pirlage. Vi risparmio il resto altrimenti mi scatta il filtro anti-snob e vi regalo un vademecum breve per distinguere uno enofighetto (us) da uno snob allo stato puro (them):

Us: per quanto sfigata possa essere, in ogni denominazione o terroir ci sarà sempre qualcuno che si fa il mazzo per amor di territorio. Scovare queste perle è lo scopo ultimo dell’enofighetto.
Them: il Lambrusco? Oh my god! Milioni di bottiglie senza senso…

Us: Move your Ass, Baby e fatti un giretto al di sotto della “linea cotica” ogni tanto. Basilicata o Calabria non sono entità astratte ma luoghi che il tuo cuore ricorderà a lungo e persone che ti si attaccheranno all’anima.
Them: “Oddio la Calabria proprio no! È così piena di Aspromonti…hai prenotato per la Borgogna, piuttosto?”

Us: Non ci sono limiti alla fantasia nè al budget di spesa ma se trovi il capolavorino firmato chianti a meno di tre euro, vieni eletto enofighetto dell’anno. D’imperio.
Them: “Non berrò niente che costi meno di 20 euro” non è un un diritto sancito dalla costituzione, per cui relax honey…

Us: Prosecco Col Fòndo almeno una volta a settimana (e Champagne q.b.)
Them: Champagne tutta la vita (e ogni tanto un Franciacorta)

Il resto del decalogo mi aspetto lo scrivano i nostri lettori, che più enofighetti di così non ne conosco. Se il poi il vostro tasso di fighettismo è ancora troppo basso, approfittate dei link qui sotto e sarete redenti:

Prosecco. Come dire bollicine senza fare un leasing
– Enoviralità – Lambruschi 4 liveblogging
– Non chiamiamolo spumantino
Degustazione di 8 Prosecco colfòndo raccontata da una produttrice
Rich Prosecco addio. Il Prosecco di Paris Hilton cambia nome
Se 4 bottiglie di Prosecco per una di Champagne vi sembrano poche
– Introvabile – Il Greco di Bianco di Stelitano

Troppo facile dimostrare che il mondo è pieno di sante donne, vero?

avatar

Antonio Tomacelli

Designer, gaudente, editore, ma solo una di queste attività gli riesce davvero bene. Fonda nel 2009 con Massimo Bernardi e Stefano Caffarri il blog Dissapore e, un anno dopo, Intravino e Spigoloso. Lascia il gruppo editoriale portandosi dietro Intravino e un manipolo di eroici bevitori. Classico esempio di migrante che, nato a Torino, va a cercar fortuna al sud, in Puglia. E il bello è che la trova.

65 Commenti

avatar

kenray

circa 13 anni fa - Link

ma allora volete la guerra del lambrusco. io non bevo champagne, come detto più volte è la malvasia dei parvenu e confronto ai nostri onesti spumanti (inteso in senso allargato) fa cagare, almeno nella fascia fino a dom perignon io non bevo lambrusco, frega sega del terroir. non è vino. non lo è mai stato, non lo sarà mai. capisco che qualche mente debole si lasci trascinare dalla tradizione dal territorio dai vigneros con l'erre moscia come capisco che se ne vendano 100 milioni di bottiglie. a qualcuno piacerà. a me no. che a sorbara o nelle terre verdiane si facciano il mazzo è tutto da dimostrare. cmq chissene. il prosecco è un gran vino e ce ne sono di ottimi anche a poco prezzo. il chianti è un gran vino e se ne trovano anche a 6 euro la bottiglia validissimi calabria=cirò sarà un vinaccio duro come i calabresi e imbevibile come la cicuta ma a me pice. vino con i coglioni e per Uomini da pelo sullo stomaco. basilicata = aglianico e non dico altro manca la sardegna che per me vuol dire rossi onesti e bianchi da podio bon vado a bere un negroni, per me inizia l'happy hour milanese.

Rispondi
avatar

gian paolo

circa 13 anni fa - Link

Ehi "Vecchio" , quando dici "che a sorbara o nelle terre verdiane si facciano il mazzo è tutto da dimostrare" vieni a Campogalliano in primavera quando sono in scacchiatura o potatura verde oppure vieni a vedere come potiamo ...fare di tutta un erba un fascio non è bello e rompe anche un po'...il tuo giudizio è il tuo giudizio riga ma il lavoro prima di giudicare vedere please.ciao Gian Paolo

Rispondi
avatar

francesco De Franco

circa 13 anni fa - Link

ma che cirò hai bevuto finora?

Rispondi
avatar

antonio tomacelli

circa 13 anni fa - Link

Non il tuo, sicuramente :-)

Rispondi
avatar

Stefano Caffarri

circa 13 anni fa - Link

"io non bevo lambrusco, frega sega del terroir. non è vino. non lo è mai stato, non lo sarà mai. Questa me la faccio tatuare in fronte.

Rispondi
avatar

Davide Cocco

circa 13 anni fa - Link

Gentile amico dall'enter facile, che il lambrusco ti faccia cagare l'abbiamo capito. Facciamo che fra i propositi per il nuovo anno ci metti anche l'impegno a trovare un altro vino che ti faccia schifo? Ci tengo alla biodiversità. Sani.davide

Rispondi
avatar

kenray

circa 13 anni fa - Link

ti anticipo, mica possiamo aspettare vl'anno nuovo il bonarda dell'oltrepo fa cagare quasi come il lambrusco

Rispondi
avatar

Lizzy

circa 13 anni fa - Link

Davide: clap-clap-clap.

Rispondi
avatar

enrico togni viticoltore di montagna

circa 13 anni fa - Link

us:un vino da tavola è quel vino senza denominazione che può essere la migliore espressione del lavoro di sperimentazione di un vignaiolo. them:il vino da tavola?quello che bevi tutti i giorni!

Rispondi
avatar

alessandro bocchetti

circa 13 anni fa - Link

come spesso capita il problema é di messaggi e di corretta interpretazione di questi, non è che spesso siete dei "furmini" in questo... Vedete il problema non è di prezzo o di quarti nobiltà. Non è che un cabernet sia più nobile di un trebbiano d'Abruzzo, il problema è di tipicità. riconoscibilità e territorio... La critica al prosecco (al di là delle singole eccellenze che "di la" sono state ben spiegate e continuano ad esserlo) è di come una doc abbia interpretato un territorio. In questo il prosecco è mancante, mi dispace dirlo ma è un dato di fatto. Qualità scazonte, lattine, paris hilton, un doc dai confini amplissimi che mette a dura prova il concetto di terroir, prezzi non sempre chiarissimi e una qualità spesso problematica, non fanno un buon servizio ad un territorio e ad un vino... Il resto sono chiacchere da bar... ha ragione Luca, nella sua risposta (come da lui definita) di pancia, è esattamente come per le donne, il messaggio che viene da una TV velinista e una moda sempre più sessuata sicuramente non rimanda un messaggio confortante per chiunque abbia a cuore il genere femminile ;-) ciao A

Rispondi
avatar

antonio tomacelli

circa 13 anni fa - Link

Non saremo dei "furmini" ma non ci siamo mai sognati di mettere una pietra tombale su di un territorio o una denominazione. Ecco, quel post mi sembra proprio una lapide e bonanotte 'ar secchio!

Rispondi
avatar

Alessandro Bocchetti

circa 13 anni fa - Link

Ma Quale lapide? Se vai "di la" (non oso mettere link per non incappare nelle sacre ire ;-)) puoi vedere una discussione viva e costruttiva... Talvolta bisogna smuovere le acque ... :-D Ciao A

Rispondi
avatar

Cristiana Lauro

circa 13 anni fa - Link

Buonasera Tomacelli, sono Mariele Ventre, direttrice del Piccolo coro dell'Antoniano di Bologna e desidero complimentarmi per il taglio buonista del suo commento. Tuttavia mi permetta un suggerimento, non dia troppa visibilità a quel demonio di Black Mamba, quella è Minosse, Mefistofele è il diavolo, l'anticristo. Non le permetta di far parlare di sè, di diffondere il suo verbo, le sue malvagità, soprattutto su questo blog, di così bravi ragazzi, di gran brave personcine...Mi dia retta, si fidi della saggezza di Mariele Ventre! Ma poi cos'è questo Black Mamba? Non sarà mica un serpente, mio Dio!!! Cristiana Lauro, con simpatia. ;-)

Rispondi
avatar

Antonio Tomacelli

circa 13 anni fa - Link

Topo Gigio, esci da questo corpo!

Rispondi
avatar

Cristiana Lauro

circa 13 anni fa - Link

Questa però non fa ridere, la mia era più divertente, ammettilo dai! ;-) Riprovaci, sono paziente oltre che simpatica...:)))

Rispondi
avatar

antonio tomacelli

circa 13 anni fa - Link

"Il Prosecco fa schifo" Dai, questa fa ridere, ammettilo!

Rispondi
avatar

paolo trimani

circa 13 anni fa - Link

buonasera Antonio, il riassunto del De prosecchibus che hai postato si limita a un paio di frasi fuori contesto e un commento definito "de panza" dallo stesso Luca però la questione posta da Black Mamba non può considerarsi risolta solo perché esistono produttori (fratelli o anche solo conoscenti) bravi o bravissimi per il semplice motivo che con la stessa denominazione vengono imbottigliati e venduti (non regalati) milioni di bottiglie molto meno che buone poi segue dibattito, ma senza arrivare immediatamente allo scontro! ciao pt

Rispondi
avatar

antonio tomacelli

circa 13 anni fa - Link

Oh, c'è anche il link. Per una volta che l'ho messo di mia sponte! :-)

Rispondi
avatar

Andrea Gori

circa 13 anni fa - Link

il fatto è che Tom Stevenson il massimo esperto al mondo di Champagne dedica la sua colonna su World of Fine Wine per 4 mesi di fila al Prosecco (!) e delle sue potenzialità e noi siamo qui a svilirlo sempre più siamo proprio italioti

Rispondi
avatar

falletto

circa 13 anni fa - Link

voi svilite pure, io continuo a venderne quantità incredibili.

Rispondi
avatar

Carlo Giovagnoli

circa 13 anni fa - Link

Wow!! Davvero.... Non vedo l'ora di perdermelo

Rispondi

luca ferraro

circa 13 anni fa - Link

Il punto è che si producono milionate di bottiglie e che all'interno di tutto ciò è facile trovare produttori che non lavorano per la qualità ma per la quantità. E' un peccato però generalizzare e dire che tutto il prosecco è schifezza. La bravura del giornalista/blogger/enosborone sta nel trovare quello giusto :) Luca

Rispondi
avatar

roberto gatti

circa 13 anni fa - Link

Ben detto Luca, troppo facile dire che il prosecco non è buono e che solo lo champagne è ottimo. Bisogna saper scegliere e distinguere i " fischi dai fiaschi ". Intanto una notizia fresca fresca, alla salute degli esterofili a tutti i costi : http://www.winetaste.it/ita/anteprima.php?id=6447 Auguri a tutti

Rispondi
avatar

Lizzy

circa 13 anni fa - Link

Quoto!!!

Rispondi
avatar

Nelle Nuvole

circa 13 anni fa - Link

Enofighetti sarete voi. Io sono solo snob, ma tanto tanto. Per questo mi permetto di citare una delle banalita' che piu' detesto, enoicamente parlando "Mia moglie non beve vino, forse ogni tanto un po' di bianco" detto con una certa sufficienza da chi il vino lo fa, o lo vende, lo tratta comunque quotidianamente per motivi anche professionali. Per me suona come "Mia moglie non me la da, forse ogni tanto il terzo mercoledi'del mese". L'ho detto,sono snob.

Rispondi
avatar

Fabio Cagnetti

circa 13 anni fa - Link

Stiamo però attenti a non passare da un eccesso all'altro, a non dipingere Asolo e Valdobbiadene come l'El Dorado (o, peggio, come la Côte des Blancs, che peraltro secondo i più fighetti sarebbe out in favore dell'Aube): non lo sono. Sebbene esistano eccezioni virtuose, la maggior parte del Prosecco in commercio è costituito da vini dozzinali, cheap in tutti i sensi, e solo il tempo ci dirà quali saranno gli effetti a lungo termine dell'istituzione delle due DOCG (e, volendo, dell'avanzata dei Prosecco sur lie, o colfòndo che dir si voglia). La riconversione alla qualità di aree storicamente votate alla quantità è processo difficile e irto di ostacoli, ma alcuni tra i più celebrati vini italiani di oggi ci sono passati. Il Verdicchio -ricordate la famigerata anfora?- era vino mercantile, è diventato vino di territorio. Il Chianti -ricordate il famigerato fiasco?- era vino mercantile, è diventato vino di territorio. Il Prosecco, visto nell'insieme, è ancora vino mercantile; i Lambruschi, visti nell'insieme, sono ancora vini mercantili. Qualcosa si muove, ma è impossibile vederlo dal satellite, bisogna scendere tra le vigne. Comunque non so se io debba classificarmi enofighetto o snobbone. Circa l'85% delle bollicine che ho in cantina sono Champagne, il resto è praticamente tutto Giulio Ferrari, Haderburg, qualche lambrusco underground e qualche Puro di Movia. Franciacorta e Prosecco: zero o giù di lì. Fra l'altro, la parte del leone è costituita da Champagne di maison, anche perché a me lo Champagne piace soprattutto maturo e negli anni 60-70-80 i recoltant erano assai meno prominenti di oggi (e infatti se consideriamo le annate dopo il 1996 praticamente sono tutti RM). Inoltre, una delle mie battute più celebri recita che "non esistono regioni italiane vocate alla spumantistica: esistono solo due province autonome". Da leggersi, chiaramente, come una provocazione un po' à la Black Mamba. E ricordando che oltre il 90% del vino prodotto nella mia amata Borgogna rasenta l'imbevibile quando non ci sta dentro con tutti gli stivali.

Rispondi
avatar

Alessandro Bocchetti

circa 13 anni fa - Link

Sono molto d'accordo... Ma suvvia Fabio non penserai davvero che qui si parli davvero di prosecco?... Che questo post sia stato confezionato per difendere le bollicine o le lattine? ;-) Vedi il tuo discorso è serio e, appunto, quello necessario ad un vino "compromesso". Siamo oltre l'anfora... Siamo a Paris Hilton ;-). Nessun vino italiano è arrivato a questo livello di commistione con il concetto di bevanda, neanche le anfore o i fiaschi dal collo lungo... Che facciamo confidiamo in un altro scandalo etanolo a fare giustizia? perché ricordiamolo la nascita del vino italiano moderno di qualità parte da quel "redde rationem", da quella livella che ha azzerato tutto. Lo ripeto (come ho detto e ridetto in una discussione "di la" e come ho provato a dire "di qua") il giudizio su una tipologia di vino e su un territorio si da ragionando sul livello medio dei prodotti... Beh, su questo parametro è fuoridubbio che la situazione del prosecco sia preoccupante per un appassionato di vino. Ma Fabio, questo sarebbe un discorso serio e temo che in questo 3d interessi poco ;-) Ora mi taccio! ciao A

Rispondi
avatar

Flachi10

circa 13 anni fa - Link

Odio. Odio tutti quelli che in discoteca bevono Maison celebrate a 150€ a boccia pensando di bere champagne. Odio tutti quelli che al ristorante bevono Supertuscan e vini supermuscolosi a 50€ a boccia pensando di bere vino toscano. Odio tutti quelli che riguardo i sardi bevono soltanto un rosso supervanigliato a 60€ a boccia pensando di bere cannonau. Odio tutti quelli che in una serata importante bevono un vino "perfetto", "pulito" ed "impeccabile" a non meno di 200€ a boccia pensando di bere nebbiolo. Odio tutti quelli che all'estero bevono vini cileni e australiani impestati di oak chip che li rende simili ad uno stecco di vaniglia pensando di bere cabernet o merlot. Odio chi non sa apprezzare un gutturnio sincero, una bonarda beverina, un cremant croccante e un pigato ben fatto. Odio anche me (!) che fino a 2/3 anni fa ero amavo tutto questo. Firmato: Un ventinovenne che non sa un cazzo di vini ma legge un sacco di blog che gli hanno aperto gli occhi.

Rispondi
avatar

gianpaolo

circa 13 anni fa - Link

invece che odiare, non potresti convogliare il tutto in modo leggermente piu' positivo? In fin dei conti e' di vino che stiamo parlando.

Rispondi
avatar

Flachi10

circa 13 anni fa - Link

Avessi voluto sentire una predica sarei andato in chiesa poche ore fa. E' chiaramente un tono scherzoso sulla falsa riga del post, possibile che l'ironia appartenga a così poca gente? bah...

Rispondi
avatar

antonio tomacelli

circa 13 anni fa - Link

"Quella non è ironia è sarcasmo e tra sarcasmo e ironia c'è la stessa differenza che passa tra un rutto e un sospiro" (cit. Corto Maltese)

Rispondi
avatar

Flachi10

circa 13 anni fa - Link

ironìa [iro'nia]: 2 sf sorta di umorismo che ha dello scherno; sarcasmo

Rispondi
avatar

antonio tomacelli

circa 13 anni fa - Link

Spiacente ma credo più a Hugo Pratt che al DIzionario.

Rispondi
avatar

Alessandro Morichetti

circa 13 anni fa - Link

Dissento sul giudicare un territorio facendo la media: l’espressione “livello medio dei prodotti” è comoda ma sempre imprecisa. Parlare della quantità di prodotto dozzinale (e accettato alla grande dai mercati) dovrebbe essere tutt’uno col rilevare l’eccellenza di una denominazione nobilmente quotidiana. A mio parere, l’articolo di Cristiana Lauro peccava fortemente nel secondo aspetto: ci sono esemplari importanti per dare la prospettiva su quel territorio ma non ne ho trovata menzione. Nessuno – non noi, almeno – dipinge Asolo e Valdobbiadene come l’El Dorado e qui parliamo semmai di "ritorno" piuttosto che "riconversione alla qualità": il Prosecco rappresentativo della cultura locale pre-industriale è quello rifermentato in bottiglia per esigenze meramente tecniche e in quanto tale poco manipolato. Un prodotto difficilmente reperibile fuori zona e sminuito dagli stessi produttori, sovente. Chi parla di un territorio dovrebbe analizzarlo tenendo conto anche di questo, con assaggi che lo documentino, non fare una semplice media della mmonnezza di mercato (che nessuno qui finge di non vedere, non scherziamo). Il Prosecco buono è un vino piccolo, apoteosi della semplicità. Convengo al 4000% con quanto dice Andrea nel commento sopra: basterebbe leggere Tom Stevenson su The World of Fine Wine – uno che di prospettiva su Champagne e bollicine da tutto il mondo ne ha a pacchi – per contestualizzare meglio il tema Prosecco. Non si può dire che Stevenson sia di parte. Che poi in giro sia stato assaggiato e raccontato un Prosecco col fondo del 1982 (!) è storia recente e anche questo aspetto non andrebbe affatto trascurato per parlare con cognizione. In casi del genere, il ruolo della critica è fondamentale: se anche gli opinion maker si abbandonano a considerazioni di senso comune, c’è poco da sperare che il consumo rifletta una consapevolezza. Dato che l’argomento vi interessa, fate un bell’assaggio a Roma con qualche indigeno di sù – magari Giampi Giacobbo di Porthos o lo stesso Luca Ferraro che tanto si sta sbattendo, non solo per il suo prodotto ma per il Prosecco tout court. Prendete prosecchi dozzinali e infilateci in mezzo il 3 bicchieri di Villa Sandi della guida del Gambero Rosso, le chiocciole di Slow Wine Casa Coste Piane e Silvano Follador, magari anche qualcuna delle bottiglia adorata dai prosecchisti che nessuno o quasi conosce fuori zona. Vi farete una bella idea del Prosecco e della critica in una volta sola. Poi ne riparliamo volentierissimamente e con piacere di tutti. @Alessandro Bocchetti: qui si parla di Prosecco. Non è con discussioni pretestuose o scopiazzando argomenti che un blog guadagna autorevolezza e seguito. Di qua-di là è un gioco per nulla appassionante che fai ormai ad ogni commento e al limite della noia. “Non capisco il senso di fare dei post dove non interessa discutere e ragionare, ma solo pugnare“, ti aiuto: il senso non è quello :-D.

Rispondi

luca ferraro

circa 13 anni fa - Link

Alessandro quoto parola per parola. Sarebbe bello se il Gori scannerizzasse le pagine scritte da Tom Stevenson su The World of Fine Wine Luca

Rispondi
avatar

Fabio Cagnetti

circa 13 anni fa - Link

Di Prosecco che si stagliano dal mare mediocritatis della denominazione ne ho assaggiati svariati (qui, per esempio, il Col dell'Orso di Frozza lo si beveva da tempi assolutamente non sospetti, e quello fu per me l'apripista dei colfòndo), e sicuramente me ne mancano altrettanti. Non disprezzo a priori la tipologia, conscio che i suoi limiti e i suoi punti di forza coincidono almeno in parte; ma come ha detto Bocchetti, è necessario far sentire la propria voce e sottolineare cosa ci sia fuori dal rifugio sicuro di quei pochi produttori virtuosi che rappresentano forse l'1% di tutto il Prosecco. Mai mi sottrarrei ad approfondire ulteriormente l'argomento, nonostante la mia sfacciata passione per lo Champagne.

Rispondi
avatar

Alessandro Morichetti

circa 13 anni fa - Link

Dici bene, benissimo. Semplicità come limite e forza, virtuosi che ci sono ma in minoranza. Questo approccio NON è quello del post da cui queste riflessioni sono partite.

Rispondi

luca ferraro

circa 13 anni fa - Link

Anche io la penso come te, c'è però un problema di fondo, noi siamo piccoli e non abbiamo le forze per farci conoscere, non abbiamo abbastanza vino da far assaggiare. Manca la massa critica! Ecco perchè credo molto nel web e nei foodblogger, perchè sarà anche grazie a loro se i piccoli produttori riusciranno a farsi conoscere, sarà grazie a loro se i piccoli riusciranno ad alzare la testa e urlare: ci siamo anche noi! Ecco perchè gli articoli come questi ( http://www.scattidigusto.it/2010/12/16/black-mamba-e-di-festa-con-de-prosecchibus-s-consigli-per-gli-acquisti/ ) fanno male, perchè una "blogger" ha sparato a zero su tutto e tutti senza far distinzioni, il prosecco fa schifo e basta, senza se e senza ma. Luca

Rispondi
avatar

alessandro bocchetti

circa 13 anni fa - Link

Luca mi pare che nella bella discussione "di la" la questione sia stata superata e da tempo. Mi sembravi anche tu dell'idea di superarla con i fatti... O mi sono sbagliato? Black Mamba non ha MAI detto "il prosecco fa schifo", anzi all'inizio si dice anche che fanno eccezione alcuni produttori... Ma davvero pensiamo che si faccia bene ad un territorio compromesso nei grandi numeri a fare mille distinguo ulteriori? Pensi che con la confusione di un mondo che intende il prosecco con lattine e veline, faccia il bene ai piccoli produttori che lavorano bene e che ci sono, ma sono come numeri veramente marginali. Boh, se vogliamo seriamente parlare del problema facciamolo ma senza retoriche e passi indietro... La polemica per la polemica ha smesso di interessarmi in terza elementare, da allora sono cresciuto parecchio (e non solo di peso ;-)) e di tornare a giocare nel cortile mi interessa poco :-D ciao A

Rispondi
avatar

alessandro bocchetti

circa 13 anni fa - Link

Ps. se fai correre lo sguardo a fianco sui post collegati, hai un bello spaccato dell'immagine del prosecco nel mondo, anche su intravino ;-) Facciamo qualcosa per cambiarla? ciao A

Rispondi
avatar

antonio tomacelli

circa 13 anni fa - Link

Alessandro, noi da mò è che stiamo facendo qualcosa per cambiarla :-) Scorri l'occhio anche sui link a fine post, magari ci trovate qualche spunto interessante :-D

Rispondi

luca ferraro

circa 13 anni fa - Link

Alessandro.... [...] Non parliamo poi della banalizzazione del gusto su un profilo dolciastro-aromatico che nemmeno servito sottozero (scala Kelvin, mica Celsius, lo zero assoluto) riesce ad arginare la sensazione vischiosa sulla povera lingua esausta che vi prega di ingoiarvela per farla finita una volta per tutte[...] [...]Ebbene, l’effervescenza del Prosecco non è assimilabile all’allegria, è un’effervescenza immotivata. Le bolle del Prosecco non sono sufficienti ad argomentare la ragione di tale effervescenza, come accade invece con altri spumanti e con lo Champagne in genere. E’ come se al secondo sorso, emergesse una bolla di angoscia che giaceva lì, in silenzio e ti ricordasse che non c’è alcuna ragione di festeggiare, quindi cosa festeggi a fare?[...] [...] Forse la chiave di lettura, ancorchè paradossale, la fornisce proprio il Contarello: il Prosecco è un vino da zanzare e francamente fatico ad associare all’idea di zanzara qualcosa che non attenga al disturbo, al fastidio.[...] di cosa stiamo parlando? Mi chiedo a cosa servano queste fasi, a far polemica fine a se stessa, a cercare commenti e visite al vostro già visitatissimo blog? Ripeto per l'ennesima e ultima volta, nel mondo del vino (e quindi anche del prosecco) ci sono dei furfanti che badano solo ed esclusivamente al denaro e alla quantità, ma ce ne sono altrettante (anzi molti di più) che lavorano per fare dei vini emozionanti, personali e di qualità. Mi sarebbe piaciuto leggere, abbiamo assaggiato il vino X che a nostro parere fa schifo e l'Y che è risultato ottimo, in maniera professionale e corretta, spero che la degustazione che state organizzando abbia un seguito di questo tipo. Sono qui per intavolare una discussione costruttiva, voi però aiutatemi evitando polemica sterile ;) Luca

Rispondi
avatar

alessandro bocchetti

circa 13 anni fa - Link

vedi Antonio, non dubito che su intravino ci sia da sempre un attenzione verso il prosecco, mi sembra anche naturale... Quello che dico è semplicemente che l'iconografia alla quale TUTTI attingiamo in materia di prosecco è quella della Paris platinata... come dire non proprio un'immagine contadina e rurale, fatta di territorio e qualità... Ma piuttosto un'immagine di marketting (la doppia t non è un'errore ;-)) e pop... credo che sia un problema non di poco conto... non credi? :-) Fino a quando questa piccola cosa (rappresentativa della comunicazione e del percepito di un territorio) non cambierà il prosecco avrà un problema, ovviamente sempre a mio avviso... Ciao A

Rispondi

luca ferraro

circa 13 anni fa - Link

e secondo te cosa si doveva fare per evitare la pubblicità di un'azienda privata?

Rispondi
avatar

alessandro bocchetti

circa 13 anni fa - Link

@ luca... "Penso a Nino Franco, a Bisol, a Bellenda, a Ruggeri e a pochi altri produttori che mi perdoneranno se non citati in questo rapido elenco" questa era la premessa, che la qualità anche dove è schiacciata... non faccio polemica, perchè sono d'accordo con te che sia sterile. Ma il pezzo parlava proprio di quelli che tu chiami "furfanti" che hanno spostato il percepito di un territorio. Possiamo anche far finta che non sia così ma lo è e lo sappiamo tutti... Il fatto che ci siano produttori che lavorano bene non cambia la questione, esattamente come il fatto che ci siano allevatori che fanno pollame straordinario non mi impedisce di preoccuparmi seriamente dello stato dell'allevamento avicolo nel nostro paese... :-) Sai perchè non hai letto ho assaggiato questo prodotto... perchè non è il format di quella rubrica... Stai certo che dopo gli assaggi che stiamo pensando e in cui (se vorrai) ti coinvolgeremo per le scelte leggerai i pareri di SdV sui singoli prodotti. Cmq a mio modesto parere la questione è di percepito, come dicevo poco sopra ad Antonio... Ora mi taccio veramente :-D Ciao A

Rispondi
avatar

Cristiana Lauro

circa 13 anni fa - Link

Il Prosecco fa schifo? Smentisco di averlo mai detto o scritto. Andate a rileggere il pezzo di Black Mamba e ripeto, non dimenticate a casa la leggerezza, il senso dell'umorismo, mi sembrate tutti un po' troppo permalosi. A me non piace il Prosecco e mi rendo conto che a tutti voi invece fa impazzire, ma difendo il mio diritto al dissenso. Sono pronta a cambiare idea se però la smettete di chiacchierare e passate ai fatti. Mi volete dire quali devo assaggiare per convenire sulla qualità che tutti quanti state difendendo? Ho già detto che organizzerò una serata di degustazione, ditemi di che, vi prego! E' sterile continuare a sostenere queste posizioni. Non vedo l'ora di scrivere un Black Mamba sulle voci fuori dal coro, sulle piacevoli sorprese, sulle eccezioni. Per ora un elenco da suggerirmi non lo avete ancora stilato, mi sono giunti solo insulti, pubblici e privati...Che poi io sono una signora, un po' di creanza, andiamo! ;-)

Rispondi

luca ferraro

circa 13 anni fa - Link

Cristiana, io i nomi te li posso anche dare, anzi alcuni li ho già scritti sul tuo post. Non puoi pretendere però di fare polemica senza ricevere risposte dure. Sono finiti i tempi del "porgi l'altra guancia". Ah, non hai detto che il prosecco fa schifo, è vero, ma l'hai fatto capire benissimo, fidati ;)

Rispondi
avatar

antonio tomacelli

circa 13 anni fa - Link

Il senso dell'umorismo è una lama che va maneggiata con cura. Può spellare, sbucciare, a volte anche scorticare ma se dai peso il coltello taglia e fa male. Detto questo, e ricordandoci che qui non si fanno favoritismi (maschi e femmine per noi pari sono), rinnovo l'invito ai link (c'è veramente un sacco di roba) e a Luca, affinchè partecipi alla degu organizzata da Alessandro, con la speranza che, una volta conosciuto il Prosecco, la smettano di paragonare capra e cavoli (champagne e prosecco a confronto nun sè po' sentì, Alessandro).

Rispondi
avatar

alessandro bocchetti

circa 13 anni fa - Link

champagne e prosecco??? Boh! ciao A

Rispondi
avatar

Cristiana Lauro

circa 13 anni fa - Link

Luca, fidati tu, se avessi voluto dirlo, l'avrei detto!

Rispondi
avatar

Tommaso Farina

circa 13 anni fa - Link

Però porco cane, la prosa di US è il tipico modo di scrivere finto-giovanile dissaporiano.

Rispondi
avatar

www.playwine.blogspot.com

circa 13 anni fa - Link

Qui ho degustato un Prosecco che prende a schiaffi tutti, enofighetti enosnob e altre parole a caso.

Rispondi
avatar

www.playwine.blogspot.com

circa 13 anni fa - Link

http://playwine.blogspot.com/2010/12/costadila-azienda-di-articoltura-oggi.html#comments Se non volete cercarlo...

Rispondi
avatar

eros

circa 13 anni fa - Link

Sbaglio,o si discuteva in questi termini anche del Trebbiano?

Rispondi
avatar

Fabio Cagnetti

circa 13 anni fa - Link

Il Trebbiano è tuttora un vitigno con cui è assai difficile impostare produzioni di qualità, altri ed evidenti sono i suoi punti di forza. La quantità di Trebbiano di livello infimo è soverchiante enumerandone i produttori, e praticamente plebiscitaria in termini di bottiglie, o meglio ancora di ettolitri prodotti. Valentini e Guccione non possono fare primavera.

Rispondi
avatar

gianpaolo

circa 13 anni fa - Link

anche perche' i Trebbiani sono diversi, e io ho sempre saputo che quello di Abruzzo, dove vini buoni se ne trovano, e' in realta Bombino (letto anche recentemente su Oxford Companion to Wines di Jancis Robinson).

Rispondi
avatar

alessandro bocchetti

circa 13 anni fa - Link

non mi toccate il trebbiano, e poi dillo a Francesco Valentini che il suo trebbiano è bompino... :-D Ciao A

Rispondi
avatar

alessandro bocchetti

circa 13 anni fa - Link

ovviamente volevo dire bombino :-D ciao A

Rispondi
avatar

gianpaolo

circa 13 anni fa - Link

evvabbe', ognuno ha le sue convinzioni :)

Rispondi
avatar

Gianpaolo Giacobbo

circa 13 anni fa - Link

Prosecco si Prosecco no, penso sia un percorso che ciascuno debba fare da se. Quando leggo di persone che disdegnano il Prosecco, li leggo e li piango. Il Prosecco soprattutto Col Fondo è capace di un'espressione territoriale meravigliosa. Ho spesso citato la faccia schifata di Morichetti all'assaggio del suo primo Prosecco Col Fondo durante le mie vacanze sul Conero. a Merano il suo viso era decisamente diverso davanti al bicchiere di Prosecco torbido. Luca non ti curar di loro ma guarda e passa in veritas in veritas vi dico, arriverà il giorno in cui la gentil donzella sorseggiando il, dalle marche colline Prosecco, esulterà e quel giorno sarà un gran giorno. buon natale col fondo a tutti Giampi

Rispondi
avatar

armando trecaffé

circa 13 anni fa - Link

il Conero è nelle Marche Il Conero è lontano da Merano 3) A Merano e nel Conero non si fa proseecco. @ Giacobbo. Ma dove l'ai imparata la geografia? al Cepu? 4) io vivo all'estero e trovo solo Prosecco normale.. a meno che il fondo non lo aggiunga io....ebbene il Prosecco nella sua accezione normale fa veramente schifo...il fatto che ci siano tre produttori che fanno dieci biottiglie ciascuno buonissime è semplicemente irrilevante... 6) Io sono contentissmo che il prosecco sia venduto a milioni di bottiglie, non lo compro e basta ma fosse per me protrebbe anche essere peggiore se vendesse di più.. con le tasse pagate dai produttori di Prosecco di facciamo tante cose buone: asili, strade, polizia locale, assistenza sanitaria...ecc. Buonanotte

Rispondi
avatar

Alessandro Morichetti

circa 13 anni fa - Link

Giacobbo è di Bassano del Grappa, sa dove si produce Prosecco e ha ricordato due episodi personali. All'estero probabilmente trovi perlopiù Chianti dozzinali ma non è un buon motivo per generalizzare che il Chianti faccia schifo. Se ci sono produttori che lavorano bene, per quanto pochi, la cosa non è affatto irrilevante nel racconto di un territorio o dei vini che (non) piaccono. Dire che il Chianti fa schifo perché i fiaschetti sono pessimi sarebbe stato un buon servizio a qualcuno? Si può anche pagare le tasse facendo un prodotto migliore.

Rispondi
avatar

Armando Treccafé

circa 13 anni fa - Link

Caro Ale, ovviamente la premessa geografica era una delle mie provocazioni dementi - noterai anche l'assenza di un'acca intenzionale proprio per far un po' di casino.... Lo che questo è un forum serio ma un sorriso di tanto in tanto non guasta. Per quanto riguarda le tue considerazioni, concordo in pieno. Per raccontare un territorio i produttori eccellenti sono essenziali e costituscono una base preziosa per migliorare nel lunghissimo termine. Solo che per l'immagine complessiva del prodotto, hic et nunc, il risultato finale non cambia d'una virgola...purtroppo....

Rispondi
avatar

Gianpaolo Giacobbo

circa 13 anni fa - Link

Armando mi spiace per te che all'estero non puoi bere il vero Prosecco, in effetti il consumo del prosecco col fondo avviene soprattutto in zona forse arriverà anche negli states c'è qualcuno che si sta adoperando, speriamo che i lieviti non soffrano troppo. Grazie per avermi fatto capire dov'è il conero e merano! Io al cepu facevo geografia mentre tu facevi le lezioni di scrittura vedi eravamo compagni di banco.... Buon Prosecco anche a Morichè .... g

Rispondi
avatar

Bruno Forieri

circa 13 anni fa - Link

Ho solo voglia di odiare la parola "schifo"... Eppure lo zanichelli e' ampio e e' stato appena aggiornato, tra l'altro... non sarebbe meglio approfittare per dare una sbirciatina? Bruno.

Rispondi

Commenta

Rispondi a francesco De Franco or Cancella Risposta

Sii gentile, che ci piaci così. La tua mail non verrà pubblicata, fidati. Nei campi segnati con l'asterisco, però, qualcosa ce la devi scrivere. Grazie.