La copertina della rivista Meridiani è scandalosamente noiosa
di Francesca CiancioMa io sta biondona l’ho già vista da qualche parte… ecco, ora ricordo, si parlava di Rosso di Montalcino. Il lato A della signorina invece campeggia questo mese sulla copertina di uno speciale di Meridiani della casa editrice Domus dedicato alle vendemmie d’Italia. La cosa proprio non è andata giù ad Elena Caccia, redattrice di Civiltà del bere, che dal sito internet della rivista ha gridato il suo sdegno: “Sono una donna e una giornalista del mondo del vino, esigo rispetto!”.
Ora, Elena Caccia ha tutta la mia stima perché è riuscita a portare Filippo Timi sulla copertina della rivista fondata da Pino Kail ed è riuscita a farmi acquistare un numero di Civiltà del bere. Quindi di liquidarla velocemente come una moralista proprio non mi va. Piuttosto le mie prime osservazioni dinanzi alla foto della vendemmiatrice sono di altro genere:
– la foto è vecchia, sembra una copertina porno soft dei quaderni Pigna
– la signorina è chiaramente non italiana. Forse di un qualche cantone svizzero, al massimo sudtirolese
– l’abbronzatura è troppo uniforme per averla presa in vigna
– dopo saranno c…i a levare le macchie di mosto dal tulle.
Ora indosso la tuta da Susan Sontang e tiro fuori altri pensieri.
Il mondo del vino – inteso come produzione – non conosce a mio parere grosse discriminazioni di genere. Le vignaiole sono ancora poche rispetto ai vignaioli, ma quelle brave hanno la stessa ribalta e il medesimo successo economico. Non credo si sentano più tanto in giro frasi del tipo ” Buono questo vino vero? E poi lo fa una donna”.
Diverso il discorso nel mondo della comunicazione del vino. Qui c’è una prevalenza quantitativa e qualitativa maschile nette. Sulle riviste, come nei blog, così come nelle degustazioni, signore e signorine latitano abbastanza. Per esperienza non posso dire sia un settore respingente, ma di certo non è inclusivo.
Tra una batteria e l’altra, ad esempio, mi capita spesso di osservare capannelli di maschi che si scambiano voti e pareri. Raramente vedo tra loro una donna (e quelle poche sono per lo più straniere). Gli interventi a voce poi sono ridotti all’osso durante verticali ed orizzontali. Eppure ricordo che ai tempi dei tre livelli Ais a Milano, la megasala del Westin Palace era stracarica di femminucce. Cosa hanno fatto del loro diplomino? Durante i miei press tour incrocio tante colleghe che hanno un’abilità e una sensibilità nell’ascolto delle storie di vino che gli uomini si sognano. Riescono a porre quelle domande che i maschietti per pudore non fanno. Però poi di rado mi capita di leggere i loro resoconti. Cosa fanno, tengono dei diari privati?
Elena Caccia io mi sento di appoggiare solo in parte la tua mozione di sdegno. Ok, cerchiamo copertine più belle per le riviste di vino. Però intanto alziamo la manina quando vengono interpellati i degustatori in sala, mettiamo in bella forma i nostri appunti e pubblichiamoli, non infiliamo ogni due righe nei nostri post riflessioni sul potere seduttivo degli antociani. Andare al Vinitaly in tacco 12 è scomodo. Punto.
Che poi se i degustatori sapessero quanto è divertente assaggiare in compagnia delle degustatrici, smetterebbero di appoggiare la custodia del pc sulla sedia accanto.
23 Commenti
Shameless
circa 12 anni fa - LinkL'editore di Endovinosa ha già scritto alla Domus per appropriazione indebita di foto http://endovinosa.wordpress.com/2012/07/30/scoop-by-shameless/
RispondiRryl
circa 12 anni fa - LinkDecisamente un bellissimo post che mi sento di sposare in pieno nel suo contenuto.
Rispondibatavia
circa 12 anni fa - Linkmi sa che il mi cartolaio si riforniva da un magazzino Pigna diverso da quello del tuo. sarebbe stato un ottimo "photo incentive" per fare i compiti...
RispondiAlessandro Morichetti
circa 12 anni fa - LinkL'assenza di donne in Italia è devastante. In altre zone del mondo fanno opinione e muovono un sacco di soldi. Il panel di Decanter è strapieno di donne. Qualcuno sa aiutarmi a capire il perché?
RispondiMarco
circa 12 anni fa - LinkQuando poi le poche donne del vino scrivono post e articoli titolando di "sesso e bocce clamorose" or something like that ed infarcendo i medesimi di trivialità da caserma, beh, allora direi che la situazione è intrinsecamente grave... :) :) :)
Rispondiradicchio
circa 12 anni fa - LinkSecondo me non sarebbe in tutti i casi un discorso da moralizzatrice quello Della Sig.ra Caccia. Il fatto che le donne in Italia siano "usate" per vendere di tutto e di più (giornali compresi), è cosa ormai evidente soprattutto a chi ha la fortuna, come me, di vedere da anni cosa accade fuori d'italia. Comunque... Non ho capito una cosa Francesca Ciancio: che cosa c'entra i fatto che vi sia questa fanciulla sexy nel fascicolo di Meridiani dedicato alla vendemmia ed il fatto, la cito che non "alzino la manina quando vengono interpellati i degustatori in sala". Grazie Lucia
RispondiMarco De Tomasi
circa 12 anni fa - LinkGiusto per completezza dell'informazione, la signorina in questione si chiama Brande Roderick, comparsa anche nella serie Baywatch (fonte wikipedia) e le foto dovrebbero essere comparse per la prima volta su Playboy (per cui il pornosoft ci sta tutto). ;-)
RispondiMarco De Tomasi
circa 12 anni fa - LinkComunque la cosa migliore della rivista è la cartina delle zone Docg, Doc e Igt della provincia di Brescia (mi lascio sempre andare ad eno-onanismi di frontre alle mappe) :-D
Rispondifrancesca ciancio
circa 12 anni fa - LinkForse sarebbe meno semplice mettere su una copertina come questa se gli uomini del vino si accorgessero delle donne del vino. E le donne del vino dovrebbero essere più numerose e presenti. Per rispondere invece alla domanda di Alessandro Morichetti potrei dire che forse un po' dipende dalla scarsa propensione delle donne ad essere monomaniacali! Pero ' e' vero che in Inghilterra come in America e aggiungerei Asia le winewriter sono numerose e lette. Credo che manchi anche una formazione adeguata e inoltre manca potere d'acquisto....il vino per capirlo oltre che berlo bisogna acquistarlo!
RispondiNelle Nuvole
circa 12 anni fa - LinkSono d'accordo su tutto quello scritto da Francesca Ciancio. Penso che in Italia le donne che si occupano di comunicazione del vino siano poco visibili sia perché, in effetti, non si possono permettere la monomaniacalità del loro corrispettivo maschile, sia perché raccolgono meno attenzione. Abbiamo poca fiducia in noi stesse, ci scoraggiamo, non abbiamo compagni che appoggino le nostre scelte e dividano volentieri i nostri sacrifici. Quando torniamo a casa dopo degustazioni et similia chi ci da il tempo di raccogliere le idee e scriverne a riguardo? O siamo sole e infelici perché siamo sole o siamo "accompagnate" e piene di sensi di colpa perché rubiamo tempo alla vita privata. Contemporaneamente non mi sembra che ci sia una predisposizione a considerare il lavoro di una wine-communicator alla stessa stregua del suo equivalente maschile. Si tratta di una cultura difficile da sdradicare, spesso inconscia, ma esiste ancora in maniera massiccia. Ci sono fior di femmine preparate e agguerrite, ma o vengono trattate da bonazze sui tacchi a spillo, e - guardacaso - anche intelligenti, o sopportate come rompicoglioni in gamba sì, ma sempre rompicoglioni. Io ho una cauta fiducia nelle future generazioni, certo non è facile in un ambiente in cui la possibilità di emergere si è ristretta e l'offerta è di molto superiore della domanda. Giorno verrà in cui la fatidica domanda "Signora o Signorina?" verrà sepolta per sempre. Riguardo alla copertina, può andar bene per un blog eno-trash come Endovinosa, ma per una pubblicazione come Meridiani è proprio ridicola, nemmeno offensiva, semplicemente ridicola e superata.
RispondiSilvana
circa 12 anni fa - LinkTotalmente d'accordo con NN (ma la domanda sullo stato civile è già scomparsa da tempo!).
RispondiDurthu
circa 12 anni fa - LinkEh pero' quelle sole e infelici almeno il tempo di scrivere ce l'avranno, giusto? Non è che ci stiamo arrampicando un po' sugli specchi? Chi ha un compagno che non la sostiene, che lo molli, se vuole svolgere questo tipo di attività, no? Altrimenti che compagno è? Gli uomini come credete che facciano? Mica tutte le donne sono disposte ad avere compagni che lavorano 12 ore al giorno (o che parlano solo di vino, se è per quello).
RispondiNelle Nuvole
circa 12 anni fa - LinkDurthu, mi vuoi sposare o anche solo accompagnarti con me? Però devi saper cucinare, tenere la casa in ordine, fare la fila alla posta per pagare le bollette, andare a parlare con i Prof dei figli. E poi devi sempre essere sorridente, farmi vedere quello che voglio alla tv invece delle solite partite. Ti devono piacere i gatti o i cani o tutti e due. Soprattutto devi sopportare paziente il mio mal di testa post degustazione e la mia gastrite cronica da stress lavorativo. Non devi lasciarti andare, ingrassare, tagliarti i capelli troppo corti. E devi amare mia madre, o almeno sopportarla. E anche naturalmente tutti i vini che piacciono a me.
RispondiSimone e Zeta
circa 12 anni fa - LinkIl mio ritratto.
RispondiNelle Nuvole
circa 12 anni fa - LinkTu non conti, MErosi.
RispondiDurthu
circa 12 anni fa - LinkVediamo un po'... Saper cucinare: dipende dal livello richiesto, ma me la cavicchio. Tenere la casa in ordine: sono incaricato di lavastoviglie, lavatrice (compreso stendere il bucato), pulizia bagno e cucina. Figli: per ora niente, ma coi Prof ci parlo volentieri (essendolo stato anche io). I cani non mi fanno impazzire, i gatti mi piacciono. Non ho piu' molto interesse nel calcio, basta che non ti piacciano le trasmissioni di medicina o la De Filippi. Mal di testa post-degustazione: assai probabilmente lo avro' anche io (dovessi accompagnarti), altrimenti provero' a fartelo passare. Non dovessi riuscirci, sopportero'. I capelli ho intenzione di tenerli lunghi ancora per un bel po' (madre natura permettendo), la forma fisica tiene dignitosamente (ma devo dire che sono ben lontano dalla tartaruga). Con le mamme ho sempre avuto un ottimo rapporto (salvo farmi odiare alla fine della relazione, ma non si puo' avere tutto...). Per quanto riguarda i vini, mi pare di capire che non ci sarebbero grossi problemi. Unico problemuccio: felicemente sposato (ma lusingatissimo dalla proposta ^_^)
Rispondipietro
circa 12 anni fa - Linkhai proprio ragione, e credo che il cuore sia quel senso di colpa di cui parli, soprattutto in una cultura mammocentrica come la nostra.
RispondiMontosoli
circa 12 anni fa - LinkNelle Nuvole; Quanto leggo non e un fatto di oggi nel Italia del Vino... Siamo realisti...quante aziende vitivinicole in giro per l'Italia sono oggi rappresentate da donne ? E lo saranno ancora di piu nei prossimi anni....dato che tanti produttori o non hanno avuto figli...o hanno avuta una sola figlia.....guarda specialmente il Piemonte e Toscana.. E da anni che si gira per i vigneti Italiani...e posso confermare che ho incontrato tante donne sia in vigna ed in cantina, con una grande preparazione in materia. Che poi tante donne Italiane considerano il lavoro di Azienda vitivinicola come un declassamento del proprio status .....allora questo e un altro discorso. La settimana scorsa ho fatto 4 giorni a Napa Valley per degustare nuove annate.....con molte dipendenti donne, con un servizio, accoglienza e professionalita' da rimanere a stupiti. Il vero problema in Italia e che ad un principiante si criticano gli sbagli...invece al Estero si incoraggia la bravura.....questo e uno dei motivi principali per spiegare come mai in California/Australia/Nuova Zelanda una donna winemaker e molto nota gia a 25 anni ......mentre in Italia bisogna avere i capelli grigi
RispondiNelle Nuvole
circa 12 anni fa - Link@Montosoli, non mi sembra che l'autrice del post evidenziasse la carenza femminile nell'ambito produttivo: "Il mondo del vino – inteso come produzione – non conosce a mio parere grosse discriminazioni di genere. Le vignaiole sono ancora poche rispetto ai vignaioli, ma quelle brave hanno la stessa ribalta e il medesimo successo economico. Non credo si sentano più tanto in giro frasi del tipo ” Buono questo vino vero? E poi lo fa una donna”." bensì in quello della comunicazione specializzata: "Diverso il discorso nel mondo della comunicazione del vino. Qui c’è una prevalenza quantitativa e qualitativa maschile nette. Sulle riviste, come nei blog, così come nelle degustazioni, signore e signorine latitano abbastanza. Per esperienza non posso dire sia un settore respingente, ma di certo non è inclusivo."
RispondiMarco De Tomasi
circa 12 anni fa - LinkSecondo me la situazione è destinata a cambiare nel volgere di breve tempo: noto una presenza sempre maggiore di donne alle piccole manifestazioni dedicate agli appassionati. Donne competenti ed agguerrite. Probabilmente questo è destinato a generare un riequilibrio, almeno nella comunicazione "dal basso". Su quella specializzata, fatta a livello professionale (cioè con remunerazione) vige purtroppo ancora la discriminazione riscontrabile in ogni ambiente di lavoro del belpaese.
RispondiLorenzo
circa 12 anni fa - LinkCome scrivi bene Francesca...brava! ...ma in che torre ti teneva nascosta Tomacelli? Iniziamo da una tua maggior presenza su Intravino! :)
Rispondidaniele
circa 12 anni fa - Link.....LA PIU BELLA COPERTINA DEGLI ULTIMI ANNI IN EDICOLA.....NE HO COMPERATE DUE COPIE UNA LA TENGO A CASA E UNA IN UFFICIO......DISPOSTOA PAGARE UNA CIFRA PER IL NOME DELLA VENDEMMIATRICE....
RispondiMarco De Tomasi
circa 12 anni fa - Linkguarda più su e trovi tutto quello che ti serve ... fanno un paio di centoni: ti giro l'IBAN ?
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