L’azienda biologica De Sanctis e Il Frascati dei ricordi

L’azienda biologica De Sanctis e Il Frascati dei ricordi

di Francesco Bucci

L’esperienza di una degustazione è la somma data dalla qualità del vino e dall’emozione di un ricordo, di un’esperienza, che è legata ad esso. Per mio padre il Frascati, anche sfuso, è il Vino Migliore del Mondo, ed affettivamente parlando, lo è anche per me. E’ un fatto di emulazione, di qualità percepita. Mio nonno ci si riempiva le damigiane, mio padre pure, io ho alzato leggermente l’asticella comprando bottiglie migliori, ma il senso dell’esperienza, dell’imitazione, non cambia.

In famiglia, era tradizione salire ai castelli per la classica scampagnata domenicale. Una di quelle usanze che hanno segnato l’infanzia spensierata di tanti giovincelli romani. Tutta l’area del tuscolo era meta di gite fuori porta che si concludevano con il mangiare nelle tipiche osterie locali, dette fraschette, consumando il Frascati.

Tranquilli, ora non voglio tediarvi con la mia vita privata, ma grazie ai vini dell’azienda biologica De Sanctis, mi sono tornati alla mente i ricordi di quelle belle giornate.
Ho conosciuto Luigi De Sanctis a Roma, durante il mercato della FIVI di cui fa parte. Oltre a ciò che ho bevuto, di lui mi avevano colpito la disponibilità e la capacità di saper comunicare esattamente cosa stesse proponendo. Conduce l’azienda assieme ai figli Andrea (che si occupa per lo più della parte amministrativa-commerciale), e Francesco (l’enologo). Mi ero ripromesso di andare a trovarli direttamente in loco e così ho fatto, a distanza di qualche mese da quel primo incontro, mi sono presentato in cantina.

Si trovano in campagna, appena fuori Frascati, a circa 15 km da Roma. Le uve crescono dove anticamente, fino al XVII secolo, era presente un lago di origine vulcanica chiamato Regillo. Terreno ed esposizione ideali per produrre i tipici vini bianchi laziali come Frascati Doc, Frascati Superiore DOCG e Cannellino di Frascati DOCG. Ad accogliermi trovo Andrea, che mi accompagna tra i filari degli 11 ettari in possesso dell’azienda, coltivati, con metodi di agricoltura biologica, a malvasia del Lazio, trebbiano, bombino e cabernet franc (se pur meno tipico per il territorio laziale, Francesco è riuscito comunque a realizzarne un vino di valore).

Grazie a questo secondo incontro ho avuto modo di confermare la sensazioni che avevo avuto assaggiando le loro etichette la prima volta. E’ sempre Andrea a farmi riprovare tutta la gamma dei vini che si producono in azienda. I due vini secchi che più si legano al territorio sono Il Frascati DOC “496” ed il Frascati superiore DOCG “Abelos”. Esempi di tipicità e tradizione. Il primo, più diretto e spiccatamente fresco e minerale ed il secondo, più equilibrato ma con una struttura più forte, sono i perfetti esempi di qualità e genuinità tipica del territorio.

Ma è quando assaggio il Cannellino di Frascati DOCG “17/11” che provo un particolare sussulto. E’ quello che più mi riporta indietro nei ricordi. Non c’era pranzo di famiglia che non finisse con il bere questa tipologia di vino dolce, accompagnato dalle classiche ciambelline locali.
Il Cannellino, se non è di ottima fattura può risultare di una dolcezza troppo marcata, praticamente stucchevole. Il “17/11” è invece caratterizzato da un finale minerale, conferito dal territorio, che ne riesce in qualche modo a contrastare l’iniziale dolcezza. Vino amabile, leggero, che si differenzia per finezza, gusto, e per una freschezza che rende meno evidenti le note morbide e dolci del bouquet.

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Ovviamente la lavorazione delle uve si discosta da quella per realizzare il Frascati secco. I vigneti di malvasia puntinata utilizzati per la produzione di questo vino sono quelli più vecchi, posti nella parte più bassa del vigneto, l’area con tassi di umidità maggiore. Il tralcio viene tagliato a frutto e lasciato appassire direttamente su pianta per circa 45 giorni dopo l’usuale periodo di vendemmia. L’uva, essendo posta in un ambiente che alterna umidità a clima secco, viene attaccata da muffa nobile. Il tutto contribuisce ad arricchire gli zuccheri dell’acino e regalare al vino una maggiore ricchezza organolettica.
Ma mentre scrivo mi rendo conto che tutte queste informazioni sono superflue. A volte basta semplicemente bere, chiudere gli occhi, e tornare un po’ bambino.

Bio De Sanctis Vini
Via Pietra Porzia n. 50 – 00044 Frascati (RM)
3403962771

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Francesco Bucci

Nasco e vivo a Roma. In ordine sparso: laureato in lettere e filosofia indirizzo cinema, attore mancato per mancanza di talento, gourmand con rimandi a gourmet, ex arbitro ufficiale di poker sportivo. Oggi corsista Fis e noioso burocrate. Domani non so. Mi piace raccontare storie di uomini e di vigna. Mi considero lo stagista di Intravino essendo l’ultimo arrivato e quello meno dotato enologicamente parlando.

2 Commenti

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amadio ruggeri

circa 6 anni fa - Link

Finalmente un articolo sul Frascati, che negli ultimi anni, grazie a produttori come De Sanctis, sta uscendo dalle secche di una produzione senza sussulti, adagiata nella mediocrità. Il 496 e l'Abelos sono vini succosi, buonissimi, e tra l'altro proposti a prezzi più che onesti. Francesco, ti segnalo anche un altro piccolo produttore che vale la pena scoprire, Gabriele Magno di Grottaferrata.

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Ubriacone ma esperto

circa 4 anni fa - Link

Te lo dice un bevitore .. non un sommelier. Frascati superiore de santis 496 bio numero uno al mondo!!!!!!Il resto e' vino in busta ad alta gradazione alcolica. Anche quelli da 20 euro a bottiglia. Grazie de sanctis continua cosi' per carita'.

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