Intravino Cup: il miglior Chianti Classico è…

Intravino Cup: il miglior Chianti Classico è…

di Tommaso Ciuffoletti

Ci siamo, siamo alla fine di questo gioco e c’è venuta voglia di non fermarci. Perché è un bel modo di raccontare aziende e territori e il Chianti Classico si è prestato magnificamente a questo primo esperimento. Segno di un fascino che resiste ai tempi e ad un Consorzio che negli ultimi lustri non ha brillato per scelte lungimiranti (e a proposito, qua la scelta di far mettere le menzioni comunali in etichetta solo per la Gran Selezione, l’avevamo raccontata e spiegata con diversi mesi d’anticipo sulla comunicazione ufficiale).

Prima di annunciarvi il vincitore finale è interessante guardare un po’ di numeri.

Avete votato 2199 volte (con un record di 566 risposte per la finale) attraverso 5 turni di gioco per scegliere infine il vincitore finale, una media di circa 440 votanti per turno di gioco. In questo senso va detto che il vincitore finale ha accumulato in questi turni 1369 voti totali, a dare prova della propria consistenza turno dopo turno, contro qualunque sfidante. Si dia merito tuttavia, anche all’altro finalista che ne ha accumulati 1284, dimostrando che queste due aziende si sono giocate una finale meritatissima.

Merito anche a voi, che avete colto lo spirito del gioco e avete votato in tantissimi, merito alle aziende – diversi titolari di cantine e amiche ed amici che ci lavorano, mi hanno scritto nei giorni scorsi per dirmi che si stavano divertendo a votare anche se la loro azienda era magari già stata eliminata – e merito infine ad Intravino (com’era quella storia che i blog non li legge più nessuno?!).

Vi riporto nuovamente il tabellone della sfida per alcune considerazioni – delle tante possibili – che questo gioco ci ha offerto.

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A livello di comuni è interessante notare che Radda ha portato ben 3 aziende ai quarti di finale, ma nessuna di loro è arrivata alla semifinale. Come già detto su queste pagine, la rivoluzione stilistica avviata da Radda è senza dubbio la cosa più interessante capitata di recente nel Chianti Classico (anche se è giusto segnalare quel che ultimamente va muovendosi intorno a Lamole). Tuttavia la sua capacità di affermare un nuovo status per i vini della zona richiederà ancora lavoro.

Tra i comuni storici del Chianti Classico (Radda, Gaiole e Castellina) ce n’è uno che tuttavia si è fermato ancora prima, agli ottavi. Ed è Castellina in Chianti, che solo con Fonterutoli è arrivato agli ottavi, ma lì, la storica azienda della famiglia Mazzei è stata fermata dalla incomparabilmente più giovane Carleone. Castellare, Pomona e Nittardi si erano fermate al primo turno. Io periodicamente continuo a chiedere che fine ha fatto Castellina in Chianti, spero di ricevere un giorno una risposta.

E mentre Gaiole, col suo solito understatement, alla fine funziona sempre e Castelnuovo Berardenga può contare su quella chicca meravigliosa che è Castell’in Villa, chi ha sbancato senza ombra di dubbio è il comune di Barberino Tavarnelle (sì, perché quelli che prima erano due comuni distinti – Barberino Val d’Elsa e Tavarnelle Val di Pesa – dal 2019 si sono uniti in un unico comune). Due aziende in finale e l’intelligenza di cogliere questa occasione per fare a costo zero della comunicazione intelligente per il proprio territorio.

Monsanto e Isole e Olena, infatti, sono tra le aziende che hanno fondato nel 2018 l’associazione dei Viticoltori di San Donato in Poggio. Per chi non lo conoscesse, San Donato in Poggio è un paese piccolo e bellissimo che si incontra entrando in Chianti proprio dall’uscita della Firenze-Siena che porta il suo nome. È la frazione del comune di Barberino Tavarnelle più prossima a quest’area di vigne fortunate. L’associazione ha una pagina Facebook, una pagina Instagram ed un sito web semplice e ben fatto, e mentre noi votavamo, loro hanno pubblicato alcune battute dei protagonisti di questa finale. Ve ne riporto alcune prima di svelarvi chi ha vinto.

Laura Bianchi: “Previsioni? Il lavoro e la passione di Paolo sono stati unici. Mettiamola così, la vittoria sarà comunque di San Donato in Poggio ed è questo che conta”.

Paolo De Marchi: “Spero che vinca Monsanto. Era un “Tre Stelle Veronelli” quando io sapevo a mala pena scrivere… E Monsanto ha forse la più bella collezione di vecchie annate di tutto il Chianti Classico”.

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Il vincitore è proprio Monsanto!

E credo che il perché lo abbia detto già benissimo Paolo De Marchi! A lui il doppio plauso per la finale e per essere un signore.

Una sfida in bilico ed un allungo sul finale hanno portato alla vittoria di Monsanto, tantissimi voti nelle prime ore (e scusate il ritardo nella pubblicazione) e tanti amici che mi rappresentavano le ragioni del voto all’una o all’altra cantina (bene! Ma la prossima volta scrivetelo nei commenti!).

Chapeau a Laura Bianchi e a tutte le persone che lavorano per questa gran bella azienda.

Come avevamo promesso non si vince altro che la gloria. Ma credo sia una bella soddisfazione essere stati scelti dai lettori – e ribadisco che era impossibile attuare voti multipli – di Intravino, che avranno tanti difetti, ma che continuano ad essere da più di 10 anni una delle community più sincere di appassionati di vino di questo paese.

W Monsanto, w Isole e Olena!

Qui è dove di norma bisognerebbe brindare e speriamo di farlo presto proprio con i due finalisti.

Ma nel frattempo…

Ci sono altre due cose da fare prima di salutarci. La prima è un piccolo omaggio al Chianti raccontato dalle parole di Mario Soldati che lo stava visitando proprio di questi tempi, 50 anni fa.

“Più della metà dei territori del Chianti erano, e sono ancora, a querce, a castagni, a lecci, abeti e basso bosco. Il resto era, tradizionalmente, coltivato a parte a campi seminativi, limitati da filari di viti o di olivi: a parte i vigneti. Oggi per ovvie ragioni concorrenziali, è perché il vino è sì, il prodotto più costoso, ma anche il più ricercato e il meglio pagato di queste zone e l’unico che ne sia insostituibilmente originario, si tende a sfruttare a vigneto tutto il terreno che si può.

[…]

Così per i declivi continuamente variati, ora dolcemente obliqui e ora, all’improvviso, precipiti: tra quadrati, rettangoli, trapezi, lunghe strisce di boschi, alcuni verdecupi e altri, di questa stagione, giallognoli bruni o violetti: nei grandi spazi e nelle prospettive che i cipressi segnano visibilmente anche in lontananza: ammiriamo, un po’ ovunque, il regolarissimo rigato delle vigne”.

(da “Vino al Vino, Bompiani, 2017).

A breve il vincitore riceverà un nostro attestato di pura stima e, mentre ringrazio tutti i lettori che hanno partecipato in queste settimane, vi annuncio che la prossima Intravino Cup si combatterà tra… eh, no, dovete aspettare qualche giorno!

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Tommaso Ciuffoletti

Ha fatto la sua prima vendemmia a 8 anni nella vigna di famiglia, ha scritto di mercato agricolo per un quotidiano economico nazionale, fatto l'editorialista per la spalla toscana del Corriere della Sera, curato per anni la comunicazione di un importante gruppo vinicolo, superato il terzo livello del Wset e scritto qualcos'altro qua e là. Oggi è content manager di una società che pianta alberi in giro per il mondo, scrive per alcune riviste, insegna alla Syracuse University e produce vino in una zona bellissima e sperduta della Toscana.

8 Commenti

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Nicola Micheletti

circa 2 anni fa - Link

Entrambi grandi vini, tutti e due avrebbero meritato la vittoria e sarebbe andata bene lo stesso. Impressionante a posteriori vedere la progressione di ognuno dei due nelle votazioni.

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Nelle Nuvole

circa 2 anni fa - Link

Il merito è ANCHE tuo, caro Tommaso Ino Ciuffoletti figlio di Zeffiro*, per aver orchestrato in modo efficace una competizione che poteva risultare abborracciata e invece si è dimostrata non solo divertente, anche ben congegnata e tutt'altro che superficiale. * ho nominato il tuo babbo perché il tutto suona talmente toscano da risultare irresistibile.

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Tommaso Ciuffoletti

circa 2 anni fa - Link

Sottoscrivo Nicola! Caro Nelle Nuvole, fa quasi Signore degli Anelli! E grazie! :)

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Laura Bianchi

circa 2 anni fa - Link

Caro Tommaso , WOW che emozione !!! Grazie di cuore a tutti gli Intravinici che ci hanno sostenuto ! L'ultima sfida bisognava chiuderla come la medaglia d'oro del salto in alto alle Olimpiadi ! La vittoria la dedico a mio papà Fabrizio e alla sua grande visione in tempi molto diversi da oggi , a tutto il Team di Monsanto che ogni giorno mette passione e amore in quello che fa , e ai meravigliosi Viticoltori di San Donato in Poggio !! Complimenti a te e a Intravino , felice di poter brindare con tutti voi quando volete ! Laura

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Tommaso Ciuffoletti

circa 2 anni fa - Link

Complimenti a te e a tutti voi! E ad un prossimo brindisi! <3

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Alberto

circa 2 anni fa - Link

Bellissima iniziativa, bellissima finale, ma soprattutto felice che si sia parlato di Chianti Classico, sperando di vederne un pochino di più nelle carte vino della nostra penisola, magari con lo stesso orgoglio e la medesima dovizia di particolari dedicata ad altre denominazioni.

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enogastronauta

circa 2 anni fa - Link

Direi che ci può stare, avrei preferito altro vino, ma è una classifica che di sicuro I primi 8 li avrei citati in partenza. Bravi

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MG

circa 2 anni fa - Link

Complimenti a Monsanto per la meritata vittoria. Credo che non ci siano dubbi su cosa rappresenti questa azienda per il Chianti Classico, per quanto possano piacere di piu' altri vini. Direi che il mix di storia, il fatto che abbiano prodotto il primo cru e che ne abbiano tenuto una memoria storica incredibile, oltre alla bonta' media dei vini (e che abbiano sia annata, che riserva, che GS) ne facessero il candidato ideale per la vittoria. Brava Laura e tutto il team! Ovviamente anche bravi a Isole e Olena per la finale, che onestamente non mi sarei aspettato, oltre ad aver "battuto" per strada due mostri sacri come San Giusto e Castell'in Villa.

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