Imbottigliato all’origine | Consigli non richiesti alla guida di Slow Food

di Antonio Tomacelli

Immagine 5Ogni giorno nelle cantine italiane entrano circa 20 enti di controllo diversi. C’è l’Icq, l’Utif, i Nas e i Nac, l’Arpa e i Noe senza contare Inps, i vigili urbani e la guardia di finanza. Un esercito di funzionari, e ognuno può entrare in cantina e comminare multe. Dimentico qualcuno? Ah si, da oggi c’è anche Slow Food, che secondo il curatore della guida dei vini Giancarlo Gariglio, sta per accodarsi alle visite.

Intendiamoci, gli ispettori Slow non faranno multe né si comporteranno da spie, daranno un’occhiata in giro per capire se il vignaiolo è degno di entrare in guida. Ho trovato fumose alcune dichiarazioni, fatte, forse, per non scoprire subito le carte. Dubito però che basti qualche visita in cantina per giudicare un produttore, visto anche come stanno le cose. Per dire, come la mettiamo con chi possiede la vigna ma non la cantina? E con quelli che hanno la cantina ma non i vigneti? Anche escludendo dalla guida i cosiddetti terzisti, veri e propri fantasmi enologici senza arte né parte, la situazione è comunque complicata.

Come farà Slow Food a districarsi dalle decine di scappatoie che offre la legge vinicola? Forse una soluzione c’è, ed è più semplice di quanto si creda. L’identikit del produttore ideale che fa Gariglio, corrisponde a una precisa definizione: imbottigliato all’origine. Può usarla soltanto chi, nella stessa azienda, coltiva l’uva, produce il vino e lo imbottiglia, controllando così tutte le diverse fasi di lavorazione.

Per potersi fregiare del titolo, ci vogliono registri, bolli  e timbri a non finire. Forse non certifica la sostenibilità ambientale, ma è una definizione che per un produttore comporta sacrifici e rinunce. E questo qualcosa vorrà dire. E allora, amici di Slow Food, vogliamo tirar fuori il coraggio e fare finalmente la guida dei vini “Imbottigliati dal Viticoltore”? Smettiamola con le dichiarazioni fumose come la nebbia delle Langhe, prendete il coraggio a due mani. Dentro soltanto chi il vino lo fa, dall’inizio alla fine, e fuori tutti gli altri. Buono, pulito e giusto. Vogliamo una guida dei vini, non il manuale delle Giovani Marmotte.

(Foto: Angelo Capasso)

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Antonio Tomacelli

Designer, gaudente, editore, ma solo una di queste attività gli riesce davvero bene. Fonda nel 2009 con Massimo Bernardi e Stefano Caffarri il blog Dissapore e, un anno dopo, Intravino e Spigoloso. Lascia il gruppo editoriale portandosi dietro Intravino e un manipolo di eroici bevitori. Classico esempio di migrante che, nato a Torino, va a cercar fortuna al sud, in Puglia. E il bello è che la trova.

7 Commenti

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La linea dell'inutile (Mauro)

circa 14 anni fa - Link

Sono del tutto ignorante ... ma ce la si fa a fare una guida solo con quelli che fanno tutto dalla A alla Z ?

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Giancarlo Gariglio

circa 14 anni fa - Link

Gentile Antonio purtroppo mi becchi a due giorni da Vignerons d'Europe e quindi spero di riuscire a rispondere al vostro post in modo accettabile. 1) Mi dispiace che le nostre visite possano essere associate a quelle degli Enti di cui sopra che tra l'altro sono visti come fumo negli occhi dai produttori. Le nostre saranno visite programmate dove chiederemo ai produttori di aprirci le porte delle loro cantine in piena amicizia e non certo con spirito poliziesco ma piuttosto con volontà di imparare nuove cose e dar modo ai produttori di poter comunicare con + precisione il proprio lavoro. Per ora quelli che ho interpellato si sono espressi in modo molto positivo, dicendomi che a loro sembra un approccio molto serio nel fare una guida. 2) che significa possiede la vigna ma non la cantina? se non fa il vino non entra in Guida questo è abbastanza ovvio, se ha la vigna e fa il conferitore di una cooperativa allora andremo nella sede della cooperativa e visiteremo dei vigneti a campione. Se invece ha la cantina e non la vigna non verrà mai inserito se non in casi assolutamente particolari tipo, faccio un esempio: Franco Martinetti che è il négociant per eccellenza e mi pare che faccia un lavoro molto serio e non ha mai nascosto la vera essenza della sua attività. 3) imbottigliato all'origine è una cosa bellissima, ma molto molto complicata. Mi spiego meglio: la definizione si riferisce al singolo vino e non al produttore. Esistono migliaia di esempi di produttori che fanno alcuni vini con la dicitura Imbottigliato all'origine (ovvero con uve e vino di produzione propria e diretta al 100%) e altri vini sempre aziendali che questa dicitura non ce l'hanno. Mi direte: facile si escludono quelli che giocano su due fronti differenti. in questo caso però si rischia di escludere produttori che fanno il loro mestiere molto seriamente ma devono ricorre per una percentuale bassa all'acquisto di uve. Altro esempio così ci capiamo bene: Marco Martin (lo Triolet Valle d'Aosta) può contare su 5 ha di proprietà, per far quadrare i conti acquista da un suo amico d'infanzia da 15 anni a questa parte l'uva di 2 ha ottimamente esposti. Che fare lo togliamo dalla guida, tenuto conto che è un viticoltore fatto e finito? dalla grande integrità morale e produttiva. Io penso di no. Spero pertanto di non essere stato fumoso nelle mie risposte. Non siamo la polizia e non vogliamo esserlo. Chi ci conosce sa che non è il nostro stile e chi non ci conosce ancora avrà modo di scoprirlo. fare distinzioni utilizzando metodologie di tipo legale è molto rischioso, proprio perché non siamo e non vogliamo essere ente certificatore. Lasciamo al buon senso del nostro collaboratore e dei curatori regionali e nazionali la scelta di inserire una cantina in guida oppure no. Grazie per lo spazio che ci avete dedicato e spero di aver dato il mio contributo allo sviluppo di una discussione comunque molto molto utile. Un caro saluto Giancarlo Gariglio

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gianpaolo

circa 14 anni fa - Link

Infatti, come dice Gariglio. Io ho piu' di 20 Ha di vigneti in Maremma, di cui circa 10 Ha iscritti all'albo del Morellino di Scansano. L'albo e' stato chiuso nel 2000, questo vuol dire che da quell'anno in poi non si possono piantare nuovi vigneti di Morellino, e quindi quelli piantati dopo, nonostante ne abbiano le caratteristiche intrinseche, non possono dare uve Morellino. Per questo sono costretto ad affittare (ho quasi 14 ha in affitto) e a comprare il resto che mi serve (circa 10 ha). Per la legge basta un kg di uva comprata in 100 qli di uva tua, e gia' non puoi piu' mettere la dicitura "imbottigliato all'origine" Nota bene che i vigneti in affitto sono considerati come tuoi dalla legge. Pero' non tutti, per vari motivi insormontabili, possono dare in affitto i loro vigneti. Ti assicuro pero' che seguire tutte le vigne, in posti anche molto diversi, con viticoltori spesso che collaborano da anni, e' un lavoro difficile e complesso, non meno che coltivarsele da soli. Fatto sta che alcuni vini, es. il Capatosta e il Finisterre, escono con la dizione imbottigliato all'origine, mentre altri, come il Bellamarsilia, con la dizione "imbottigliato in zona di produzione". Tra l'altro si noti come la legge non faccia differenza sulla quantita' di uva acquistata e coltivata, come dicevo basta anche 1 kg, e tra chi compra l'uva e chi compra il vino gia' fatto. Notare anche che, per via della chiusura degli albi, si impedisce anche a chi, come me, vorrebbe pure impiantare nuove vigne, con impegno di soldi non indifferente, solo perche' si vuole cercare di regolare il prezzo limitandone l'offerta. Questa non e' una cosa da paese libero, ma quasi un esempio da piano quinquennale di sovietica memoria.

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giovanni

circa 14 anni fa - Link

Concordo con quanto scritto da Gariglio. Ma come si fa ad affermare una cosa del genere! Ci sono tantissimi piccoli produttori, che per ovvi motivi economici non riescono ad avere un impianto d'imbottigliamento autonomo, magari perchè producono poche migliaia di bottiglie, e magari di prodotti anche eccellenti. E questi produttori, secondo chi ha scritto questo articolo, non dovrebbero essere valutato da una guida. Ma per piacere! Ci sono tanti altri modi di scoprire se il produttore è uno serio o meno, e non una semplice dicitura in etichetta, spesso neanche veritiera.

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Alessandro Morichetti

circa 14 anni fa - Link

Giovanni, mi risulta che "Imbottigliato all'origine" non implichi il possesso di un impianto di imbottigliamento proprio. Molti piccoli produttori si servono di impianti esterni, non penso fosse questo il nocciolo del ragionamento. Personalmente, sono curioso della prossima guida Slow, nella consapevolezza che sia una bella sfida proporre un prodotto editoriale innovativo e che certe formule stiano iniziando a trascinarsi un pò stancamente e senza il potere dirompente-informativo che ebbero 20 anni fa. Qualunque appassionato che giri per cantine sa bene che - troppo spesso - l'essenziale è invisibile agli occhi. Talvolta, approfondire terreno, clima, vinificazione e quant'altro è affascinante ma parziale. Si parlerà anche di pratiche enologiche e coadiuvanti alla vinificazione - leciti si ma così terribilmente impoetici? Quello dei prodotti enologici potrebbe essere l'unico settore enologico a risentire minimamente della crisi, è superfluo riscontrarlo?

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giovanni

circa 14 anni fa - Link

Continuo a non capire. Io, se ho la curiosità di conoscere un vino a fondo, cerco in tutti i modi di conoscere chi lo produce, di vedere i luoghi dove nasce e perchè no, anche di vedere la cantina, di farmi spiegare nei dettagli le metodologie produttive, sia in vigna che in cantina. Insomma, chi per mestiere scrive di vino, non può farlo da una scrivania leggendo semplicemente un'etichetta, perchè quella parlerà fino ad un certo punto, mentre gli occhi dei produttori non mentono mai. Ecco, questo, secondo il mio modesto parere, è un indice sufficientemente sicuro, poi è fisiologico che una guida possa anche prendere degli abbagli, l'importante è che lo faccia in buona fede. Mi auguro che la guida slow food segua la strada della conoscenza del territorio, come già fanno alcune altre guide di settore, unico modo per scrivere di vino, di vigne e di vignaioli.

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Aldo Gubiani

circa 3 anni fa - Link

Buongiorno,da profano del vino trovo le opinioni tutte estremamente interessanti.

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