Il concetto di terroir spiegato da Armando Castagno (una volta per tutte)

Il concetto di terroir spiegato da Armando Castagno (una volta per tutte)

di Alessandro Morichetti

Ma quindi, cos’è esattamente questo terroir di cui tutti parlano?

Lo ha spiegato Armando Castagno su invito dei Giovani Vignaioli Canavesani durante REWine 2022 al Castello di Masino sabato 25 giugno. Prima di arrivare alle specificità della morena di Ivrea, epicentro dei vini del Canavese, il Castagno nazionale – divulgatore sommo per contenuti, forma, ampiezza e ritmo – ha dedicato un approfondimento al lessema più appassionante, controverso e intraducibile dell’enomondo.

E pensare che nell’800 il gout de terroir aveva un’accezione negativa: gusto di terra, non piacevole. Addirittura nel 1932, Jullien scrive: “Il vino che presentava «gusto di terroir» non era reputato adatto al commercio per la gente di città. Si contrapponeva in questo al vino nobile, al cru.”

Così invece Joseph Capus (Ministro dell’Agricoltura francese nel 1924 e promotore delle AOC) nel 1947, a sottolineare come non basti fare un grande vino per avere un terroir: “Un vero terroir è il luogo in cui la prima ragione della nascita di vini ottimi è il luogo”.

Autori francesi, lingua francese, concetto che nasce francese e si propaga nel mondo ma morirà francese e forse nulla più della definizione data dall’INAO (Institut national de l’origine et de la qualité, ex Institut National des Appellations d’Origine) nel 1999 ne chiarisce il senso:

Il terroir è uno spazio geografico delimitato, nel quale una comunità umana ha costruito, nel corso della sua storia, un sapere comune per la produzione, fondato su un sistema di interazioni tra un mezzo fisico e biologico e un insieme di fattori umani. Gli itinerari socio-tecnici messi così in gioco rivelano una originalità, conferiscono una tipicità e conducono a una reputazione per un bene originario di questo spazio geografico.

Insomma, il terroir è un viaggio, le interazioni sono infinite e mutevoli, il terroir è un alveare in cui cooperano migliaia di soggetti con micro-interazioni che sono residuali eppur fondamentali.

Per tutto il resto, per chi volesse il bignamino definitivo, l’interpretazione d’autore, i 3 minuti da mandare a memoria in qualsiasi situazione per fare un figurone e uscire brillantemente vincitori, ecco la sintesi finale dell’intervento di Armando Castagno sul concetto di terroir.

Lo spazio dei commenti è ovviamente aperto per ringraziarmi di aver cacciato fuori lo smartphone per fare un video al momento giusto. E grazie ai Giovani Vignaioli Canavesani per aver creato questa occasione.

 

PS: La foto in copertina è stata scattata a notte fonda da Attilio Balocchi, padre putativo dei Giovani Vignaioli Canavesani e oste da Caino a Salerano Canavese. I GVC gli hanno dato un premio come Uomo dell’Anno e lui sul palco si è commosso come un bimbo. Le tante storie di una zona del vino, piccole e grandi, sono fili come questo, magari poco note ai più ma toccanti per chi ci vive dentro.

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Alessandro Morichetti

Tra i fondatori di Intravino, enotecario su Doyouwine.com e ghost writer @ Les Caves de Pyrene. Nato sul mare a Civitanova Marche, vive ad Alba nelle Langhe: dai moscioli agli agnolotti, dal Verdicchio al Barbaresco passando per mortadella, Parmigiano e Lambruschi.

13 Commenti

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Omikelet

circa 2 anni fa - Link

Bellissimo video grazie. Mi piace moltissimo l’importanza del valore della comunità, contrapposto alla progettualità del singolo (per quanto possa essere geniale). È una definizione che in Italia trova più di un ostacolo.

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franco

circa 2 anni fa - Link

L'importanza del valore della comunità, contrapposto alla progettualità del singolo. Giovani lambruschisti neo-moderni, prendete appunti.

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Mattia Grazioli

circa 2 anni fa - Link

La via comune per la conduzione di un territorio è quella che porta a risultati. Io lavoro in Oltrepo…

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Nic Marsél

circa 2 anni fa - Link

Di conseguenza terroir e DOCG sono sinonimi

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Francesco Romanazzi

circa 2 anni fa - Link

Ma che simpatica provocazione

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Nic Marsél

circa 2 anni fa - Link

Non da alcun raccolta, indi troppo arguta oppure stolta

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Nic Marsél

circa 2 anni fa - Link

PS manca il riferimento alle specificità microclimatiche o mi sono perso il passaggio?

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Stefano

circa 2 anni fa - Link

Mah,temo che oggi parlare di climi e microclimi diventi molto difficile! Immagina di impostare tutta la conduzione di un vigneto sul suo particolarissimo microclima, dovuto a posizione, esposizione, etc, e a trovarti con temperature sballatissime in aprile per le gelate tardive e a giugno per la canicola.

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Francesco Romanazzi

circa 2 anni fa - Link

Non credo manchi per omissione o noncuranza, semplicemente penso che Castagno in quel passaggio lì volesse sottolineare altri aspetti importanti sull'argomento, spesso sottovalutati o addirittura non considerati. Conoscendo il suo metodo didattico e di indagine, avrà parlato di suoli e microclima in un altro momento della lezione. Morichetti che era presente ci potrà forse illuminare.

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AG

circa 2 anni fa - Link

Il Cicerone dei nostri giorni è come sempre inarrivabile

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Lanegano

circa 2 anni fa - Link

Confermo. Sommo divulgatore per ampio distacco.

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Giacomo

circa 2 anni fa - Link

Patrimonio comune e microinterazioni.
Mah.
Io la langa prima che arrivasse l’uomo bianco me la ricordo bene.
Togliere il marcio alle uve prima che arrivasse l’alcade a fare il prezzo; furgoni e damigiane, rotta su Torino. Gente che tornava a reclamare che le vinapule autovinificate nelle cantine del condomino eran diventate brusche, dando colpa alle uve. Ora, da n’de ndre dar tamagnun a choie r’buse chi drucavu siamo passati all’eliporto privato. Mica è discorso classista, caspiomene.
Qui è successo che quei tre o quattro Scaramouches, quello che si è fatto i soldi con la bianchetta del roero, poi occhialini griffati, poi Mister Simpatia Honoris Causa, hanno iniziato a portare in giro vini eccellenti.
Hanno fatto del gran bene; a loro stessi, capiamoci.
Gli altri soldatini dietro; un grande esercito di singole emerite teste.
E così abbiamo scoperto il petrolio.
Ed il sistema regge; se avete presente quel film di Allen: basta che funzioni.
Vualà, il terruar.
Ed i migliori auguri al Canavese.

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Eccerto

circa 2 anni fa - Link

Applausi per Giacomo..

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