Il Bioselvatico di Filippo Volpi mi ha emozionato

Il Bioselvatico di Filippo Volpi mi ha emozionato

di Daniel Barbagallo

L’esperienza e l’età della ragione sono un’arma a doppio taglio.
Da un lato danno sicurezza, dall’altro tolgono un po’ il gusto della sorpresa: tante cose provate, tante esperienze vissute e tanti i vini assaggiati. Ma il calice che ho di fronte mi ha davvero sorpreso ed è senza dubbio uno dei vini che più mi hanno emozionato nell’ultimo periodo.

Ma partiamo dall’inizio. Il progetto Bioselvatico di Filippo Volpi nasce nel 2015 da un podere dove abita da vent’anni, diviso tra il papà e la zia. Filippo si è sempre mosso tra la ristorazione con varie esperienze ed il vino, che padroneggia con gran competenza: tra l’altro, è un fine conoscitore di Borgogna da tempi non sospetti.

Bioselvatico

Un giorno come tanti, in una delle sue passeggiate con Federico Staderini – enologo di grande sensibilità – decide che quei quattro ettari e passa a Civitella Val di Chiana inizino a produrre qualcosa di nuovo con il sangiovese. Tre anni di prove prima dell’uscita nel 2018. I corpi principali curati in regime biologico sono la vigna vecchia, il vignino e la vigna giovane che Filippo ama chiamare vigna disgraziata per via di una serie di sfortune e gelate che ne hanno caratterizzato gli inizi. A questo duo si è poi aggiunto Stefano Amerighi per la parte agricola e biodinamica, andando a formare un vero e proprio dream team.

Le caretteristiche principale del lavoro fatto sul Bioselvatico sono rese tra i 30 e i 35 quintali, pochi trattamenti e tante piccole vendemmie (fino a venti) seguite da vinificazione a grappolo intero. Il sangiovese in tonneau aperti viene pigiato con i piedi per poi tornare in tonneau chiusi per un anno di maturazione, al quale segue un altro anno di cemento (due per le magnum).

Nel calice, questo Bioselvatico 2019 brilla e si muove agile, subito melograno, frutta rossa, buccia di arancia e violetta, una parte vegetale nobile contribuisce a mettere il turbo ad un naso di grande vigore. L’ingresso in bocca è ampio e senza troppi complimenti, la trama tannica è ancora spessa ma questa lieve sensazione rustica mi piace molto e mi trasmette l’idea di un vino che non vuole piacere a tutti. Bocca tesa e vibrante con richiami dolci ed un finale vagamente orientaleggiante mi fanno finire la bottiglia a tempo di record.

Se i vini buoni non mancano di certo, vini con questo carattere sono davvero rari. Ho guardato il navigatore, da Modena ci vogliono meno di due ore e mi sa che presto andrò a trovare questo vignaiolo, prima che le 10.000 bottiglie e 800 magnum di questo sangiovese tutto luce ed energia finiscano. Ultima nota: il vino gira sui 25 euro a scaffale e, se permettete, con le follie che tocca vedere oggi giorno è un’altro punto a suo favore.

[Foto cover: Mirta Margaglio]

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Daniel Barbagallo

Classe 1972, di Modena, imprenditore nel tessile. Padre siciliano, madre modenese, nato in Svizzera. Adoro la Borgogna, venero Bordeaux e il mio cane si chiama Barolo. Non potrei mai vivere senza Lambrusco. Prima di dire cosa penso di un vino, mi chiedo cosa pensi lui di me. Ho sempre sete di bellezza.

21 Commenti

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Alvaro Pavan

circa 2 anni fa - Link

Curiosità: gradazione alcolica?

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vinogodi

circa 2 anni fa - Link

... Daniel ... beato te che ti emozioni con poco , sei un eterno fanciullo...

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Enrico

circa 2 anni fa - Link

L’ultimo vino che ti ha emozionato se posso permettermi?

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Daniel Barbagallo

circa 2 anni fa - Link

Tra i vini più sorprendenti dell’ultimo periodo direi Margaux 1934 e Poully Fousse 07 di Valette il primo per profondità ed integrità il secondo per complessità è dinamismo

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vinogodi

circa 2 anni fa - Link

...pensavo che Enrico si rivolgesse a me...

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Enrico

circa 2 anni fa - Link

Esattamente vinogodi.. Comunque una carrellata di ciò che vi ha emozionato(vino) ultimamente potrebbe essere interessante. Si potrebbero fare statistiche a dir poco curiose! Quindi, vinogodi sentiamo cosa ti ha emozionato ultimamente visto che per alcuni basta molto poco come hai detto! Io per Esempio l’ultimo che ormai risale a marzo o forse febbraio non ricordo, tecce 2014 poliphemo. Buona giornata a tutti

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MichT

circa 2 anni fa - Link

Penso che la domanda fosse rivolta a vinogodi piuttosto che a Daniel...

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Enrico

circa 2 anni fa - Link

Allarghiamola a tutta la platea dei lettori e scriventi la domandina..

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Daniel Barbagallo

circa 2 anni fa - Link

Si ma ho risposto volentieri , aggiungo pure: Lambrusco Sorbara Bergianti 2020 , Dettori Bianco 2016 e Volnay Coche-Dury premier cru 2014 , come vedete da vini molto economici a vini costosi perché le emozioni non hanno prezzo . Concludo dicendo che invece ho bevuto krug 168 e mi ha lasciato piuttosto indifferente .

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vinogodi

circa 2 anni fa - Link

... l'emozione , a volte, è data dalla sorpresa , dall'inaspettato , dalla scoperta , dalla novità. Come per Daniel , non ha importanza il censo del vino , la mia era stata solo una battuta , sapendo quello che beve e i suoi gusti . Però se gioco è , giochiamo pure. Dovrei rifletterci , direi limitando la temporalità all'ultimo periodo senza andare troppo indietro .. . in rapida successione e a memoria , quando mi tornano in mente aggiungo ... parlando solo di "emozione" con i criteri sovradescritti : Romanéee Conti 2001 e Margaux 1934 , ma anche Monfortino 1943 ( in tutte e tre c'era anche Daniel) , un'ennesima Riserva Biondi Santi 1955 , SEE 2016 di Spiriti Ebbri , Kurni Vecchie Vigne 2006 , Chambertin Leroy 2006 , Meursault Perrieres Coche Dury 2007 , Lambrusco Metodo Classico Lini 910 2004 , Giarone Bertelli 1998 , Crichet Pajé 2012 Roagna, Pingus 1996 , Clos du Mesnil 1996 , Soave La Broia 2007 Roccolo Grassi , Montrachet Ramonet 2007 , Corton Charlemagne 2007 Leroy ... PS: non sono un bulemico etilista ... è che fra bicchierate ( 3 - 4 al mese) , assaggi per la Guida, visite in cantina , bere quotidiano un 1500 assaggi all'anno mediamente mi toccano...

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Lanegano

circa 2 anni fa - Link

I vini di Valette sono quasi sempre sorprendenti: purtroppo le ultime annate sono un pò altine come gradazione alcolica.

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Lanegano

circa 2 anni fa - Link

Ultimissimi: Franck Bonville extra brut 2013, blanc de blancs paradigmatico di Avize da bere a silos, Vitovska MM4 Vodopivec, una bomba di sale, pietra e spezie vecchia 18 anni in soli 12,5 gradi alcolici.

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Rino

circa 2 anni fa - Link

Per quanto mi riguarda invece i vini che più mi hanno emozionato ultimamente sono stati il greco di tufo "Pietra Rosa 2019 di Di Prisco, "Emphase" 2018 di Antoine Lienhardt, Verdicchio vecchie vigne Umani Ronchi 2019 e il Taurasi 2009 di Michele Perillo

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Lanegano

circa 2 anni fa - Link

Pietra Rosa Di Prisco molto buono !

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VINOLOGISMO

circa 2 anni fa - Link

Larmandier Bernier "Vieille Vigne du Levant " Grand Cru 2008

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Gervasio

circa 2 anni fa - Link

Intanto, però, il vero asso pigliatutto di quest'estate è quel miracoloso pinot grigio delle Venezie in vendita in quel famoso discount a 2 euro e 49 ed a cui ho dato la bellezza di 92/100... Ma se avessi tenuto conto del rapporto qualità/prezzo sarei andato fuori scala... Insomma, dichiaro aperta la caccia, bravo chi lo trova... Ripeto, 2 euro e 49!!! Auguri...

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Giacomo

circa 2 anni fa - Link

miracoloso pinot... famoso discount.. e diocane, se metti i nomi micca (scrivasi mica) ti mettono in galera.

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Gervasio

circa 2 anni fa - Link

Giacomino Giacomuccio, se invece di perder tempo a smoccolare a destra e a manca facessi un salto diciamo al Penny e aprissi bene gli occhietti suini, faresti affari d'oro... Eheheh... Ah, a proposito di doppia cifra, quei 12 eurucci che spesi a suo tempo per il Moscato d'Autunno 2016 di Saracco furono soldi benedetti, perchè ora, con qualche annetto sulle spalle, questo vero e proprio concentrato di frutta tropicale è semplicemente portentoso, mamma mia quant'è buono... Ciao darling...

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Giacomo

circa 2 anni fa - Link

Dolcetto vinificato dal Dho per la sua trattoria. Mi pare in carta a sei euro. Ma il mio intervento è limitato, io non spendo più di 15 euro per una bottiglia, e devono essere grandi occasioni per andare in doppia cifra.

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Fabwine

circa 1 anno fa - Link

Quindi si parla di un vino da 25 euro che emozione e si risponde con vini che costanto 50 volte tanto? Comunque sono d'accordo che Bioselvatico sia un vino molto interessante e che senza fronzoli ed etichette si ripaga i suoi 25 euro.

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alexx

circa 1 anno fa - Link

Ciao a tutti scusate qualcuno l'ha assaggiato di recente ? parlo della 2019... forse ci sono diversi lotti imbottigliati ma non mi ritrovo assolutamente con la descrizione fatta nell'articolo... anzi qualcuno che ha avuto la mia stessa esperienza ? A

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