I Tenimenti D’Alessandro prima e dopo la rivoluzione

I Tenimenti D’Alessandro prima e dopo la rivoluzione

di Leonardo Romanelli

Lo scorrere del tempo è bello. Fa vedere situazioni nuove, incredibili, impensabili. Nel vino poi è fondamentale per capire cambiamenti e assestamenti. Prendiamo i Tenimenti D’Alessandro, la culla del syrah di Cortona ma anche dell’idea del vitigno internazionale che vive bene ovunque. Era il Rodano la casa madre, nevvero? Certo, ma poi in terra toscana, in un luogo non vocato per altri vitigni autoctoni, improvvisamente l’aurora di una nuova avventura vinicola.

È 1967, l’anno della fondazione dell’azienda, la bellezza della novità, l’apripista per un territorio altrimenti sfigato. Cosa era Cortona? Mi viene in mente Nicola di Bari all’improvviso. Cosa c’entra? Il paroliere di “Che sarà” canzone degli anni Settanta, interpretata anche dai Ricchi e Poveri e José Feliciano (beato chi se li ricorda!) è Franco Migliacci, quello che ha scritto “Nel blu dipinto di blu” tanto per capirsi, che si ispira Cortona, paese da cui proveniva la famiglia, per scrivere la canzone.

Un paese senza futuro all’epoca, oggi invece meta di un turismo internazionale bellissimo. Poi i casi della vita: la famiglia D’Alessandro dopo aver fatto sperimentazioni di tutti i tipi, ed essere uscita con il suo primo syrah nel 1993 lascia la proprietà, passa alla famiglia Calabresi nel 2013, dopo che gli stessi erano già entrati in azienda nel 2007. Fino ad allora vini belli, perfetti, impeccabili, per un pubblico internazionale, che non vuole sorprese ma solo certezze.

Poi arriva Filippo Calabresi, che prende a cuore il progetto, e cambia le carte in tavola. Non vuole più fare l’ordinario, cerca lo straordinario, che poi è semplicemente una strada più naturale e diversa. Un Bob Dylan dell’enologia , a vederlo, con jeans, maglione, capelli riccioluti: fuori dagli schemi, vero, poco incline alla forma, molto alla sostanza. Un look casual e una gran  voglia di spiegare cosa pensa dei suoi vini e del territorio in cui opera, che nasce dalle sue esperienze tra Rodano, Oregon e California. Vini che sotto la sua direzione prendono un’altra strada, tanto che l’ultima annata de Il Bosco prodotta non è più sotto la  denominazione “Cortona Syrah” perché bocciati dalla  commissione di assaggio. Queste le sue parole:

Schermata 2018-10-29 alle 10.43.36

“Ho chiesto consenso di imbottigliare Il Borgo rosso 2016 Syrah, me lo hanno  negato quindi via da DOC. Perché lo hanno bocciato? Non è in linea con il consorzio: il vino è  analiticamente corretto e quind ’ho declassato a IGT tutta la produzione”. Una decisione che, di certo, non allontana l’azienda dalla sua storia, ma la colloca sempre di più nel solco della propria tradizione, ribadendo l’impegno a svolgere un ruolo propositivo e di continua ricerca, teso a esplorare criticamente le potenzialità della zona.

Poi ci fa assaggiare i suo vini…

Il Bosco Igt Toscana Syrah 1995 (enologo Federico Staderini)
Andamento climatico: Vendemmia tardiva salvata da un ottobre insolitamente caldo e secco, sebbene le acidità siano risultate generalmente alte.
Vinificazione e affinamento: unica massa vinificata e affinata insieme, barrique vecchie provenienti dal Castello di Ama (circa 3 anni) per vinificazione e affinamento.
Una camminata che inizia non a caso nel bosco, con i piedi che affondano sulla terra, e si esprime tirando fuori l’odore proprio e quello delle foglie, quindi la corteccia dell’albero. Cado, e affondo la faccia nell’odore di erbe spontanee, il timo, la menta, l’alloro, la nepitella: mi rialzo, sento un sapore salino in bocca, torna la freschezza sopita del naso, arriva una beva lineare e prolungata. 94

Il Bosco Igt Toscana Syrah 1997  (enologo Federico Staderini)
Andamento climatico: estate calda e uve molto mature, vini molto succulenti.
Vinificazione e affinamento: Unica massa vinificata e affinata insieme, barrique vecchie (circa 5 anni) per vinificazione e affinamento.
Entro nel libro “Cuore” e mi viene in mente la classe con gli alunni e l’inchiostro di china che si staglia deciso. Un ragazzo passa la liquirizia all’altro, il maestro si versa un po’ di china e poi, si avvia alla finestra e si accende un sigaro e si versa il caffè. RESET. Palato invaso da un vino che non è snello ma non certo grasso, succoso e verace, ancora flessuoso in nervosità  e mi accompagna bene sul finale. 92

Il Bosco Cortona Doc Syrah 2001 (enologo Stefano Chioccioli)
Andamento climatico: le gelate di aprile hanno ridotto le rese. Giugno e luglio asciutti ma agosto e, soprattutto, settembre molto piovosi, con alti rischi per la sanità delle uve al momento della raccolta.
Vinificazione e affinamento: barrique nuove per vinificazione e affinamento.
Come in una grotta di affinamento: odore di crosta, normale e fiorita, un non so che di fiori secchi come la lavanda solo accennata, poi la viola. Anche cuoio sporco di marmellata di prugne. Vellutato in bocca, di una densità inaspettata, i tannini sono questi sconosciuti, all’apparenza: nella realtà sostengono. Sul finale un ricordo di cioccolato: erano anni diversi. 90

Il Bosco Cortona Doc Syrah 2004 (enologo Stefano Chioccioli)
Andamento climatico: annata eccezionalmente buona in tutta la Toscana, un po’ come la 2005 in Francia.
Vinificazione e affinamento: barrique nuove  per vinificazione e affinamento.
Mi alzo presto al mattino ed amo camminare in montagna. Una brezza leggera mi porta aria balsamica e fresca, un mentolato che mi apre il respiro, procedo spedito e trovo le more e i mirtilli, un po’ schiacciati ma perfetti. Certo che un po’ di energia ci vorrebbe: me la dà il cioccolato alle nocciole che mangio in una baita di legno nuovo. Sorseggio e lo trovo ricco: in materia, in polpa, in tannini setosi. Il finale è di quelli rilassati, scompare in dolcezza, un po’ troppo veloce.  90

Il Bosco Cortona Doc Syrah 2007  (enologo Luca Currado Vietti)
Andamento climatico: una delle annate più belle a Cortona con maturazione e alcol ottimi e buona acidità.
Vinificazione e affinamento: tine troncoconiche grandi per vinificazioni, barrique (nuove 30%) e botte grande per affinamento (36mesi).
Al mare, la sera d’estate, non nel bagno figo di Forte dei Marmi, ma in Maremma: notte romantica, odore di alloro, di mirto, di rosmarino. La passione che travolge porta a terra, la terra che si manifesta, poi il salmastro che avvolge il naso e la mente. C’è la voglia di assporare anche quei frutti che trovo vicini, il mirtillo e la mora, quindi odore di ginepro. In bocca la passione e la voglia, che cresce e non si tronca, anzi, freschezza e alcol in bell’equilibrio, infine il godimento. 94

Il Bosco Cortona Doc Syrah 2010  (enologo Luca Currado Vietti)
Andamento climatico: annata fresca. Inverno e primavera molto umidi, inizio del ciclo di crescita con temperature quasi fredde. Il caldo di luglio ha contribuito a ridurre il ritardo nella maturazione che, secondo le stime, era di circa 15 giorni indietro rispetto alla media. Vendemmia a fine settembre in diversi step di raccolta, una delle più anticipate di sempre.
Vinificazione e affinamento: tine troncoconiche grandi per vinificazioni, barrique (nuove 30%) e botte grande per affinamento (36mesi).
Come un canto gregoriano nell’oscurità di un convento, avverto l’incenso, unito all’odore di legno degli stalli. Nell’aria c’è odore di confettura di more e di prugne, qualcuno mi allunga di soppiatto ciliegie sotto spirito.  Mi allungo in cortile e forse la stagione di funghi, capisco, non  è finita. Mi metto a tavola e questo bicchiere non scorre, lo bevo ma non finisce presto . Vuole restare nel ricordo ma si avverte la stanchezza. 88

Il Bosco Igt Toscana Syrah 2015  (enologo Filippo Calabresi)
Andamento climatico: un inverno freddo e piovoso ha preceduto una primavera irregolare seguita da un clima estivo eccezionalmente caldo e secco. Rese basse in partenza che si sono ancora abbassate con la grandine del 31 agosto. Al di là di questo il livello di concentrazione è buono.
Vinificazione e affinamento: tine troncoconiche grandi per vinificazioni (2/3 grappolo intero), barrique vecchie (5-6 anni) e botte grande per affinamento (18/22mesi); 12 mesi in bottiglia.
La casa di amici in campagna odora di antico, di pecorino e fumo del camino. In bocca il vino si rivela appetitoso, potente, avvolge senza opprimere, riesce a trovare la gola, in maniera quasi gioiosa. Non si rilassa, ma ha ancora voglia di esprimersi fino in fondo. 93

ANTEPRIME

Fontarca 2017
E’ il viognier in purezza. Lo guardo,  ancora velato, non è una “bellavista” lo ammetto. Il naso? Agrumato e quindi arancia, pesca albicocca poi camomilla. In bocca è denso, succoso e gradevole, pieno, vivace e anche un po’ sapido. Insomma mi diverte, gli manca un quid, d’accordo, ma il finale è lungo, dinamico. 88

Il Bosco Igt Toscana Syrah 2014
Bello il porpora  alla vista. Che scopro al naso? Inchiostro come se fossi in una scuola di inizio novecento. Ecco che mi incuriosisco perché si svela poco a poco con un  minerale (lo so, il minerale non ha odore, me lo  dicono i geologi, ma lo sento, sarà pietra bagnata d’accordo, intendiamoci) poi il fruttato: mirtillo e prugna  che si alternano senza interferire troppo. La bocca: come la immagino così la trovo: soda gustosa e piena, quindi è saporito il gusto, ricca vellutata ma poi arriva la freschezza. Che bello. 90

Rosso Igt Toscana Syrah 2016
È un syrah davvero, attenzione: lo guardo, è porpora pulito e limpido, urca che perfezione! Lo accompagno al naso, minerale come se fosse pietra che si asciuga, poi si mostra più complesso: caffè deciso ma poi animale di pelliccia. Diventa aperto a nuove esperienze: tabacco, cuoio e pepe in giusta alternanza: arriva infine alla bocca sapida invitante, forse poco potente e fresca per acidità, ma finale lungo. 91

Migliara 2015 (Anteprima)
E’ la selezione quindi mi avvicino con attenzione. Lo guardo, è un rubino particolare, il naso mi appassiona: non fumo il sigaro ma il tabacco è evidente, così come la pelliccia! E’ invitante, la parte gustativa è fluida, lieve con il finale in progressione positiva.  92

(foto: Paolo Matteoni)

avatar

Leonardo Romanelli

“Una vita con le gambe sotto al tavolo”: critico gastronomico in pianta stabile, lascia una promettente carriera di marciatore per darsi all’enogastronomia in tutte le sfaccettature. Insegnante alla scuola alberghiera e all’università, sommelier, scrittore, commediografo, attore, si diletta nell’organizzazione di eventi gastronomici. Mescolare i generi fino a confonderli è lo sport che preferisce.

1 Commento

avatar

Anulu

circa 5 anni fa - Link

Ma alla fine, j'ha fa, o non gn'ha fa? Perché ogni 5 mesi arriva puntuale un aggiornamento su Tenimenti d'Alessandro, uno dubita pure eh.

Rispondi

Commenta

Sii gentile, che ci piaci così. La tua mail non verrà pubblicata, fidati. Nei campi segnati con l'asterisco, però, qualcosa ce la devi scrivere. Grazie.