I numeri che contano a Montalcino
di Stefano Cinelli ColombiniSiamo italiani, per cui siamo abituati a elaborare splendide teorie senza manco un dato certo a supporto, e ora voglio proporvi un giochino estivo. Vi do un po’ di numeri assortiti, disomogenei e non coerenti su Montalcino com’è nel 2021, tutti scrupolosamente esatti e verificati, e poi elaborate pure ogni teoria che vi pare.
Montalcino è una delle aree vinicole più importanti d’Italia, ma non è una mono-cultura vinicola: le vigne occupano solo il 15,14% del territorio, contro il 42,76% delle aree naturali (boschi, fiumi, pascoli naturali e simili), il 37,65% di campi, oliveti e frutteti e il 4,45% di aree urbane e strade. A maggio, ultimo dato certo disponibile, le vendite di fascette DOCG nei 12 mesi da ora ha raggiunto 10.514.993 di bottiglie da 0,750 litri equivalenti.
Un nuovo record.
Il record precedente era del dicembre 2015 ed era pari a 9.917.865. Negli ultimi dodici mesi il prezzo delle bottiglie rilevato nel commercio dai controlli è salito. A Montalcino ci sono 4.466,34 ettari di vigne, e sono presenti 46 varietà diverse di viti. Il sangiovese con l’80,74% fa la parte del leone, ma ci sono anche cose che non credereste mai come Alicante, Barsaglina, Carmenere, Cesanese d’Affile, Mondeuse, Petit Manseng, Pugnitello, Sanforte, Teroldego, Verdea e Vernaccia di San Gimignano.
I viticoltori montalcinesi sono fantasiosi. E anche ecologicamente avanzatissimi, perché abbiamo il record italiano (e probabilmente mondiale) di vigneto bio con il 41,25% delle aziende e il 49,85% dei vigneti di Brunello. Le vendite dei Brunelli più cari è al massimo storico, con 830.392 bottiglie equivalenti da 0,750 litri di Riserva (che passa dal 5,5% all’8,5% del totale del Brunello) e 391.131 di Vigna (che passa dal 3,9% al 3,6%).
A questi dati è carino abbinare quelli generali dei vini toscani, che nei primi cinque mesi dell’anno hanno avuto un aumento del 13,30% sul pari periodo dell’anno scorso mentre nel pari periodo il meno caro dei vini del paniere, l’IGT Toscana, è calato in quantità del 2,84%. Nel 2021 il Consorzio rappresenta il 98% della produzione del Brunello di Montalcino, e le giacenze di Brunello sono a 45.445.979 bottiglie equivalenti da 0,750 a fronte di 45.641.148 di un anno fa.
Gli ultimi dati dell’indice di concentrazione, che misura il “peso” delle aziende piccole, medie e grandi sul totale del Brunello prodotto è del dicembre 2020 e indica il 35% dei grandi, il 37% dei medi e il 28% dei piccoli, e probabilmente si tratta dell’indice meno “grando-centrico” d’Italia. Considerando che il sistema di voto del Consorzio prevede un voto a testa più un altro voto ogni 1.000 ettolitri, 1.000 quintali di uva e 10.000 bottiglie, questo fa sì che le grandi aziende abbiano un po’ meno del trenta per cento dei voti, le medie circa il quaranta e le piccole un po’ più del trenta.
L’unica cooperativa vinicola presente a Montalcino produce circa lo 0,5% del Brunello. Questi sono alcuni numeri da Montalcino, ridente comunità che frescheggia su un alto colle della Toscana meridionale. Dove abbiamo residenti appartenenti a 54 diverse nazioni, numerose chiese tra cui un duomo con relativo Vescovo (che incidentalmente è Cardinale), una chiesa protestante e una moschea.
Con i miei migliori saluti
Stefano Cinelli Colombini
9 Commenti
Gulhfc
circa 3 anni fa - LinkMalbec sapevo ma Carménère chi lo produce?
RispondiStefano Cinelli Colombini
circa 3 anni fa - LinkAbbiamo i dati complessivi del territorio, ma non sono divisi per azienda. È una questione di privacy.
Rispondivinogodi
circa 3 anni fa - Link...mi risulta ci siano un sacco di aziende , a Montalcino, che vinificano Sanforte in purezza : anche Riserva , Riserva Speciale e Gran Selezione ... però non so quali ...
RispondiStefano Cinelli Colombini
circa 3 anni fa - LinkChe fai, sfotti? Piaccia o non piaccia, a Montalcino c’è 0,54 ettari di Sanforte con 2.720 piante. Si vede che a qualcuno piace. Ma questa è una curiosità, le cose strane davvero sono i 46,08 ettari di Montepulciano rosso e i 40,77 di Petit Verdot.
RispondiVinogodi
circa 3 anni fa - Link...delle due , una: o scompaiono nel nulla, o da qualche parte finiranno...
RispondiVinogodi
circa 3 anni fa - Link...delle due , una: o scompaiono nel nulla, o da qualche parte finiranno... PS: effettivamente, qualche Brunello scurotto lo si vede, in giro ...qualcuno vocifera di cloni particolari di Sangiovese con ...buccia più spessa..
RispondiStefano Cinelli Colombini
circa 3 anni fa - LinkBeh, nel Brunello non finiscono perché tutti quegli antociani acilati si trovano facili.
RispondiAle
circa 3 anni fa - LinkMa chi è che coltiva Teroldego a Montalcino? Voglio conoscerlo!
RispondiStefano Cinelli Colombini
circa 3 anni fa - LinkSono curioso pure io, ma per la privacy i dati globali sono pubblici e i nomi no. Però abbiamo gente originale, vero?
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