Perché il boicottaggio francese al vino californiano per colpa del foie gras non è poi questa gran idea

di Fiorenzo Sartore

Ve la ricordate questa immagine? Ottobre 2011, durante un vertice europeo: un giornalista chiede ad Angela Merkel e a Nicolas Sarkozy cosa pensassero delle misure economiche adottate da Silvio Berlusconi. I due stanno un attimo zitti, si guardano, poi scoppiano a ridere. Ecco, ora posso confessarvelo: non sono stato felicissimo, la prima volta che ho visto la scena. Ma non è di questo che volevo parlarvi.

Una delle conseguenze sorprendenti, e per me quasi inaspettate, dopo quel siparietto, fu una specie di boicottaggio dello Champagne che inscenarono molti miei clienti. Restai sorpreso di questo rifiuto automatico (“niente roba francese per me”) dovuto, nel caso, allo sgarbo di Sarkozy. La tradizione dei boicottaggi dell’agroalimentare nei confronti di chi ha una condotta politica o sociale criticabile è un grande classico. Adesso è il turno dei francesi (ma solo nel sud della Francia) che boicottano i vini californiani. Come mai? Perché in California il foie gras, dal 1 luglio, è illegale, a causa dell’alimentazione forzata inflitta alle povere oche (o anatre). Quindi nel dipartimento di Gers, area di produzione del foie gras, tolgono i vini californiani dagli scaffali per ritorsione – vini che peraltro rappresentano una percentuale omeopatica di vendita, in quella parte di Francia. Insomma, una guerra combattuta a lanci di bottiglie e scatolette.

Questo tipo di boicottaggio ha una conseguenza sgradevole: è bidirezionale. A volte chiedevo ai miei amici, boicottatori improvvisati di Sarkozy, cosa avrebbero pensato se i francesi avessero fatto lo stesso con il nostro Barolo, o Moscato (prima o poi tocca a tutti, di finire nell’occhio del ciclone). In genere restavano interdetti e non sapevano che dire. Il punto è questo, nelle guerre di boicottaggio: soprattutto quando diventa reciproco, finisce che ci perdono i combattenti e basta. Le oche restano ingozzate a forza, pure Berlusconi ritorna a governarci (quindi, fatevi un’altra risata), e ci rimettono i settori produttivi. Credo non sia il caso di ricordarvi quanto sia importante, da queste parti, il nostro export agroalimentare.

Fu così che un bel giorno cambiai idea sui boicottaggi.

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Fiorenzo Sartore

Vinaio. Pressoché da sempre nell'enomondo, offline e online.

9 Commenti

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riccardo

circa 12 anni fa - Link

puhahaha nel Sud della Francia chi volete che beva vini Californiani??forse i trasoni nei discount

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Stefano Cinelli Colombini

circa 12 anni fa - Link

Certo che il boicottaggio é una cretinata, ma proibire il mio amato fegato grasso perché non é politicamente corretto é pure peggio.

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IRENE STAIN

circa 12 anni fa - Link

..ma loro sono un popolo sensibile! figurati è normale comprarsi un'arma ad esempio... ma ci facciano il piacere ci facciano...

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Edoardo Fioravanti

circa 12 anni fa - Link

1) Ma che clienti hai che boicottano i vini francesi, dopo che hanno riso delle misure economiche di Berlusconi !!:) Meglio le misure della Tommasi? 2) Ora che i francesi non bevono piu' vini Californiani, a Napa non ci dormano la notte !

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Gabriele Succi

circa 12 anni fa - Link

Non mi stancherò mai di ripeterlo... ...quando i franzosi impareranno l'importanza dell'uso del bidet, sarà sempre troppo tardi... :evil:

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Mauro

circa 12 anni fa - Link

se qualcuno, per qualche ragione stupida, boicottasse i nostri vini, i salumi ed i formaggi sarebbe davvero un colpo durissimo da cui rialzarsi difficilissimo. Alcune aziende vinicole hanno nell'export, l'80% del fatturato.

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pietro

circa 12 anni fa - Link

Io boicotto l'acqua milarale Fiji, la trovo immorale. E poi è acqua. Spero che gli enoFijetti non boicottino le importazioni di Amarone per ritorsione...

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Vittorio Vezzola

circa 12 anni fa - Link

Efficace come ritorsione. Un po' come se in Emilia boicottassero il parmesan americano.

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Mauro

circa 12 anni fa - Link

Chi sono i maggiori acquirenti dei vini californiani? penso il mercato interno la faccia da padrone

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