Ho vinto il “Premio Beatrice Torrini” per il giornalismo del vino (e per me ha un sapore speciale)

Ho vinto il “Premio Beatrice Torrini” per il giornalismo del vino (e per me ha un sapore speciale)

di Tommaso Ciuffoletti

Venerdì 17 febbraio ho vinto il “Premio Beatrice Torrini” per la professionalità, la passione, la correttezza, la disponibilità scrivendo del vino toscano. Ma c’è qualcosa di più.

Mario

C’è un uomo seduto in una macchina parcheggiata davanti ad una pasticceria, sta aspettando che sua moglie incinta esca con le paste da portare al pranzo della domenica. Un camion arriva a grande velocità, sbanda, travolge la macchina parcheggiata e lo uccide.

Non mi piace parlarne, perché mio zio Mario morì che io ero proprio piccolo. Ho pochi ricordi di lui, la gran parte ricostruiti attraverso le foto che stavano appese in casa di mia nonna. Era bello, ma proprio bello. Biondo, con gli occhi chiari come mio nonno Gino. Aveva un gran fisico. Era un ragazzone, che giocava a calcio e faceva il meccanico. Sorridente. Un po’ birbo. Mia nonna Bruna mi diceva che non gli piaceva tanto studiare. E a volte, di rado, mi diceva che un po’ gli assomigliavo. E quando me lo diceva mi si bloccava il respiro in gola e abbassavo lo sguardo.

Perché una madre che sopravvive al figlio è la cosa più dolorosa da pensare. E io mi sentivo quasi in colpa di ricordarle quel figlio che le era stato ucciso.
Ci sono dei vuoti e dei dolori che la sorte ci consegna all’improvviso e ai quali non è facile trovare risposta. E a volte si preferisce tenerli lontani e il loro ricordo lasciarlo nascosto dentro e solo lì.

Beatrice

È la vigilia di Natale. A sera, una ragazza di 42 anni dice al compagno “Domattina prepariamo il dolce di Natale insieme” e va a dormire. Non si sveglierà più.

Io Beatrice Torrini me la ricordo da quando eravamo piccoli entrambi, perché le nostre famiglie andavano da sempre al mare a Castiglion della Pescaia, Bagno Medusa, dirimpettai d’ombrellone. Lei era un po’ più grande di me e avevamo due gruppi diversi di amici, ma eravamo tra gli habitué dello stabilimento e ci riconoscevamo. Per questo, quando a distanza di anni e di mille incroci della vita ci rincontrammo nel mondo del vino fu il classico dei reciproci “hey, ma cosa ci fai tu qui?”.

Io ci ero finito per caso, lei non so dire. Ma so che era una persona che… userò le parole di Andrea Gori: “quasi irreale”. Per la serenità che trasmetteva, il sorriso, il modo sempre positivo. Si occupava della comunicazione per il Consorzio del Valdarno di Sopra e per l’azienda La Salceta ed era corrispondente de La Nazione per il Valdarno.

L’altra notte mio figlio Zeno si è impegnato a lungo per impedirmi di prendere sonno e così mi sono messo a leggere le sue cronache per la Nazione (almeno quelle disponibili online). Beatrice sapeva scrivere. Dosando precisione di cronista, insieme ad un tono che permetteva anche all’empatia di esprimersi.

Il premio

I genitori di Beatrice, Marco e Miralba, hanno deciso di ricordarla in un modo che lei avrebbe gradito: premiando chi porta avanti il giornalismo enoico con passione e onestà. Riporto dalla cronaca di Manuela Plastina per la Nazione: “Il premio lo abbiamo organizzato con i contributi dei colleghi della Nazione e degli amici di Rai Toscana – spiega Ettore Ciancico, che ha supportato i genitori di Bea nel progetto. Grazie a Intesa San Paolo e con il patrocinio della Regione, del Comune di Firenze e di Rai Toscana siamo arrivati in fondo a questo percorso, individuando un giovane che merita una targa e un premio economico per come racconta il vino”.

Quando hanno scelto me per quel premio, nessuno poteva sapere, nemmeno io, dei mille incroci del destino che passavano da Castiglion della Pescaia e arrivavano in Valdarno. Sì, perché mio zio Mario era proprio del Valdarno. E in quella notte senza dormire non ho solo riletto le cronache di Beatrice, ma ho ripensato a come a volte il dolore ed il vuoto lasciato dalla scomparsa di persone care possa essere vissuto.

I genitori di Beatrice ed Ettore hanno scelto un modo meraviglioso. Io per tanto tempo ho tenuto in un angolo della memoria il ricordo di mio zio. Ma alla fine di quella nottata in cui Zeno mi ha aiutato con tanto impegno a rimanere sveglio, ho deciso che è venuto il tempo per lui di conoscere suo zio al cimitero di Meleto.

E il dono più bello che mi ha fatto ricevere quel premio. So che è una cosa molto intima, ma se la racconto è proprio perché dentro c’è stata tanti anni, ora può anche uscire un po’ fuori.

Grazie

Però non posso non dire grazie ai genitori di Beatrice e ad Ettore. Alla commissione che ha fatto il mio nome, quello di “un bischero che scrive di vino e invece di ricevere bottiglie omaggio riceve minacce di querela” (solo minacce eh! perché sono persona corretta e correttamente scrivo!).

Non posso non dire grazie ad Intravino, e ad Alessandro Morichetti che sta portando avanti il lavoro di Antonio Tomacelli. E proprio a quest’ultimo devo dire grazie ancora. Perché se non fosse stato per lui, io non avrei mai iniziato a scrivere di vino come sto facendo.

Sono tanto felice di questo premio e spero che l’anno prossimo possa avere ancora più eco. Perché se lo merita Beatrice e se lo meritano le persone che le hanno voluto bene. E perché il vino è tante cose e di norma le più belle non stanno dentro una bottiglia, ma fuori.

Beatrice Torrini - Foto da Facebook

Beatrice Torrini – Foto da Facebook

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Tommaso Ciuffoletti

Ha fatto la sua prima vendemmia a 8 anni nella vigna di famiglia, ha scritto di mercato agricolo per un quotidiano economico nazionale, fatto l'editorialista per la spalla toscana del Corriere della Sera, curato per anni la comunicazione di un importante gruppo vinicolo, superato il terzo livello del Wset e scritto qualcos'altro qua e là. Oggi è content manager di una società che pianta alberi in giro per il mondo, scrive per alcune riviste, insegna alla Syracuse University e produce vino in una zona bellissima e sperduta della Toscana.

9 Commenti

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Giuseppe Costantino

circa 1 anno fa - Link

Chapeau a questo pezzo.

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Lanegano

circa 1 anno fa - Link

Well done, Tomminoz !

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vinogodi

circa 1 anno fa - Link

...compliments...

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Sabrina somigli

circa 1 anno fa - Link

Bello ricordare Beatrice così. Bravo Tommaso

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Francesco Annibali

circa 1 anno fa - Link

Lo stile di Veronesi con la sincerità di Trevi, complimenti giovine, un super pezzo

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Tommaso Ciuffoletti

circa 1 anno fa - Link

Grazie di cuore a tutti!

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Massimiliano Ferrari

circa 1 anno fa - Link

Un ricordo di garbo e sensibilità rari Tommaso, bravo

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Giuseppe

circa 1 anno fa - Link

Che storie ragazzi! Be' che altro dire? Aggiungo solo che non c'era persona piu` indicata di te per vincere questo bel premio, complimenti. Buona giornata a tutti

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Viva Roddolo

circa 1 anno fa - Link

Che bello sapere che c'è gente come te. Continua sempre così e non cambiare mai, anzi cambia (chi non cambia mai è un po' ottuso) perché intanto cambi in meglio!

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