Gambero Rosso Vs Sangiorgi | La replica del direttore della rivista Porthos

di Antonio Tomacelli

Qualche settimana fa ci siamo occupati della sentenza che ha assolto Sandro Sangiorgi dalle accuse di diffamazione nei confronti del Gambero Rosso e di Slow Food, all’epoca dei fatti co-editori della Guida dei Vini d’Italia. Nel post in questione Daniele Cernilli ha difeso più volte la sua posizione e ieri, sul sito Cronache di Gusto, è arrivata la replica — e la versione definitiva — di Sangiorgi. Nell’intervista il direttore della rivista Porthos ha tenuto a puntualizzare alcune questioni, precisando ancora meglio le responsabilità dei vari personaggi coinvolti. In uno dei passaggi cruciali Sangiorgi ricorda che:

La direzione, Petrini e Cernilli in primis, ha ritenuto che la presenza di quell’azienda in guida fosse più importante del lavoro di un collaboratore. Inoltre, temendo una mia reazione, hanno evitato di mettermi a parte della loro decisione, lasciando che lo scoprissi a cose fatte. Inevitabile la mia decisione di lasciare Slow Food, di cui ero, voglio ricordarlo, non solo collaboratore editoriale, ma anche fondatore, responsabile nazionale della didattica e governatore internazionale.

I due co-direttori dell’epoca, dunque, vengono chiamati in causa con pari responsabilità, anche se, in seguito, tutta l’attenzione dei media si è spostata sul Cernilli, forse perchè nell’intervista al programma Report fu lui a promettere una querela a Sangiorgi. Nell’intervista non mancano i riferimenti al vice curatore, Gigi Piumatti (attuale presidente di Slow Food Editore), che, a suo dire avrebbe fatto pressioni per favorire l’inserimento dell’azienda Santa Margherita in guida, richiedendo un riassaggio dei vini. Per completare il quadro Sangiorgi chiama in causa anche Stefano Bonilli, l’allora direttore e amministratore unico del Gambero Rosso:

Anche su questo le sentenze e le dichiarazioni dei testimoni sono chiare, la responsabilità di inserire una scheda all’insaputa del responsabile di una regione era della direzione della guida, a quel tempo formata da Petrini, Cernilli e Piumatti; non va sottovalutato anche il ruolo di Stefano Bonilli, allora direttore e amministratore unico di Gambero Rosso.