Fu così che bere vini naturali mi fece diventare un assaggiatore sbracato e pure milfomane

di Fiorenzo Sartore

In questi giorni a casa bevo uno chardonnay di un produttore langhetto. Uno bravo, che s’è guadagnato qualche medaglia e bicchiere tra una guida ed un Vinitaly. Ma non vi rivelerò chi è. L’ho pagato dodici euro: un cartone intero. E sono cartoni da dodici bottiglie. Cioè, costa un euro più IVA la bottiglia (con fattura). Si tratta, per dirla tutta, di un bianco del 2008, nato vivace (oggi ha un’effervescenza quasi del tutto assente) e chi me l’ha venduto ha usato una formula comunicativa perfettamente efficace: “per favore toglimelo dalle palle”. Il venditore era desideroso di liberare spazio in magazzino, ed io non sono insensibile ad un tale grido di dolore. C’è poco di male in questo, succede più spesso di quanto si possa pensare. Gestione del magazzino, appunto.

Quando si assaggia una roba del genere è meglio prepararsi al peggio. E infatti il caratteraccio ossidativo che spara al naso, appena aperto, conferma le tragiche attese. Tuttavia.

Da che frequento il mondo dei vini naturali – quelli che non si possono chiamare così, ma chi se ne frega, noi siamo blogger, quindi ribadisco: vini naturali – ebbene da quando li bevo ho cominciato, lentamente e inesorabilmente, ad aspettarmi di tutto. Anche l’inaspettato. Per esempio, lo sciardoné che bevo ora mi piace. In un modo perverso. Un po’ mi vergogno, ma amo questo suo essere maldestro, scomposto e scombinato. E’ fuori dalla regola, è abnorme, siccome non rispetta i canoni della levigatezza e della perfezione. Certo, l’avessi assaggiato vent’anni fa, quando ero un giovane onavista con le braghe in pista, l’avrei lavandinato. E invece ora lo bevo meditando sulle morte stagioni, e la presente e viva (eccetera). Se le imperfezioni dei vin-naturismi non mi avessero aperto la visione su un nuovo mondo, mi sarei perso questo divertimento. Soprattutto, non sarei felicemente entrato nel tunnel del vino MILF, dell’espressione vinosa ultramatura che solo all’occhio inesperto appare difetto. A volte provo a resistere a questa deriva, sono pur sempre un post-maroniano, ma come usa dire: resistance is futile.

La foto non c’entra quasi alcunché col post, del resto come già sapete “chi se ne frega, noi siamo blogger”.

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Fiorenzo Sartore

Vinaio. Pressoché da sempre nell'enomondo, offline e online.

13 Commenti

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she-wolf BSUYF (brother shut up your face)

circa 12 anni fa - Link

Fiore, eri meglio quando eri peggio.

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SirPanzy

circa 12 anni fa - Link

Fiore, dovresti parlare di Mature e non di MILF... Dio salvi le MILF ;)

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Luca Risso

circa 12 anni fa - Link

Ma.... Fiorenzo.... stiamo parlando di un 2008... utramaturo non è un po' troppo? luk

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Fiorenzo Sartore

circa 12 anni fa - Link

che te devo di', stasera lo ribevo e semmai ti dico, e fanno 4 (bottiglie)

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suslov

circa 12 anni fa - Link

non confondiamo milfs con mature ... c'e' una bella differenza ...

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Giacomo Badiani

circa 12 anni fa - Link

Quindi se mi piacciono i vini naturali significa che ho già virato e invece delle giovinette devo puntare sulle MILF?

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Fiorenzo Sartore

circa 12 anni fa - Link

per carita', piu' che doveri parlerei di inclinazioni. ci mancano pure gli obblighi in sede enoica manco ci fosse un altro spread :D

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pietro

circa 12 anni fa - Link

ora è proprio estate.

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Fiorenzo Sartore

circa 12 anni fa - Link

ti spalmo la crema.

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Luca Miraglia

circa 12 anni fa - Link

E' assolutamente vero, l'ingresso nel mondo dei "naturali" modifica in modo sostanziale l'approccio (mentale, ancora prima che olfattivo-gustativo) verso il vino, ed è spesso un viaggio di sola andata, nel senso che, dopo, risulta difficile apprezzare appieno vini "tradizionali" anche molto buoni. E' inutile, cerchi sempre quel difettuccio, quella puzzetta, quella tonalità cromatica fuori dalle righe ma che ti fa innamorare ...

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Zakk

circa 12 anni fa - Link

Io direi che dopo fai fatica a tornare a bere i vini "convenzionali" perchè fai fatica a trovarci il gusto dell'uva.

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Luca Risso

circa 12 anni fa - Link

Obbé basta prendere un buon vino convenzionale e aggiungerci un cucchiaino di aceto Cirio, se proprio amiamo il difetto... Luk

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Remo Pàntano

circa 12 anni fa - Link

...ieri, ore 12,30, Oltrepo Pavese, tra Casteggio e Fortunago, a pranzo con amici, mi propinano un bianco locale, di un produttore che fà solo vini naturali, in Bag in Box "solo per comodità, mi dicono!", gradi 13, colore ambrato carico, torbido, odore vagamente di "fogna", scusate il termine ma è vero! Chiedo: ma quando lo hanno confezionato? Mi garantiscono: da poco più di un mese! Mi viene un'idea, prendo 5 centesimi e li metto nel bicchiere, suscitando lo stupore e lo sgomento dei miei amici "mamma che puzza", e poi, per incanto, quasi quasi sembrava proprio migliorato! Ma quanto lo avete pagato, chiedo, due euri al litro, mi dicono! Booooh, mi s° che alla ex sociale di Casteggio, ora terredoltrepo, lo pago anche meno, in B&B e mi sà che me lo godo anche di più! Alla faccia del naturale! Prosit!

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