Fabrizio Dionisio, un trattato vivente sulla syrah a Cortona

Fabrizio Dionisio, un trattato vivente sulla syrah a Cortona

di Andrea Gori

Il poggio Cuculaia è là dove non te l’aspetti, con una delle più seducenti viste su Cortona, un grande spettacolo che cogliamo grazie ad un bellissimo tramonto di fine estate su una terra ricca di scisti che sfidano la gravità con una irta pendenza che permette alle uve di accogliere il sole fino all’ultimo raggio.

Passeggiamo insieme a Fabrizio “nomen omen” Dionisio  e sua moglie Alessandra dopo un giorno di pioggia ma il terreno si è a malapena imbevuto di qualche goccia: è stata e sarà una vendemmia scarsa in quantità ma non necessariamente in qualità all’interno di un’annata decisamente complicata. Tutto attorno al vigneto Cuculaia è possibile osservare la particolarità del terreno composto da galestro e scisti argillosi, marne ed arenarie fini quarzoso feldspatiche calcaree, un puzzle geologico che ha il suo perché.

Qui al Castagno, questa villa di campagna comprata dal padre di Dionisio una cinquantina di anni fa, ci sono i tre ettari migliori e più particolari della Syrah di Fabrizio insieme un’altra decina di ettari  nella zona più classica di Cortona (località Poggio del sole, terreni con sabbie argillose e limo) e tutti insieme gli permettono di fare e produrre ben sei diversi vini a partire da questo vitigno, andando a comporre un vero e proprio trattato della syrah , un profondo saggio toscano in continuo aggiornamento per l’utilizzo di questa uva che ha trovato qui quasi una seconda casa.

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Fabrizio ogni anno ha posto più in alto l’asticella per se stesso e la famiglia e per il suo modo di lavorare fino arrivare oggi a essere il vicepresidente del consorzio e proporre un tandem allstar con Stefano Amerighi oggi presidente: entrambi rappresentano il meglio di quello che Cortona può dare al vino di qualità lontano dei grandi numeri ma non scevro da preoccupazioni e obiettivi commerciali precisi.

Assaggiando la gamma di Fabrizio si percepisce un’attenzione al dettaglio impressionante una grandissima precisione enologica ma anche la capacità di far emergere il territorio la fragranza l’originalità della syrah in questo contesto senza appesantirla con enologia inutile e soprattutto si percepisce la voglia di conoscerla sempre ancora più a fondo come dimostrano i vini della gamma “Linfa” di cui un rosso sempre da syrah  in anfora (trentina)  e il viognier, uva bianca classica del Rodano presentato per la prima volta da Fabrizio in una convincente versione sapida e grintosa.

Non manca adesso neanche la bollicina fatta in realtà quasi controvoglia da Fabrizio ma su intuizione (rivelatasi azzeccata) da parte di Alessandra, che ha trovato perfetto partner in crime Oriol, ragazzo catalano dal Penedes,  per poter lavorare bene in cantina: il risultato è molto più di un classico petnat e in assoluto la syrah  più buona che possiate trovare in questa tipologia.

Fabrizio sta supervisionando gli ultimi atti di questa vendemmia con le uve migliori già in vasca e ci fa visitare la cantina e parte nei locali storici  dove si è vinificato per anni anni anche prima del momento in cui suo padre ha comprato questa questa bellissima villa. Ci mostra orgoglioso le vasche di cemento alcune già in loco alte ritrovate dismesse su piazzali in zona, l’acciaio e le anfore che rappresentano una delle possibili e forse infinite a questo punto variazioni di syrah.

Colpisce la precisione di questi vini ma soprattutto colpisce il fatto che ognuno di questi abbia e colga una sfumatura di syrah che prende come modello il Rodano ma che ha fin dall’inizio avuto l’idea di Fabrizio dietro.

Bolla Galeotta Vino Spumante Rifermentato in bottiglia 2020 colore ipnotico rosa fucsia cangiante, note di freschi lamponi e ribes rosso, un’idea di talco e mentolato fresco completano un naso fantastico che poi prosegue in un sorso saporito e non solo banalmente fresco. 88

Rosa del Castagno Ig Toscana 2020 colore provenzale scuro e piglio elegantissimo, naso di ribes nero, macchia mediterranea , fragolina ed erbe aromatiche, sorso saporito di Cortona che emerge. 89

Linfa Bianco Viognier 2020 un terzo acciaio, un terzo legno e un terzo anfora, parziale malolattica, naso floreale di gelsomino con giunte di lime canditi e zagara, albicocca, magnolie e tiglio , sorso di intensità e verticalità insospettabili e lunghezza che fa presagire un bel futuro in vetro. 90+

Linfa Rosso Syrah 2019 Igt Toscana anfora per 6 mesi a grappolo quasi intero, una sorta di vino crudo con un turgido rosso, note verdastre piraziniche quasi ma soprattutto verbena e senape, polpa e carnosità da frutto scuro, sorso molto raw mai troppo bizzoso ma anche sempre con quel tocco di selvatico che piace. 90

Castagnino Cortona Syrah DOC 2019 il syrah solo cemento e acciaio mostra il carattere più diretto del vitigno con cassis e ribes nero misti a pepe e incenso leggero, sorso di gusto e levità palatali azzeccatissime che lasciano trasparire in questa edizione qualche nota di complessità maggiore pur restando sempre campione di bevibilità quotidiana. 88

Il Castagno Syrah Cortona DOC 2016  il capostipite della tenuta è sempre elegante e finissimo e l’annata e gli anni in bottiglia gli hanno voluto molto bene. Ancora giovanissimo mostra nelle note di lampone maturo cassis e menta, liquirizia, tabacco biondo, vaniglia e sottobosco. Il sorso ha misura e controllo ma anche lunghezza distintiva. Si è evoluto negli anni ma strappa sempre applausi convinti 93

Cuculaia Syrah Cortona doc 2016 il cru della tenuta ogni volta che viene prodotto lascia sempre ammaliati per come sa sedurre con eleganza ma anche dar sfogo alla voglia di gusto e piacevolezza assolute e voluttuose che la syrah può regalare. Polpa di ribes, sontuoso cassis, ginepro, lavanda e prugne, poi tanto pepe, macis, mandorle, cacao e torrefazione. Bocca apoteosi di frutto ma anche tannino fitto ben presente ma di esemplare scioglievolezza. 95

Andrea Gori

Quarta generazione della famiglia Gori – ristoratori in Firenze dal 1901 – è il primo a occuparsi seriamente di vino. Biologo, ricercatore e genetista, inizia gli studi da sommelier nel 2004. Gli serviranno 4 anni per diventare vice campione europeo. In pubblico nega, ma crede nella supremazia della Toscana sulle altre regioni del vino, pur avendo un debole per Borgogna e Champagne. Per tutti è “il sommelier informatico”.

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