Enomatic | La parola a chi ce l’ha, e la sta usando

di Intravino

Dopo i precedenti incontri con Enomatic (qui e qui), oggi lasciamo la parola a tre attività commerciali, che nella testimonianza dei loro titolari o direttori raccontano “com’è” avere Enomatic presso il punto vendita. Con le opportunità, ed anche gli eventuali problemi, che qualcuno ha risolto brillantemente. Il nostro viaggio comincia da Merano, poi passa da Firenze e arriva a Roma.

Locale: MERANER WEINHAUS
Referenza: Günther Hölzl, titolare
Indirizzo: Zona Industriale, 8, 39011 – Lana – BZ
Data Installazione: 2011
Vini in degustazione con Enomatic: 40 bottiglie (5 Enomatic elite da 8 bt.)

Domanda: Allora, come va la vostra esperienza con Enomatic?
Siamo molto contenti di aver acquistato 5 macchine Enomatic. E’ stato un investimento importante, che ci consente di far assaggiare 40 vini alla nostra clientela. Ci dà la possibilità di offrire degustazioni verticali e di aprire bottiglie rilevanti, anche a livello di prezzo, potendo garantire un’alta qualità nel bicchiere, pure dopo oltre 3 settimane. I vini già invecchiati tengono meno, abbiamo fatto l`esperienza: al massimo una settimana. I vini giovanissimi, di grande spessore, vanno aperti un po’ prima per farli ossigenare; altrimenti, rimangono troppo chiusi.

Domanda: Dal punto di vista delle vendite, cosa cambia?
L´investimento è notevole e interessante soprattutto per chi vuole specializzarsi nel settore del vino di qualità. Grazie all’inserimento di Enomatic è stato possibile aumentare notevolmente le vendite di vini più costosi, diciamo la fascia sopra i 50 Euro. Se il cliente può assaggiare cosa compra, può verificare la qualità e compra convinto.

Domanda: in che modo Enomatic qualifica la vostra attività?
Senz’altro diamo un servizio importante che ci distingue dalle enoteche classiche e dai supermercati, che sempre di più tengono anche vini di marca. Dato il nostro assortimento, il personale qualificato (4 Sommelier professionisti, con il diploma dei 3 corsi) e servizio di degustazione, penso che ora, in Nord Italia e Austria, non c’è nessuno che offra di più.
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Locale: PIAZZA DEL VINO
Referenza: Emanuele Modica, direttore
Indirizzo: Via della Torretta, 18R, Firenze
Data installazione: prima Enoround Ottobre 2009, seconda Ottobre 2011
Vini in degustazione con Enomatic: 36 bottiglie (2 Enoround classic)

Domanda: Ci racconti dell’esperienza con Enomatic, nel suo locale.
Non poteva esistere una “Piazza del Vino” senza la sua fontana “Enoround”. Nel 2008, quando abbiamo aperto, installammo da subito una Enoround da 16 vini in bella mostra nella sala principale (che i clienti sono abituati a chiamare “la Piazza”). La nostra fontana però invece di zampilli d’acqua, serve ottimo vino. Per un locale come il nostro, dove il vino è al centro dell’attenzione non poteva mancare questo mezzo per degustare vini a bicchiere. Oggetto interessantissimo a detta di tutti i nostri clienti, simpatico, divertente ma i commenti positivi dei clienti non si tramutavano poi, in un utilizzo concreto della macchina tale da ripagarne l’investimento iniziale.

Domanda: Quindi all’inizio l’uso è stato problematico? Per quale motivo?
Forse perché usarla era complicato, a detta di alcuni: a volte anche premere un tasto può essere un ostacolo, se non si è invogliati a farlo. Poi l’idea di alzarsi dal tavolo per prendere da bere finiva per essere un’ulteriore barriera psicologica; e così la nostra fontana non “zampillava” come avevamo immaginato.

Domanda: E come avete risolto?
Con un’illuminazione da parte nostra e di qualche importante produttore vinicolo che voleva sbicchierare vini di fascia medio-alta nel nostro locale: omaggiare ogni tavolo di un credito iniziale di 3€ per ogni persona seduta al tavolo; ciò si traduce in un piccolo sorso di vino che invoglia all’assaggio successivo, così gran parte dei nostri clienti, dopo il credito iniziale ricaricano la loro tessera per degustare altri vini. Adesso chi entra a Piazza del Vino, più che trovare un sala ordinata con i clienti seduti ai propri tavoli, trova un via vai di persone che alla fontana si incontra, parla e si consiglia sul vino da scegliere.

Domanda: Ci dica come si relaziona Enomatic con le proposte della vostra cucina.
Il menù del Ristorante è un mezzo in più per incentivare la vendita di vini a calice dato che è suddiviso in regioni, quindi capita di servire svariati piatti di regionalità diverse, e l’unico modo per abbinarci il vino giusto e andare alla “fontana” e scegliere quello più adatto, magari lasciandosi consigliare dal nostro staff. Il concetto di Piazza del Vino vuole essere quello di mettere il vino alla portata di tutti, di stappare bottiglie che altrimenti rimangono esposte a bella mostra sugli scaffali: da noi un cliente che ci chiede un bicchiere di un vino importante viene accontentato e se nel corso della serata non finiamo la bottiglia, ci pensa Enomatic a “salvarla” dall’inesorabile scorrere del tempo, salvando anche noi da inutili sprechi.

Domanda: ho visto che siete passati ad una seconda installazione, a distanza di tre anni dalla prima: sembra un buon segno.
Il successo degli ultimi anni ci ha quasi obbligato a investire su un’altra Enoround, vicino al banco questa volta, mettendo così a disposizione dei clienti un’ulteriore scelta che ci ha permesso ancora di più di soddisfare i nostri clienti, ma soprattutto i produttori che trovano in Piazza del Vino un locale dove investire sui loro prodotti di fascia medio-alta.
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Locale: SAPORE DIVINO
Referenza: Marco Casavecchia, direttore
Indirizzo: Via Canale della Lingua, 192 00124 – Roma – RM
Data installazione: inizio 2012
Vini in degustazione con Enomatic: 20 bottiglie (2 Enomatic elite da 8 bt. + 1 Enomatic elite da 4 bt.)

Domanda: ci può parlare della sua esperienza con Enomatic, riferita al vostro lavoro attuale?
In un momento economico come questo, è una pazzia aprire qualsiasi attività, a meno che non si riesca a trovare quel valore aggiunto che sa identificarla, e farla conoscere velocemente. Nel mio caso, il valore aggiunto sono state le tre macchine Enoline con wine card, che con dedizione ed imposizioni commerciali mi stanno dando grandi soddisfazioni, sia sotto il profilo economico che quello lavorativo.

Domanda: Cosa intende, per “dedizione”? Che tipo di reazione hanno i suoi clienti nei confronti di Enomatic?
La dedizione sta nella professionalità mia e dei miei collaboratori, che riescono a coinvolgere il cliente, che sottoscrive una tessera prepagata. Ho deciso di gestire la mescita del vino esclusivamente tramite l’erogazione dalla macchina in totale self service, e devo dire che solo un cliente su 50 non gradisce il sistema, mentre la maggior parte sono euforici e amano molto interagire con la macchina, servendosi praticamente da soli. Il tutto è supportato dai tecnici della Enomatic che sono sempre pronti ad aiutarmi in caso di qualche problema.

Domanda: In conclusione, soddisfatto? Che suggerimenti darebbe ai suoi colleghi?
Posso dire di essere soddisfatto e sono dell’opinione che in un wine bar le Enoline non devono essere messe dietro al bancone e considerate come un semplice elettrodomestico, ma devono essere il fulcro su cui tutto il locale deve girare, e vi posso garantire che con me sta funzionando, sono riuscito a sottoscrivere 600 schede prepagate in meno di 50 giorni lavorativi.

14 Commenti

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FB_100002361627575

circa 12 anni fa - Link

Buongiorno a tutti. Sono interessanti queste interviste, in particolare modo al sottoscritto che ad ottobre 2011 ha aperto una enoteca con somministrazione in centro a Pavia. L'Infernot. Ho sin da subito "sbicchierato" 15 vini al calice, facendoli girare ogni settimana, in modo tale, poco alla volta, di fare assaggiare la maggior parte dei vini dell'enoteca. Il sistema Enomatic, dopo alcuni preventivi, è stato per il momento escluso poichè si sarebbe perso l'idea del rapporto tra sommelier e cliente che spesso vale più d qualsiasi cosa. Raccontare cosa si sta per bere, sottolineandone le specificità è come mostrare a qualcuno il trailer di un film e quasi sicuramente sarà difficile che il cliente rimanga deluso. E poi scusatemi, la fila alla "fontana" non fa molto mensa? Se qualcuno poi avanza la questione del mantenimento vino, basta, come faccio io dall'apertura, una bombola di azoto e i tappi appositi e il vino rimane inalterato o quasi per anche tre giorni, poichè i profumi primari in un modo o nell'altro si attenueranno. Questo è il modo modesto parere, ma parlare con il cliente e discutere di ciò che stia per bere, non ha euguali.

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Tommaso Farina

circa 12 anni fa - Link

Dico una cosa banale: il sommelier può spiegare anche se il cliente si versa il vino da solo. Nessuno glielo impedisce.

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FB_100002361627575

circa 12 anni fa - Link

Certo... su questo non c'è nessun dubbio. A questo punto perchè non mettere una voce registrata che ti spiega il vino quando si spilla. Ma anche l'approccio al tavolo ha la sua importanza, probabilmente è una soluzione perfetta per quei posti più "freddi" dove causa affluenza/numero persone il cliente si serve da solo o ci dovrebbero essere troppi sommelier o camerieri specializzati.

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MAurizio

circa 12 anni fa - Link

Concordo. Da cliente mi sembra un attrezzo a cavallo tra la mensa aziendale e i distributori di birra/bibite da villaggio turistico (o caserma ...). Potrebbe aver senso in un ipermercato/centro commerciale. In un'enoteca ... bah. Tra l'altro l'idea di una bottiglia aperta "fino a 3 settimane" (anche se ottimamente conservata) mi "perprime" a prescindere.

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esperio

circa 12 anni fa - Link

Mi convinco sempre di piu'che a trarre benefici da questi distributori automatici sono soltanto i loro produttori e rivenditori.

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Zakk

circa 12 anni fa - Link

Perchè il mio commento non compare quando invio?

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Zakk

circa 12 anni fa - Link

Molto meglio la winefit, più agile, più economica, meno ingombrante, non da problemi con le temperature visto che le bottiglie restano nelle celle del locale.

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Nicola

circa 10 anni fa - Link

Mi dispiace contraddire ma la Wainefit non efficiente ed efficacace come dichiara l'azienda produttrice,osservate attentamente il vino dopo qlc ora vi accorgerete che manifesta profumi alterati che non corrispondono a quelli della bottiglia stappata e servita direttamente nel calice....io l'ho aquistata e me ne sono pentito dopo pochi gg.... Dopo aver contattato il rivenditore mi è'stata sostituita con una nuova,anche il tecnico ha riconosciuto difetti e ossidazioni,ma anche la nuova Wainefit dimostra i medesimi inconvenienti. Adesso è lì in bella mostra ma inutilizzata da mesi,se qlcuno ancora fiducioso volesse fare la stessa esperienza sono disposto a venderla a metà del prezzo d'acquisto.

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Andrea Rasi

circa 7 anni fa - Link

Ciao, sei interessato alla vendita? Grazie

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tamara

circa 12 anni fa - Link

Ma al ristorante come fai ? Quando hai quattro clienti, ogni uno con un piato diverso, come fai? Gli apri quattro bottiglie? Ci credo poco! O forse al primo, secondo e dessert si utilizza lo stesso vino?

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scabiffi

circa 11 anni fa - Link

apri ed usi il tappo winefit dedicato e puoi conservare e mescere tante bottiglie quanti tappi oussiedi e conservare le bottiglie nella cella dedicata

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Mario

circa 12 anni fa - Link

E' preferibile farsi versare il vino a bicchiere da una bottiglia aperta da qualche giorno bella ossidata e magari pagare un bicchiere 5/6 euro ed accorgersi che la bottiglia alla carta costava 10/12, così è più romantico, invece di pagare il giusto da una bottiglia perfettamente conservata. Scelte di vita.

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claudio

circa 11 anni fa - Link

Secondo me Zakk ha ragione, un mio amico ristoratore ha preso la Winefit, riesce ad aprire vini importanti che mai si sarebbe sognato di poter aprire, e le bottiglie le conserva nella sua cantinetta a temperatura differenziata. Non butta via una goccia di vino, scusatemi se è poco!

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Federick

circa 8 anni fa - Link

Salve Nicola, mi chiamo Federico mi piacerebbe saperne di più sulla wainefit, di quanto costa nuova e Il costo che chiedi tu e di quante bottiglie si possono inserire. il mio numero è 3208644444 forse si fa prima grazie mille asp tue notizie

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