Ein Prosit, 6 super vini bianchi del Collio
di Andrea GoriLa grande stagione del bianco friulano ha caratterizzato gli anni ’90 e 2000 della nostra enologia, e il primato di quei vini ha proiettato questa regione sulla ribalta nazionale e mondiale. Poi c’è stata una battuta d’arresto forse fisiologica, il ricambio generazionale, e recentemente lo scandalo del sauvignon blanc, che hanno portato a far decretare una certa stagione come finita. Fortuna che nel frattempo il Carso e gli orange wine con malvasia, vitovska e ribolla hanno ben compensato i cali di tensione commerciale e mediatica del resto della produzione, che ora semmai soffre della quantità smodata di ettari destinati a glera per il prosecco e al pinot grigio, invece che ad altri vitigni ben più originali e interessanti.
Roncús, Collio Bianco Vecchie Vigne 2014
Da malvasia istriana 60%, tocai friulano 30% e ribolla gialla 10%, vigneti oltre i 60 anni.
Decisamente ricco tra canditi e zenzero, saporito, agrumato dolce di mandarino e arancio, poi spezia fine, noce e nocciola, un po’ chiuso all’inizio ma in bocca rivela una bellissima sostanza pieno secco e tagliente. Si sente un poco di pesantezza a centro palato ma alla lunga seduce e conquista con una tridimensionalità “umami” stupenda. 92
Keber Collio 2016
Da uve friulano, malvasia e ribolla
Profumi che saltano fuori dal bicchiere esaltando e solleticando il cervello in maniera intelligente e passionale allo stesso modo. Piccante selvatico e dolce frutto tra sambuco, ribes bianco, mirabelle ma anche sale, iodio e menta. È balsamico e iodato con un tocco marino e di canfora polverosa. Beva pulita, con acido e sale che finisce col lasciare una vera e propria patina salata in cui sguazzano chinotto e agrumi. Acidità senza freni per un vino che ingolosisce ad ogni sorso. 94
Damian Princic 2017 Colle Duga
Da sauvignon 25%, chardonnay 25%, friulano 25% e malvasia istriana 25%.
Naso fitto di agrumi, lime e zenzero, poi sambuco, foglia di pomodoro e iodio. Immediatezza e longevità, in bocca è quasi una limonata per densità acidità cui si aggiungono sale e canditi. Ottima la lunghezza dove l’acidità non cede mai arricchendo il piacere, vino giovanissimo ma di una stoffa che impressiona. 92+
Belo 2016 Mulit
Viognier, chardonnay, sauvignon, ribolla gialla, pika
Giovane ma già affermata (in patria) realtà slovena che si affaccia in maniera convincente alla ribalta con questo vino da cui emergono nette note di bosso, rametto di pomodoro, sambuco, anice e sale e che in bocca rimane sapido e agile. Animato e succoso, nervoso, piacevole e lungo. Nel finale sfodera una nota amaricante e nocciolata bellissima che emerge da un legno un poco presente ma che non ne offusca la bellezza. 90
Simcic Teodor 2015
Da uve ribolla 60%, sauvignonasse 20%, pinot Grigio 20%.
Il colore ha un bel tocco orange e note di pepe nero, burro e panificazione, con un pizzico di legno che dona un tono molto boisée in cui si accendono toni di arancio e canditi ma anche di the verde. Naso composito e appassionante mentre il palato è un poco spento, non molto fresco. 88
Movia Veliko 2011
Da ribolla 70%, sauvignon 20%, pinot grigio 10%
Libero dai condizionamenti dei singoli vitigni, qui Ales Kristancic sfoggia un bagaglio preciso e intrigante di note di sambuco, elicriso, susine, agrumi canditi poi senape e sale, energia e pepe nero. Bocca con intensità e sostanza, tanta sapidità e liquirizia. Freschezza integrata che pare eterna per un vino roccioso, oscuro e luminoso allo stesso tempo, che figura come una epifania di territorio nel bicchiere. 94
8 Commenti
WINNY
circa 6 anni fa - LinkScusate ma BRDA e COLLIO sono due zone distinte o sbaglio?
RispondiAndrea Gori
circa 6 anni fa - Linkè lo stesso territorio, distinto solo perchè diviso tra Italia e Slovenia
RispondiWinny
circa 6 anni fa - LinkUn po' come dire che Alsazia e Baden sono la stessa zona divise da un confine
RispondiAndrea Gori
circa 6 anni fa - Linknon è assolutamente la stessa cosa! Nel Collio e BRDA ci sono tante aziende con vigneti separati dal confine ma non dal terreno o dal clima e anche storia e cultura sono simili, almeno fino a pochi anni fa e poi semmai riavvicinatisi di recente.
RispondiAndrea
circa 6 anni fa - LinkOnestamente se si annunciasse un evento di degustazione di i vini del Collio e poi ci fossero vini di Brda e fossi produttore del Collio, mi girerebbero un po' le scatole. Al di là della qualità é l' immagine delle due Dop che é molto diversa. E il Collio se l'è costruita con fatica e merito nel tempo, mentre dall' altra parte del confine fino all' altro ieri il vino veniva venduto sfuso e senza alcuna pretesa. L' immagine non è gratuita, se no i vini spagnoli costerebbero il doppio. Ma oltre all' immagine non sfugge che il prezzo è pure in funzione dell' offerta e quindi se Collio e Brda vengono identificati é chiaro che l'offerta aumenta e prezzo cala. Cala per i vini del Collio, mentre quelli del Brda aumentano agganciandosi a quelli del Collio. Continuiamo a farci male.
RispondiMaurizio
circa 6 anni fa - LinkBuongiorno Andrea, la degustazione era stata pensata per mettere a confronto vini proventienti da uno stesso territorio, il Collio (in italiano), Brda (in sloveno), (http://www.einprositgrado.org/degustazioni-guidate/luca-gardini/degustazioni-luca-gardini/). Cari saluti, Maurizio Rusconi
RispondiLoris Groppo
circa 6 anni fa - LinkGori che si interessa ai vini friulani, goriziani, triestini, istriani e dalmati è semplicemente una sciagura. Invitate piuttosto Barak Obama.
RispondiAndrea Gori
circa 6 anni fa - Linkin effetti a Grado dopo di me aspettatevi le cavallette! Comunque Loris se c'è qualcosa di sbagliato in quello che ho scritto fallo notare in maniera civile (se ti riesce) e ne parliamo volentieri.
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