E venne il giorno più triste per la guida ai vini dell’Espresso

E venne il giorno più triste per la guida ai vini dell’Espresso

di Alessandro Morichetti

Quando, in giro per il Vinitaly, ho intercettato la notizia, non mi sono stupito più di tanto. La ex guida ai vini più autorevole in circolazione, quella dell’Espresso, dopo un paio d’anni di assoluta irrilevanza, verrà dalla prossima edizione accorpata a quella dei ristoranti. Di fatto, anzi, non sarà una guida ma una staffetta 4 x 100 di segnalazioni e non voglio nemmeno sapere chi avrà il cuore di mettere la firma su questo genere di prodotto.

Finalmente a casa, ho poi letto con calma l’articolo di Eleonora Cozzella con le motivazioni date a Vinitaly da Enzo Vizzari e ho avuto quella leggera sensazione di quando la toppa è peggiore del buco. Che una guida ai vini senza tour annesso o senza smarchettamenti di sorta sia poco o nulla remunerativa è cosa nota e fosse stata questa la motivazione addotta nessuno avrebbe avuto da ridire. Invece no. All’interno di un convegno su comunicazione e vino, con presenti anche Oscar Farinetti e Adua Villa (w l’originalità), abbiamo appreso che esiste Internet, che su Internet si parla anche di vino e che la comunicazione del vino deve andare di pari passo con quella del cibo, quindi dei ristoranti. Quindi le liste del vino confluiranno nella guida ai ristoranti. Che finaccia, signora mia.

Ha detto Enzo Vizzari: “Non ha senso pubblicare ogni anno una Bibbia di tutti i vini, basta una selezione dei 100 migliori per tipologia”. La frase si commenta da sé. Non leggerete troppe osservazioni al riguardo perché la gente tiene famiglia. Io ripenso alla guida che fu, un vero Dream Team di degustatori indipendenti e autorevoli, e credo che siamo tutti decisamente più poveri.

[Credits photo: Taffo funeral services]

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Alessandro Morichetti

Tra i fondatori di Intravino, enotecario su Doyouwine.com e ghost writer @ Les Caves de Pyrene. Nato sul mare a Civitanova Marche, vive ad Alba nelle Langhe: dai moscioli agli agnolotti, dal Verdicchio al Barbaresco passando per mortadella, Parmigiano e Lambruschi.

19 Commenti

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Ruggero Romani

circa 6 anni fa - Link

Per quello che era diventata, forse e' meglio così

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Antonio

circa 6 anni fa - Link

Condivido in pieno

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Giovanni

circa 6 anni fa - Link

Peccato, l'ultima edizione bella, mi sembra la 2015 (ma forse anche la 2016) era un vero manuale per chi come me, è entrato in questo mondo abbastanza tardi. Peccato veramente. E ora quale si compra?

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Alessandro

circa 6 anni fa - Link

Mi sento di consigliarti la guida SlowWine, a me piace molto.Tieni presente però che l'impostazione e le scelte che stanno alla base delle categorie sono diverse.

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Federico

circa 6 anni fa - Link

Sono anche io uno che compiange la "vecchia"Espresso fino al 2015. Le guide devono trovare una nuova strada, io le ritengo ancora strumenti utili per chi inizia, ma anche per chi è già dentro. Forse una nuova strada è quella iniziata da Slowine e che mette i territori al centro. Ma è ancora poco. Non è il solito pippone sulla territorialità, tranquilli. Pensavo che a me una guida sui vini della Campania o del Lazio, limitata alla regione, potrebbe interessare un giorno che decidessi di farmi un giro in quelle regioni. Ma anche un giorno che volessi capirci di più. Che non si fermi a darmi dei nomi e casomai punteggi, che ci devono stare, ma che mi racconti anche delle storie, della storia, dei vitigni e delle persone. Delle vere Guide del mondo vino in quel territorio. Insomma, delle Lonely Planet (o forse meglio delle Routard) del vino. Forse questa potrebbe essere una nuova strada, forse. Certo che l'investimento per mettere in piedi una cosa simile, non sarebbe da poco.

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Gaetano

circa 6 anni fa - Link

La guida dell'Espresso era arrivata al top, è vero, ma era il top dell'insensatezza. Aveva seguito una strana deriva in cui premiava( nel senso che prediligeva) vini difettati. Non posso sapere il perché; posso ipotizzare che sia perché un vino difettato è più riconoscibile e individuabile come "territoriale" piuttosto che un vino pulito e ben fatto. Vini totalmente territoriali e perfetti organoletticamente, non venivano neanche recensiti perché considerati finti e furbeschi. Una vera e propria vergogna costruita sull'ignoranza e sul divario immane tra mondo dell'enologia e mondo delle guide

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Stefano

circa 6 anni fa - Link

Insomma, se è colpa di internet, è colpa vostra, no?

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Antonio

circa 6 anni fa - Link

BASTA CON LE GUIDE. VINI MEDIOCRI PORTATI ALLE STELLE PRODUTTORI SERI MAI MENZIONATI,NESSUNA RUCERCA SUL TERRITORIO.ANDATE A LAVORARE IN VIGNA E POI SCRIVETE ,

suvvia, un po' di relax, e almeno il capslock togliamolo, eh [fiorenzo]

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Renato

circa 6 anni fa - Link

Non credo che solo chi lavora in vigna possa essere autorizzato a scrivere di vini. Se fosse così allora tutto sarebbe autoreferenziale, compreso l'acquisto del vino.

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Uno Qualunque

circa 6 anni fa - Link

Basta scrivere contro le Guide. Commenti mediocri urlati alla ribalta e commentatori seri mai considerati, nessuno spirito critico. Andate ad imparare a confrontarvi e ad accettare anche chi la pensa diversamente e poi commentate.

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Oscar

circa 6 anni fa - Link

Buongiorno a tutti penso che il dott. Vizzari abbia nel tempo contemplato insieme ad altri la gastronomia italiana nelle sue totali sfaccettature. Ora dato il grande impegno del professionismo italiano che ogni giorno chi sui fornelli chi per vigne e chi promuove abbia ragione.... Internet è sufficiente e pensi che le guide debbano esprimere l'eccellenza ma dubito che un essere umano possa essere imparziale

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Enzo Vizzari

circa 6 anni fa - Link

Peccato che Morichetti, di solito così attento, scriva per sentito dire, senza avvertire la necessità di informarsi. Peccato.

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Alessandro Morichetti

circa 6 anni fa - Link

Caro Enzo, ringrazio per l'attento ma più che sentito dire è scritto nero su bianco: 4 liste da cento vini e un virgolettato secondo me poco aderente alla realtà.

In effetti avremmo potuto commentare nel merito di chi si occuperà della questione ma perché svelare tutte le carte prima del tempo? ;-)

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Gaetano

circa 6 anni fa - Link

Lei è sicuro di saper riconoscere un vino difettato da uno territoriale? Io assaggiando i vini da lei recensiti, penso proprio di no. Confrontatevi con i tecnici, fate corsi sui difetti del vino e non trinceratevi dietro una fantomatica e inutile esperienza non guidata

Commento al limite dell'accettabile, si regoli lei per il futuro. [a]

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Gaetano

circa 6 anni fa - Link

Chiedo venia, cercherò in futuro di mordermi la lingua, ma non sarà così semplice...so tante cose...

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marco m.

circa 6 anni fa - Link

Ehhhh... povero Espresso, e poveri giornali di carta sempre meno acquistati per ben note ragioni. Ma queste guide che tiratura e che diffusione hanno ? Quanti le acquistano e le consultano ? Bohhhh... Comunque, se continuano a stamparne, qualcuno ci guadagnerà anche... e non soltanto dal ricavato delle vendite delle copie. O sbaglio ? Ma allora...

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Andrea

circa 6 anni fa - Link

Ho comprato la guida espresso una decina di anni fa. E ho comprato diversi vini che vi venivano incensati. Sono contento che abbiano chiuso.

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Armin

circa 6 anni fa - Link

L'unica guida alla quale circa dieci anni inviai per una volta i miei vini. Essa mi ha tolto la verginità. Quando un mio amico più esperto mi ha detto di seguito: "Non male il giudizio, considera che hai partecipato per la prima volta" mi sentivo rassicurato nel mio scetticismo nei confronti delle guide in generale. Ma era troppo tardi, la deflorazione era avvenuta.

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Gianni Usai

circa 6 anni fa - Link

Vista la presenza di Di Maio, Salvini, Martina, Casellati & company era nelle cose.. Attendiamo adesso, la guida redatta dalle 4 persone di cui sopra..

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