Dal Manifesto a Class, la parabola del Gambero Rosso è oggi ufficiale. Ma Bonilli lo disse 7 anni fa

Dal Manifesto a Class, la parabola del Gambero Rosso è oggi ufficiale. Ma Bonilli lo disse 7 anni fa

di Antonio Tomacelli

Rileggersi l’intervista a Stefano Bonilli, fondatore del Gambero Rosso scomparso qualche anno fa, ha un sapore amaro, soprattutto alla luce di quanto sta avvenenendo alla sua “creatura”.
Durante l’intervista, Bonilli rivelò ad un attento Gianluca Mazzella che “…il nuovo proprietario del Gambero Rosso, e lo è tutt’oggi, si chiama Paolo Panerai“.  Dal Gambero si affrettarono a smentire e lo stesso Panerai, editore di Class e altre riviste, minacciò querele.

L’intervista, però, è ancora lì, sulle pagine online de Il Fatto Quotidiano irremovibile dal 2011, segno che nessun avvocato è riuscita a farla rimuovere perché, sostanzialmente, diceva la verità.

Prova ne sia il fatto che, a distanza di sette anni, spunta dal nulla questa “fusione” tra il Gambero Rosso Holding di Paolo Cuccia e Class editori, che un comunicato stampa congiunto descrive come “la prima media company italiana produttrice non solo di contenuti ma anche di servizi per aziende e consumatori, in Italia e all’estero, nei settori di eccellenza del Made in Italy”

Particolare importante: sarà il Gambero a portare capitali freschi in Class editori che, stando agli ultimi bilanci pubblici, al 30 settembre 2017 ha un indebitamento pari a 67,3 milioni di euro, e questo grazie alla quotazione in borsa del GRH voluta da Cuccia.

Insomma, Bonilli non mentiva ma adesso tutto è più chiaro e senza strane coperture. Resta il dubbio sul perché all’epoca, i protagonisti negarono tutto ma, magari, voi lettori ne sapete di più.

Considerazione finale: per il Gambero Rosso passare da supplemento de il Manifesto a comproprietario di Class, per alcuni non sarà un bel vedere, ma si sa, pecunia non olet.

P.s.: nel nostro post del 2011 il meglio, come al solito, è nei commenti, ben 105! Epico lo scambio di battute anche feroci tra Bonilli, Daniele Cernilli (che lo sostituì alla direzione del Gambero) e Gian Luca Mazzella.

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Antonio Tomacelli

Designer, gaudente, editore, ma solo una di queste attività gli riesce davvero bene. Fonda nel 2009 con Massimo Bernardi e Stefano Caffarri il blog Dissapore e, un anno dopo, Intravino e Spigoloso. Lascia il gruppo editoriale portandosi dietro Intravino e un manipolo di eroici bevitori. Classico esempio di migrante che, nato a Torino, va a cercar fortuna al sud, in Puglia. E il bello è che la trova.

11 Commenti

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Davide Gaeta

circa 6 anni fa - Link

Bonilli ce lo racconto' appena accaduto nel 2011 in una cena all'Hassler presenti molti produttori. E aggiunse anche altri particolari tecnici inequivocabili

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daniele cernilli

circa 6 anni fa - Link

Le cose avvennero nel 2008, non nel 2011.

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liloni adriano

circa 6 anni fa - Link

Mi ricordo delle mie visite al gambero rosso. E mi ricordo di Bonilli....e dei miei atti vandalici in sede... ma devo dire che il grosso mi e' sempre piaciuto.Non sapevo dell'ultimo cambio societario. Ecomunque checche' se ne dica, magari fra errori e beghe interne, e' stato il gruppo che ha rivoluzionato dagli anni 90 la visione d'insieme del settore. Spero non perda lo smalto, di allora

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Francesco

circa 6 anni fa - Link

Pari pari la parabola della sinistra italiana.

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daniele cernilli

circa 6 anni fa - Link

Se il Gambero entra in Class oggi e apporta capitali freschi forse vuol dire che prima non era così. A me quando c'ero non risultava e Bonilli presentando la Guida Vini d'Italia del 2008 disse pubblicamente di "non aver venduto l'azienda a un produttore di vino". I fatti sono questi e in quanto all"attento" Gianluca Mazella o Manzella, non ricordo, mi pare che fu così attentamente genuflesso da non chiedere a Bonilli come mai allora disse cose diverse. Detto questo mi auguro che al Gambero le cose possano andare meglio, leggevo su Televideo di un incremento del valore delle azioni di oltre il 17% in un solo giorno, e questa mi pare una buona notizia per gli investitori e per chi ci lavora.

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Nicola

circa 6 anni fa - Link

Non sono così sorpreso in ogni caso. Gambero Rosso rimane comunque un punto di riferimento mainstream e, in quanto tale, punto di riferimento tout court. Peccato semmai che ( parere personale) negli anni le scelte e i riconoscimenti si siano adagiate sempre di più sulla protezione/promozione dei soliti noti, più alcune occasionali nuove scoperte. Non credo che tale trend a questo punto subirà inversioni rilevanti.

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Hamlet

circa 6 anni fa - Link

le oscillazioni di borsa di un giorno, vogliono dire ben poco per gli investitori e soprattutto per chi ci lavora: sono solo fiammate speculative. Anche perché le azioni sono abbondantemente sotto quota 1,60 €, prezzo pagato in Ipo per chi ha comprato l'azione al suo collocamento nel novembre 2015.

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daniele cernilli

circa 6 anni fa - Link

A me sembra che un +17% rappresenti una risposta positiva del pur piccolo mercato che quel titolo ha, proprio sull'operazione appena conclusa. E' solo il mio parere, ovviamente. Tra l'altro la quotazione di 1,18 è un livello molto elevato se confrontato alle quotazioni ultime, e per ora sembra tenere.

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Hamlet

circa 6 anni fa - Link

il + 17% non è una risposta positiva, è solo che il prezzo si allinea al prezzo dell'Ops obbligatoria su tutti gli altri azionisti, tutto qui.

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daniele cernilli

circa 6 anni fa - Link

Comunque il titolo ha acquisito valore, e questo è un dato di fatto. Poi se non è positiva non è neanche negativa, mi pare talmente evidente che non vale la pena di discuterne ulteriormente, non crede?

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Sergio

circa 6 anni fa - Link

Per carità, non scriva più del valore delle azioni! se ne avessi acquistate un po' quando l' esperto finanziere Tomacelli ne evidenziava il valore infimo, ora sarei più ricco...

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