Cos’è Clubhouse e cosa può fare per il vino

Cos’è Clubhouse e cosa può fare per il vino

di Andrea Gori

Fare una cosa sola ma farla bene. La chiave di volta per i nuovi social network parebbe essere questa e la prova di Clubhouse tra i redattori di Intravino parrebbe confermare questa ipotesi. Il social network di cui parlano tutti e su cui tutti parlano consiste in una serie di stanze (rooms) in cui si entra (per ora) liberamente e gratuitamente ad ascoltare quello che gli speaker moderatori stanno discutendo e indicato nel nome della stanza.

Nasce per ora su iOS quindi iPhone ed esclusivamente su invito di cui c’è per ora molta disponibilità. Si entra e si ascolta dicevamo e il tono della conversazione per ora assomiglia proprio a quando si entra in una conferenza e ci sono alcune persone sul palco in tavola rotonda su un tema specifico. Per parlare basta alzare la mano e se ci viene concesso dai moderatori possiamo dire la nostra sull’argomento.

Non c’è democrazia ovvero i moderatori che hanno aperto la stanza decidono chi, come e quando far parlare. Non ci sono bacheche, non ci sono foto, non ci sono video e nemmeno messaggi, solo un lungo fluire ininterrotto di chiacchere più o meno interessanti. Per adesso ci sono i cosiddetti early adopter come come da tradizione sono VIP più o meno assoldati per attirare attenzione e i maniaci della tecnologia, nerd e operatori del settore tutti impegnati a raggiungere e costruirsi una audience fedele tanto che qualcuno già pubblica guide su come arrivare a migliaia di follower in stile Instagram. Niente viene registrato e niente rimane quindi è completamente diverso dal podcast, se volete ascoltare quello che si dice esattamente come la radio qualche anno fa deve farsi trovare in ascolto all’orario prestabilito.

Corredano l’app un calendario e numerosi tool per cercare le conversazioni più interessanti. Che non sono poche, soprattutto quelle che hanno un tema definito e anche se può essere divertente ascoltare The Jackal che discutono di cosa cucinare per pranzo, si tende a divagare e a chiaccherare tra amici al bar non è per quello che sono consigliabili ore di ascolto in questa fase. Per il vino ci sono grosse community (gruppi di persone che seguono un tema specifico come il vino o il cibo o viaggi o tecnologia) di cui si può entrare a far parte liberamente per essere avvisati quando qualcuno degli iscritti lancia una stanza su quel tema.

Ogni giorno si assistono a dibattiti e discussioni sul momento attuale, su come affrontare la situazione e come sempre agli inizi di un social ci sono molti spunti utili e materiale di qualità proprio perchè si tende a regalare contenuti per ottenere followers che saranno avvisati ogni volta che apriremo una stanza o saremo con qualcuno a fare da moderatore in una discussione.

Non c’è molta preparazione specifica da speaker radiofonici e la bravura dei moderatori e relatori in termini di oratoria e capacità di rispettare i tempi non è molto diffusa ma tanta è la voglia di incontrarsi anche solo via voce che spesso allarga il cuore riaprire dibattiti su questioni che per motivi pandemici non era stato possibile portare avanti. Senza contare che i leoni da tastiera finalmente senza tastiera sono molto meno fastidiosi e le discussioni rimangono civili e costruttive. In ogni caso l’app e il flusso audio vanno in sottofondo e quindi così come la radio appunto potete continuare a chattare e fare qualsiasi altra cosa mentre ascoltare la chat vocale, una grande liberazione!

Per ora nessuna traccia di business model ma si può immaginare che sarà possibile avere utenze professional a pagamento che permettano di far entrare a pagamento in alcune stanze così come si paga per entrare nei webinar. Così come potrà diventare prassi pagare influencers o personalità eminenti per attirare ascoltatori su contenuti sponsorizzati  in una ottica di costruzione di brand o community interessante.

Dai profili delle singole persone è possibile risalire facilmente alla loro pagina Instagram o Twitter e in poco tempo si scoprono personaggi e personalità molto al di fuori delle nostre normali bolle informative. In maniera esplicita poi Clubhouse ha dichiarato che sarà possibile (così come avviene in molti SN orientali e su Twitch) remunerare direttamente gli speaker da parte degli ascoltatori con un meccanismo simile a quello che esiste già su Facebook per certe celebrities e streamer professionisti, ovvero si clicca “like” e si invia una somma predefinita (anche piccolissima) di denaro preacquistato in precedenza. Ecco perchè avere tanti followers potrebbe fare davvero la differenza nel medio termine.

Per il vino parrebbe interessante per molti motivi: stanze dove si discutono territori, annate, abbinamenti, percorsi di viaggio, suggerimenti per locali dove bere e dove cercare alcuni vini. Ma anche stanze dove si approfondiscono tematiche di enologia o agronomia.

Noi di Intravino abbiamo pensato di sperimentarlo per parlare dei nostri post e dei temi a noi cari e offriremo a chi vorrà la possibilità di interagire con i nostri editor per approfondire, ad esempio la discussione sulle annate 2015 e 2016 a Montalcino e via via con gli argomenti che vi sembreranno più interessanti e meritevoli di approfondimento. Questa sera alle 19:30 parleremo di e-commerce del vino in un panel dedicato insieme a Marco Magnocavallo, Massimo Bernardi, Christian Bucci.

Iscritevi e cercate il sottoscritto, Jacopo, Alessandro e via via chi si aggiungerà: ne sentirete delle belle!

Andrea Gori

Quarta generazione della famiglia Gori – ristoratori in Firenze dal 1901 – è il primo a occuparsi seriamente di vino. Biologo, ricercatore e genetista, inizia gli studi da sommelier nel 2004. Gli serviranno 4 anni per diventare vice campione europeo. In pubblico nega, ma crede nella supremazia della Toscana sulle altre regioni del vino, pur avendo un debole per Borgogna e Champagne. Per tutti è “il sommelier informatico”.

1 Commento

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Marisa Marchi

circa 3 anni fa - Link

Appassionata di vino, ho fatto parte di questo mondo gestendo un ristorante insieme a mio figlio. (ora chiuso ) Appena sarà finito l incubo del covid vorrei prendere rappresentanze di alcune etichette e vorrei fosse il mio lavoro. Quindi ho sete (per rimanere in tema!!!) di sapere tutto su questo meraviglioso ed invitante mondo

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