Cosa vi piacerebbe leggere su Intravino?

Cosa vi piacerebbe leggere su Intravino?

di Davide Bassani

Rispondetevi con la massima sincerità di cui disponete – astenersi politici e politicanti o mestieranti della comunicazione gossippara: quand’è che cominciate un nuovo anno? Quand’è che ripulite gli anfratti impolverati della mente dai vecchi propositi stinti rinnovando intenzioni e progetti?

Ve lo dico io: a settembre – essendo noi impostati per un nuovo avvio dal momento in cui il solleone lascia spazio alle prime frescure. Si comincia con la palestra, per passare alla dieta suggerita dall’amico tuttologo, si dà un taglio alle sbevazzate ed agli aperitivi (questa è poco credibile) e tutto il companatico di buone intenzioni salta fuori come funghi dal muschio inumidito al primo temporale.

Tranne alcuni casi rimaniamo sempre cerchi se siamo tondi e spigolosi se partiamo quadrati: il nostro movimento a cambiare si limita ad un più o meno vorticoso giro su sé stessi. Ho la soffitta piena di buoni propositi, tendendo a riciclare quelli lasciati in giacenza dagli anni passati come certi regali non voluti da percolare sulla prima ricorrenza utile. Altrui.

L’accordo con la redazione di Intravino prevede una ben più assidua scrittura – son ben conscio di avere una produzione scarsa e me ne scuso; evidentemente soffro di una certa stitichezza di spunti – ed è qui che scatta la riflessione che sta riempiendo questa pagina. Mi spiego meglio: a differenza del commento da social all’ultima tenzone politica lo scrivere contenuti per un sito come questo non può scaturire come un commento – appunto – ma da un costrutto definito e con l’obbiettivo ben preciso di interessare, di saper attirare e coinvolgere, arrivando a creare la discussione da una discussione. In termini ancor più pratici: se senza lilleri non si lallera senza argomenti non si ha modo di riempire pagine come queste dove ai commenti al metanolo si alternano considerazioni molto interessanti: non è facile. È un rimprovero che faccio prima di tutto a me stesso.

Chiedo quindi sia a chi accoglie queste righe con il sospetto di aver davanti il pezzo di un balordo sia a chi annuisce – accendendo le sinapsi? – dandomi ragione: di cosa vi piacerebbe leggere? Quanto siete sul pezzo, voi?

Chiedo per un amico che ha bisogno di propositi per l’anno nuovo…

43 Commenti

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vinogodi

circa 3 anni fa - Link

...sinceramente ? Visto che me lo chiedi e ognuno dirà la sua : a) Tecniche innovative di di allenamento isometrico - isotonico per un armonico sviluppo del deltoide mediale b) Quali complicazioni in orologeria destano il maggior interesse negli esemplari multicomplex (tipo Frank Muller Aeternitas , Jaeger-LeCoultre Hybris Mechanica oppure il Patek Philippe Grandmaster Chime e del suo calibro GS AL 36-750 QIS FUS IRM) c) Gli argomenti enoici dove c'è spargimento di sangue...ahem ... inchiostro a litri , come i vini naturali , la speculazione in Borgogna vinaria oppure se sono meglio il Cervaro della Sala o il Cuvée Bois di Cretes oppure Montrachet o Corton Charlemagne

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Davide Bassani

circa 3 anni fa - Link

Ma dai, sui naturali diamo e diamo spesso... Serve roba nuova, le baruffe sul ceppo dei lieviti hanno già fatto il loro tempo. O no?

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vinogodi

circa 3 anni fa - Link

...aggiungo : l'utilizzo delle tecniche statistiche in degustazioni fra amici e legittimità del giudizio dove non si effettua una procedura corretta di assaggio per poi scrivere pubblicamente considerazioni non condivisibili dal punto di vista metodologico...

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Nicola Moretto

circa 3 anni fa - Link

Ciao Davide, un paio di cose utili anche (soprattutto?) ai non iniziati (premetto che è poco che Vi seguo, per cui magari già lo fate): - i migliori vini di una DOC, una DOCG, o altra denominazione, sotto i 10 euro - percorsi turistici con allegate Cantine (meritevoli) lungo il percorso PROSIT!

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mariazzo

circa 3 anni fa - Link

Condivido il discorso sui vini "sotto i 10€". Intravino, come molte altre testate, pubblica spesso queste meravigliose degustazioni da far venire la salivazione a mille, di oggetti sacri che difficilmente una persona potrà mai assaggiare nella sua vita. Ma sempre più raramente si riescono a trovare giudizi/recensioni/pareri su vini chiamiamoli "quotidiani". Non credo che qui su Intravino siamo tutti dei Paperon de Paperoni che sciabolano Dompero tutti i giorni all'aperitivo. :D Aggiungo anche: dare più spazio a denominazioni che non siano mainstream (Barolo, Chianti Classico, Franciacorta, ecc)

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marco

circa 3 anni fa - Link

Sotto i 10 magari! Però a mio parere è davvero difficile trovare qualcosa di interessante, o per lo meno io non ci sono mai riuscito. Magari trovi buoni vini, ma nulla per divertirsi. Diverso è tra i 10 ed i 20-25. Quindi ti appoggio in pieno, ma con questa piccola variazione

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Sisto

circa 3 anni fa - Link

Franciacorta mainstream? O lei ignora il significato di questa parola o ignora che la suddetta denominazione è la 17a (dati 2018) in classifica. Per Barolo occorre andare ancora più in basso, ma di molto. Franciacorta si trova al 17° posto dopo (in ordine decrescente, fonte pubblicazione periodica UIV, 14 Gennaio 2019): Prosecco, Chianti, Conegliano Valdobbiadene Prosecco, Montepulciano d'Abruzzo, Asti e Moscato d'Asti, Soave, Alto Adige, Trentino, Chianti Classico, Piemonte, Sicilia, Valpolicella Ripasso, Bardolino, Barbera d’Asti, Valpolicella, Bonarda dell’Oltrepò Pavese. Per le IGP è (sempre in ordine decrescente): Terre Siciliane, Delle Venezie, Emilia, Veneto, Puglia Se poi si parla di vino generico, allora buonanotte, questo si che è mainstream (se ci si attiene alla lettera del termine). Ecco, forse si potrebbero pubblicare le statistiche di vendita per quelli che non le leggono sulle fonti deputate.

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Vinogodi

circa 3 anni fa - Link

...non sono d'accordo: le " degustazioni" descritte su intravino sono per la maggior parte modeste o " medium" . Di " grandi bicchierate" ne ho lette poche. Per cui la vocazione eno-popular è correttamente rispettata...

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Pietro

circa 3 anni fa - Link

Mi piacerebbe poter leggere delle storie di costruzione dal basso di imprese, magari non necessariamente storiche e rinomate ma anche giovani e innovative. In qualità di studente ciò mi servirebbe per capire come poter partire dal basso in maniera concreta e arrivare ad avere un proprio progetto nel mondo del vino che parta dalla costruzione di un vigneto con tutte le scelte che esso comporta. La domanda che spesso mi pongo quando sento parlare di grandi marchi è; " ma come avete fatto"?

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Davide Bassani

circa 3 anni fa - Link

Bella idea questa...

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Mattia Grazioli

circa 3 anni fa - Link

Vorrei leggere su Intravino una stroncatura dei miei vini, per pensare che ci capiate poco e disintossicarmi dal blog... A parte questo; mi piacerebbe leggere (o vedere) di vecchi saggi. Mi piacerebbero vostre interviste a Lorenzo Accomasso, Emidio Pepe, Lino Maga... Pause, sospiri, sorrisi e ombre che possono dere tantissimo a chi ama questo mondo. Una rassegna delle donne di Accomasso farebbe incetta di interazioni.

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Davide Bassani

circa 3 anni fa - Link

Sei sul podio...

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AC

circa 3 anni fa - Link

Approfondimenti su zone del vino estere, con indicazione delle cantine e dei vini più rappresentativi. Magari cominciando da quelli che mi piacciono di in modo particolare: gli Chablis e i Riesling Alsaziani.

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Alberto R.

circa 3 anni fa - Link

Braaavo... Che rimirarsi l'ombelico è bello, ma fino ad un certo punto.

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Gurit

circa 3 anni fa - Link

Articoli tecnici, voi guardate avanti, ma come nasce il vino lo sanno in pochi. Basta caxxate del tipo "usa poco rame e zolfo e fa un vino bestiale", ma piuttosto "usa 4kg per ettaro all'anno perché di più non ne può usare e il 20% dell'uva è marcia". Più sostanza insomma.. Ci sono tanti produttori, studenti e studiosi che vi leggono...

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Davide Bassani

circa 3 anni fa - Link

Suggerirei la miscellanea di cazzeggio (siamo anche questo) e tecnica: ad ogni modo suggerimento recepito.

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Giacomo

circa 3 anni fa - Link

Intravino va benissimo come è adesso. Anacronistico nella forma, inane nei contenuti. E' come un incidente stradale: brutto ma non riesci a non guardarlo. IWD per un report sempre aggiornato, per stimoli ad approfondire; Intravino per una lettura riposante.

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Antonio Tomacelli

circa 3 anni fa - Link

Questo non lo mettiamo nel curriculum P.s.: chi è IWD?

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Renato

circa 3 anni fa - Link

L’importante è che gli articoli continuino ad essere scritti in un ottimo italiano, così come fino ad ora.

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Antonio Tomacelli

circa 3 anni fa - Link

Grazie per averlo notato!

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Davide Bassani

circa 3 anni fa - Link

Troppo buono Renato

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Ellis

circa 3 anni fa - Link

Concordo!

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Stefano Cinelli Colombini

circa 3 anni fa - Link

Ma chessò, una inchiesta ogni tanto su problemi scottanti veri di cui nessuno parla no? Roba tipo le DO dove i CDA sono eletti in modi degni della Bulgaria nei tempi sovietici? O la reale estensione delle gelate di questa primavera, e dei danni da siccità? O il sistema dei dati di Cantina Italia che è ufficiale, è on-line ma non torna manco per niente? Robe che tutti sanno, mica cose marziane.

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Sisto

circa 3 anni fa - Link

Sottoscrivo, è il complemento del mio intervento sopra sui dati di vendita che, mi pare spesso, molti che commentano su questo sito, sembrano ignorare totalmente (mainstream = conosciuto e affermato nel grande pubblico, in pratica "le masse"). Sopra si diceva dei vini sotto i 10 € e la vocazione eno popolare di Intravino: ma dove?, se è vero, come è vero, che circa il 78% del vino consumato in Italia è sotto i 4 €/l (fonte: OIV pubblicazione annuale 12/2020). Aggiungo: il vino non è solo DO/IG: il vino generico fa un bel 35 % del vino prodotto in Italia.

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Stefano Cinelli Colombini

circa 3 anni fa - Link

Ahimè i dati sono l’araba fenice del vino italiano. Alcuni Consorzi hanno i dati sulle fascette DO cedute, che non sono proprio esattamente dati sulle vendite, Avevamo i dati sulle giacenze, ma dacché ci sono i registri non esistono più. C’é Cantina Italia on line, ma non è affidabile. La realtà è che i dati sono presunti, e spesso a caso. Alcuni Consorzi, tra cui il mio, stanno lavorando per avere dati affidabili ma non è facile. E comunque, come giustamente fa notare lei, dati non interessano ai lettori. E per esperienza posso aggiungere anche ai produttori.

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Sisto

circa 3 anni fa - Link

Anche perché, e sono moderatamente sicuro che buona parte della gente che legge questo sito lo ignora, nella UE (e quindi in Italia) non è obbligatorio iscriversi ad un consorzio di tutela per produrre un prodotto DOP/IGP/STG. È obbligatorio pagare la fattura dell'OdC (che è un'impresa) che rilascia il certificato di idoneità, e basta. Ogni tanto, specie tra i frequentanti il mondo del vino, sento frasi del tipo "è fuori dal Consorzio X, quindi non produce la DO Y": poche idee, ben confuse. Ecco: un alto esempio di argomenti che si potrebbero trattare.

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Davide Bassani

circa 3 anni fa - Link

Vero, vero. L'insieme consorzi, denominazioni e companatico vario potrebbe essere oggetto di monitoraggio.

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Mattia Grazioli

circa 3 anni fa - Link

Sarebbe bello che faceste le termografie come ha fatto la finanza in Oltrepo per anni; I.C.S.I😍

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Stefano Cinelli Colombini

circa 3 anni fa - Link

Vero, però moltissimi Consorzi hanno la "erga omnes" per cui effettuano i controlli su tutti i produttori ed hanno accesso ai dati di tutti. In teoria lo Stato (e per tramite i Consorzi di Tutela) ha tutti i dati sulle vendite, sui mercati e sull'andamento delle giacenze, in pratica non riesce a gestirli e a tirare fuori numeri affidabili. Alcuni Consorzi ci stanno provando, forse qualcosa riusciamo a tirare fuori.

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Riccardo

circa 3 anni fa - Link

Gent.le Davide, sono lettore e fan del sito. A me personalmente piacerebbe trovare più argomenti circa MGA (ufficiali e non), cru e terroir italiani (noti e non), zonazione, descrizione di come un determinato suolo incida in un vino, e magari più spazio agli autoctoni. Da semplice appassionato sognerei di vedere, abbinato alla degustazione e al voto di un vino, la finestra di bevibilità ideale; non tutti sanno quando quel vino in quell’annata raggiungerà il suo apice qualitativo. Ringrazio per l’attenzione e mi complimento per il lavoro

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Davide Bassani

circa 3 anni fa - Link

La finestra di bevibilita mi piace molto: anche da approfondire con i produttori... Anche se in taluni casi si sfiora la chiromanzia ma lo sappiamo... Ad ogni modo ottimo suggerimento.

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Panzer

circa 3 anni fa - Link

Sarebbe sicuramente interessante approfondire argomenti un pochino più delicati ed imbarazzanti.... Ad esempio -aumento sistematico (ed ingiustificato in molti casi) dei prezzi in langa -tolleranza della volatile nei vini biotaliban -invasione nella gdo di seconde etichette di aziende '"medio-piccole" -vendemmia 2021

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Davide Bassani

circa 3 anni fa - Link

L'invasione nella GDO di seconde etichette di aziende medio piccole mi stuzzica...

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Andrea Celant

circa 3 anni fa - Link

mi piacerebbe che venisse ripresa e ampliata la top ten, magari dando le indicazioni su quali sono i vini che s' identificano con la storicita' di una denonimazione; vorrei uno sguardo sulla GDO perche' la maggior parte di noi umani vi compra il vino; come molti hanno gia' scritto desidererei maggior attenzione ai vini sotto una certa cifra,10 o 20€ o entrambe le fasce, e, perche' no, anche sui "secondi vini"

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Davide Bassani

circa 3 anni fa - Link

Mi piace... Ottime idee anche queste.

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Radici

circa 3 anni fa - Link

Mi piacerebbe rileggere Pietro Stara e i suoi approfondimenti storici. Magari ero l'unico a leggerli, ma li ho sempre trovati interessanti.

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Matteo

circa 3 anni fa - Link

Mi piacerebbe leggere di qualche vino stroncato... Mi piacerebbe Intravino fosse più interattiva, con degustazioni o approfondimenti on line. Far votare il miglior vino in varie fasce da voi decise, i lettori di intravino (sarebbe divertente anche se senza nessun valore).

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Tommaso Ciuffoletti

circa 3 anni fa - Link

... forse abbiamo qualcosa per te ...

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marcov

circa 3 anni fa - Link

Matteo 6 settembre 2021 "Mi piacerebbe leggere di qualche vino stroncato…" __ Attenzione, parlo in generale con lo sguardo al web. __ Caro Matteo, io mi accontenterei anche di critiche più lievi. __ La stroncatura praticamente non esiste più nell'ambito della crtica eno-gastronomica italiana. Quando qualcuno l'ha fatta, nel passato, si sono levati mille scudi in difesa di chi è stato "ingiustamente" stroncato. Mentre lo stroncatore viene sbranato. Poi c'è anche il fenomeno della minaccia legale da parte degli stroncati che ha intimorito molto i critici italiani. Il risultato: ci dicono, i critici(?) che scrivono SOLTANTO delle ESPERIENZE positive. È una contraddizione per definizione: assurda. Ma chi ci fa più caso? Sulle esperienze positive ai critici torna il coraggio che si esprime, però, in un'ESALTAZIONE smisurata di ciò che hanno magiato e bevuto. Abbassate almeno i toni. __ Caro Matteo scordatelo. Al massimo troverai la stroncatura di un fast food, di un vino da discount, di un Tavernello ecc... __ Ecco spiegato il successo di TRIPADVISOR. Dove c'è un numero notevoli di opinioni su tutto quello che c'è nella realtà. Pareri non di esperti. Ma sono centinaia, migliaia a volte. Certo con dei limiti e che vanno vagliati criticamente ma, signori, contengono anche informazioni che possono essere utili per fare delle scelte. __ Per concludere: Più indipendenza. Meno esaltazione e più critiche ben argomentate (anche senza arrivare alla stroncatura)

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vinogodi

circa 3 anni fa - Link

...Marcov (Marcow ?) non è sempre così . A volte il web è più avanti rispetto ad una critica non tanto paludata , quanto in linea con le proprie esigenze di sopravvivenza , da qui l'accordo totale sull'anelito di indipendenza che paventi. Non concordo sulle minacce latenti oppure conclamate alla stroncatura dei vini . Più delicata la stroncatura delle aziende o delle politiche aziendali , qui sì ne ho viste di belle , oppure su velate allusioni alla equidistanza di questo o quel critico ( che coi giudizi ci campa) , anche in questo caso la querela ha fatto capolino come minaccia reale o potenziale o fattuale. La stroncatura di questo o quel vino è normale sul web , dove ci si può trincerare dietro alla soggettività del gusto e all' "opinabilità " dell'opinione . Che io sappia non è mai stato querelato alcuno per un sano " ... a me questo vino fa cagare" , anzi , molte volte l'applauso viene spontaneo , soprattutto da una platea enoevoluta senza l'anello al naso dell'accondiscendenza dei vari enopotentati . C'è addirittura chi fa lo stroncatore di mestiere e , in parte , ne trae giovamento ...in termini di followers, molto meno in termini di consulenze o collaborazioni a medio lungo termine, per ovvii motivi, soprattutto senza avere la necessaria onestà intellettuale di chi ne è fautore utilizzandolo come mezzuccio ricattatorio sfruttando la propria posizione comunicativa pubblica. Marcov (Marcow?) esprimi in maniera chiara ed univoca quelle che ritieni le caratteristiche del "critico ideale" , così da poterci confrontare su esempi reali ...

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marcow

circa 3 anni fa - Link

Ciao Vinogodi, vuoi che "ancora" parli del critico? Quando praticamente ho dedicato quasi ogni commento, su questo blog, al tema del miglioramento della critica eno-gastronomica italiana. Innanzitutto sono delle OPINIONI personali. Non sono verità assolute. E, quindi, possono essere non condivise. Mi sembra inutile ripetere gli stessi concetti che ripeto spesso... anche nell'ultimo commento al quale hai replicato. Il fatto che alcuni su Tripadvisor o altrove stronchino senza ricevere minacce legali dipende dal fatto che non contano nulla a livello di comunicazione di massa. Il critico che scrive sul quotidiano più diffuso in Italia conta di più. O su blog importanti. Comunque alcune tue considerazioni sono interessanti. Ti ho già detto che, potenzialmente, saresti un ottimo critico avendo 1 le competenze tecniche 2 l'indipendenza economica(nel senso che il tuo lavoro non è collegato al mondo del vino) (O anche aggiunto che, comunque, anche se più difficile, si può essere abbastanza indipendenti e liberi... pur campando dal vino) Hai detto che non ti interessa e rimani un grande appassionato di vino. Passione che percepisco sempre. __ Il critico "IDEALE" non esiste. Ma migliorare la Critica Italiana è possibile. Se... i cittadini bevitori... fanno sentire questa insoddisfazione e voglia di rinnovamento. Ad oggi non mi sembra che ciò sia molto diffuso e, quindi, i critici continueranno a fare i critici alla vecchia maniera.

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Giacomo

circa 3 anni fa - Link

Vedo che avete memoria corta sulle querele: https://www.intravino.com/primo-piano/gaetano-manti-perde-la-causa-contro-scavino-15-mila-euro-di-risarcimento/

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vinogodi

circa 3 anni fa - Link

...si parla di 10 anni fa e non conosco altri casi...

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