Cosa beve a Natale la redazione di Intravino?

Cosa beve a Natale la redazione di Intravino?

di Redazione

Cosa beve una redazione speciale la note di Natale? Di tutto, di più senza badare a spese, provenienze o vitigni. L’unico criterio sembra essere la curiosità sfrenata, la stessa che spinge dopo  più di dieci anni a scoprire nuovi vini e grandi produttori: it’s Intravino style, and I like it!

Io a Natale berrò Lambrusco, c’è la famiglia gli affetti, c’è bisogno di serenità e di gioia e di qualcosa che sappia accompagnare un pranzo senza troppe seghe mentali. (Daniel Barbagallo)

Durante il periodo di Natale voglio andare sul sicuro, quindi nessun esperimento strano, ma bottiglie che conosco e con le quali ho condiviso dei momenti importanti e divertenti. Apriremo le danze con il Contestatore 2013 pas dosé del Pendio dalle vigne di Monticelli Busati in Franciacorta, Chardonnay di rara eleganza e poi alcuni scopriranno che in Piemonte si bevono anche vini bianchi come il San Leto 2018, Timorasso di Daniele Ricci e il Filagnotti 2012, Cortese di Cascina degli Ulivi, liquidi che coniugano potenza e bevibilitá.
Il giorno dopo si viaggia oltreconfine con lo Champagne Ambonnay di Andrè Beaufort brut reserve, agrumato, teso e salino e ci lasceremo sedurre dal Sancerre Rouge En Grands Champs 2015 di Alphonse Mellot, Pinot Noir coltivato in Loira, vino profondo dal tannino carezzevole, regalo di un caro amico amante del buon bere. (Antonello Buttara)

Dopo 51 settimane di montagne russe durante le quali si sono assaggiate le cose più colorate è ora di un (rassicurante?) ritorno alla classicità. Le feste, almeno qui, coincidono infatti con l’apertura di quelle bottiglie che durante tutto l’anno sono rimaste a riposare in cantina e nei confronti delle quali ogni volta il pensiero è stato “magari a Natale…”: nel corso dei mesi con la coda dell’occhio ho visto tra le tante un Brunello 2013 di Salvioni e un Verdicchio “Villa Bucci” 2016. A pranzo il 25? Tanto che poi finisca a stappare anche un Milton 2020 del Signor Kurtz è cosa che dò quasi per scontata. (Jacopo Cossater)

Quest’anno dicono sarà un Natale molto più normale, quindi: cibo pesante, parenti serpenti e rutto libero. Per quest’ultimo ho deciso che mi farò del male, passando la vigilia con un brioso quanto tagliente Frascati Superiore 2020 di Evangelisti, e con la fresca ischitana Forastera 2019 di Cenatiempo. Passerò l’intero 25 inzuppando nella finezza in magnum del Chianti Classico 2017 targato Pomona, mentre col Santo Stefano invece si sfuma dal bianco al rosso, con apertura salina affidata al Coda di Volpe del Nonno 2019 di Cantine dell’Angelo, chiuderà poi il sipario un Barbaresco 2016 dei Produttori. La presente lista è soggetta a variazioni in base all’umore, mentre non è invece legata ai partecipanti: per quelli basta una qualsiasi bottiglia piena e un bicchiere in mano… (Simone di Vito)

Intravino è parole, e questo è noto; ma può anche esser fatti, e che fatti: ecco dunque Natale in trambusto, trafelato e trasfertista tra la coniuge che si dibatte tra SCIA e CILA e il coniuge che tenta di smaltire tratte aeree e jet lag. While we’re hanging on in quiet desperation (cit.) e specialmente sleep deprivation, mentre ci chiediamo ‘come faremo?’ ecco giungere fulgente a ritemprarci lo spirito e il programma natalizi l’angelo petroniano, l’angelo-Foletti che arriva a sorpresa col pacco-bomba e il pacco-bomba include questo: 1877 Metodo Classico Millesimato 2018, il pas dosé di Lodi Corazza da Zola Predosa. Per farla breve, è la bolla che lava via il 50% di quelle bevute nel corso del 2021, se la batte in agilità col 40% delle restanti, scherza col 10% che è nobiltà di nome, allignando lei stessa e a pieno diritto nella nobiltà di fatto. Pignoletto über alles (e grazie de tout cœur a Lisa). (Emanuele Giannone)

Questi due anni pandemici ci hanno inghiottito in una bastardissima depressione che è diventata anche dissoluzione. Siamo precipitati come l’acqua in una depressione. Il carsismo è proprio questo e per sfanculare la depressione, la sfiga e il pessimismo cosmico mi sono cercato un grande vino da terre carsiche…non dall’amato Carso però, che non mi piace vincere facile. Sono andato in Puglia, nel Canale di Pirro (anche per rimanere in tema sfiga dai…con la famosa vittoria ma col cetriolone come premio). Nella Valle d’Itria, tra la Murgia dei Trulli e il mare Adriatico esiste questo canale carsico meraviglioso per la viticoltura. Giovanni Aiello in questa benedetta terra calcarea fa questo artigianalissimo rifermentato in bottiglia CHAKRA BLU 2020, dall’uvaggio fiero, sapido e autoctono da Verdeca, Maruggio e Marchione. Chi ama il vino vince sempre…viva il carsismo e fanculo la depressione! (Jacopo Manni)

Non ho ancora deciso cosa berrò con il main course, ma sono certo di cosa ci sarà alla fine: per una volta tornerò al tradizionale abbinamento Panettone – Moscato. Ma non sarà la bottiglia scelta all’ultimo minuto, quella di cui non frega a nessuno, quella del “solo un goccino per il brindisi, grazie” e poi resta tutta lì. Sarà un signor vino! Un Asti Spumante vendemmia 2013 e sboccatura 2015 bellissimo! Con note balsamiche di mentuccia, frutta secca, miele, incenso e persino idrocarburi. Sarà un Moscato che fa pensare per certi aspetti ad un Riesling. Sarà un Moscato Wow! E la bottiglia finirà, eccome se finirà! Ah, lo produce una Cantina Sociale, quella di Alice Bel Colle. (Denis Mazzucato)

La bottiglia la deciderò all’ultimo momento scendendo in cantina dopo aver scartato i regali, ma per il pranzo di Natale stapperò un nebbiolo dell’alto Piemonte. O magari due… Un territorio che non smetto di amare e di scoprire. E che non smette di riservarmi belle sorprese come il Feldo, Coste della Sesia rosso di Fabio Zambolin un piccolo produttore di Cossato (Biella) con una grande mano. (Giorgio Michieletto)

Quest’anno a Natale finalmente mi bevo il Verduno Pelaverga Speziale dei Fratelli Alessandria! Ho fatto incursione in cantina in un pomeriggio caldo e soleggiato di inizio dicembre. Le Langhe erano spoglie e colorate solo delle tonalità della terra e, sullo sfondo, del bianco sfumato delle Alpi. Tra i mostri sacri del nebbiolo, insomma, c’è ancora spazio per qualche altra piccola chicca. Occhio però che ne fanno poco e se vi piace siete spacciati. Buone Feste! (Alberto Muscolino)

Non sono un grande sportivo e sono pure freddoloso, quindi a Natale me ne sto bello rintanato. In realtà uno sport preferito ce l’ho, è brindare con dei Metodo Classico che non siano fatti con i soliti vitigni. Quest’anno uno mi ha folgorato, e lo riberrò proprio a Natale. Sto parlando di Defratellis 15 di Ca’ dei Noci, produttore in provincia di Reggio Emilia che per me ha davvero una marcia in più. Quel 15 nel nome indica l’annata, è dunque un millesimato ottenuto da vecchie vigne di Spergola di oltre 40 anni. Dosaggio zero, oltre 36 mesi sui lieviti, breve macerazione, per uno spettacolo di frutta a guscio, pepe bianco, frutta candita e un tannino carezzevole che dà nerbo e aggiunge personalità (non che ce ne fosse bisogno). Che buono.(Graziano Nani)

Cos’è Natale se non gli stessi parenti, la stessa casa di campagna col camino acceso, lo stesso Oratorio del Giovanni-Sebastiano, la stessa tavola apparecchiata a festa, lo stesso pranzo, gli stessi semplicissimi vini di sempre? Tutto si svolge nel ritmo di una tradizione familiare conservata da generazioni. E allora che tradizione sia anche dopo il caffè: per il cognac ci si affida a chi lo fa dal 1850, la leggendaria maison Ragnaud-Sabourin. Aprire una bottiglia di Florilège è fare un tuffo nel legno antico, in un arcobaleno fruttato impastato col più natalizio degli aromi di questa acquavite: il rancio charentais. Il palato grasso ed il retrogusto infinito lo pongono tra i cognac più signorili che possiate comprare al prezzo di un modesto Pauillac. (Thomas Pennazzi)

Per il mio Natale un vino fresco e beverino un bouquet di fiori di campo e mela verde. Pin’Eau de Loire 2020 Les Grandes Vignes. Chenin francese naturale senza solfiti aggiunti. Tanta tantissima gioia.
P.S.: Poi è francese e si sentiranno tutti costretti a dire che è buono (e non è poco). (Andrea Troiani)

Uno su mille ce la fa a tirare fuori dal cilindro un metodo classico da negroamaro da favola, “And The Winner” is uno dei giovani leoni del Salento: Michele Palamà, figlio del re dei rosati salentini Ninì. Fresco, acido e con due spalle così, il negroamaro ruggisce ancora! (Antonio Tomacelli)

Nel mio 2021 incasinatissimo ho scoperto che a volte è meglio non forzare la mano, ma che semplificarsi la vita può aprire più portoni e portare maggiori gioie. Perciò ho deciso che berrò italiano e a prezzi popolari, ma da magnum. Abate Nero Brut Trento Doc: perché è buono da non credere, bollicina elegante e consistenza semplice ma felice. Walter Massa Timorasso: scegliete voi l’annata e la vigna, tanto sono tutti buoni, la prova scientifica che italians do it better. Niente Magnum per l’albana Vitalba di TreMonti, macerata in anfora: uno dei pochi anforati che porterei sull’isola deserta, è talmente persistente e intenso e buono allo stesso tempo che annulla il saporaccio della lasagna fatta dalla peggiore chef del mondo: mia madre. Tiezzi Brunello di Montalcino Riserva: il vino che a tavola mette tutti d’accordo, anche perché nel frattempo saremo tutti ubriachi o al bagno per colpa della lasagna: uno dei Brunello di Montalcino col miglior rapporto qualità prezzo. Dessert con Donna Daria, moscato passito dei Colli Euganei, luogo mio di nascita e vino eseguito da mano fatata: elegante e mai stucchevole. (Clizia Zuin)

12 Commenti

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Cavciofodi

circa 2 anni fa - Link

Io invece bevvò un Mavgaux, un Latouv e una Vomaneè-Conti compvati da un ex sevgente della Legione Stvanieva ova venditove di vini alti in cima alla Cisa, che non savà l'Evevest ma è sempve meglio di niente... Beve alto! Beve alto! Beve alto!

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Ventitreventitre'

circa 2 anni fa - Link

Sarebbe bello sapere che fine ha fatto l'articolo di Lisa foletti....buon natale...ed i relativi commenti

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Ventitreventitre'

circa 2 anni fa - Link

E magari sapere cosa beve lei a Natale....

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rudy alias garrigue

circa 2 anni fa - Link

Buon natale e solidarietà a Lisa foletti, sbagliato rimuovere gli articoli

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Ventitreventitre'

circa 2 anni fa - Link

Più sbagliato rimuovere i commenti....

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Nello

circa 2 anni fa - Link

Lo avrei voluto scrivere anche io , però poi è natale e dobbiamo essere tutti più buoni

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Lanegano

circa 2 anni fa - Link

Pelaverga Speziale F.lli Alessandria anche per me !

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Hazel

circa 2 anni fa - Link

Oggi si beve tanto e senza emicrania, quindi facile che si vada su Lambrusco e Piacentini del cuore

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Ventitreventitre'

circa 2 anni fa - Link

Nessun genere di solidarietà, né a lei e nemmeno agli editori idioti che pubblicano questo genere di articoli.

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rudy alias garrigue

circa 2 anni fa - Link

Quali articoli?ahahaha

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Vincenzo Busiello

circa 2 anni fa - Link

Berrò acqua per tutto l anno prossimo

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Federico

circa 2 anni fa - Link

Ma Morichetti non fa più parte della redazione di Intravino oppure ormai vi snobba tutti? :-)

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