Concorsi enologici | L’Ais tenta lo scippo ai danni dell’Assoenologi

di Antonio Tomacelli

Franco (Maria) Ricci ne ha combinata un’altra delle sue. Con una mossa che neanche il Berlusconi dei tempi d’oro — quello che infilava due paroline in un decreto legge e mandava “a olgettine” i processi a suo carico — ha tentato uno scippo con destrezza: togliere agli enologi la gestione (e le giurie) di tutti i concorsi vinicoli italiani per passarla nelle mani dell’Associazione Italiana Sommelier. La mano armata da Ricci ha un nome e un cognome: trattasi della senatrice Laura Bianconi (PdL), notevole presidentessa dell’Associazione Luigi Veronelli, che raggruppa una serie di parlamentari amici del vino. Quello che segue è il testo che la senatrice ha fatto mettere ai voti:

Art. 41-bis. (Concorsi enologici di vini DOP, IGP e di vini spumanti di qualità)

1. All’articolo 21, del decreto legislativo 8 aprile 2010, n. 61, il comma 3 è sostituito dal seguente:

”3. Le disposizioni per la disciplina del riconoscimento degli organismi di cui al comma 1, della partecipazione al concorso, del regolamento di concorso, nonché del rilascio, gestione e controllo del corretto utilizzo delle distinzioni attribuite, sono stabilite con apposito decreto del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali. Spetta all’Associazione italiana sommeliers la nomina, secondo criteri stabiliti nel medesimo decreto, delle Commissioni di degustazione, composte da sommeliers, e l’organizzazione dei concorsi enologici”».

L’emendamento non è passato ma il tentato furto ha scatenato l’ira del presidente di Assoenologi, Giancarlo Prevarin, che, in un articolo apparso sull’house-organ dell’associazione, ha parlato apertamente di un “colpo di stato vinicolo”. Per chi non è addentro alla questione, va detto che qualunque concorso deve essere autorizzato dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali e che, per legge, le giurie devono essere formate da enologi ed enotecnici.

Sull’utilità dei concorsi lascio decidere ai produttori e sorvolo anche sulle recenti polemiche che vorrebbero gli enologi come i soli capaci di giudicare un vino, ma c’è un punto che, secondo me, ha un qualche interesse. Intorno a questi concorsi girano un tot di eurini, scuciti in parte dallo stato e in parte dai produttori che pagano cifre interessanti per l’iscrizione. Che sia questo il motivo che ha spinto l’Ais a proporsi come nuovo gestore? Sai com’è, quando c’è da fare “cultura del vino”, FMR è sempre in prima fila.

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Antonio Tomacelli

Designer, gaudente, editore, ma solo una di queste attività gli riesce davvero bene. Fonda nel 2009 con Massimo Bernardi e Stefano Caffarri il blog Dissapore e, un anno dopo, Intravino e Spigoloso. Lascia il gruppo editoriale portandosi dietro Intravino e un manipolo di eroici bevitori. Classico esempio di migrante che, nato a Torino, va a cercar fortuna al sud, in Puglia. E il bello è che la trova.

68 Commenti

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A3C

circa 12 anni fa - Link

in base alla mia modestissima esperienza....gli enologi - in generale e fatte salvo poche e meritevolissime eccezioni - non non capiscono molto di vino...consigliano malissimo i contadini cui fanno comperare tonnellate di prodotti enologici inutili cari e dannosi, ed al momento sono una vera minaccia per il vino buono...il tutto secondo il mio modestissimo e sconclusionato parere... I sommmelier di FMR sono i mejo al mondo...,non ci piove...potranno essere pure antipatici a qualcuno (non a me) ma farebbero moooolto mejo degli enologi nelle commissioni...

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Andrea Gori

circa 12 anni fa - Link

che siano i "mejo" al mondo lo dice lui! mai visto un sommelier romano vincere mezzo concorso... di sicuro però bevono benissimo!

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A3C

circa 12 anni fa - Link

maddai Gori...non è da questi particolari che si giudica un sommelier.. un sommelier si vede dal coraggio, dall'altruismo e dalla fantasia (cit.)

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nico aka tenente Drogo

circa 12 anni fa - Link

quindi i migliori sommelier sono quelli che partecipano ai concorsi e li vincono? quindi Armando Castagno è finlandese?

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Andrea Gori

circa 12 anni fa - Link

per "sommelier" intendo chi serve in sala il vino non chi scrive di vino o è socio AIS Roma, che c'entra Armando? qui si parlava di "scuola sommelier di Roma" come la "migliore del mondo", non della rivista Bibenda

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Francesco Fabbretti

circa 12 anni fa - Link

La sede AIS Roma presenta indiscutibilmente il miglior parterre di insegnanti: Billetto, Castagno, Lauciani, Lai, Maestri, Mallozzi, Scrobogna, Siciliano.....può piacere o meno ma prima di aprir bocca conterei fino a 1000

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Emanuele Giannone

circa 12 anni fa - Link

Finalmente lo avete smascherato. Armando Castagno on itse asiassa Suomen kansallissankari. Hàn syntyi Lapissa, voitti 14-vuotiaana Ylitornion Kansainvàlisen Viini- ja ruokakilpailun, sai sen takia stipendin ja muutti Roomaan.

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GiacomoPevere

circa 12 anni fa - Link

Se sai il finlandese mi inchino altrimenti un'altra vittoria di google translate! :D

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Emanuele

circa 12 anni fa - Link

Giacomolle: Suomi on sieluni maa. Pidàn sità toisena kotimaanani. Suomen kieli on maailman kaunein.

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GiacomoPevere

circa 12 anni fa - Link

True. Suomi on kaunis maa, olen ollut siellä monta vuotta sitten, ja valitettavasti minulla ole ollut mahdollisuutta tulla takaisin.

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antonello

circa 12 anni fa - Link

io sarei dell'idea che le commissioni debbano essere miste (e che non vi siano categorie che possiedono la verità rivelata). affermare poi che gli enologi non capiscono nulla di vino mi sembra quantomeno un po' fortino ...

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riccardo

circa 12 anni fa - Link

Ma come fa una ad essere del PDL ed essere presidente di una associazioni intitolata a Luigi Veronelli? Concorsi che poi a chi servono? a chi arrivano? investire in altri modi meno banali?

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maurizio gily

circa 12 anni fa - Link

Da AEI ad AIS, ovvero dalla padella alla brace.

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Roberto

circa 12 anni fa - Link

AEI perché sarebbe la padella? a chi dovrebbero spettare i concorsi?

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A3C

circa 12 anni fa - Link

caro Maurizio, ma tu conosci la saqudra AIS di Roma? Nessun paese europeo puo' vantare dei comunicatori tanto esperti ed appassionati.. un nome per tutti: Armando Castagno.... Ma come si fa a sparare sentenze con tanta superficialità su gente cosi'? Cosntinuiamo a fareci del male va...

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Costanzo D'Angelo

circa 12 anni fa - Link

Che gran paraculi... bontà loro.

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Luca Cravanzola

circa 12 anni fa - Link

Rosicare è sempre un bellissimo sport, soprattutto per chi guarda......

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alessandro massaro

circa 12 anni fa - Link

scusate che cosa sarebbe FMR ?

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Alessandro

circa 12 anni fa - Link

provo ad azzardare: Franco Maria Ricci

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Andrea Gori

circa 12 anni fa - Link

penso anche io anche se in realtà lui si chiama solo Franco Ricci. Usa FMR per fomentare l'equivoco con il "vero" FMR

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Remigio Aveli

circa 12 anni fa - Link

Gori, mi scusi, su questo: sta scherzando o sta dicendo sul serio? Ne è assolutamente certo?

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Andrea Gori

circa 12 anni fa - Link

molto certo, non ho prove, solo tanti indizi http://whois.domaintools.com/bibenda.it

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Remigio Aveli

circa 12 anni fa - Link

Ma che cavolo di indizio è, mi scusi?

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Durthu

circa 12 anni fa - Link

Ma la domanda è: io ricordo che in Italia, la professione di "sommelier" non è riconosciuta a livello legale. E' cambiato qualcosa? Diversamente, non si capisce come mai soltanto l'AIS debba avere potere decisionale, e non altre associazioni simili come la FISAR o l'ONAV.

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Antonio Tomacelli

circa 12 anni fa - Link

No, la professione di sommelier non è riconosciuta a livello legale.

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Leonardo Romanelli

circa 12 anni fa - Link

Ho partecipato a un paio di concorsi in qualità di giornalista ed è stata un'esperienza comica. Punteggi stratosferici, con il delegato dell'ente che organizzava il concorso a pregarmi di alzare il voto perché altrimenti risultava perennemente scartato! Come tutte le cose ci sarebbe bisogno di equilibrio ovvero: evitare la supremazia assoluta degli enologi ma, allo stesso tempo, non rinunciarvi. In pratica, la filiera del vino è fatta di vari soggetti: una selezione di giornalisti, enologi, sommelier, ristoratori darebbe una bella varietà di giudizi legati a criteri di assaggio diversi. Delkegare ad un solo soggetto privato l'organizzazione del tutto è, ovviamente, deleterio. Un soggetto pubblico organizza, dentro tutti i protagonisti del settore e si può ricominciare a parlarne...

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Giancarlo Bini

circa 12 anni fa - Link

Condivido il pensiero di Romanelli. Le commissioni dovrebbero innanzitutto non subire forzature, come anche a me è accaduto spesso. Bene forse una maggioranza di enologi che conoscono tutta la filiera del vino. Verificare magari che non soffrano di Anosmia (atrofizzazione delle papille gustative). Poi le altre categorie citate, sempre al disopra delle parti.

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Maurizio Fava

circa 12 anni fa - Link

già troppe volte ho espresso il mio pensiero, per quel che vale, sui concorsi enologici in Italia. Tali concorsi sono come la politica dei politicanti, in cui nessuno crede più e di cui nessuno si fida. I concorsi italiani (all'estero una medaglia può ancora avere un ritorno di prestigio e di vendite) sono talmente poco credibili che non servono a nulla in termini commerciali e di ritorno di fatturato per chi vi partecipa. Quindi, io denari spesso pubblici che costano sono, semplicemente, GETTATI AL VENTO. E tutto questo senza entrare nemmeno nel merito della scelta, della composizione e della capacità tecnica delle giurie, ne' della loro imparzialità o buonafede, ne' dei metodi adottati o del valore dei premiati. Ma vi cito un concorso delle mie parti, riccamente finanziato da fior di enti pubblici (anche di quelli inutili di cui tutti chiedono la soppressione), che è arrivato a premiare il vino prodotto dall'assessore-sponsor... Un ultimo commosso pensiero alla memoria di Gino Veronelli. Se sapesse che ci sono politicanti berlusconiani e non che abusano del Suo nome per far parlare di se' come esperti di vino, non credo ne gioirebbe...

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riccardo

circa 12 anni fa - Link

si rivolterebbe nella tomba!

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Edoardo Fioravanti

circa 12 anni fa - Link

Con tutti i soldi e gli interessi che girano del mondo del vino, ma cosa c'entra lo Stato a finanziare i concorsi (e che concorsi)??? Se tra 2 giorni pagherete anche voi 832 euro d'INPS direi che bisogna iniziare a chiudere i fondi a questi baracconi ! Che i soldi ce li mettano i privati, o chi vuole !Io non voglio !

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Luca Cravanzola

circa 12 anni fa - Link

Quest' anno ero in giuria per la prima volta in un concorso nazionale (pinot noir) Secondo me, per questa tipologia di concorsi, è fondamentale avere tra i giurati più categorie possibili ma con una percentuale abbastanza alta (40-50%) di enologi/enotecnici. Questo per dare una base molto tecnica al concorso. Sto ragionando sulla teoria, sia ben chiaro, non voglio attribuire tutti i meriti delle tecnica ad una sola categoria, ci mancherebbe, ma permettetemi di dire che sulla carta è la soluzione più logica. Il sogno sarebbe quello di conoscere ed invitare direttamente solo persone davvero "innamorate" di una zona o di una varietà, che siano questi tecnici, operatori, comunicatori o semplicemente appassionati. Il risultato sarebbe davvero una istantanea parecchio condivisibile di quella tipologia...

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paduvino

circa 12 anni fa - Link

Nel 1989 entrai nel mondo Ais, e solo dopo 10 anni uscii, rimane il fatto che di sicuro ha aiutato il mondo del vino, bisogna tenere conto che ci sono secondo me i veri Sommelier (e sono quelli che prestano servizio in sala, e sono pochi) poi quelli che tutti conosciamo. La cosa più bella che in giro ci sono dei comunicatori che sanno molto di più degli addetti ai lavori, enologi che non conoscono i vini di altri produttori e zone, Sommelier statici che conoscono solo i soliti nomi, quindi speriamo che siano miste senza l'ingresso preferenziale per i soliti amici, le commissioni di giudizio. Domanda: Vi sembra giusto che un produttore che riveste l'incarico del Presidente di un Consorzio d.o.c.g. faccia vino da tavola comprato da fuori dallo stesso territorio?

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Stefano

circa 12 anni fa - Link

Direi che la verità è già emersa. A mio avviso, una commissione che giudica (in questo caso il vino) deve essere eterogenea e formata da rappresentanti di più associazioni (ais, onav, assoenologi, fisar e, perchè no, i meno noti aims). Questo cuvée di esperti (scusate la battuta da sommelier) garantisce una maggiore indipendenza della giuria. Una cosa non ho capito: esattamente, di che commissioni stiamo parlando? Quelle che attribuiscono le etichette di DOC e DOCG? In questo ambito, a mio parere ci vorrebbe maggior rigore...

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Andrea Gori

circa 12 anni fa - Link

stiamo parlando dei concorsi tipo quello di Vinitaly o altri ma non di quelli per DOC e DOCG, altra questione spinosa...

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Remo Pàntano

circa 12 anni fa - Link

...a proposito di vini DOP (DOC e DOCG), da anni porto avanti questo concetto: in Italia vige l'autocertificazione dell'identità personale, bene, io la estenderei anche al vino. Lascerei ai consorzi la disponibilità delle eventuali fascette da distribuire ai produttori in rapporto alla quantità di bottiglie DOP dichiarate prodotte sotto la loro Responsabilità, Civile e Penale, poi maderei i funzionari dei Consorzi, erga-omnes, a prelevare i campioni dei vini DOP messi in commercio e farei fare le Analisi Chimiche ed Organolettiche per verificare che quei vini rispondano alle caratteristiche di legge! Le commissioni, in questo caso devono essere quelle istituzionali. Brindiamo alla salute delle commissioni d'assaggio e ai concorsi enologici. Bye Remo Pàntano

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Maurizio

circa 12 anni fa - Link

Regolamento OIV per i Concorsi Enologici Internazionali - http://bit.ly/LMzkuq

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Rossano Ferrazzano

circa 12 anni fa - Link

Mi sfugge il motivo per cui chi decide la composizione di una giuria di un concorso enologico debba essere stabilito dalla legge. Qualcuno è in grado di offrirmi delucidazioni?

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Rossano Ferrazzano

circa 12 anni fa - Link

In seconda battuta, leggo dal testo riportato che si parla di Associazione Italiana Sommelier, e non dell'AIS Roma - Bibenda. Due cose diverse, come ben sa chiunque si dedichi al mondo del vino italiano. Per quanto l'AIS Roma abbia concreto rilievo nazionale, bisognerebbe eventualmente chiamare in causa Antonello Maietta, e non Franco Ricci, che non compare nell'organigramma dell'AIS (http://www.aisitalia.it/consiglio-nazionale.aspx) se non fra i delegati regionali (http://www.aisitalia.it/lazio.aspx).

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Antonio Tomacelli

circa 12 anni fa - Link

"Due cose diverse, come ben sa chiunque si dedichi al mondo del vino italiano." (cit.) Un corpo e un'anima, come ben sa chi ha uso di mondo. Poi, per carità, ognuno è libero di credere alle Cenerentole che vuole, eh! :-)

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Rossano Ferrazzano

circa 12 anni fa - Link

Infatti ho ben detto che Bibenda ha concreto rilievo nazionale... Nondimeno mi pare che la distinzione sia doverosa, richiudendola ad unità solo in un momento successivo. La vecchia distinzione fra fatto ed interpretazione, fra notiza e speculazione giornalistica, insomma. In ogni caso il punto centrale per quanto mi riguarda è il primo. Perché mai la legge dovrebbe stabilire un'esclusiva a favore di un'associazione privata nello stabilire la composizione dei concorsi enologici? Questo mi pare un punto assai più rilevante.

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Antonio Tomacelli

circa 12 anni fa - Link

E, infatti, quello dell'associazione privata è il punto dirimente. L'assoenologi, con tutti i suoi limiti, rappresenta comunque un albo professionale mentre il titolo di sommelier è, formalmente, un pezzo di carta qualunque.

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Rossano Ferrazzano

circa 12 anni fa - Link

Distinzione non da poco, concordo. Peraltro io non sento minimamente la necessità di stabilire per legge che vi debba essere qualcuno che abbia l'esclusiva per legge di comporre le commissioni dei vari concorsi. Una volta stabilito che le modalità sono dettate dalla legge, non vedo perché ci si debba rivolgere per forza ad un intermediario per comporre la commissione. Ogni ente organizzatore dovrebbe essere libero di fare da sé, oppure se ne sente il bisogno di rivolgersi liberamente alla struttura professionale che preferisce. Solite leggi di privatizzazione lobbistica senza liberalizzazione che vanno tanto di moda oggi. Mala tempora.

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Antonio Tomacelli

circa 12 anni fa - Link

Il problema sta tutto in un passaggio cruciale: se io produttore vinco un concorso enologico autorizzato dal Ministero (vinitaly, rosati o altro) posso indicarlo in etichetta. È come se io dicessi che il mio vino è più buono degli altri "per legge" Se vinco un concorso "non autorizzato" dal Mipaaf (ma legittimo, per carità) e lo menziono in etichetta mi sequestrano le bottiglie. Ecco spiegata la necessità di una copertura giuridica dei giurati. Mi passi il gioco di parole.

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Rossano Ferrazzano

circa 12 anni fa - Link

Questo lo capisco. Quello che non capisco è perché serva dare l'esclusiva a qualcuno (tanto più se privato) per il lavoro di nomina della commissione. La legge stabilisce già le modalità con cui si devono nominare le commissioni. Se si vuole proprio avere garanzia della competenza del selezionatore (passaggio a mio avviso ridondante se si stabilisce per legge quale debba essere la competenza oggettiva del selezionato), allora si farebbe bene a stabilire delle caratteristiche generali ed astratte, che chiunque sia competente possa soddisfare. Non è che non veda la necessità di dare garanzie di professionalità ed affidabilità, non vedo la necessità di dare l'esclusiva ad un particolare soggetto per fare qualcosa che è già normato dalla legge.

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Remigio Aveli

circa 12 anni fa - Link

Ne è certo, Tomacelli? L'Assoenologi rappresenta un albo professionale? E quale, di grazia?

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Filippo Ronco

circa 12 anni fa - Link

Su Internet Gourmet dell'amico Angelo Peretti a domanda il presidente risponde che non ne sa nulla e questo mi sembra un altro discreto tema. Ne ho scritto anche io stamattina. Fil.

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Antonio Tomacelli

circa 12 anni fa - Link

Gli credo, Fil, gli credo... :-)

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roberto gatti

circa 12 anni fa - Link

Il Presidente Maietta ha risposto su Devinis : http://www.aisitalia.it/spunti-di-svista-2.aspx ma a mio avviso nemmeno questa sarebbe una buona soluzione. Qualche proposta concreta l'ho postata qui :http://www.winetaste.it/ita/anteprima.php?id=7568 Spero che la senatrice e gli organi preposti possano apportare le modifiche piu' sensate per una valida, giusta e mirata promozione dei vini italiani, e non solo finalizzata ad interessi di bottega di qualcuno

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Giovanni Palazzi

circa 12 anni fa - Link

Personalmente ritengo che quella data dal sig. Maietta sia una non risposta. Per quanto riguarda il suo articolo e la sua proposta mi son fermato al punto in cui dice :un sommelier Ais, Onav o Fisar per avere il sospetto che sia stata stilata con una certa frettolosità .Sia detto con tutto il rispetto per le diverse competenze , ma di solito il ritornello "siamo Assaggiatori di Vino, non Sommelier" lo si ripete ai principianti non al giornalista "fermamente convinto di essere , da almeno una decina di anni, il sommelier/giornalista italiano che partecipa al maggior numero di concorsi enologici in Italia e nel Mondo".

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roberto gatti

circa 12 anni fa - Link

Gentile Sig. Giovanni, non ho ben capito cosa intende dire, ovvero : secondo Lei i Sommelier Ais, Onav, Fisar ( naturalmente quelli con esperienza alle spalle ) non sono in grado di partecipare ai concorsi enologici ? A mio avviso invece ci sono fior fiore di validissimi professionisti in grado di essere seduti al fianco degli enologi , giornalisti ecc. Per quanto riguarda il mio piccolo primato , mi lasci almeno questa piccola soddisfazione personale, mezzo fegato lo lasciato io ai concorsi....ehh !

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roberto gatti

circa 12 anni fa - Link

l'ho ( naturalmente )

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Giovanni Palazzi

circa 12 anni fa - Link

No sig. Roberto, è esattamente l’opposto, sono assolutamente degni di partecipare ai concorsi, anzi…. Il mio commento si riferiva esclusivamente al fatto che quando scrive “ Sommelier AIS, ONAV, FISAR” opera una generalizzazione che non è condivisibile, soprattutto se fatta da un giornalista/sommelier della sua esperienza. La patente di assaggiatore di vino rilasciata da ONAV non include la qualifica di sommelier, e viceversa. Gli scopi statutari delle rispettive organizzazioni, pur associati al vino, sono ben diversi , il percorso formativo e le competenze anche. Dico questo senza alcun intento polemico, ma visto l’argomento del blog e i tempi che corrono in merito all’uso dei termini (bolle, bollicine , spumante , frizzantino e chi più ne ha più ne metta) è giusto “chiamare le cose con il loro nome”. Sull’utilità o meno dei concorsi lascerei esprimere chi vi partecipa , ovvero i produttori; sull’argomento finanziamento pubblico non ho elementi per esprimere un mio giudizio , ma l’impressione è che spesso si esprima un parere senza effettivamente conoscere le cose come stanno. In generale, per quanto riguarda i concorsi, l’impostazione attuale non mi sembra poi così male, sono d’accordo che le commissioni debbano essere assolutamente miste , con prevalenza di tecnici e ritengo che non sia il caso di fare della demagogia spicciola volendo scomodare a tutti i costi la “casalinga di Voghera”, magari facendole giudicare la tipicità di un vino di Canicattì , ma ritengo che , oltre alla capacità/esperienza degustativa, sia fondamentale avere una confidenza assoluta con gli strumenti che vengono utilizzati per esprimere il giudizio , che sia la scheda OIV-UIOE o altro , cosa che non sempre è presente , anche tra gli enologi.

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roberto gatti

circa 12 anni fa - Link

Ok, ora è tutto piu' chiaro. Indispensabile a mio parere allargare a tutte le categorie del comparto la partecipazione a questi concorsi, importante è che venga chiamata gente di comprovata esperienza e che venga sottoposta di volta in volta a verifiche circa l'attendibilità dei giudizi al lavoro altrui. Cordialmente

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Remo Pàntano

circa 12 anni fa - Link

....che ridere, il presidente AIS che taccia di "protagonismo tardivo" il presidente ASSOENOLOGI e lo invita a riflettere sulle "coccole" profuse dall'AIS agli enologi....???? ... ma dai, piantamola lì di parlare, di dire "baggianate"!!! Il signor presidente AIS e il suo consiglio, testuali parole sue, non ne sapevano niente del "bliz" della Senatrice! Chissà poi perchè tutti gli eventi, premi e convention, dove vengono coccolati gli enologi sono organizzati da "bibenda", ma a questo punto, mi chiedo, ma l'AIS e il suo presidente ogni tanto vengono informati? Mahhh, qui non si capisce più niente, evviva la "gustologia"!!! Remo Pàntano ( gustologo )

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Gio

circa 12 anni fa - Link

Apprendo ora, dando un'occhiata al sito dell'Associazione Veronelli presieduta dalla senatrice Laura Bianconi, che la sede è presso l' Associazione Italiana Sommelier Lazio , tra l'altro, per chi fosse incuriosito dalla notizia , accedendo al sito che riporto, si può dare un'occhiata anche ai partner. http://www.associazioneveronelli.it/ Interessante vero ?

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Filippo Ronco

circa 12 anni fa - Link

Belin che botta. Fil.

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Remo Pàntano

circa 12 anni fa - Link

.....invece di inventarsi le associazioni "prodomomea" dedicate a quel buon "vecchio" anarchico, combattente de vinum, oramai "ito", ahinoi, la sciura senatrice magari era meglio continuasse nei suoi impegni legati all'ambiente della Salute, o forse "qualcuno" gli ha fatto intravvedere lussureggianti terreni incolti da esplorare? Parlate pure male degli enologi, ma esistono, persino gli onavisti hanno la loro particina nel mondo vitivinicolo legalizzato, ma mi domando: chi certifica l'identità del sommelier in Italia? Vabbè l'autocertificazione, vabbè la sburocratizzazione, ma l'AIS, la FISAR ecc. ecc. oltre che associazioni di appassionati che sono, legalmente? Vabbè la delegalizzazione, auspicabile, futura dei titoli di studio, ma pprima ce vò er titolo de sommeiiere e ppoii se vedrà! La discussione "di lana caprina" sulla presunta dichiarazione di guerra tra Assoenologi e AIS, lascia veramente il tempo che trova, non esiste proprio argomento, s'è data nà mazzata la senatrice, dimenticandosi di andare a consultare i preposti e le norme al riguardo e basta! Ma quali conconrsi e non concorsi: ma se l'AIS, la FISAR e tutti gli altri "se sò fatti na barca dè sordi" con guide e guidarelle, premi e premietti, nazionali e locali!!! Ho intervistata la sciura Maria, casalinga di Voghera, che mi ha detto: ma cosa me ne frega del somier, mi basta sapere che el vin che poti a cà l'è bon e l'custa poc!!! Maaah, chi è che avrà ragione? Beviamoci sopra, è meglio, io intanto vado ad un concorso! Bye. Remo Pàntano

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Francesco Fabbretti

circa 12 anni fa - Link

due idee mi vengono in mente: 1-Siete ossessionati da Franco Ricci, non so se temiate che vi spunti fuori pure dal cappuccino che prendete la mattina brandendo un pugnale per tagliarvi la gola e "mettervi a tacere per sempre" o mandi un manipolo di sommelier guardiani a "farvi "una proposta che non potrete rifiutare". Fortuna che il Presidente Majella è intervenuto sennò tuoni e fulmini sul SOLITO (che ha l'unica colpa di aver dato risalto a una associazione con le sue capacità imprenditoriali, pestando i calli a tante vecchie e consolidate posizioni di rendita) 2-Idea propositiva e democratica concediamo parità di diritto a tutti, e dico tutti, a valutare i vini, concediamo al consorzio o ai concorsi nazionali e puranco alle commissioni d'assaggio su DOC e DOCG di essere libero di richiedere un tasting panel con un 2/3 di quote minime fisse e 1/3 a discrezione dell'ente, consorzio et similia. Per come siamo stati formati in molti a Roma quando parlo con un degustatore ONAV mi vien da ridere. E "Torbido" di Cascina Ebreo è solo il primo di una lunga serie di svarioni (per tacere di almeno 15 anni di brunelli ritoccati di cui nessuno se ne era accorto e chi, fra i sommelier più "svezzati", provava a dire che certi gusti e sapori sembravano "strani" veniva deriso o al massimo apostrofato "eh! questa è la barrique")

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Giovanni Palazzi

circa 12 anni fa - Link

Talmente preparato che manco sai come si chiama il "tuo" Presidente. Un saluto da un assaggiatore Onav che se la ride alla grande.

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Francesco Fabbretti

circa 12 anni fa - Link

...e le risate continuano... http://www.onav.it/index.php?option=com_content&view=article&id=19&Itemid=1623

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Giovanni Palazzi

circa 12 anni fa - Link

Grazie della pubblicità , SIMPATICONE. Mi permetto solo di darti un suggerimento, continua così che va bene, per noi. Passo e chiudo.

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antonio tomacelli

circa 12 anni fa - Link

Fai finta di non capire o cosa? L'Ais ha tentato il colpaccio al senato e noi dovremmo stare zitti? Perchè non dovremmo dare una NOTIZIA? Per non far fare all'Ais la figura di palta che si merita? Spiacente, Fabbretti, questo non è un house organ come Bibenda 7 e, per inciso, la notizia ha fatto il giro della rete.

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Francesco Fabbretti

circa 12 anni fa - Link

E siccome ha fatto il giro della rete dimostra la sua verità scritta nei termini riportati? WRAAAAAAAAAAAAAAAAAAH! prima risposta errata: la rete è un medium, niente di più. Sventra tre gatti e due cani su un'altare di una chiesa sconsacrata e dì che lo fai in nome di Lucifero e che molte altre vite, stavolta umane, gli verranno immolate.... scommetti che fai il giro della rete più velocemente di questa notizia? Non sei un House organic writer? WRAAAAAAAAAAAAAAAAAAH! seconda risposta errata: anche tu hai un editore, volete il vostro spazio e ve lo guadagnate con trash gossip..... Le degustazioni non le fila nessuno (peccato, l'ultima del Gori era davvero interessante) invece il dibattito infuoca quando esce il post trash.... che noia, almeno non ti indignare e gioca a carte scoperte.... ops! no, non puoi farlo, perchè sennò non sembreresti più "terzo" come opinion writer ... so sad

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Filippo Ronco

circa 12 anni fa - Link

Francesco ma il punto qual è che va tutto bene? Hai notato il lieve tassello a monte? Hai seguito la vicenda? Il problema secondo te risiede solo nel come sono organizzati e composti i concorsi enologici (che è il merito della questione tecnica e qui secondo me rileva meno) oppure stiamo in molti e da più parti probabilmente parlando d'altro e cioè di come funzionano i meccanismi decisionali ais, dove una senatrice farebbe proposte in senato che coinvolgono l'associazione stessa ad insaputa del presidente e del consiglio nazionale (questo per detta del presidente stesso)? Non so, mi pare che si guardi al dettaglio e non si consideri l'insieme della situazione. Qui un mio pezzo: http://www.vinix.com/myDocDetail.php?ID=6244 Ciao, Fil.

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Francesco Fabbretti

circa 12 anni fa - Link

Ma se il Presidente italiano interviene perchè tocca tirare in ballo Franco Ricci? Perchè sta sui cosiddetti a molti. Quanto a preparazione tecnica ricordo che i corsi AIS di Base sono tre volte quello onav, poi si deve studiare e sostenere un secondo esame per ottenere il titolo di assaggiatore AIS, e per essere relatore l'esame è differente. poi c'è il master in analisi organolettica (questo è vero, solo a Roma). Dall'anno prossimo il master cambierà.... vatti a leggere come se ne hai voglia. 2 anni 64 lezioni più nove viaggi. Quasi all'altezza di un MOW.... detto in romanesco "de che stamo a parlà???"

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Giovanni Palazzi

circa 12 anni fa - Link

Francesco, non conoscendoti non comprendo se l’atteggiamento tenuto in questo blog ti sia consueto o è tale perché ti senti ferito dall’argomento del post, nell’incertezza mi trovo costretto a ribattere solo per sintetizzarti alcuni concetti che, evidentemente, non ti sono chiari. La competenza dell’assaggiatore di vino ONAV è direttamente correlata all’ assaggio e alla valutazione del vino, e il corso per assaggiatore si occupa praticamente solo di quello, utilizzando come strumento valutativo attuale la “scheda UIOE per i concorsi”. ONAV non si occupa di abbinamento cibo-vino , di birra, di distillati, di servizio, di carta dei vini, e di tante altre cose di cui il sommelier si occupa ed è competente, ma solo di assaggio e valutazione del vino, punto. Quindi tolte le varie ore dedicate ad argomenti non attinenti il giudizio dei vini , quante ore nei tre livelli AIS vengono dedicate agli argomenti sviluppati da ONAV ? suvvia dimmi quante ore di formazione vengono dedicate agli assaggi finalizzati alla valutazione ? (utilizzando la scheda UIOE per i concorsi). Oltre al corso base vi sono poi molte altre opportunità di approfondimento, compreso un corso per la qualifica di “esperto assaggiatore”, e incontri di specializzazione, che vanno a completare il curriculum dell’assaggiatore Onav, ma su questo non ti tedio. Il costo del corso è ,ad es. presso la sezione di Brescia, di 370 € compreso due anni di iscrizione a ONAV (105€) e attualmente ne stiamo completando uno itinerante ospitati in 18 diverse cantine della Franciacorta. I nostri corsi , tra l’altro, sono frequentati oltre che da semplici consumatori anche da cantinieri, ristoratori, giovani enologi, produttori , esportatori, enotecari , fin’anche sommelier AIS, sì Francesco hai letto bene sommelier AIS. Concludendo , se la prossima volta parlando con un assaggiatore Onav ti vien da ridere, magari perché non ha la tua “mostruosa” conoscenza enografica o perché non conosce la tecnica di abbinamento o perché non sa perfettamente come si serve un vino, fai attenzione perché all’assaggio potrebbe sorprenderti.

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Antonio Tomacelli

circa 12 anni fa - Link

Quindi la notizia che Ricci ha tentato lo scippo all'Assoenologi (all'insaputa di Maietta) sarebbe trash-gossip? Guarda che il link nel post rimanda al sito del Senato, non alla tua enoteca, eh! Se poi anche le leggi dello stato sono diventate trash, non devi prendertela con me ma con il tuo amico Ricci. Quanto poi alla tua ignoranza digitale non vale nemmeno la pena parlarne: confondi ancora i post più letti con quelli più commentati, figuriamoci. P.s.: forse ti sfugge un piccolo particolare: io sono editore di me stesso e solo a me stesso rispondo.

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Francesco Fabbretti

circa 12 anni fa - Link

Aridajaete co' Ricci... leggi sopra vah

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