Ci mancava solo il miglior sommelier d’Italia 2010 dell’Aspi

di Alessandro Morichetti

Ne ho le scatole piene dei vincitori di concorsi per sommelier. Ogni associazione di categoria elegge ciclicamente il “miglior qualcosa” dell’anno e ti ci vuole mezz’ora per raccapezzare chi, cosa, come. L’ultimo nome viene dall’Aspi (Associazione della Sommellerie Professionale Italiana), fondata da Giuseppe Vaccarini, campione del mondo nel 1978 nonché ex presidente della concorrente e arcinota Ais (Associazione Italiana Sommelier). Che Matteo Ghiringhelli, all’opera presso il ristorante “Il vino” di Parigi, sia il nuovo sommelier campione d’Italia Aspi 2010 è una notizia ma anche no. Trovate i dettagli sul sito ufficiale dell’Aspi e praticamente copincollata su altre tre pagine.

Il vincitore Matteo Ghiringhelli con i tre migliori sommelier del mondo italiani: da sinistra, Enrico Bernardo (2004), Giuseppe Vaccarini (1978) e Piero Sattanino (1971)

Tutto liscio come l’olio, quindi? Chiaramente no, è il dettaglio a fare la differenza. Premessa: Vaccarini se n’è andato dall’Ais sbattendo la porta, e sorvolo sugli scazzi vari tra Ais, Asi, Aspi e Wsa. Ha fondato una nuova associazione e tra i suoi meriti va l’aver allevato Enrico Bernardo, miglior sommelier del mondo nel 2004 nonché autore dell’ottimo “Saper gustare il vino”. Bernardo è uno tosto. Dopo esperienze memorabili come capo sommelier presso tristellati come Troisgros di Roanne e Le Cinq del Four Seasons Hotel George V di Parigi, ha creato Il Vino d’Enrico Bernardo – prima a Parigi poi anche a Courchevel – wine restaurant in cui si abbinano i piatti ai vini in carta e non viceversa. Roba da fenomeni, non ci piove. Perché vi racconto questi passaggi? Beh, perché il Matteo Ghiringhelli di cui sopra lavora proprio a Parigi da Bernardo.

Che Ghiringhelli, come Bernardo, come Vaccarini, sia un fenomeno del vino non ci piove. Potrei ascoltarli per ore e imparare come neanche all’Università, non è questo il punto. Ma io dico, possibile che non abbiano trovato di meglio che premiarsi in casa? E pensar male si fa peccato, ok, ma sono l’unico a sentire puzza di conflitto d’interessi? Interessante la precisazione sul concorso fornita da Civiltà del bere, unica traccia di personalizzazione della notizia riscontrata:

Enrico Bernardo, titolare del ristorante Il Vino di Parigi e Miglior sommelier del mondo 2004 Asi, l’associazione internazionale di categoria, pur non facendo parte della giuria, durante le prove dei candidati ha tenuto i conteggi dei tempi e ha selezionato i vini.

Traduco in termini calcistici. Se mandate vostro figlio a una selezione, e quello che lancia i palloni è l’allenatore del futuro vincitore, non preoccupatevi: non fa parte della giuria quindi imparzialità garantita. Così è (se vi pare).

[nella foto da Italia a Tavola, il vincitore Matteo Ghiringhelli con i tre migliori sommelier del mondo italiani: da sinistra Enrico Bernardo (2004), Giuseppe Vaccarini (1978) e Piero Sattanino (1971)]

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Alessandro Morichetti

Tra i fondatori di Intravino, enotecario su Doyouwine.com e ghost writer @ Les Caves de Pyrene. Nato sul mare a Civitanova Marche, vive ad Alba nelle Langhe: dai moscioli agli agnolotti, dal Verdicchio al Barbaresco passando per mortadella, Parmigiano e Lambruschi.

9 Commenti

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Ivano Antonini-EnoCentrico

circa 14 anni fa - Link

Non è proprio così, Alessandro... o almeno non dovrebbe esserlo... Bisogna dare il giusto tempo per queste cose e capire chi è, o meglio chi sarà, il neo-campione in questione e come opera invece nella realtà e nel ristorante, nella vita di tutti i giorni. Quanti "campioni" della sommellerie del passato poi si sono "bruciati" e non se n'è sentito più parlare in seguito? Per quanto riguarda l'Aspi e vedendo il numero dei loro iscritti, non credo che ci sia stato un grande "brulicare" di concorrenti. Sembra l'AIS di qualche anno fa, dove i partecipanti si potevano contare sulle dita di una mano. Sai, non sono molti quelli che si vogliono mettere in competizione, poichè questo significa studi, sacrifici e tempo libero dedito ad assaggi e letture. Ma il concorso Aspi resta, che ci piaccia o no, l'unico trampolino di lancio per potersi poi cimentare nei concorsi internazionali dell'ASI. Quanto al conflitto di interessi, ti ricordo che la stessa cosa si era detta su un certo Luca Gardini... "già ma perchè quello è figlio di Roberto..." si diceva. Ora, non ci sono dubbi che sia Roberto a "giocare" nel ruolo di essere "il papà di Luca". E facendo un paragone calcistico... Cesare Maldini, quando era CT della nazionale non credo che abbia convocato Paolo, perchè era suo figlio, ma perchè era un campione. Chiudendo, credo che sia uno dei sogni di ogni sommelier (di quelli che hanno vinto un concorso), quello di allevare un giovane ed aiutarlo a farlo raggiungere questi traguardi.

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massimo sacco

circa 14 anni fa - Link

perfettamente d'accordo con te Ivano :) :)

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GianMaria Le Mura

circa 14 anni fa - Link

Oltre a quello che dite manca sottolineare a questo signo E.Bernardo la scarsa competenza alla comunicabibilità con il mondo ed alla cattiva educazione tra veri professionisti nel settore. Porta la bandiera per quello che ho potuto leggere dell'imperalismo di basso tenore nel mondo della gastronomia e del vino. Quando una persona fà delle accuse gratuite come lui, specie a chi non conosce io posso senz'altro aggiungere che troppe recenzioni annappano la mente oltre al vino che probabilmente mette giù. Persona di cattivo gusto oltre a un'educazione poco accorta nei confronti di me medesimo nel lanciare minacce ed accuse. Gente cosi va totalmente redarguita e messa a lucidare bicchieri. Vergogna e mi vergogno di vedere un titolo mondiale cosi ineducato e poco elegante sia nella forma che nell'espressione.

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Mario

circa 14 anni fa - Link

Gentile GianMaria, tralasciando che il tuo messaggio è poco chiaro, vorrei dirti che se c'è qualcuno che accusa sei tu (ma non abbiamo ancora capito cosa e perchè). Enrico Bernardo invece dal mio punto di vista è quanto più lontano possibile dall'essere una persona di cattivo gusto e meno che mai maleducato, anzi. Permettimi: NON SAI DI COSA E DI CHI PARLI. Non so cosa ti frulla in testa ma evita di scrivere imbarazzanti favole.

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Antonio De Rosa

circa 14 anni fa - Link

Leggo solo oggi questa recensione e mi permetto di dire che per esperienza e conoscenza di persone che hanno lavorato col sig. Bernardo nelle sue esperienze francesi ho sentito parlare del suddetto con aggettivi e sostantivi prossimi a : presuntuoso, egocentrico, vendicativo, orgoglioso e cosa ancor piu grave talvolta falso. Il classico esmpio che parla male di tutti i colleghi ristoratori e sommelier.... mah

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luca cavazzana

circa 13 anni fa - Link

cercando una informazione ho letto casualmente i commenti sopra....sinceramente sono schifato...ma come si fa gratuitamente a fare commenti diffamatori, senza mettere la faccia, è troppo facile screditare qualcuno...perchè si hanno motivi magari personali... dire tutto e il contrario di tutto.. io ho conosciuto il sig. Bernardo, ci ho lavorato insieme e solo posso dire che è una persona straordinaria, che si è fatta da sola, sempre disponibile e del tutto onesta. ha fatto della sommellerie il suo motivo di vita, cercando sempre di condividere con gli altri la passione ed il sapere. Certo se si pensa di lavorare con un professionista come Bernardo, per poter sfoggiare poi il nome nel curriculum, e poi invece si è dei fannulloni, approfittatori.... Cero che allora ecco i facili commneti negativi sul Sig. Bernardo Io ho visto gente anche rubare sul posto di lavoro...e allora cosa ci si aspetta dal datore di lavoro...i ringraziamenti...o magare un incazzatura......... quindi concludo che forse prima di parlare bisogna lavarsi la bocca, e se invece si hanno motivi personali in sospeso, ecco allora bisogna avere i coglioni di risolverli personalmente con la persona interessata...e non passar il tempo su internet a screditare qualcuno. Anche se sono sicuro che questo non sarà possibile per il Sig. Bernardo, è troppo una persona per bene! saluti a tutti!

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ORNELLA

circa 13 anni fa - Link

Caro Gian Maria Le Mura, ho conosciuto personalmente il Sig. Enrico Bernardo e permettimi di chiamarlo Signor con la S maiuscola. Esprimo il mio parere su di Lui: Educato Cordiale Umano Umile, ci sono poche persone che al suo livello hanno la sua umiltà Grande lavoratore, tutto quello che ha lo ha conquistato con grande fatica e forza di volonta. Mi risulta che i suoi dipendenti li tratta molto bene Intelligente, altrimenti non sarebbe arrivato ai suoi livelli Ci sarebbero ancora tanti aggettivi qualitativi per questo Signore. I tuoi aggettivi dispregiativi, forse appartengono ad un al'tra persona

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Alessandro Iacubino

circa 12 anni fa - Link

Cari amici del vino il mondo associazionistico del segmento vino e pervaso di gente che antepone alla passione l'autocelebrazione ...per quanto mi riguarda non esiste nessun miglior sommelier al mondo ...sono così tante le variabili che determinano la fase degustativa che è praticamente impossibile definire con certezza quale sia il miglior palato del mondo ...è bello confrontarsi ...è bello l'agonismo ma il mondo è pieno di professionisti che anzichè calcare le passerelle si dedicano anima e corpo al proprio lavoro senza cercare una ostentata celebrità ...ben vengano i "guru del settore" ne ho conosciuti tanti nelle mie esperienze ...alcuni erano davvero bravi altri solo dei cialtroni ben ammanicati ;-)

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Francesca

circa 9 anni fa - Link

LETTERA APERTA ALL’ASSOCIAZIONE ITALIANA SOMMELIERS (A.I.S.) Caro Delegato, sono una persona interessata a fare il corso di sommelier e scrivo per chiederti delle informazioni a proposito. Alcuni dei miei amici hanno frequentato il corso di sommelier e dopo aver assistito ai 3 livelli mi hanno raccontato che sono accaduti dei fatti e che si sono venute a manifestare delle situazioni poco chiare e del tutto imbarazzanti per la Delegazione e la medesima Associazione Italiana Sommeliers. Alla luce di quanto mi hanno detto, prima di iscrivermi preferisco sollevare alcune domande per poter disciogliere le mie inquietudini e allo stesso tempo dissipare tutti i dubbi e le incertezze che sono state generate. Quello che a me piacerebbe sapere é quanto segue: 1. ASSENZA SEDE FISICA: mi é stato riportato che non esiste una sede física della delegazione, nel senso che il corso viene dato in hotels o strutture similari senza che ci sia nessuna sede che identifichi la Delegazione che rappresenta l’Associazione Sommeliers Italiana; pertanto, questo denota una carenza molto grande visto che trattandosi di una associazione che dovrebbe impartire cultura enogastronomica a livello nazionale, risulta essere quasi inverosimile che non abbia una sede fisica come suole essere logico quando si parla di istituzioni che elargiscono servizi di istruzione al pubblico; inoltre, la domanda che sorge spontanea é la seguente: non avendo una sede fisica, non è materialmente possibile che possa mettere a disposizione dei corsisti una biblioteca tematica e settoriale sui temi principali del corso di sommelier, vale a dire enologia, enogastronomia, gastronomía, degustazione, servicio del vino, ecc. Risponde a veritá quanto mi é stato riportato dai miei amici? 2. BASSA QUALITÁ DIDATTICO-ACCADEMICA: mi é stato detto che i relatori che impartiscono le lezioni e i degustatori che dirigono le degustazioni dei vini non sono sufficientemente preparati in quanto non in possesso di titoli di studio accademici (laurea triennale o laurea magistrale) pertinenti alla tematica trattata durante le lezioni; altresí, il livello di competenza linguistica italiana della loro esposizione non solo non é eloquente, bensí é poco comunicativo e pieno di errori a livello orale (quando parlano) e scritto (nelle diapositive). É vero quanto mi é stato detto dai miei amici? 3. FUNZIONALITÁ DELEGAZIONE E ASSOCIAZIONE LIMITATA: mi é stato comunicato direttamente che non serve quasi a niente pagare la tessera annuale perché non ci sono agevolazioni o vantaggi di cui usufruire; addirittura, alcuni dei miei amici smetteranno di pagare la quota associativa il prossimo anno (2015) in considerazione del fatto che ormai sono stanchi di pagare per niente visto che non vengono mai organizzati eventi o manifestazioni degne di questo nome e per tutto il resto possono arrivare gli inviti a partecipare, ma si tratta solo ed unicamente di pagare di nuovo per far parte di un gruppo che fará una visita ad una cantina o si siederá attorno ad un tavolino a degustare vino. Si tratta di qualcosa di riscontrabile quanto mi é stato comunicato dai miei amici? 4. POSSIBILITÁ LAVORATIVE INESISTENTI: mi é stato dichiarato spudoratamente che non esiste nessuna possibilitá lavorativa alla fine del corso di sommelier perché la Delegazione Provinciale e l’Associazione Italiana Sommeliers a livello nazionale sono totalmente sconnesse e non in contatto con i maggiori interlocutori lavorativi del mondo del vino come per esempio: ristoranti, hotels, vigne private, cantine sociali, agriturismi, ecc. Perció fare il corso di sommelier viene a categorizzarsi come un’attivitá dedicata a coltivare una passione od a mantenere vivo un proprio hobby, fatto che dá molto da pensare, dato che se una persona vuole mantenere una passione lo puó fare come autodidatta a casa sua e lo puó fare spendendo molto meno di quanto viene chiesto per i 3 livelli del corso di sommelier. Quanto dichiarato dai miei amici é vero o falso? In conclusione, caro delegato che cosa mi suggerisci: • iniziare il mio percorso formativo come sommelier dato che tuttoció che mi é stato evidenziato non risponde totalmente alla veritá • o mi consigli vivamente di rimanere fuori da questo ambiente viziato e malsano come mi hanno detto i miei amici Sperando di aver fatto cosa buona e giusta nell’averti manifestato tutti i miei dubbi e le mie perplessitá, rimango in attesa di una tua pronta risposta. Un caro saluto.

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