Chianti Classico 2021: la Riserva affronta la difficile 2018

Chianti Classico 2021: la Riserva affronta la difficile 2018

di Andrea Gori

La 2018 alla prova dei bicchieri per la Chianti Classico Connection conferma alcuni dubbi sulla vendemmia 2018 ovvero un’ottima annata per vini piacevoli e immediati ma di difficile quadratura per vini più strutturati e intensi come quelli che dovrebbero essere le riserve, sempre più in crisi di identità con l’affermarsi nella fantasia dei consumatori della Gran Selezione cui molti produttori destinano le uve dai vigneti più particolari e caratteristici.  Quello che resta alla Riserva mediamente è una bella struttura da vino gastronomico e di buona beva con maggior complessità, intensità e struttura  rispetto all’annata ma meno eleganza rispetto alla Gran Selezione. Nei casi in cui invece il produttore non imbottigli la Gran Selezione si trovano piccoli grandi capolavori di vigneron che hanno giocato al meglio le carte di un’annata impegnativa:

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Chianti Classico Riserva 2018 (altri assaggi di Riserva di questa annata li trovate in un post precedentemente pubblicato)

Bibbiano ampio e ricco, saporito e affilato, sorso di bella struttura e compattezza 91

Borgo Scopeto – Vigna Misciano lamponi, ribes rosso, salvia e anice, finocchietto nel finale, lunghezza e
saporosità 90

Caparsa – Caparsino arancio rosso, amarene e confettura di fragole, piccante e saporito il rustico finale 92

Caparsa – Doccio a Matteo ampio e sottile, ricchezza tannica ed espressiva, grande ritmo nel finale 93

Capraia visciole ed ematico, sottobosco e macchia, sandalo e mallo di noce, sorso di grande spinta 91

Casale dello Sparviero croccante succoso, diretto e sapido, sorso un poco riarso con poca spinta 88

Castagnoli – Terrazze fine e gustoso, dolce e sussurrato, sorso di energia e ricchezza bella e raffinata 93

Castello di Albola spezia, lavanda, cumino e pepe, bel passo spedito al palato, finale calorico 89

Castello di Ama Montebuoni dolcezza e soavità, mandarino tardivo, ribes rosso e amarena, liquirizia, alloro e pepe nero nel bel finale 92

Castello di Gabbiano Cavaliere d’Oro ricco e materico bocca di struttura ma anche agilità 90

Castello di Meleto visciole, carrube, menta e anice, finale ricco e candito 91

Castello di Monsanto pepe, spezia, cumino e tanto frutto rosso e nero in confettura, sorso ampio e succoso, grande finale 93

Castello di Volpaia dolcezza di more di rovo, arancio e mela candita, tabacco, spezia e cardamomo, bel bel finale e centro bocca divertente 94

Complicità Assolo ribes nero e cumino, tostatura e legno, sorso un poco compresso 88

Dievole Novecento fruttato e balsamico in pareggio, ricchezza, struttura e ampiezza rossa, centro bocca con bella presenza scenica, finale succulento 92

Valiano Poggio Teo mallo di noce, carrube e ciliegie, sorso ricco e con tracce caloriche importanti 91

San Giusto a Rentennano Le Baroncole spezia fine, frutto rosso fresco, finezza ed agilità nel gran finale sapido 95

Gagliole succoso, visciola, menta, alloro e susine in confettura, sorso di bella presenza e continuità tannica 91

Il Molino di Grace ricchezza e toni scuri, more e ribes nero, pepe e liquirizia, un poco stretto il sorso 89

La Vigna di Argiano ribes nero e more, tabacco e resine, un poco troppo ricco il palato su tannino e acidità, centro bocca ampio 88

Le Filigare Maria Vittoria resine alloro e pepe nero, sorso di materia e carnosità ben bilanciate 92

Luiano macchia mediterranea, pepe nero, susine e mallo di noce, sorso impegnativo ma struttura equilibrata e fine 91

Marchesi Antinori floreale e pepato, viola candita e lavanda, tannino di bella correntezza e struttura 91

Nardi Viticoltori ampiezza e succosità, frutta spezia e mallo di noce, sorso di bella importanza ma anche fresco 91

Ottomani selvatico e bizzoso, lieve brett, dolcezza al palato, tannino di bella struttura 90

Poggerino Bugialla pieno, ricco, deciso, senape e menta, sorso esplosivo e ricercato, energia e raffinatezza 93

Castello di Brolio Brolio susina e ribes nero, lamponi in confettura e tamarindo, sorso importante ma ben condotto 92

Ruffino Riserva Ducale fragole in confettura e ribes nero, sorso di spezia e correntezza scura, finale non lunghissimo 89

San Felice Il Grigio naso solare e mediterraneo con freschezza balsamica, sorso raffinato e composto 91

Tenuta Casenuove imponente e scuro ma anche sapido e composto, sorso intenso ma ben serrato, finale bello 91

Tenuta di Arceno floreale e spezia, erica, mughetto e lavanda, sorso piccante e balsamico 92

Campomaggio succulento e ricco, ampiezza rossa in confettura, sorso di importanza e nitore discreto 90

Terra di Seta fine, raffinato, succulento ma anche punteggiato di ferrosa salinità bello il finale 93

Triacca La Madonnina pepe nero, lavanda, mora di rovo e ribes rosso, sorso composto e di discreta lunghezza 88

Triacca Palaia spezia e succulenza di prugne, floreale e piccantezza, sorso dolce ma elegante 90

Andrea Gori

Quarta generazione della famiglia Gori – ristoratori in Firenze dal 1901 – è il primo a occuparsi seriamente di vino. Biologo, ricercatore e genetista, inizia gli studi da sommelier nel 2004. Gli serviranno 4 anni per diventare vice campione europeo. In pubblico nega, ma crede nella supremazia della Toscana sulle altre regioni del vino, pur avendo un debole per Borgogna e Champagne. Per tutti è “il sommelier informatico”.

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