Chi eliminiamo oggi?

di Antonio Tomacelli

paul-bettany-in-il-codice-da-vinci-26087Mi rivolgo a te, produttore, che baci le tue bottiglie prima di farle partire verso l’ignoto. Semplificati la vita, e taglia i rami secchi di una filiera lunga come la quaresima. Insomma, decidi tu come dev’essere il commercio del vino (oggi puoi: offerta speciale di Intravino.) Fuori dalla cantina le tue bottiglie adorate passano di mano in mano, e sono mani voraci. Si comincia dai corrieri espresso (espresso a prendere, mai a consegnare). Poi i rappresentanti (fermo! non morderti le mani) le enoteche, i ristoranti, i buyer. Aggiungi intermediari e mezzani e chiediti spaesato: “Ma quanti sono”? E chi lo sa, sembrano i grani di un rosario.

Finisce che un giorno rivedi le tue stesse bottiglie adorate in vendita per pochi euri. La cosa ti butta giù. Aspetta. Gli euro non sono pochi. Pensaci bene: tu l’hai venduta a 2 euro e cinquanta e la ritrovi a 12 secchi. Fesso che sei, di tutta la filiera sei quello che ha intascato meno! Non disperare, come ti ho detto, appena avrai finito di scolpire il muro a capocciate, puoi servirti di Intravino. Sfoltisci il ginepraio, forza. Dicci chi proprio non sopporti più e lo elimineremo per te. Moralmente, si intende.

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Antonio Tomacelli

Designer, gaudente, editore, ma solo una di queste attività gli riesce davvero bene. Fonda nel 2009 con Massimo Bernardi e Stefano Caffarri il blog Dissapore e, un anno dopo, Intravino e Spigoloso. Lascia il gruppo editoriale portandosi dietro Intravino e un manipolo di eroici bevitori. Classico esempio di migrante che, nato a Torino, va a cercar fortuna al sud, in Puglia. E il bello è che la trova.

15 Commenti

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Lorenzo

circa 15 anni fa - Link

Beh, io sono solo un consumatore finale ma non mi dispiacerebbe far guadagnare di più i produttori visto che son loro che sudano per darci il divino nettare. Per questo penso che si dovrebbero muovere di più e meglio online, magari appoggiandosi a una piattaforma come questa: http://easywineshopper.com/ Esempio concreto qui: http://terriccio.easywineshopper.com/ Gli manca solo, credo, il supporto multi-lingua. Certo che poi se riuscissero ad abbassare i costi di trasporto: mi han chiesto 75 euro per spedire una cassa da 6 in Repubblica Ceca da Bergamo! L.

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Michele Falvo

circa 15 anni fa - Link

Io inizierei ad eliminare l'ingordigia dei ristoratori. Mi è capitato di avere in conto una bottiglia di Pinot Bianco base di San Michele Appiano (costo ingrosso circa 3,5 Euro) a 20 Euro. Ho cancellato il ristorante.

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Dolomitewine

circa 15 anni fa - Link

Non spariamo cazzate. Il Pinot Bianco base di Appiano non costa 3,50 euro. Nemmeno in Alto Adige, a meno che tu non stia parlando del pinot bianco da litro con il tappo a vite. Ciò non toglie che 20 euro per il pinot bianco base (sì, la bottiglia renana con l'etichettina rettangolare bianca e verde) di Appiano possa essere tanto. In enoteca è in vendita a 6,95 euro.

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Mauro Mattei

circa 15 anni fa - Link

..io se dovessi eliminare un meccanismo (e qualcuno c'ha pensato) distruggerei la pratica dell'ordine minimo. Le spede di spedizione me le accollo io..no problem!

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nicola a.

circa 15 anni fa - Link

L'organizzazione dei corrieri. Pur consegnando saltuariamente nello stesso posto: mai si ricordano gli orari di consegna, i giorni di chiusura, ti chiamano quando riposi, e che cavolo...Fate delle schede

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Francesco Paciello

circa 15 anni fa - Link

Io penso che veramente si stanno sparando grosse cazzate. Non ho ben capito quale sia l'obiettivo di Intravino: vuole fare il distributore porta a porta (stile Bruno Vespa) entrando in casa degli italiani a vendere vino o piazzare le proprie soluzioni e-commerce ai produttori? Certamente qualcuno me lo spiegherà. L'unica cosa veramente inaccettabile, che tra l'altro mi sembra la scoperta dell'acqua calda, è proprio questa filiera esasperatamente lunga. Non dimentichiamo, inoltre, che ci sono produttori che non hanno neanche un proprio indirizzo e-mail figurati per l'e-commerce. Poi c'è la grande distrubuzione che gioca un ruolo sicuramente di appiattimento al ribasso del prezzo pagato al produttore che, tra l'altro, si vede saldato il conquibus con pagamenti a babbo morto. Rivalutiamo, invece, il ruolo delle enoteche come terminale di servizio al consumatore (consigli di abbinameto, suggerimenti, informazione reale, conservazione ottimale delle bottiglie). Cominciamo a rilasciare autorizzazioni solo a sommelier professionisti in grado di fare ciò. Oggi chiunque può aprire un enoteca e distruggere l'immagine di molte etichette maltrattandole e ricaricando da matti.

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Antonio Tomacelli

circa 15 anni fa - Link

Fammi capire. Prima "sono tutte cazzate-qual'è il vostro obiettivo" e poi fai l'elenco delle cose da eliminare perchè-la-filiera-è-troppo-lunga? Se non sei d'accordo con noi, cerca almeno di esserlo con te stesso! :-)

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alfredo

circa 15 anni fa - Link

Vuole per caso qualcosa di simile a un Monopolio? Quali Versavino ritiene validi? Chi esaminerà le enoteche? E se nasce un mercato nero parallello? Tutte storie. Il vino sarebbe bello comprarlo sempre dal produttore, come diceva il Veronelli, che tutti quanti dovrebbero rileggere una volta alla settimana!

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Simone e Zeta

circa 15 anni fa - Link

Il giorno che rilasciano le autorizzazioni per le enoteche solamente ai sommelier, vado a bere alla casa del popolo o alle Acli, gaurda!!

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Francesco Paciello

circa 15 anni fa - Link

Le cazzate sono le modalità con le quali promozionate qui non so cosa. Non giocare con le parole Tornacelli con me hai appeso la giacca ad un chiodo arrugginito ;) Ma forse non ho capito dove vuoi puntare: spiegami, cosi mi oriento :)

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Antonio Tomacelli

circa 15 anni fa - Link

Guarda che a insultare la gente, sono più bravo di te. Ripeto, ma questa volta per cortesia, segui il labiale: noi stiamo cercando di capire se ci sono problemi nella filiera commerciale del vino facendo parlare i produttori. Tu ci stai accusando di chissà quale retropensiero ma contemporaneamente ammetti che ci sono problemi nella stessa. Io voglio puntare a capire, tu a denigrare. Un'ultima curiosità: la frase "le cazzate sono le modalità con le quali promozionate qui non so cosa" l'hai pensata mentre aspiravi profondamento il sigaro?

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Francesco Paciello

circa 15 anni fa - Link

Hai scritto : "Mi rivolgo a te, produttore, che baci le tue bottiglie prima di farle partire verso l’ignoto. Semplificati la vita, e taglia i rami secchi di una filiera lunga come la quaresima. Insomma, decidi tu come dev’essere il commercio del vino (oggi puoi: offerta speciale di Intravino.) Fuori dalla cantina le tue bottiglie adorate passano di mano in mano, e sono mani voraci." Ho solo chiesto spiegazioni su quale fosse l'offerta speciale. per quanto riguarda la filera, mi trovi d'accordo. Infatti se tu leggessi con attenzione " L’unica cosa veramente inaccettabile, che tra l’altro mi sembra la scoperta dell’acqua calda, è proprio questa filiera esasperatamente lunga. Non dimentichiamo, inoltre, che ci sono produttori che non hanno neanche un proprio indirizzo e-mail figurati per l’e-commerce. Poi c’è la grande distrubuzione che gioca un ruolo sicuramente di appiattimento al ribasso del prezzo pagato al produttore che, tra l’altro, si vede saldato il conquibus con pagamenti a babbo morto. Rivalutiamo, invece, il ruolo delle enoteche come terminale di servizio al consumatore (consigli di abbinameto, suggerimenti, informazione reale, conservazione ottimale delle bottiglie). Cominciamo a rilasciare autorizzazioni solo a sommelier professionisti in grado di fare ciò. Oggi chiunque può aprire un enoteca e distruggere l’immagine di molte etichette maltrattandole e ricaricando da matti" Non era mia intenzione di denigrare niente e nessuno ma ho avuto la "sensazione" di un gingle (canale cinqueeeee po po po po pò) :) ah ... il Sigaro lo fumo lontano dal vino in altri momenti di relax.

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Antonio Tomacelli

circa 15 anni fa - Link

Ok, equivoco chiarito. "Offerta Speciale" è solo un modo divertente per invitare i produttori alla "confessione" niente di economico., ci mancherebbe.

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gianpaolo

circa 15 anni fa - Link

Io eliminerei tutti i rappresentanti che vendono il vino ma non conoscono quasi nulla, se non i nomi delle etichette. Quelli che "la vendita si fa a pacche sulle spalle e indossando scarpe appariscenti". C'e' gente che e' riuscita, specie in passato, a vendere milioni di euro di vino senza aver fatto un corso, un approfondimento culturale e professionale, nulla. E' come se io mi mettessi a vendere pompe idrauliche senza conoscere nulla di come sono fatte. Giovani (o meno giovani) che si danno da fare, che studiano (e qui magari si puo' dire, dove?), che cercano di professionalizzarsi, li terrei tutti. Il ristoratore e' il mio cliente, e come ricarica il vino e' affar suo. Come cliente sono disposto a pagare di piu' lo stesso vino servito in due locali diversi, se sento che c'e' un valore aggiunto. Da cliente, se vedo che il ricarico e' elevato e il locale non mi offre nulla in piu' per giustificarlo, smetto di andarci. Semplice meccanismo di mercato. I corrieri, disorganizzati, lenti, che vivono in un mondo dove la tecnologia e il servizio al cliente deve arrivare, che chiudono per due settimane prima e una settimana dopo se c'e' un ponte di un giorno, li metterei da parte. Peccato che poi non rimanga nulla. In sostanza non butterei nessuna categoria, perche' ognuna ha, o meglio dovrebbe avere la sua ragione di essere. Ma che si diano una svegliata.

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Simone e Zeta

circa 15 anni fa - Link

Seriamente: Ok sulla proposta di Giampaolo di razionalizzare le spedizioni troppe piattaforme che fungono da cattedrali nel deserto. Io sono anche abbastanza contrario alla figura del CAPOAREA. Trovo medievale ccamapre sulle percentuali del lavoro fatto da altri. Ottime le distribuzioni che servono solo l'Horeca, ampliano le carte dei vini senza pesare sul magazzino. OUT i parallelisti. @ Giampaolo, ricordi la confezione regalo "furto" Bellamarsilia + Ebo ? Ecco, quel profitto è da eliminare.

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