Chi è a conoscenza di errori nella bibbia dell’Ais, parli ora o taccia per sempre
di Andrea GoriIl libro era atteso e pare sia stato un successone da migliaia di copie oltre, ovviamente, a quanti lo acquistano per studiare durante i corsi AIS. Stiamo parlando di Vino nel Mondo, il libro didattico ufficiale per il secondo livello del corso dell’Associazione Italiana Sommelier, cui ho orgogliosamente contribuito a livello di stesura. Ma ovviamente, nonostante il lunghissimo lavoro di controlli incrociati su fonti e dati, qualche piccolo errore è finito nella versione in stampa e, soprattutto, il mondo del vino non sta mai fermo.
Succede, ad esempio, che la Spagna se ne esca con la seconda DOCA (Priorat) dopo decenni in cui l’unica DOCA era Rioja e quindi tocca correggere. Sono dettagli fini per molti appassionati, ma elementi fondamentali se si intende fornire una trattazione completa e utile come riferimento per tutti i sommelier diplomandi.
Che fare, dunque? Dalla redazione centrale di Milano parte una mail per chiedere un lavoro di controllo e ricerca su eventuali omissioni, errori e aggiornamenti doverosi prima della ristampa, ma ecco l’idea: perchè non rivolgersi ai fratelli dell’internez per un lavoro così grande? Tra gli oltre tremila lettori giornalieri di Intravino almeno la metà sono soci AIS o hanno comunque accesso al libro in maniera facile, quindi perchè non scatenare una bella caccia all’errore o all’integrazione? Non ci sono premi in palio ovviamente, però la soddisfazione di aver contribuito alla realizzazione di un’opera così importante come questa non ve la toglie nessuno…faccina.
[disclaimer: non ricevo nè ho mai ricevuto compensi per diritti d’autore legati al libro in oggetto né lo fa alcuno degli autori coinvolti: si tratta di un bene, diciamo, “pubblico” dell’associazione]
21 Commenti
francesca ciancio
circa 13 anni fa - Linkehm.....bisognerebbe comprarlo
Rispondirampavia
circa 13 anni fa - LinkFrancesca ha ragione. Delle due l'una: o è una trovata pubblicitaria per far acquistare il libro oppure la benemerita associazione invia una copia gratis a chi si dice disposto a collaborare.
Rispondirampavia
circa 13 anni fa - LinkRileggendo quello che scrive Andrea mi accorgo che l'aiuto viene chiesto a chi questo libro già lo dovrebbe possedere (soci AIS). Mi sembra quindi un poco fuori luogo chiedere questo tipo di collaborazione al di fuori dei canali istituzionali nel presupposto (da dimostrare) che almeno la metà dei lettori di Intravino sia socio. Sinceramente mi da un poco fastidio. Se sei un bravo socio allora hai il diritto (dovere) di collaborare se non lo sei arrangiati, compra il libro e poi potrai parlare.
RispondiMarco De Tomasi
circa 13 anni fa - LinkUn po' come Canale 5 con "Veline": abbattiamo i costi facendo passare un casting per programma di intrattenimento.
Rispondiguly
circa 13 anni fa - Linkgeniale. basta poi non facciate anche Velone, quello non mi piaceva.
RispondiAndrea Gori
circa 13 anni fa - LinkNessun intento ufficiale, la richiesta non viene dall'AIS ma solo e soltanto da me, mi pareva una cosa carina chiedere a chi, ovviamente, il libro ce l'ha e magari l'ha usato per i corsi se ha trovato qualcosa da correggere. Nessuno (tranne me e gli altri autori) è obbligato a fare il lavoro di aggiornamento ed eventuale correzione. mamma mia come siete suscettibili
Rispondivinogodi
circa 13 anni fa - Link...mandamelo che ci do un occhio...
Rispondirampavia
circa 13 anni fa - LinkSupponiamo che sia un frequentante del secondo corso AIS. Che sia bravo ed aggiornato. Che conosca bene l'inglese e magari il francese e lo spagnolo. Bene, scopro che il testo sul quale dovrò prepararmi per l'esame contiene qualche inesattezza (significativa e importante) )sui vini Neo Zelandesi e Cileni. Tra tre giorni (tre settimane) ho il colloquio. Cosa faccio? Mi precipito ad intervenire sul blog di Intravino con uno pseudonimo (es. Ciula) oppure mi tengo in serbo quello che ho scoperto (con opportuna documentazione) e sono sicuro di fare un figura grandiosa nel colloquio? La risposta mi pare scontata e l'aggiornamento verrà effettuato dopo il mio esame. Ho l'impressione che comunque la rigiri la cosa non funzioni.
Rispondifrancesca ciancio
circa 13 anni fa - Linkavevo capito eh.... solo che non è che mi vada tanto di comprare l'aggiornamento!
RispondiMassimiliano Montes
circa 13 anni fa - Link:-) neanche se me lo regalano
RispondiBernardo Conticelli
circa 13 anni fa - LinkAvendolo letto di recente, in effetti qualche imprecisione/mancanza l'avevo trovata e annotata, ma non avendo il libro ora sotto gli occhi, non vorrei sparare bestialità. Cmq a parte il fatto della DOCa spagnola mancante (Priorat) che è una mancanza madornale alla luce della testa che viene fatta ai poveri studenti per doversi imparare a memoria le attuali 68 DOCG italiane (se non sono aumentate ancora) per non si sa quale finalità, poi si tralascia una delle due (!!!mica 100!!!) DOCa spagnole. Mi sembra, ma vado a memoria, che ci fossero delle imprecisioni anche sui livelli zuccherini dei Puttonyos dei Tokaji Aszù, sugli anni di invecchiamento dei Cognac (3 etoiles, VSOP e XO) e sull'invecchiamento di un Armagnac Hors d'Age che è 10 anni e non 5 come scritto nel libro. Ma sono solo appunti che ho in testa, magari ho confuso qualcosa perché sto andando a memoria...
RispondiAndrea Gori
circa 13 anni fa - Link@Bernardo, forse non parliamo dello stesso libro...su Il vino nel Mondo di Cognac non se ne parla...solo vino! i gradi zuccherini dei Tokaj in questo libro sono a pagina 338, se ti capita di sfogliarlo dicci cosa non ti torna @rampavia et al. Forse non mi sono espresso bene, nel libro errori madornali non mi pare proprio che ce ne siano in due anni di stesura però le cose cambiano eccome. Per fare l'esempio della DOCA Priorat era già esistente quando siamo andati in stampa ma non quando abbiamo chiuso la stesura del testo. Se prendete anche il libro di Jancis Robinson o lo Stevenson o l'Hugh Johnson coevi al libro AIS la DOCA priorat non la trovate! Quanto all'osservazione circa l'esame, è ovvio che come ogni esame di questo mondo si basa sul libro di testo eventualmente integrato di quanto viene spiegato in aula. SE nel frattempo è comparsa una denominazione cilena "nuova" la si può citare come risposta ovviamente portando documentazione. In ogni caso nessuno vi butterà fuori perchè rammentate due DOCA spagnole...
RispondiBernardo Conticelli
circa 13 anni fa - LinkAndrea hai ragione, come ho anticipato vado a memoria. Infatti ora che me lo fai notare, mi sembra di ricordare che Cognac e Armagnac siano trattati nel volume del I Livello AIS, nella sezione distillati. Cmq quelle imprecisioni rimangono...
RispondiEnotecaRomani
circa 13 anni fa - LinkEsattamente,confermo che vengono insegnati al primo livello !!
RispondiDurthu
circa 13 anni fa - LinkUn rompiballe ci vuole sempre: non so quando sia uscito il libro AIS, ma il Priorat e' DOCa da due anni, non e' che sia proprio una roba successa ieri... ^_^
RispondiCarlo
circa 13 anni fa - Linkma nessuno si domanda se di questa guida se ne poteva fare a meno? già ce ne sono due o tre (anche in italiano)...
RispondiAndrea Gori
circa 13 anni fa - Linkin realtà non è proprio una "guida"... In ogni caso, l'AIS nel suo corso di studi prevede lo studio al secondo livello del "vino nel mondo" e per ora si era sempre servita di testi redatti da altri autori che per motivi diversi tralasciavano alcuni aspetti importanti per i programmi di studio AIS (pedologia e suoi influssi sui vini, abbinamenti). Questo libro è nato per colmare tale lacuna ed era previsto in stesura da almeno 10 anni quindi in definitiva almeno in ambito AIS se ne sentiva il bisogno. Se poi regge il confronto con i vari Johnson, Robinson, Stevenson, DOmine e simili, starà ai lettori giudicarlo...
RispondiAntonio Corsini
circa 13 anni fa - Linkio l'ho comprato, sarà il mio libro dell'estate insieme all'atlante di Jonhson & Robinson, ma questo sembra un libro di geografia!
RispondiAndrea Gori
circa 13 anni fa - Linklo prendiamo come un complimento, intanto! ;-)
RispondiVincenzo Donatiello
circa 13 anni fa - Link@Andrea a pag.189 Chateau Palmer è segnalato come 3éme Cru Classè di Paulliac. lo sto leggendo con calma, lavoro permettendo, in questi giorni...ti aggiornerò.
RispondiVincenzo Donatiello
circa 13 anni fa - Link...e a pag.194 la classificazione di Haut Brion è datata 1885!!
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