Champagne Salon 1999, il frutto con il cuore di pietra

Champagne Salon 1999, il frutto con il cuore di pietra

di Margaux Margaux

In inglese si usa spesso il termine stone fruit (pietra frutto) per descrivere un vino che ha sentori di pesca, susina, albicocca. Tutti quei frutti, insomma, con un cuore duro se non proprio di pietra. Ora bevendo questo Salon 1999 (senza gli spigoli affilati delle annate 95-97) mi piace pensare che sia proprio la pietra che in realtà nasconda un cuore di frutta. È questa inversione (si essendo Down Under forse può capitare) che traspare dal bicchiere in una fredda giornata australiana. Forse il più “caldo” Salon degli anni 90.

Attacca subito calcareo, ma è proprio dopo qualche secondo che una morbidezza, non proprio tipica di questa Maison, ci accomoda in un campo di fiori e frutta bianca. Attenzione, al morso è una frutta che scrocchia e mancano alcune settimane per raccoglierla matura. La nocciola (che a Mesnil nello Chardonnay si esprime sempre) ammorbidisce anche lei donando cremosità e calore.

Il Salon dei paradossi, completo? Forse il più completo delle ultime 10 edizioni.

Le grandi bottiglie sono una sinergia di momenti e situazioni. Qui per tutta una serie di motivi si incastra tutto. Ah dimenticavo oggi stiamo bevendo tutto a temperatura ambiente. 12/14 gradi. Se posso darvi un consiglio certe bottiglie non bevetele troppo fredde, perché in quel caso ritorna tutto dentro alla roccia e c’ė da farsi male. (presso Emirates One&Only Wolgan Valley.)

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