Cerchiamo il miglior vino biodinamico italiano
di Alessandro MorichettiPrima di essere crocefisso in pubblica piazza, accolgo preventivamente le attenuanti generiche. Classificare a parte i vini biodinamici è un reato perseguibile penalmente, un “miglior vino” non esiste in nessun campo e il business del naturale sta creando dei mostri d’ignoranza. Ora che ho la coscienza pulita, evitando accuratamente di stilare la milionesima lista di fine anno, partiamo dal tweet (messaggio di 140 caratteri sul social network Twitter) di James Suckling che recita così: “Il Syrah Suisassi 2007 di Duemani è probabilmente il miglior vino biodinamico italiano. Bella ricchezza, equilibrio. Puro, meraviglioso. Bevuto stasera a casa“.
Non è una novità che all’ex corrispondente italiano della famosa rivista Wine Spectator i vini dell’enologo Luca D’Attoma piacciano da morire: ben 2 di questi hanno preso 100/100 nelle sue valutazioni (Messorio 2004 Le Macchiole e Redigaffi 1997 Tua Rita, 2 merlot) ma non la farò lunga sul perché non sono d’accordo. Piuttosto vorrei appuntare sulla mia nuova agendina 2011 qualche nome di vino biodinamico da provare assolutamente. Dall’ultimo degli sconosciuti al capofila Tenuta di Valgiano, vale suggerire il miglior vino d’Italia come anche una semplice bottiglia da pasto. Il mio suggerimento rimane il Syrah del cortonese Stefano Amerighi: ne abbiamo parlato in tempi non sospetti e sto seriamente pensando di farmi pagare queste marchette spontanee quando agli esordi anche la moglie del produttore era scettica. Nessuna puzza, eleganza in divenire e polpa, portatene una bottiglia a Giacomino poi vediamo che ne pensa. Avanti un altro.
105 Commenti
Leonardo
circa 13 anni fa - LinkVolendo rimanere in Toscana a me vengono in mente il Chianti Rufina di Cerreto Libri e la Vernaccia di San Gimignano del Podere La Castellaccia. Non so se sono i migliori ma a me piacciono molto. Leo
RispondiUncle Willie
circa 13 anni fa - LinkCascina San Lazzaro di Claudio Icardi ha due ottimi vini fatti in biodinamica: Dadelio Bianco 2009 e Dadelio Rosso 2006.
Rispondichiccodicaffè
circa 13 anni fa - Linkquoto!
RispondiPierpaolo
circa 13 anni fa - Linkconosco Luca D'Attoma e i vini di Duemani che trovo molto buoni, il Syrah è davvero notevole l'ho bevuto di recente!! a mio avviso il miglior vino biodinamico Italiano in assoluto è il Tenuta di Valgiano!!! La profondità e la pienezza lo fanno sembrare un vino masticabile!!! Da tenere in considerazione pure il Caiarossa, il Granato!! non cito i Siciliani perchè sarei di parte!! ;)
RispondiFabio Cagnetti
circa 13 anni fa - LinkConsiderando che Soldera e Valentini sono naturali ma non biodinamici, mi viene da dire che oggi come oggi il miglior vino biodinamico italiano, anche per costanza qualitativa negli anni, sia il Kurni. Vino peraltro di una concentrazione tale da poter fare facilmente breccia nel palato dei degustatori d'Oltreoceano. Il 2008, se non l'avete ancora assaggiato, è forse la versione più elegante ed equilibrata prodotta, pur mantenendo l'inconfondibile cifra stilistica del Kurni; l'opposto dell'estremo 2006, per certi versi "il Kurni più Kurni".
Rispondifrancesca ciancio
circa 13 anni fa - LinkIl Kurni è un vino biodinamico nel senso più filosofico per me: pronto ogni anno a una sfida con se stesso, che non accetta compromessi, che non chiede scorciatoie, che ha eletto la natura a suo primo giudice. Indubbiamente Tenuta di Valgiano è più semplice nella beva - che non è un difetto anzi! citerei anche il dolcetto di Cascina Corte e i vini di San Fereolo volendo fare una equivalenza dire che tenuta di valgiano sta a cascina corte come il kurni a san fereolo
Rispondikenray
circa 13 anni fa - Linkpremesso che prima di legere intravino nemmeno sapevo dell'esistenza di vini biodinamici. pare che esistano ancora vignerons che li producano (credevo fossero estinti con l'avvento di Microsoft explorer rel. 5.0) qui ho conosciuto Mr Querciabella che mi pare lo faccia e bene. Camartina e chianti. comprati assaggiati ricomprati riassaggiati riricomprati ririassaggiati ririricomprati riririassaggiati. oh ci fosse una volta che non mi è piaciuto.
RispondiGabriele
circa 13 anni fa - LinkFausto Andi in oltrepò fa vini splendidi. Da provare il barbera Sottosera, da uve surmaturate e con residuo zuccherino intorno ai 40g/l e dagli estratti tipo "kurni". Ottimo il rapporto q/p di tutte le sue bottiglie.
RispondiAngelo Di Costanzo
circa 13 anni fa - LinkIl più buono mai bevuto forse rimane Il Camartina (http://larcante.wordpress.com/2010/01/25/ruffoli-camartina-2001-querciabella/). Aspetto però di riassaggiare altri vini di Pian dell'Orino, il Brunello 2003 mi ha colpito molto...
RispondiStefania
circa 13 anni fa - LinkSono d'accordo su tutti i vini citati, in particolar modo Tenuta di Valgiano e Cerreto Libri. Aggiungerei il Carmignano "Terre a Mano" della Fattoria di Bacchereto ed una scoperta per me recente, Az Agricola "La Busattina", notevoli i suoi vini in sangiovese e ciliegiolo. Devo dire comunque che anche a me non dispiacciono i vini di Duemani ed, in seconda battuta, anche quelli di Cosimo Maria Masini ;-) Bye bye
RispondiDiego
circa 12 anni fa - Linkil daphnè è l'apoteosi del trebbiano!
RispondiLeonardo
circa 13 anni fa - LinkFattoria San Lorenzo Vigna delle Oche è un vino biodinamico fantastico!
RispondiDaniele Sala
circa 13 anni fa - LinkOltrepò Pavese DOC Pinot Nero 2003 "Maderu" di STEFANO MILANESI
Rispondiarmando trecaffé
circa 13 anni fa - LinkFrank Cornelissen tutta la vita....sia Contadino che Munjebel... Bianchi e rossi etnei da sogno....
Rispondimarco
circa 13 anni fa - Linkbiodinamico si ma non l'aceto!!! si e no ne trovi una buona ogni 11 !!!
Rispondikenray
circa 13 anni fa - Linkelosapevo, sei una sola armando... grazie marco, devo imparare a diffidare di certa gente
RispondiFabio Cagnetti
circa 13 anni fa - Linkforse quattro o cinque anni fa, oggi i suoi vini sono molto più puliti e più stabili, anche se va ricordato che essendo senza solforosa aggiunta richiedono più attenzione nella conservazione e vanno tenuti (come i vini di Madame Leroy, del resto) non oltre i 16°C.
RispondiFabio Cagnetti
circa 13 anni fa - Linkgrande manico (e migliorato enormemente negli anni dal punto di vista della pulizia, oggi i suoi vini sono impeccabili), vini di impareggiabile personalità, ma non è in biodinamica, è uno dei non allineati e non interventisti che vanno oltre.
Rispondikenray
circa 13 anni fa - Linkoltre la barriera del suono? oltretorrente? oltrenatura? oltrelachimicaconosciuta? oltre che? fabio qui non sono tutti sommelier (ais II livello)
RispondiFabio Cagnetti
circa 13 anni fa - Linkoltre la biodinamica: Cornelissen non effettua *nessun* tipo di trattamento in vigna, nè chimico, nè tradizionale, nè biologico, nè biodinamico. L'unico altro produttore così estremo che mi viene in mente è Le Coste a Gradoli.
Rispondikenray
circa 13 anni fa - Linkcioè aspetta che l'uva maturi e vada come vada? nemmeno un apina un vermicello una coccinella a disturbare insetti nocivi? mmmhmhmhhhhh va bene esse non allineati e non interventisti ma qui si sfiora la vigno-anarchia. una volta mio zio usava il verderame..che ancora oggi non so cos'è ma pareva funzionare e sembrava anche poco nocivo. il vino che faceva era una schifezza inenarrabile ma almeno ci divertivamo a pigiarlo con i piedi e a bere mosto.
RispondiFabio Cagnetti
circa 13 anni fa - Linkla lotta biologica è l'unico mezzo di difesa usato da Frank; personaggi come lui direi che non sfiorano l'ampelo-anarchia, ma ci stanno dentro con tutte le scarpe. E sia, se i risultati sono al livello delle sue ultime uscite.
Rispondiarmando trecaffé
circa 13 anni fa - LinkGrande conoscitore, il Cagnetti, grazie per le informazioni... cmq. sapevo che per Cornellisen la viticoltura è una questione quasi religiosa e che in Siclia lo considerano un mito per questo...Un eremita un po' folle che parla alle sue vigne sulle terrazze nere dell'ETNA....
RispondiLizzy
circa 13 anni fa - LinkAggiungerei anche Giorgio Mercandelli, Sacrafamilia (Oltrepo), che quanto a estremismo mica scherza. Ma in effetti un po' "bio" lo è: biotico.
RispondiJacopo Cossater
circa 13 anni fa - Link@Lizzy Ho assaggiato proprio oggi lo Scaccialupo 2007, un vino di una vitalità straordinaria, un vino di succo e di espressività, con un'energia difficile da trovare altrove. Inutile dirlo, me ne sono innamorato all'istante.
RispondiMarco
circa 13 anni fa - LinkCornelissen in vigna sapra lavorare davvero bene, grazie anche alle condizioni climatiche etnee che permettono di proteggere i vigneti solo con zolfo e insetticidi naturali.... Ma in cantina le condizioni per lo sviluppo dei brett sono ideali. Purtroppo vedo che pochi riescono a riscontrare i brettaromices nei vini e spesso alcuni vini sono elogiati nonostante la presenza di tali difetti assolutamente evitabili! Non faccio i nomi dei produttori ma anche in questo blog si elogiano vini con i Brett! Sara un gusto che piace!! Blea!
Rispondiarmando trecaffé
circa 13 anni fa - LinkOk ma adesso, chi cavolo è chicco di caffé? Credevo di aver il monopolio sui nick con le sostanze empireumatiche (Corso AIS II livello)...Ken è opera tua?
Rispondikenray
circa 13 anni fa - Linkno di certo è un nick da eno-fighetto-gay ed io, come tu ben sai, sono un adoratore dell'altra metà del cielo. armando ora cerco i tuoi vini li compro e se fanno schifo vengo in birralandia a prenderti a calci in culo addendum chicco..se stà a scherzà ovvio
Rispondiarmando trecaffé
circa 13 anni fa - LinkCaro Ken, io sono un notorio ciarlatano ma almeno di Cagnetti ti fiderai? Se i vini di Frank Connelissen sono stati conservati bene sono un portento...invoco a mia difesa anche Mauro Mattei - stimato scrittore su questo blog - che me li ha fatti conoscere in Sicilia tempo fa e cui saro' eternamente grato... e poi Ken, i vini di Frank non costano cari (12/15 euro per un Munjebel)... è un puro lui...
Rispondichiccodicaffè
circa 13 anni fa - LinkPotremmo sempre farcene uno insieme (di caffè, intendo)...o se preferisci, "mi accontento" da buon eno- fighetto- gay di un calice di Cornellissen.. Nessuno finora mi aveva mai dato dell'empireumatica!
Rispondiarmando trecaffé
circa 13 anni fa - LinkOk chicco pace fatta, sei simpaticamente empireumatico, se mi fai sapere in che lande imperversi, la prox. volta che scendo in Italia ti faccio un fischio... e magari oltre al caffé ci scoliamo un Munjebel...
Rispondikenray
circa 13 anni fa - Linkscusate se interrompo l'idilio appena nato..ma al qui scrivente ken nulla da bere?
Rispondikenray
circa 13 anni fa - Linkidillio meglio con due l o liaison futura magari va a apere
Rispondiarmando trecaffé
circa 13 anni fa - LinkSe il chicco si trova il quel di Milano sei naturalmente invitatissimo Ken....
Rispondichiccodicaffè
circa 13 anni fa - LinkArmando caro, pace fatta decisamente e mi sembra con rispetto della par condicio. I tre caffè milanesi ci stanno col mio chicco romano, anche se per farne mi toccherà moltiplicarmi. A questo punto forse, bisognerà chiamare Ken. O Gesù. P.s. Se poi mi insegni anche a fischiare bene, sarò tua.
Rispondigiulio
circa 13 anni fa - LinkRosato di Massa Vecchia.
RispondiJacopo Cossater
circa 13 anni fa - LinkAh, Massa Vecchia. Il mio cuore è laggiù, non riesco a portarlo altrove. Poi certo, c'è Valentini.
RispondiFabio Cagnetti
circa 13 anni fa - Linkche però non è *biodinamico*... altrimenti se valgono tutti i produttori naturali c'è anche Soldera!
RispondiJacopo Cossater
circa 13 anni fa - LinkChiaro, lungi da me entrare nel dibattito tra "naturale" e biodinamico. Se però i paletti devono essere cosí chiari e definiti allora le aziende da prendere in considerazione non è che siano poi cosí tante (mi riferisco per dire all'approccio di cantine come Loacker e Manincor). Questo è il problema (problema? Magari questione).
Rispondigiulio
circa 13 anni fa - LinkUn paio di settimane fa ho riassaggiato in contemporanea sia il Terziere che la Fonte di Pietrarsa entrambi 2000 e ormai non più prodotti..dopo un'oretta in decanter il naso era la quintessenza della maremma. E' vero non sono biodinamici, ma la sostanza non cambia e come già notato non poniamo paletti.
RispondiMassimo Cattaneo
circa 13 anni fa - LinkVicino a casa mia: Az.CA' OROLOGIO di Baone PD CALAÓNE 2006 (Colli Euganei Rosso DOC)
RispondiEmanuele Bonati
circa 13 anni fa - LinkDa assoluto incompetente: ESTRO, az. af gricola Andi Fausto a Montù Beccaria http://www.andifausto.com/ mi è piaciuto...
RispondiRiccardo Campinoti
circa 13 anni fa - LinkIl Rosso di Stella di Campalto A mani basse....
RispondiArmando Castagno
circa 13 anni fa - LinkQuoto facile Riccardo. E il migliore è il prossimo che esce, il 2008, almeno a mio parere.
Rispondizimo
circa 13 anni fa - LinkMatis la Cerreta, Poggi Alti S.Caterina due bellissime espressioni di vermentino. Il Nur 2008 la Distesa. Il Quinto Quarto Terpin, il Galea i Clivi in Friuli. Rosso Fabbrica di S.Martino e pinot nero Stefano Amerighi in Toscana...
RispondiFrancesco Santini
circa 13 anni fa - LinkStefano fa syrah...
Rispondizimo
circa 13 anni fa - Linkvolevo dire syrah, refusi...
Rispondiiris.ischia
circa 13 anni fa - Linktutti gli spumanti di haderburg
RispondiEugenio
circa 13 anni fa - LinkPer la qualità negli anni facile dire Kurni. Come vino di singola annata 'Ogu 2007 di Panevino (dalla Sardegna con furore). Per le aziende nel complesso (anche se Kurni è quasi un vino-azienda), Panevino (prodotti mai al di sotto dell'eccellenza), Le Coste, Cornelissen, Massa Vecchia, Radikon. E anche due romagnoli nei primi 10: Vigne dei Boschi di Paolo Babini e Paolo Francesconi.
RispondiMassimiliano Montes
circa 13 anni fa - LinkLa mia è una semplice opinione personale, ma ho trovato SPLENDIDO il Sicilia Rosso Nonna Concetta prodotto da Calabretta, triple A distribuito da velier. E' un nerello mascalese in purezza coltivato a 700m sull'etna, da vigneti che per la metà non sono innestati su piede americano. E' affinato in legno di 2° e 3° passaggio per 4 mesi. Colore poco concentrato, come tutti i nerelli, naso elegante con notevole corrispondenza al palato. E' un vino di "territorio", rappresenta il nerello mascalese dell'etna come dovrebbe essere. E' un vino perfettamente equilibrato, il frutto è in primo piano ma già lascia intendere che gli aromi evolutivi e di affinamento sono destinati a crescere (parlo del 2007). Lo consiglio caldamente. P.S. Unica nota negativa: bottiglie prodotte 900 :-(
RispondiVini&Cretini
circa 13 anni fa - LinkIo ritornerei al Syrah di Stefano Amerighi.. Tra quelli che conosco, uno dei pochi vini che dice le stesse cose del suo produttore...
Rispondigionni1979
circa 13 anni fa - LinkSicuramente Massa Vecchia e Camartina.......
Rispondifabrizio pagliardi
circa 13 anni fa - LinkIn decine di tentativi mai avuto il piacere di assaggiare un vino di cornelissen integro, se non una volta il munjibel, che comunque non era più che interessante, e non ho intenzione di buttare altri soldi nell'impresa. Tra Biodinamici e naturali non c'è nessuna possibilità di confusione, i vini da uve da agricoltura biodinamica sono certificati. Il più grande limite dei vini naturali è che "... famo a fidasse ..." come si dice a Roma.
RispondiDiego
circa 12 anni fa - Linkil sistema sicuro c'è! te ne schioppi una boccia prima del letto e si guarda la mattina dopo! TERPIN, SAN MARTINO E MARIA MASINI han passato questo esame, altri no! chiaramente non devi bere altro. il laboratorio corpo non mente, è che è soggettivo...
RispondiMaxneo
circa 13 anni fa - LinkSyrah, merlot, cabernet... ma siamo matti? E se parlassimo solo di autoctoni biodinamici? I bordolesi all'amatriciana sono un aborto, e poi a me il merlot da la nausea (il syrah quasi). Ma d'altro canto... se c'è chi confessa di aver bevuto opus one!!! Dichiariamo l'embargo ai mondavi e mandiamo col culo per terra quei bambini poco cresciuti dei frescobaldi e degli antinori. (oggi mi sento buono).
Rispondifabrizio pagliardi
circa 13 anni fa - LinkConfesso di aver bevuto Opus one, di averlo fatto più volte, di aver partecipato a una verticale, e di sperare di berlo ancora. Possibilmente il 1996 o il 1997 oggi.
RispondiMaxneo
circa 13 anni fa - LinkConvertiti! Convertiti! E poi cos'hai fatto? Una verticale di Tignanello e speri di bere anche un ornellaia 2004. Tu sei Robert Parker travestito! Confessa
Rispondifabrizio pagliardi
circa 13 anni fa - Linksassicaia e paleo sono le mie colpe..... e un peccato veniale.... il Merlot di Radikon.
RispondiMaxneo
circa 13 anni fa - Link:-) hai ragione, buoni tutti e tre (... il merlot solo perchè è di Radikon) Sassicaia forse sopravvalutato dal mercato?
RispondiMaxneo
circa 13 anni fa - Link... meglio Kenray col ben rye... o Morichetti con un bel lambruscone
Rispondigionni1979
circa 13 anni fa - Linkscusate l'intromissione..... Ma l'Ornellaia è comunque un gran bel vino, come l'Opus One del resto... Poi se parliamo di gusti è tutta un'altra cosa e anche io preferisco un barolo di Rinaldi o un Brunello di Salvioni!
RispondiMaxneo
circa 13 anni fa - LinkEra un vino discreto, fin quando Antinori per cronico bisogno di soldi (il bambinone non riusciva a mantenersi nell'alta società) ha svenduto la tenuta ornellaia alla famiglia mondavi (i produttori dell'opus one). Infatti, il complice Robert Parker ha stra-premiato lo sdolcinato ornellaia 2004, primo dell'era mondavi. L'opus one è un vino di plastica. La california per conformazione geologica non ha un terreno vocato alla vinificazione, anzi tutt'altro... il loro "terroir" fa proprio schifo. Per compensare questo la famiglia mondavi ha adottato diverse strategie: hanno importato grandi quantitativi di terreno europeo (con scarsi risultati) ed hanno accuratamente "costruito" il vino in cantina, chimicamente e fisicamente. Infine, ancora più grave, stanno cercando di distruggere tutti i vini migliori dei loro, ovvero i francesi e gli italiani. Con la complicità di uno stuolo di pretoriani venduti, in primis enologi, stanno cercando di abbassare la qualità dei vini italiani e francesi e di omologarli ad una qualità medio-bassa. Il tutto con la complicità di alcune banche che negano finanziamenti ai viticoltori se questi non si lasciano "imporre" un nuovo enologo (che inevitabilmente stravolgerà la struttura classica del vino, trasformandolo in umo pseudo-moderno). Una terribile ed angosciante forma di neo-colonialismo ed una guerra commerciale. Quando compri una bottiglia di opus one tu contribuisci ad abbattere un pezzo di quel barolo di rinaldi che tanto decanti.
RispondiFabio Cagnetti
circa 13 anni fa - LinkBisognerebbe essere un po' meno talebani, riconoscere che esistono non solo produttori virtuosi, ma anche interi distretti (l'esempio più eclatante: il Merlot nel Collio) in cui uve alloctone danno risultati eccellenti, anche se Bordeaux e il Rodano sono lontani. Questo sia per i vini convenzionali che per quelli biodinamici. Non ho certo problemi nel dire di apprezzare, e molto, alcune annate (anche se perlopiù risalenti al passato, non necessariamente prossimo) di Sassicaia, Solaia, Apparita, Paleo, Messorio, Scrio, Trinoro, San Leonardo, Rujno, Ronco dei Roseti, Montevetrano, Rosso del Conte, Fiorano Rosso, Vigna del Vassallo, Torre Ercolana, eccetera eccetera... ragioniamo con un bicchiere davanti, non per categorie.
Rispondiarmando trecaffé
circa 13 anni fa - LinkCaro Fabio riporto di seguito una citazione di Gravner..; tutto il resto è noia.. L'Opus One ( eutti gli altri che nomini) è un vino moto sterile che fa solo male Punto e basta...VIVA L'ESTREMISMO Se però dovesse bere del vino di altri produttori, quale sceglierebbe? Il vino di Damjan Podveršič. Bevo il mio vino e quello di Damjan Podveršič, gli altri li assaggio soltanto. Riguardo i vini da bere sono di gusto molto difficile. Non bevo più neppure i miei vini di qualche anno fa, quando ancora li filtravo. Li tengo sì in cantina per venderli, ma alle persone che desiderano acquistarli, confesso sempre che io non li bevo più. Ora so che nel vino ci sono tre aspetti fondamentali – oltre ad essere buono deve contenere batteri, enzimi e lieviti. Senza di essi non si tratta di vino, ma di bevanda che ti nuoce più che farti del bene
RispondiMaxneo
circa 13 anni fa - LinkNon è estremismo. E' realismo. Si può vivere con i prosciurri negli occhi pensando che babbo natale esiste davvero, o si può vedere la realtà per quello che è.
RispondiMaxneo
circa 13 anni fa - LinkProsciuTTi. Ho fatto l'happy hour con una bottiglia di alicante e ancora non ho smaltito
Rispondinicola
circa 13 anni fa - Linkeccolo...................
RispondiLuca Paiardi
circa 13 anni fa - Linkeccolo....... il solito estremista pero.. pero.. mi sa che ha ragione
Rispondigionni1979
circa 13 anni fa - LinkMax, troppo drastico! Nel mondo c'è spazio per tutti, anche per Mondavi, Antinori e tutte gli altri Mostri! Puoi avere ragione su la maggior parte delle cose che hai detto, ma mi sembra che esageri sul tracollo dei vignaioli veri che fanno vino vero e che non vogliono competere con questi gruppi comerciali enormi. In fondo il vino è un business ed è logico che chi fà questo di mestiere cerchi di avere sempre più clienti, sempre meno competitor e sempre più profitto. Chi invece produce vino per passione, oltre che per lavoro, è innamorato del prodotto che crea e avrà sempre e comunque la clientela che apprezza anche i retroscena, la vita e le persone che fanno vino e non soltanto il prodotto o il marchio che ha nel bicchiere. Questo però giustifica di odiare a prescindere uno o più vini che sono obbiettivamente più che buoni perchè il marchio è "antipatico"....
RispondiMaxneo
circa 13 anni fa - LinkI veri vignaioli fanno fatica, hanno difficoltà. Siamo noi che li dobbiamo aiutare, perchè non si vive di sola passione. Non si tratta di odiare qualcosa o qualcuno (eccetto forse la guerra commerciale iniziata dai mondavi con la complicità dei rotschild), ma di non comprare vini che vengono "snaturati" per motivi commerciali. Boicottiamo tutti i vini "standardizzati" (vaniglia, big babol), sia quelli che astutamente hanno scelto di fiancheggiare i mondavi-rotschild, che quelli che ci sono stati costretti per difficoltà economiche. La democrazia passa dal fallimento.
Rispondigionni1979
circa 13 anni fa - LinkDiciamo che siamo d'accordo su molte cose, ma io sono meno agguerrito!
RispondiMaxneo
circa 13 anni fa - LinkDovresti. Altrimenti in pochi anni ci troveremo a bere vini coca-cola ed a brindare per le feste con un opus one riserva...
Rispondiandrea
circa 13 anni fa - Linkquando se ne accorgeranno sarà troppo tardi per loro.... da parte nostra proviamo a resistere! Andrea I Botri
Rispondigigi
circa 13 anni fa - Linkse permettete anche in campania c'e un signore che non scherza TAURASI PHOLIFEMO 2005 LUIGI TECCE .....
Rispondiantonio tomacelli
circa 13 anni fa - LinkPassato capodanno parleremo di un tal Sedilesu...
RispondiPierpaolo
circa 13 anni fa - LinkMelograno di Podere Concori. Complesso nella timbrica olfattiva, tenero e di grande bevibilità al palato.
RispondiMauro Lajo Esperto CasaClima
circa 13 anni fa - Linkconcordo in pieno
Rispondibacillus
circa 13 anni fa - Link...ma davvero siamo qui a giustificare il giudizio di estrema eccellenza su un vino precisando in primis l'attributo "Nessuna puzza"? Ma vi prego... a quando il salto di qualità? Per quanto tempo ancora ci troveremo ad assistere a discussioni sulla presenza, sull'assenza, sulla virtù delle "puzzette d'alto bordo"? Suvvia... Eno-Marchionne, ti prego, fatti carne e porta la rivoluzione anche nel mondo del vino! ;-)
RispondiLido Vannucchi
circa 13 anni fa - LinkMa Bacillus scusami, ma dobbiamo giudicare e bere solo vini che profumano di Melone, pompelmo, frutta di bosco in marmellata stereofonica, ma via che ognuno beve ciò che si merita, ed ognuno apprezzi cosa può apprezzare, col tempo e con le foglie posson maturare anche le sorbe. Eno-Marchionne, Fatti forte e porta le palle fuori dalle balle.
Rispondibacillus
circa 13 anni fa - Link...no, no, gentile Lido. Non "dobbiamo" nulla. Si continui pure a disquisire sulla "metrica della puzzetta", per me non c'è nessun problema. Poi però, c'è un discorso complesso relativo ad un fenomeno culturale, sociale, storico ed economico (il "mondo del vino" per l'appunto) che tra le sue innumerevoli sfaccettature, non può prescindere dal dare risposte alle mutevoli esigenze della "modernità". Io il vino lo prendo sul serio. E mi chiedo, dunque, se alla luce delle nostre attuali conoscenze scientifiche acquisite su questo prodotto ed alle relative esperienze tecnologiche ormai maturate, sia ancora possibile accettare le "puzze" o la volatile alta, seppure in una logica di "benevolenza" nei confronti dei particolari contesti produttivi. No, io dico di no, per un semplice discorso di rispetto nei confronti della terra e delle qualità professionali del produttore serio. Convinci pure un milione di persone a bere un vino difettoso, farai sempre un torto al produttore che si fa un culo così per fare le cose per bene. Se permetti, l' "egualitarismo enoico" lo lascio a te ed a tutti quelli che non hanno la capacità di distinguere il buono dal meno buono, il bello dal brutto. Io, se ancora permetti, mi sforzo di costruire, piano piano, un minimo di senso critico.
RispondiLido Vannucchi
circa 13 anni fa - LinkCarissimo e indubbiamente appassionato sig. Bacillus, non vorrei che spesso per puzzetta si scambiasse una riduzione, e allora se imbrigliamo la cultura, in Borgogna è un pò di tempo che imbottigliano con puzzette "riduzioni" PER IL RISPETTO DELLA TERRA e qui mi alzo dalla sedia Di professione svolgo il mestiere di Fotografo di Enogastronomia faccio libri sui Vini, oltre svolgere anche la missione di enotecario, vedo costantemente ogni giorno, sul campo ma sul campo veramente quello che si chiama rispetto per la terra:,Sbancamenti folli, non si rispetta più dove posizionare un vigneto, dove prima i padri coltivavano patate pessime ora ci fanno vini, esposizioni assurde, DISERBANTE A GOGO venga a vedere i vigneti in primavera "santo Photoshop" che belle fascie di erba bruciata dai diserbi, Cabernettizzazione ovunque, omologazione del gusto, scelta degli enologi per palmares di 3 bicchieri. Piante con apparato radicale di 10/20 centimetri senza neppure avere più le terminazioni radicali. Vogliamo entrare in cantina No vero? altrimenti in un secondo intervento le racconto cosa spesso succede "nelle cantine dei sui amici che si fanno un culo così, perchè sappia, anche a far le cose fatte male si fanno il culo. Per il senzo critico cerco di non farmi imbrigliare da nessun schema, ho studiato ho lavorato sodo e ho conquistato obiettività, e rifuggo dai canoni omologati, vivo un anarchia del gusto, e del pensiero. Ma stimo molto chi vivaiDio mi fa ancora emozionare con un bicchieri di buon vino fatto bene, perchè la buona volontà non basta conosco brava gente che lavora molto pulito ed onesto ma fa dei vini pessimi, e quelli sono vini pessimi. Altri se sono fatti bene, puliti e da bravi vigneron, godiamoceli e lasciamo da parte opposizioni di parte. ciao lido
RispondiMirko
circa 13 anni fa - LinkSei ignorante come una capra. Ma quanti vini di Borgogna hai bevuto? Nessun Gran Cru di Borgogna sa di aceto, anche se biodinamici o biologici: sono perfetti. Io ne ho assaggiati centinaia. Tu nessuno, se no non diresti cavolate. Solo i vini italiani di produttori truffaldini puzzano. Truffaldini perchè sperano di salire sul carro del "naturale" con vini schifosi. Ma ci sono tante persone su tutti i blog che non lo permetteranno, credimi. Li smaschereremo sempre. La biologicità e la bodinamicità sono solo un pre-requisito, non fanno intrinsecamente vini buoni.
RispondiSimone e Zeta
circa 13 anni fa - LinkAttaccare Lido Vannucchi, e soprattutto non conoscerlo dà il metro della suo piccolo spessore. Sottolineare i vini e la coltura che Lido veicola nella Sua Enoteca, è tuttavia scontato; sono semplicemente felice di conoscere una persona con la Visione e la capacità di ascolto che Lido possiede; il resto sono frottole. Tutte di lei, Mirko, naturalmente.
RispondiLido Vannucchi
circa 13 anni fa - Linkallora punto primo ignorante come una capra lo sarai tu. Punto secondo sei veramente un gran cafone, non sai discutere senza offendere, di vini di borgogna ne ho bevuto una quantità industriale, sono abbastanza conosciuto per avere gente che lo conferma, se non ti basta www,vinoeconvivio.com guarda il reparto vini francesi, se non ti basta ancora mi vieni a trovare ti offro da bere e ne discutiamo, dietro ad un bicchiere di vino di presuntuosi ne ho visti e ne vedo tanti uno in più uno in meno, cosa vuole che sia cercherò di trasmetterle un'pò di cognizioni che sinceramente mi sembra che le manchino. Sdrammatizziamo i toni ci stiamo divertendo lei ha un'opinione i posso averne un'altra, poi io ho parlato di puzzette di riduzioni non di aceto, cosa ben diversa. Per i produttori Italiani truffaldini Potrebbe fare nomi e cognomi, è troppo facile accusare a vanvera forza nomi e cognomi li smascheri, stanno costituendo un reparto speciale F briai. Con serenita e tanto affetto buon anno. Lido Vannucchi da Lucca prenda esempio nome e cognome città ........
Rispondiarmando trecaffé
circa 13 anni fa - LinkLido sei un signore, gli stavo quasi per rispondere io a questo zoticone quando lo letto il post stamane....poi ho lasciato perdere....ci hai pnsato tu a mettere le cose a posto e da gran getlemen... chapeau e buon anno...
RispondiLido Vannucchi
circa 13 anni fa - LinkGrazie Armando, questo è il frutto di questa società, lo specchio dei giorni moderni parlare x parlare. Spesso avanvera. Ciao Armando se passi da lucca vieni a trovarmi Enoteca Vinoeconvivio sei ospite.
Rispondiarmando trecaffé
circa 13 anni fa - LinkCi puoi contare Lido, buon 2011...
RispondiGiovanni Solaroli
circa 13 anni fa - LinkMi sa che qualcosa non gira come dovrebbe e può pure darsi che io mi sia del tutto rimbambito, ma mi era sembrato di leggere, tra i vostri post, una generale tendenza all'abolizione di ogni tipo di guide e classificazioni varie. E' quindi una sorpresa notare che vengono riproposte in varie salse. Alle guide o punteggi o classifiche varie io sono favorevole, almeno al fatto che esistano. Il che presuppone, cosa nient'affatto trascurabile, che qualcuno ci lavora dietro e, dal punto di vista occupazionale, dobrebbe essere un bene. In quanto all'utilizzarle poi, è tutt'altra storia. Tuttavia, nello scorrere i commenti di questo post, non ho potuto fare a meno di notare la clamorosa assenza dei vini di Gravner. Solo qualche post fà, nello spazio a lui dedicato, alcuni(parecchi in verità)commentatori, avevavo dichiarato di non poter vivere senza i suoi vini. Una caduta nell'oblio, una semplice e incoerente dimenticanza, oppure un crollo delle barriere ideologiche? Tornando alla più prosaica "classifica" dei migliori biodinamici il mio voto va al Villa Bucci (anche questo dimenticato) al Granato ed ai vini, qualunque essi siano,(a me piacciono tutti) di Vigne dei Boschi, conosciuto anche come "l'acqua santa". Giovanni Solaroli da Faenza
RispondiLido Vannucchi
circa 13 anni fa - Linkperfetto hai ragione Giovanni ti quoto in pieno.
Rispondifabrizio pagliardi
circa 13 anni fa - Linkno io non lo quoto perchè Gravner non è biodinamico, Bucci non è biodinamico, e se non ricordo male vigne dei boschi è biologico. Quindi non andavano citati perchè non sono biodinamici. La biodinamica è certificata, non stiamo parlando di vini naturali. Condivido per Foradori.
RispondiEugenio
circa 13 anni fa - LinkVigne Dei Boschi è biodinamico (e la certificazione è un tunnel burocratico eufemisticamente kafkiano). E buonissimo nel 90% della produzione. A Gravner il massimo rispetto ma gli ultimi prodotti sono discutibili (cioè, poco buoni organoletticamente ma ci si può perdere volentieri del tempo a dibattere dei pro e contro).
Rispondilido vannucchi
circa 13 anni fa - Linkè vero Gravner non si ritiene un biodinamico, e Bucci pure, però c'è un però, vini da agricoltura biodinamica, la certificzione, è nel vigneto, non in cantina, e tanti da anni operano in maniera molto coscienziosa quindi i distingui tra vini naturali, biodinamici è molto sottile, ma è giusta la tua osservazione, Ciao Lido
Rispondifabrizio pagliardi
circa 13 anni fa - LinkLido, per me la differenza non è sottile. Agricoltura biologica e biodinamica, sono certificazioni, o sei certificato o non sei niente. Fuori dell'Italia questo è molto chiaro. Nella champagne dall'inizio del 2010 l'associazione dei produttori biologici, che comprende anche i biodinamici, hanno iniziato a denunciare quei produttori, che nella loro comunicazione esterna dichiarino di seguire i dettami dell'agricoltura biologica, biodinamica o che con le loro dichiarazioni vogliano far intendere il loro essere biologici, o biodinamici senza essere certificati. Il loro punto di vista, è che se fai veramente biologico o biodinamico non hai alcun motivo per non certificarti se non quello di avere mano libera per intervenire in vigna come vuoi quando vedi le brutte senza sputtanarti come ti sputtaneresti perdendo la certificazione.
RispondiGiovanni Solaroli
circa 13 anni fa - LinkIn linea di principio e da un punto di vista formale hai senz'altro ragione. Ma vorrei invitarti a considerare le questioni dei "certificati" anche da un'altra prospettiva, ad esempio quella della loro effettiva efficacia. Solo per citare un caso di certificazione fallace noto a tutti, vorrei rammentare il doloroso caso del Brunello. Certamente per chi deve importare vino le certificazioni sono "tutto", specie per i paesi anglosassoni, dove il diritto è stato partorito. Ero però convinto che questo post fosse stato scritto con un intento diverso. Quello cioè di lasciar spazio e di far emergere "anche" vini che sul piano puramente formale, biodinamici non potrebbero dichiararsi pur avendo ogni carta in regola. Senza fare tanti nomi, anche se ne potrei fare almeno un paio, ci sono piccole aziende che non vogliono certificarsi perchè semplicemente non gli interessa, o non ritengono di dover sostenerne i costi. Io la vedo un pò come se un credente dovesse pagare per accreditarsi preso gli altri. E' una possibilità di cui non nego l'esistenza, anche se magari non la condivido appieno. Ma del resto, se non vado errato, stante la legge italiana, l'unica scritta ammessa è "vino da uve provenienti da agricoltura biologica". Il fatto di farsi certificare assume quindi, a mio avviso, meno importanza di quanto abbia. Ecco perchè ho citato i vini di Ampelio Bucci, uno che, ai miei occhi "naif" non abbisogna di alcun certificato. Saluti a tutti.
Rispondifabrizio pagliardi
circa 13 anni fa - LinkAvevo capito. Ma per me, la chiarezza nel mondo del vino da agricoltura bio/biod, vino naturale è diventata una paranoia. l'esempio Brunello non lo trovo attinente, perchè non è una certificazione, e perchè chi controlla non ha strumenti sufficenti per controllare in modo efficace. La certificazione non è una formalità, è qualcosa di sostanziale. Di fatto chi non si certifica può fare una cosa e dirne un'altra senza rischiare nulla. Anche chi è certificato, può corrompere gli ispettori tu mi dirai, ma in quel caso sarebbe un reato penale. Per quanto riguarda i costi, ogni volta che mi capita di parlare con un produttore certificato mi dice che, se fai già agricoltura biologica o biodinamica hai gia affrontato il 90% dei costi, certificarti a quel punto costa pochissimo, è solo un adeguamento formale e qualche scartoffia in più da gestire. Per quanto riguarda i più bravi dei bravi, cioè quelli che fanno le cose meglio di quello che richiedono le certificazioni, per loro è proprio una cretinata ottenere quel pezzo di carta. Alla non certificazione per protesta non ci credo, Leclapart protesta ma non uscendo dalla certificazione, ma non indicandola sulla bottiglia, e così fanno in molti in Francia. Non capisco come si possa pretendere la fiducia nel produttore da parte del consumatore, o la fiducia del consumatore nei confronti del commerciante che si fida del produttore. A me ad esempio mi rode pesantemente il culo di aver detto per dieci anni ai miei clienti che Selosse è biodinamico, per poi scoprire che non lo è mai stato, ne nella forma ne nella pratica. E che per altro non ha mai rilasciato dichiarazioni in tal senso, tutto è stato costruito da chi il suo vino doveva vendere e dalla stampa pressappochista. Rimane sempre un grande produttore che berrò sempre, ma assolutamente convenzionale. Allo stato attuale la mia politica è dire che un produttore è biologico, biodinamico o naturale solo se so che è certificato, perchè per me anche per i vini naturali la certificazione è diventato un requisito minimo per parlare poi di quello che viene fatto in cantina. i non certificati li chiamo particolari, contadini, o come mi viene al momento ma non spendo una parola sulla presunta pulizia, sanità, integrità del vino in questione. E credo che il mio sia un atteggiamento estremamente costruttivo, perchè se non si farà presto chiarezza il mondo dei vini naturali rischia lo sputtanamento.
RispondiPierpaolo
circa 13 anni fa - LinkAmpelio Bucci è certificatissimo. Non lo scrive in etichetta (gli americani non lo gradiscono molto e gli americani sono il suo primo mercato) ma lo è. E' certificato anche sull'extravergine e su buona parte dei suoi prodotti agricoli.
Rispondigianpaolo
circa 13 anni fa - LinkPer es., Les Caves de Pyrene UK e' sicuramente uno dei precursori dei vini naturali in Inghilterra e sicuramente uno dei maggiori distributori di questi vini in Europa (http://www.lescaves.co.uk/), e da molti anni. Proprio per una questione filosofica loro hanno scelto di ignorare qualsiasi certificazione formale e di guardare il succo della sostanza, scegliendo i vini e le aziende non con l'occhio sul "bollino". Questo per precisare sul fatto che "all'estero" o non sei certificato o non sei niente. Al contrario, molto spesso le certificazioni godono di meno credibilita' di chi i vini li propone ad un mercato spesso maturo e capace di operare scelte autonome e informate.
RispondiLido Vannucchi
circa 13 anni fa - LinkOddio in questo caso ti do ragione, è vero, io parlavo di gente estrmamente seria, ma certificato e controllato è meglio. ciao Lido
RispondiSimone e Zeta
circa 13 anni fa - LinkMELOGRANO PODERE CONCORI !!!!!!! Ps: Gabriele uscirà con un Pinot Nero 2009 da Urloooooooooo!!!!
RispondiMarco
circa 13 anni fa - LinkPodere del crocifisso, Bugia 2007 (Sangiovese 50%, Montepulciano 30%, Mazzese 20%)
RispondiLido Vannucchi
circa 13 anni fa - LinkSimone Ciao Lido, Assaggiato pinot Nero 2009 Podere Concori 3 giorni fa analisi organolettica, è un piccolo capolavoro, entusiasmante, è un vino che ci farà gioire, Bravo Gabriele Complimenti vivissimi.ciao lido
RispondiFabrizio pagliardi
circa 13 anni fa - LinkSi si fino ad oggi e' andata bene così perché era un fenomeno residuale in espansione. Ora che i vini naturali sono una cosa concreta, diffusa, e soprattutto di moda bisogna iniziare ad essere critici. Una rivista italica che parla di solo vino ha pubblicato un pezzo molto ben fatto su un produttore di champagne, secondo chi l'ha scritto biodinamico convinto. In realtà come ha detto un suo collega di bio ha solo la cacca del cavallo con cui si fa fotografare nell'unica vigna non diserbata che ha.
RispondiFabrizio pagliardi
circa 13 anni fa - LinkSi ma bio non biodinamico. E non e' vero che negli usa non gradiscono. Gradiscono talmente tanto da richiedere per i vini bio caratteristiche di pulizia che difficilmente possono essere ottenute se non in aziende di grandi dimensioni o per altra ragione non contaminabili dall'esterno. Così mi disse bruno michel. Ci vorrebbe Mazzoleni per confermarlo o smentirlo.
RispondiPierpaolo
circa 13 anni fa - LinkMaster, gli USA sono un mercato talmente vasto che anche una nicchia può rappresentare numeri importanti. Di certo il sentire comune rispetto all "organic" è meno evoluto che non in paesi come la Scandinavia, l'Olanda o la Germania. Non escludo che lì il "Bio" sia adesso un segmento in forte crescita, come in buona parte del mondo. I distributori di Bucci hanno un target ben definito e probabilmente questa clientela non ama vedere la certificazione. Da ultimo va detto che io non parlo per deduzione o perché sono un fine analista del marketing USA: semplicemente me l'ha detto lui in persona, Ampelio.
RispondiVinology
circa 11 anni fa - LinkCarissimi, leggendo dei vostri interessi sul vino biodinamico, colgo occasione per invitarvi all'evento Vinology Expo 2012, il primo evento a livello italiano esclusivamente dedicato al vino biodinamico, che si svolgerà a Prato nei giorni 23-24-25 Novembre presso il Teatro Politeama Pratese, tre giorni di grandi eventi, rassegne, degustazioni e workshop mirati all’incontro delle cantine espositrici con gli operatori del settore e appassionati. Per info e contatti visitate il sito web dell'evento oppure la nostra pagina facebook: Vinology Expo 2012. Vi aspettiamo!!!!
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