Censimento qualitativo dei nostri consumi alcolici estivi. Non fare il timido

Censimento qualitativo dei nostri consumi alcolici estivi. Non fare il timido

di Alessandro Morichetti

La cosa mi incuriosisce un bel po’. Siamo tutti guardoni delle bottiglie altrui, e nel mio caso funziona così: da maggio col primo caldo a fine settembre quando l’afa cala le percentuali di consumo alcolico subiscono una drastica modifica. Prevale subito la roba fresca, dissetante, in grandissima parte frizzante. Mentre finiscono in ribasso i grandi rossi, robe impegnative ed etichettone luccicanti. Non ricordo quando ho stappato l’ultimo Barbaresco, per dire. Poi ovviamente io sono la prima eccezione alla regola ma solo occasionalmente, perché quando la temperatura esterna sale ho bisogno di frescura, e sul podio sale un vincitore indiscusso: l’anidride carbonica.

Probabilmente ci sarà una spiegazione fisiologica, ma con questo caldo tutto quel che ha bollicine per me è ossigeno, e dovreste vedere il mio frigo a cavallo di Ferragosto: tanto Prosecco di quello buono, fresco, perlopiù con il fondo ma anche qualche sporadico Extra Dry ben fatto (servito con uno o due gradi in meno). Lambruschi a iosa, Sorbara per aperitivi da urlo e salami, Salamino e Grasparossa per carni, sughi e quant’altro (più il Lambrusco è scuro e meno freddo ha da essere). Un Rosso di Montalcino e un Chianti Classico ben freddi da tirare fuori con vincisgrassi e pollo arrosto della domenica devono sempre starci, ma per il resto ho fatto una spesa strepitosa dal Birrificio Mukkeller a Porto Sant’Elpidio che riempie ogni angolo del frigo.

Qualche vino bianco non manca ovviamente, tanti ma non tantissimi spaziando tra i grandi classici dell’Italia – quelli che esploderanno chissà quando e quelli già belli che esplosi, quindi Verdicchio e Irpinia, con salda alternanza tra Fiano e Greco con poi veloci incursioni di rosatini da piscina che stanno bene con tutto. No riesling, no white Burgundy, poco Friuli, spannometricamente insomma il 90% delle mie bevute col caldo va così. E non credo di essere l’unico.

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Alessandro Morichetti

Tra i fondatori di Intravino, enotecario su Doyouwine.com e ghost writer @ Les Caves de Pyrene. Nato sul mare a Civitanova Marche, vive ad Alba nelle Langhe: dai moscioli agli agnolotti, dal Verdicchio al Barbaresco passando per mortadella, Parmigiano e Lambruschi.

9 Commenti

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Manuel

circa 7 anni fa - Link

Il lambrusco l'ho finito e urge salire in macchina e rimpinguare...però lucifero mi ha portato a sfidare il mondo Geuze..non è il mio, ma mi ha preso lo stesso. Intanto Nosiola sur lie, e per premiarmi al primo fresco in montagna un Aglianico del Vulture da capottarsi. Un unico bianco, troppo famoso, troppo parlato, troppo di troppo..insomma la delusione dell'anno. E quello che mi ha sorpreso alla grande è in cantina che aspetta i primi pranzi settembrini.

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Radici

circa 7 anni fa - Link

Nel frigo: Malvasia delle Lipari secca Lantieri Moscato d'asti Gianni Doglia Rosé da uve nebbiolo Amici Miei - Roberto Ferraris Langhe Chardonay di Ca' del Baio (un po' anonimo) Nelle settimane peggiori: IPA con luppolature imbarazzanti raffreddate allo zero Kelvin... Ed estratti di frutta.

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Federico

circa 7 anni fa - Link

Luglio sardo, con qualche imbarazzo per trovare bevute fresche ed estive, mezzo salvato da vermentino, vernaccia e qualche canonau azzardato fresco (con qualche bella sorpresa). Per il consueto agosto siciliano sto ricorrendo ai sempre più frequenti rosati diognicosa, con soddisfazioni alterne. Poi grillo, ma le gradazioni alcoliche sono tutt'altro che tranquillizzanti. Cerasuoli e frappati sempre una garanzia e infine qualche azzardo surlie sicano che poi tanto male non ho trovato ed è servito a farmi venire una gran voglia di bottiglie che mi attendono a casa. Assenti di questa estate: schiave, per mia colpevole latitanza a quelle latitudini. Per il resto, periodi intermedi, mi accodo ai consumatori di bollicine ancestrali e lambruschi di ogni specie.

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david

circa 7 anni fa - Link

Acqua. In frigo, tra i 4 e i 6 gradi.

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Gianluca Zucco

circa 7 anni fa - Link

Acqua e zammù. L’acqua deve essere rigorosamente gelata, mentre dello zammù (distillato di anice) vanno poche gocce a mo' di nuvoletta. Rinfresco tipicamente “palemmitano", con risultati garantiti finanche ai tropici...

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andreuccio

circa 7 anni fa - Link

Moscato d'asti di Mongioia a strafogarsi e fiano spumante di Picariello

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bandidoborracho

circa 7 anni fa - Link

io vado al fresco per poter bere i soliti vini rossi quando mi prende la voglia di berli... e qualche aperitivo di franciacorta non può mai mancare...

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vocativo

circa 7 anni fa - Link

Al momento in frigo e in ordine sparso: un Vouvray sec 2015 (domaine Breton), Mandrolisai Superiore 2009 (Cantina del Mandrolisai), Greco di TUfo Miniere 2015 (Cantine Dell'Angelo), Herzù 2014 (E. Germano), alcune birre del birrificio rurale razziate direttamente a Desio. E poi cose non alcoliche :)

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Pietro C

circa 7 anni fa - Link

Settimana di Ferragosto, Lago d'Iseo, pace e tranquillità e porto con me Prosecco Valdobbiadene Superiore Villa Caplet, Roero Arneis Bartolomeo Demaria, Antiglio Toscano La Peschiera e per quando fa frescolino un bel Barbera d'Alba Superiore Sempre dell'amico Bartolomeo... gradazione non da poco ma in vacanza tutto è lecito!

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