Campania Stories 2021: luci, ombre e un bel po’ di assaggi (seconda parte)

Campania Stories 2021: luci, ombre e un bel po’ di assaggi (seconda parte)

di Simone Di Vito

Dopo la prima parte, ecco la mia seconda giornata di assaggi al Campania Stories 2021.

Anche qui vale un po’ lo stesso discorso fatto con i bianchi: vista la mole di vini e il poco tempo a disposizione, ho dovuto scegliere, puntando più che altro sui rossi irpini ma penalizzando ahimè gran parte delle denominazioni. Pochi ma significativi assaggi che hanno confermato le mie impressioni sul momento dell’aglianico irpino, che se da una parte avrebbe bisogno di una bella rinfrescata (il Taurasi), dall’altra trova nei vini minori o di ricaduta testimoni del territorio più affidabili e moderni.

Come nel precedente post ci sono note di degustazione, voti, critiche e elogi che racchiudono il mio pensiero sui vini assaggiati. Se state cercando solo buone notizie invece vi consiglio il Corriere dei Piccoli o Topolino.

 

Salvatore Martusciello – Campi Flegrei Piedirosso Dop Settevulcani 2020
Rubino, rose e piccoli frutti rossi, snello in bocca, intensa acidità e poco tannino, giovane e ancora un po’ scomposto. 87

Galardi – Campania Piedirosso Igp Terra Di Rosso 2018
Rubino scuro, frutti di bosco e spezie, caldo e moderatamente morbido, tannino presente ma addomesticato, chiude sul vanigliato una beva piacevole e senza essere troppo impegnativa. 88

Sorrentino Vini – Vesuvio Lacryma Christi Rosso Superiore Dop Vigna Lapillo 2018
Rubino scuro tra mora, liquirizia e leggere punte erbacee, sorso gustoso di struttura e materia, con tannino muscoloso e un lungo finale dai toni fruttati e di grafite. Un vino fatto bene, a cui però manca un po’ di personalità. 87+

Marisa Cuomo – Costa D’Amalfi Furore Rosso Riserva Dop Furore Rosso Riserva 2017
Rubino scuro, naso introverso con leggera frutta rossa, un po’ di erbaceo e spezie, bocca austera con tanta roba dentro, spara calore, materia ed energia, con tannino piuttosto graffiante e che lascia il segno. Più un grande vino (da attendere) che un Costa d’Amalfi. 88

Marisa Cuomo – Costa D’Amalfi Ravello Rosso Riserva Dop Ravello Rosso Riserva 2017
Rubino scuro, roccia e spezie, frutta matura e note dolci, entra in bocca agile per poi esplodere frutta e tannino, che permangono per minuti e minuti, un cavallo di razza selvaggio e ancora da domare, per il quale vale più o meno lo stesso discorso del precedente. 87+

Tenuta San Francesco – Costa D’Amalfi Tramonti Rosso Riserva Dop Quattro Spine 2016
Rubino scuro, arioso e profumato, di liquirizia e more di rovo, cenere e leggermente pepato, assaggio fine e pulito, con acidità e un tannino grosso ma composto, chiude lungo su una trama tannico/sapida. Gran bel vino già adesso. 90

Benito Ferrara – Irpinia Aglianico Dop Vigna Quattro Confini 2018
Rubino scuro, di mora e liquirizia, pepato e con una beva piacevole e ordinata, dal tannino fino e che fa il suo dovere, chiude su acidità e piacevolezza. 90

Stefania Barbot – Irpinia Campi Taurasini Dop Ion 2018
Rubino impenetrabile, toni scuri e dolci, pepe e bacca di ginepro, frutti di bosco e leggermente vanigliato, largo e forzuto in bocca, dove il tannino è abbastanza imperioso e si stampa sulle guance aprendo a sapidità e freschezza. Manca poco. 89

Salvatore Molettieri – Irpinia Rosso Dop Ischa Piana 2018
Rubino, timo e liquirizia, grafite e frutti rossi, sorso che si sviluppa in larghezza, con tannino spesso ma croccante e non invasivo, chiude caldo e sulla salinità e richiama nuove sorsate e carne a volontà. Che buono! 90

Villa Raiano – Irpinia Campi Taurasini Dop Costa Baiano 2018
Rosso rubino scuro tra tabacco e pepe, poi frutta scura, assaggio succoso, dal corpo non troppo robusto, ma il tannino raschia e sbilancia il resto. 86+

Il Cancelliere – Taurasi Dop Nero Né 2016
Vistosa volatile mista a sentori di tappo su due campioni. Peccato.

Villa Raiano – Taurasi Dop Taurasi 2016
Rubino scuro, viole e liquirizia masticabile, pesca e leggere spezie, poi grafite, caldo e avvolgente, corpo ordinato e in perfetta forma, dove ogni cosa è al suo posto. Applausi a scena aperta. 92

Tenuta Cavalier Pepe – Taurasi Dop Opera Mia 2015
Rubino impenetrabile, arancia sanguinella e liquirizia, mora e ginepro, caldo e dinamico in bocca, con spalle pronunciate e con tannino fino ma verde. 87

Tenuta Scuotto – Taurasi Dop Taurasi 2015
Rubino scuro, naso dolce e legnoso, assaggio fruttato e dolciastro, chiusura acidula e con tannino amaro. 84

Salvatore Molettieri – Taurasi Dop Renonno 2015
Rubino scuro, subito legno, poi un po’ di frutta e alcuni terziari non proprio apprezzabili, sorso largo e dal tannino acerbo, chiude sbattendo la porta con ruvidità. 84

Rosa Boccella – Taurasi Dop Taurasi 2015
Rubino abbastanza scuro e consistente, pesca noce e liquirizia, tostature e vaniglia, assaggio morbido e sul frutto ma abbastanza rude per via del tannino che picchia forte su lingua e gengive come fosse un boxer, chiude su un retrogusto vanigliato e retrò. 86+

Delite – Taurasi Dop Pentamerone 2015
Rubino impenetrabile dai toni marcatamente scuri, tra caffè da moka, marmellata, liquirizia e cacao in polvere, largo e raschiante l’assaggio, tanta concentrazione e troppo legno, sembra già stanco. 83

Contrade Di Taurasi – Taurasi Dop Coste 2015
Rubino scuro, liquirizia e pot pourri, roccia e ancora liquirizia, bicipiti e esuberanza al sorso, con trama tannica esagerata che invade la bocca marchiando lingua e gengive a lungo. In attesa che si calmino le acque. 87

Contrade Di Taurasi – Taurasi Dop Vigne D’alto 2015
Campione in assaggio con forte spunto acetico. Peccato.

 

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Feudi Di San Gregorio – Taurasi Riserva Dop Piano Di Montevergine 2015
Rubino scuro, fiori secchi e liquirizia, frutti di bosco e vaniglia, dalla beva morbida e che si sviluppa in larghezza, ma il tannino è ancora troppo forte, chiude abbastanza lungo e sul sapido. Un vino con quasi tutto in ordine, forse con un po’ di affinamento… 88

Tenuta Del Meriggio – Taurasi Riserva Dop Colle Dei Cerasi 2015
Rubino scuro e denso, polpa di pesca, grafite e terziari spinti, bocca densa, forte e squilibrata, con corpo non adeguato a sorreggere tannino e il resto. 84

Tenuta Cavalier Pepe – Taurasi Riserva Dop La Loggia Del Cavaliere 2014
Rubino scuro e consistente, note di grafite, pepe bianco e frutta matura, bocca fatta di muscoli e centimetri ma quel che gli ruota intorno è corale e in armonia, chiude lungo tra frutta e finezza. Uno dei migliori in assaggio. 91

Vesevo – Taurasi Dop Vesevo Ensis 2013
Rubino scuro che richiama grafite, liquirizia e tanta frutta, forme e densità, tannino pieno, croccante e in evidenza sul lungo e succulento finale, maturo e godibile. 90

Amarano – Taurasi Riserva Dop Principe Lagonessa 2013
Rubino scuro, liquirizia, arancia sanguinella, pepe nero e grafite, tannino prorompente su un sorso largo e fruttato, scia di sapidità appena percettibile sul finale, ho la lingua fuori uso. 87

Petra Marzia – Taurasi Riserva Dop Parlami 2012
Rubino scuro, pesca, liquirizia e china, sorso importante, speziato e materioso, con tannino rustico e violento a tratti, che percepisci anche sulla lunghissima e piccante chiusura… per chi ama i sapori forti. 87

Lunarossa – Colli Di Salerno Aglianico Igp Borgomastro 2016
Rubino con naso di frutta rossa e granito, sinuoso e bevibile, tannino un po’ invasivo ma che non guasta una beva calda e profonda. 87+

Galardi – Campania Igp Terra Di Lavoro 2018
Rosso rubino con naso fragrante, tra violetta, pepe, ginepro e mirtillo, in ordine e bilanciato il sorso, dove il tannino c’è ma non appesantisce minimamente la beva, finale dal retrogusto sapido e leggermente vanigliato. Ordinato e di buona fattura. 90

Montevetrano – Colli Di Salerno Rosso Igp Montevetrano 2018
Rubino scuro, apre le narici con spezie, grafite e frutta, poi matita temperata, sorso dinamico e sulla lingua con tannino misurato e scia di sapidità, chiude pulito e con spunti di dolcezza. 90

Perillo – Taurasi Riserva Dop Taurasi Riserva 2009
Rosso rubino fortemente tendente al granato, sorso largo e importante in cui c’è materia e carattere, anima e corpo, dal tannino largo e sabbioso che permane a lungo. Vino granitico e meditativo che accompagna piacevolmente la chiusura dei miei assaggi. 92

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Simone Di Vito

Cresciuto a pane e corse automobilistiche (per via del papà pilota), sceglie la sostenibilità di bacchette, tamburi e corde grosse, tra batteria e basso elettrico. Si approccia al vino grazie a una breve carriera da scaffalista al supermercato, decidendo dopo anni di iscriversi ad un corso AIS. Enostrippato a tempo pieno, operaio a tempo perso. Entra in Intravino dalla porta di servizio ma si ritrova quasi per sbaglio nella stanza dei bottoni. Coltiva il sogno di parcellizzare tutto quel che lo circonda, quartieri di Roma compresi.

8 Commenti

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vinogodi

circa 3 anni fa - Link

...mi sorprendono , un pochetto, i voti non altisonanti di monumenti "mediatici" come Montevetrano e Terra di Lavoro ... è qualche anno che li ho persi di vista : hanno mantenuto la struttura di qualche lustro fa o qualche cambiamento c'è stato?

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Rino

circa 3 anni fa - Link

Io invece mi compiaccio per il voto dato al Taurasi di Perillo, sicuramente tra i miei preferiti insieme a quelli di Luigi Tecce

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Vinogodi

circa 3 anni fa - Link

...Rino , concordo. Però sarei curioso di sapere...

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Simone Di Vito

circa 3 anni fa - Link

Marco onestamente non saprei risponderti, perché salvo qualche occasione passata non ho continuità di assaggi con questi vini. Per quanto riguarda i vini della Cantina del Taburno, non c'era nessun vino loro in assaggio

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gaetano citra

circa 3 anni fa - Link

i v ini parcellizzati hanno punteggi più bassi dei vini massali,il parcelizzatore è poco coerente

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Simone Di Vito

circa 3 anni fa - Link

Salve, ho capito male o ti riferisci ai vini da vigna singola rispetto a quelli da blend di più vigne? Non scrivo voti a tavolino, e come normale che sia ho valutato l'assaggio. Inoltre, dove sta scritto che se un vino proviene da una parcella deve avere un voto più alto di uno da blend di più vigne? Non mi risulta questa "regola". Comunque "Il Parcellizzatore" mi piace... 😉

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DePisis

circa 3 anni fa - Link

Sia qui che di là rating molto stitici. Alcuni bianchi sono tra i migliori in Italia. Inoltre andare a Campania stories e non assaggiare quasi niente dal Sannio (che produce molto vino che poi finisce in costiera e in Irpinia...) o di Pompeii. MAH. Non c'erano Luigi Tecce, Nanni Cope', Quintodecimo, Fontanavecchia, Terre Stregate, Bosco de' Medici, Stefania Barbot, Donnachiara da assaggiare?

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Simone Di Vito

circa 3 anni fa - Link

Salve, provo a rispondere a tutti i suoi "quesiti": - Rating stitici i miei o sovrastimati gli altri? Io non considero negativo un 87, 88 o 89 per un vino giovane e in anteprima. Sono vini a cui manca poco... Poi ognuno ha il suo range di valutazione. -Come ho già scritto, il tempo a disposizione mi ha costretto a scegliere dando priorità all'Irpinia, se ne avessi avuto di più avrei approfondito anche altre zone. -Infine... Tra le aziende da lei citate di alcune ho assaggiato e valutato un vino, mentre salvo una che ho volutamente saltato, le altre che ha scritto non c'erano proprio. P.s. Se cerca in rete troverà altri articoli con tanti altri vini, aziende e zone del Campania stories 21, con tanto di voti (difficile) magari a lei più congeniali... se li trova mi faccia un fischio.

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