Buon 2020 da Intravino

Buon 2020 da Intravino

di Redazione

Bere di piú, bere peggio.
Imparare a vinificare il pessimismo e il fastidio.
Farmi prete in Borgogna.
Chiudermi in cantina o nella Fortezza di Montalcino con la Recherche, i Cantos e lo Zauberberg e uscirne solo a letture e bottiglie terminate.
Guidare più veloce l’auto , la vita è una sola.
Affrontare con stile la crisi di mezza età.
Bere più vini naturali.
Dedicarmi seriamente alla scena enogastronomica laziale.
Non astenersi più dalle polemiche banali.
Rispondere più civilmente nei gruppi dove dicono che il Sassicaia fa schifo.
Rivedere tutto Kaurismaki e Totò, che per me hanno lo stesso sfondo romantico.
Bere tanta Spagna e rileggere il Quijote focalizzando l’attenzione sulle soste in osteria.
Amare et amari, senza esagerare con gli amari.
Scrivere tanto, compresa la lista della spesa ché altrimenti compro solo l’inutile dimenticando l’indispensabile.
Lavare la macchina almeno ogni sei mesi, ché qualche lievito indigeno ci starà pure bene ma senza esagerare.
La scrittura del prossimo libro con la dovuta calma.
L’inglese che diventerà meno maccheronico e più comprensibile.
“Qualsiasi bottiglia, in qualsiasi momento, in qualsiasi luogo, per qualsiasi motivo” (cit. Frank Zappa)
Diventare astemio, ma insegnare agli altri a bere.
Non comprare vino compulsivo, se non ti servono mutande nuove perché ne hai già troppe perché comprarne di nuove?
Mordi la vita dai rami senza farne provvista, predisponiti alle partenze, elimina i puntini di sospensione, rifiuta ogni bottiglia inutile, porta a termine una maratona.
Più gentilezza, più grazia, più silenzio/ascolto.
Iniziare a bere i Vermut o Vermouth.
Continuare la ricerca di un vino che profuma di cardamomo (che tanto prima o poi lo trovo).
Arrivare al 2021
Bere più spesso Tavernello.

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