Biden finalmente alla Casa Bianca e la Francia del vino esulta

Biden finalmente alla Casa Bianca e la Francia del vino esulta

di Simone Di Vito

Dopo quattro anni funesti, tra tweet infamanti, muri anti-messicani, decisioni schizofreniche e atteggiamenti da capo popolo più che discutibili, Donald Trump ha finalmente alzato i tacchi, ed è arrivato il momento di Joe Biden alla Casa Bianca.

Il 20 gennaio scorso si è svolto il tanto atteso Inauguration Day, parata di insediamento del nuovo presidente degli Stati Uniti. Festa ristretta per ovvie questioni di sicurezza, ma certo non è mancata la presenza di sostenitori importanti e star, su tutti l’ex presidente Obama e la moglie Michelle, Tom Hanks, J-Lo e Lady Gaga(che si è esibita con l’inno americano), con il boss Bruce Springsteen e Katy Perry a chiudere.

Oltre alla maggior parte di americani con un po’ di cervello(anche se dai numeri delle ultime elezioni non si può certo dire che siano stati pochi i sostenitori del tycoon ex presidente) in molti hanno esultato per il cambio alla presidenza, tra questi sicuramente la Francia del vino, da più di un anno ormai pesantemente penalizzata da una tassa del 25% imposta nell’ottobre 2019 proprio dall’amministrazione Trump.

Biden subito a lavoro
Da quando è arrivato alla Casa Bianca, il nuovo presidente degli Stati Uniti ha già firmato 17 decreti, la maggior parte dei quali atti a rivedere le forti e talvolta sterili misure adottate da Trump.
Tra questi l’obbligo di uso della mascherina nei luoghi pubblici e il ritorno degli USA sia negli accordi di Parigi per la lotta al cambiamento climatico e sia nell’organizzazione mondiale della sanità.

Stop alla tassa sui vini francesi?
Considerando Biden un interlocutore molto più ragionevole del suo predecessore, il giorno dopo l’insediamento la presidente della regione Borgogna-Franca-contea Marie-Guite Dufay ha inviato una lettera al nuovo inquilino della Casa Bianca. Oltre alle consuete congratulazioni vi era anche un invito a sostenere la loro causa ponendo fine alle tassazioni aggiuntive imposte dalla precedente amministrazione. Gli Stati Uniti sono il principale mercato per l’esportazione di vino di Borgogna e Jura, e stando a quanto dichiarato dalla Dufay in poco più di un anno i pesanti dazi imposti hanno prodotto un deficit di 33 milioni di euro nelle sole casse borgognone, mettendo in serie difficoltà molti dei vigneron del territorio.

Con la lettera, la presidente della regione ha anche inviato due bottiglie di vino prodotte dalle proprie scuole di viticoltura, un pinot noir dal Lycée Viticole de Beaune e uno chardonnay del Lycée Viticole de Montmorot, per poi chiudere la missiva con un altro invito al presidente Biden: quello a partecipare alla 161ma e famosa asta di beneficenza presso l’Hospices de Beaune, confermata al momento per il 21 novembre 2021, e che quest’anno in Borgogna si augurano vada meglio rispetto alla semi deserta edizione del 2020.

Resta da attendere una possibile risposta da parte di Joe Biden, ma una cosa è certa: il cambio al vertice non scalfirà l’unica costante che accomuna l’ex presidente e quello appena insediatosi: l’essere astemi; non resta quindi che affidarsi alla diplomazia, il dialogo col nuovo presidente non mancherà di certo, per il buon vino invece c’è sempre la first lady. 

fonte BienPublic.com

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Simone Di Vito

Cresciuto a pane e corse automobilistiche (per via del papà pilota), sceglie la sostenibilità di bacchette, tamburi e corde grosse, tra batteria e basso elettrico. Si approccia al vino grazie a una breve carriera da scaffalista al supermercato, decidendo dopo anni di iscriversi ad un corso AIS. Enostrippato a tempo pieno, operaio a tempo perso. Entra in Intravino dalla porta di servizio ma si ritrova quasi per sbaglio nella stanza dei bottoni. Coltiva il sogno di parcellizzare tutto quel che lo circonda, quartieri di Roma compresi.

11 Commenti

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Eb2323

circa 3 anni fa - Link

Timeo abstemios et dona ferentes....

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SALVATORE AGUSTA

circa 3 anni fa - Link

Ragazzi, 10 gg fa la tassazione è stata estesa da Trump ai vini con qst caratteristiche: - Francesi e Tedeschi - Gradazione superiore ai 14% - Formato magnum a salire sino a tassare anche qll provenienti in bulk. Prima qst vini non erano tassati. I vini spagnoli sono stati esclusi dall'estensione. I vini italiani non sono stati tassati Biden non ha assolutamente intenzione di toccare qst aspetto, poiché lo ritiene non urgente.

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Eb2323

circa 3 anni fa - Link

Purtroppo lo storico mondiale relativo agli statisti( e dittatori) astemi non fa ben sperare...speriamo Biden inverta la rotta. Ne dubito. Ma sperare non costa nulla.

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Damiano

circa 3 anni fa - Link

Scusa ma definire intelligenti quelli che hanno votato Biden (e quindi stupidi i sostenitori di Trump) facendo seguire una riflessione sullo svantaggio che ha dato Trump all'export francese a me sembra limitante (e limitato).

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Simone Di Vito

circa 3 anni fa - Link

Scusami Damiano, la tassazione aggiuntiva ai vini francesi e non(Grazie dell'integrazione Salvatore) da quale amministrazione è stata introdotta? Rientra nel suo programma america's first, poi come cerco di far capire alla fine, i francesi ci provano con Biden sperando in un maggior dialogo. Discorso votanti intelligenti e non: personalmente di cavolate Trump ne ha fatte parecchie, non ultima quella al campidoglio; quando scrivo "con un po' di cervello" mi riferisco a quelli che vedendo il proprio paese in difficoltà hanno pensato che forse era ora di cambiare. Dopodiché non penso che con l'arrivo del duo Biden&Harris con un colpo di spugna l'America torni ad essere una patria giusta, di libertà e uguaglianza(lo sono mai stati?), più che una scelta migliore penso che tanti l'abbiano vista come una liberazione da Trump, un po' quello che succede anche da noi, il meno peggio...

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marcow

circa 3 anni fa - Link

Bella risposta. Che condivido.

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Andrea

circa 3 anni fa - Link

Bell' articolo esemplificativo del concetto democratico di democrazia. Pensa come vuoi ma pensa come noi. Vota chi vuoi ma se non voti noi non hai il cervello. O, come si è sentito anche nell ' occasione di queste elezioni, solo chi non ha cultura , intelligenza, buon gusto, e chi più schifo ha più ne metta, può votare per Trump. Il che significa che meta' America è fatta di untermenschen. Ed in quanto tali non meritevoli di tutta la nostra meravigliosa, globale, sconfinata tolleranza ed il nostro amore senza confini. Ed il cerchio è chiuso. Il cosiddetto democratico è il più antidemocratico che ci sia.

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Simone Di Vito

circa 3 anni fa - Link

Mi sembra di aver chiarito il mio "con un po' di cervello" in risposta al commento di Damiano, e sinceramente è molto meno pregiudizievole di quel che hai estrapolato tu da quella frase...

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marcow

circa 3 anni fa - Link

Il PUNTO DI VISTA è importante. La Realtà può "apparire" diversa a secondo del punto di vista da cui la si osserva. Certo sono importanti anche gli "schemi mentali" (personali) con i quali "interpretiamo" la realtà____ In questo caso, per capire meglio, non basta soffermarsi(e guardare) sulle differenze tra Biden e Trump: che, certamente, ci sono ma non basta osservare soltanto quelle più appariscenti____ E, poiché Biden, non viene dal nulla, ma ha una lunga storia personale politica, possiamo comprendere meglio il nuovo presidente, spostando l'angolo del punto di vista e rivedere le sue scelte quando è stato un uomo importante nell'amministrazione Obama. E proprio Obama ci viene in aiuto perché è l'esempio della distanza notevole tra 1 il fiume di retorica che fu versato quando fu eletto e 2 quello che ha fatto. In politica interna e i politica estera. Provocando molte delusioni. Furono i neri americani che lo portarono alla vittoria nella prima elezione. Alla seconda, con molti dubbi, i neri americani rivotarono il presidente nero Obama. Ma, poi, delusi...contribuirono a portare alla presidenza... un personaggio come Trump. Che, signori, ha fatto.... di tutto e di più... per disilludere una parte dei suoi elettori (ancora neri) e permettere allo scialbo Biden di vincere. Conclusione. Se guardiamo (punto di vista) alle differenze "più appariscenti" tra Biden e Trump potremmo arrivare a certe conclusioni. Se, invece, guardiamo(punto di vista) quello che ha fatto Biden con Obama( e anche prima) potremmo... abbassare il livello di entusiasmo... che pervade tutti i MEDIA MAINSTREM MONDIALI.

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Sancho P

circa 3 anni fa - Link

Scusate, ma in un paese dove l 1% della popolazione, possiede quindici volte la ricchezza del 50% più povero, pensate davvero che il cambio di mano conti qualcosa? Cito Forbes: Secondo gli ultimi dati della FED, L'1% più ricco degli americani, ha un patrimonio che equivale a quello posseduto dal 30,4% delle famiglie americane, mentre il 50% più povero detiene soltanto L'1,9% della ricchezza complessiva. Dati semplificati con l'accetta, ma che rendono l'idea di un sistema sociale dove il divario tra classi è cresciuto in termini geometrici negli ultimi 30 anni. Trump c'entra poco, e i miliardari che ha anno visto i loro redditi aumentare durante la pandemia, dormiranno donne tranquilli anche con Biden. Come non cambierà niente per coloro che vivendo del loro salario, dovranno alzarsi ogni giorno per portare a casa la giornata, stando ovviamente attenti a non ammalarsi. Pena la loro rovina finanziaria.

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marcow

circa 3 anni fa - Link

Condivido. Ma penso che lo sappiano anche... quelli che...stanno esaltando... la vittoria... di Biden sui Media Maistream. PS Guardate che l'Italia si è avvicinata moltissimo, negli ultimi decenni, al modello NEOLIBERISTA Americano. 1 I poveri sono spaventosamente aumentati in Italia (v. le statistiche sulle famiglie povere e in difficoltà dell'ISTAT) (Numeri impressionanti) 2 Il CETO MEDIO, come in USA, ha visto scivolare verso gli strati sociali popolari alcune sue componenti. 3 E, signori, la PANDEMIA ha accentuato queste dinamiche. 4 Il successo dei POPULISTI (in tutto il mondo) (compreso quello del primo mandato di Trump)nell'ultimo decennio nasce dal DISAGIO di vasti strati della società che, delusi, hanno cercato una via di protesta nei POPULISTI. Purtroppo, in brevissimo tempo, si è rilevata, quella del populismo, l'ennesima presa per il c...

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