Anteprime Toscane 2019: il Brunello Riserva 2013

Anteprime Toscane 2019: il Brunello Riserva 2013

di Leonardo Romanelli

Quando l’annata è stata bella, la Riserva viene spontanea. Figurarsi quando segue una 2014 non così convincente, a detta del consorzio, che gli ha assegnato meno stelle. Ma se è buona, cosa aspettarsi in più rispetto all’annata 2013? Alcuni elementi che è possibile notare: un naso sempre fresco e gradevole, un tannino iperlevigato che non scompare ma che dà sempre sostanza, una lunghezza non opprimente al gusto. Un bell’esempio di grandezza senza opulenza, di piacevolezza sinonimo di eleganza, di bevibilità assurta ad elemento positivo


Brunello Di Montalcino Riserva 2013


Terralasole: Bella la vista, di un granato lieve. Frutto polposo, una ciliegia spremuta in mano e quello che lascia sulla pelle. In bocca è gustoso, riempie senza strafare, qualche tannino fa capolino ma in piena sintonia. Il finale è medio. 90

Terrenere Campigli Vallone: Un granato evidente colpisce la vista. Ricorda il salotto antico, dove la nonna si era spruzzata l’aroma di violetta. Sottile l’ingresso in bocca, è lieve, bevibile, lineare, un po’ puntuto sul finale. Piacevole  nel ricordo. 88

Tiezzi Vigna Soccorso: Quel granato che affascina alla vista. Un po’ timido al naso, ritroso, fa scoprire poco a poco la confettura di more e quella di ribes. Ricordi antichi in bocca, una lieve flessione che lo porta ad essere levigato, cremoso, per un finale che lo trova poco reattivo  salvo quella bella vena acida. 89

Val di Suga Poggio al Granchio: Luminoso nel suo essere granato. Poi il bosco dove si incontrano i frutti di bosco, l’alloro e il muschio, magari con cenni balsamici. Al gusto è vivace, per un nerbo acido intrigante, carnoso, nei tannini croccanti. Sul finale si riposa. 91

Val di Suga Vigna Spuntali: Bella la luminosità del colore granato. Curioso il naso, così suadente, una sorta di coro polifonico a più voci che parte piano: mirtilli, terra e viola, un po’ appassita ma è lei. Appetitoso: voglia proprio di berlo. Il finale è in lieve aumento. 93

Val di Suga Vigna del Lago: Limpido da manuale alla vista. Poi sembra l’apertura dell’armadio con la canfora, ma solo all’inizio, meglio il passaggio in cucina con la prugna essiccata, abbinata alla nocciola. Si rallegra nel finale per la freschezza ma preferisce ritirarsi presto. 89

Verbena: Un po’ cupo alla vista, sembra un granato arrabbiato. Non a caso si concentra molto, la cotognata impera insieme a prugne essiccate e confettura di more. Nella bocca  si rilassa di più, trova un po’ di calma, per un tannino che non è scomparso e dà forza alla parte sapida. Finale in bello spolvero. 88

Villa al Cortile: Un po’ ombroso alla vista, poi il naso sembra di entrare in un caffè veneziano: caffè e boiserie imperano. Belle donne truccata sembra di sentire chiudendo gli occhi, e in bocca la scomposizione regna sovrana. Affaticato raggiunge il finale, ma ancora integro. 84

Banfi Poggio alle Mura: Una vista più rock, moderna nel rubino che sta virando. Fa conto di stare in campagna e incontrare una mucca: sentori animali, poi si passa dallo steccato dove nasce anche la salvia e la mora. Fresco l’impatto in bocca, nervoso, penetrante, tannino in bello spolvero per un finale che lo trova sempre in corsa. 90

Fattoria dei Barbi: Distinto e vecchio stile nel guardarlo nel suo granato. Timido o ritroso? Se la tira o è davvero riservato? Poi tira fuori il tabacco, conservato nella borsa di cuoio. Eccolo il cioccolatino con la ciliegia inside. Ma tutto questo non frena una  bella vivacità gustativa, una voglia di essere sempre attivo, una bella forza di spinta. 91

Bottega: Pallido e assorto nel suo colore scarico. Sono le scarpe ricche di terra fresca la prima impressione al naso, poi la carne tolta dal frigo, il dattero ancora vivo. Austero in bocca: docile per i tannini ma concentrato. Si svolge con calma, senza prolungamenti eccessivi. Il finale è molto rilassato. 88

Camigliano Gualto: Si fa vedere bene attraverso, il granato limpido. Liquirizia che prevale, poi inchiostro, quindi tabbacco ed anche il cuoio: sembra uno studio di fine Ottocento. La bocca è succosa, più evidente nella parte acida, il tannino si sostiene. E’ intrigante e godibile. 90

Campogiovanni Il Quercione: Il colore mette quasi soggezione, ammaliante e convincente nel suo granato intenso. Fiori del pot pourri di Santa Maria Novella, poi la ciliegia ancora viva e matura, quindi tocco balsamico e anche mentolato. Bel grip in bocca, fresco e senza eccessi, finale in bella accelerazione. 95

Canalicchio di Sopra: Il colore e di un granato poco evidente. Ematico e carne in evidenza, ferroso, poi frutti nitidi come mirtillo e ribes. In bocca la purezza ben espressa, il tannino sincero, la freschezza evidente e piacevole. 93

Canneta: Il vestito è un po’ ordinario nel granato da grandi magazzini. Il mondo vegetale che si esprime nel cardo e nel peperone, nel sedano e nelle erbe come la salvia. La bocca è fresca, molto vitale, un po’ spigoloso nel carattere. Il finale è fresco ma non si dilunga tanto. 84

Cantina di Montalcino Riserva Franco Ambrosino: Una vista pulita e piena, un granato vivace. Naso di buona integrità, tutto arriva composto, come la ciliegia amarena, poi la fragola con zucchero, quindi  una freschezza gradita in bocca, quasi attesa, per un finale bevibile. 89

Capanna: Sembra il giovane provocatore con il colore rubino acceso. Molto  heavy al naso, con ferro e cuoio, poi frutto spremuto senza ritegno, dalla ciliegia al ribes. In bocca una pennellata iniziale notevole, poi si perde appena nella freschezza recuperando nel finale. 90

Caparzo: Luminoso nella sua visione granata. Compresso come un palloncino nel naso. Tutto fitto, tutto attaccato, si svolge con fatica: frutti che si attaccano alle spezie e alla terra. In bocca è caldo e sodo, ha tanta voglia di esprimersi ma ancora non lo fa. 86

Casisano Colombaiolo: Ha segni di gioventù nel mostrarsi ancora rubino e limpido. Ed in effetti rockeggia al naso, con tanto timo e alloro a profumare la ciliegia e il ribes. Sprint in bocca con freschezza invadente e poi integrata, il tannino che si mostra sottile, un finale bevibile. 91

Castello Tricerchi: Un po’ sembra il frate del convento con un saio molto scuro. Il naso è un canto appena stonato, con una confettura eccessivamente matura, ma poi la speziatura lieve lo fa riprendere un po’. E caldo e sodo in bocca, discreto e si congeda in silenzio. 83

Ciacci Piccolomini d’Aragona Pianrosso: Un’eleganza di altri tempi nel colore, un vestito da cocktail anni sessanta: Discrezione aurea al naso, tutto si apre con calma: frutti di bosco, poi timo e maggiorana, quindi minerale. Cremoso all’impatto gustativo, buono nella sua docilità, ma fresco e intenso. Il finale è in piena forma. 94

Col d’Orcia Nastagio 2013: Un colore tra demonio e santità, un rubino che si mescola al granato. Olfatto ferroso: poi ciliegia e prugna. La bocca è discreta, non invadente, forse anche troppo riservata e timida, ma la sostanza di tannino e sapore arriva sul finale. 90

Col d’Orcia Poggio al Vento 2012: Vuole ammaliare alla vista con il suo colore discreto. Poi al naso si libera leggiadro, sembra il vento che distribuisce nel bosco petali di fiori e frutti di bosco. In bocca ha pienezza e gusto. Delicato e lieve nel suo svolgersi. 94

Collemattoni Vigna Fontelontano: Un rubino che deve decidersi a diventare granato. Un complesso aromatico che concentra la terra e i fiori, il pane e le rose (ops!) ovvero il frutto e la spezia. Delicato l’impatto, cremoso il gusto, vivace il sapore. 92

Cordella 2012: Un ombra che cammina su Parigi di notte, alla vista. Sarà per questo che non si esprime, rimane un gatto che cammina sotto i tetti, terra e concentrato di frutti misti. In bocca continua a voler stare muto. Peccato. 82

Donatella Cinelli Colombini: Quel colore che sembra cangiante e rimane lì, nel suo granato deciso. Poi il naso che viene stupito da note fruttate e minerali, di cuoio e pelle. Ingresso docile e silenzioso, si esprime con molta timidezza iniziale, per poi dare il meglio di se’ in un retrogusto che sorprende. 91

Elia Palazzesi Collelceto: Un rubino che tende a virare moltissimo sul granato, ma tanto limpido. La carne si sente, come la pelle di una borsa, magari caduta per terra. Delicato il gusto, sottile e morbido, con cenni cremosi. Il finale è salino e convincente. 90

Fanti Le Macchiarelle: Emaciato quasi nella sua leggerezza visiva rubina. Cerca di far emergere tutto il potenziale fruttato, di ribes, mirtillo e ciliegia, senza strafare, aiutato da qualche cenno di menta. La bocca è interessante, varia dal tono fresco e fruttato alla polpa solida. 90

Gianni Brunelli Le Chiuse di Sotto: Che bella luminosità alla vista: rubino e sottile. Integro al naso, compatto, e sodo, dove la ciliegia sembra marinata nella salvia e nel rosmarino con cenni di menta. In bocca si svolge delicato, tannini finissimi, gusto avvolgente. Finale coinvolgente. 93

Il Poggiolo Poggiolo: Un granato vivace alla vsita, non spento ma evidente. Faticoso al naso, non si esprime bene, è compresso e non si apre. Chiuso e cocciuto E così risulta in bocca vorrebbe dire ma resta zitto. 82

La Fornace Origini 2014: Colore rubino intenso. E che freschezza olfattiva: frutti neri e macchia mediterranea. Bella la densità e la sostanza in bocca, un tannino sottile e intenso. Il finale è in piena forma. 93

Il Poggiolo Terra Rossa: Un colore granato deciso, una nota visiva evidente. La ciliegia è matura, intensa, nobile con la speziatura di cannella. Bocca morbidissima e lieve, succosa, vitale fresca. Bello il finale che lascia tanta voglia di bere. 90

La Fiorita: Granato al tramonto. Poi l’incontro con un pellettiere che fuma il sigaro e note ferrose di carne come bresaola. In bocca si scatena, è vivo e vegeto, ricco di salinità e gradevolezza fruttata per un finale intenso. 93

La Fornace: Tra il lusco e il brusco, tra rubino e granato alla vista. Frutto pieno di confettura di more e ciliegia, di spezie fini come ginepro e pepe bianco. Un gusto sottile, un tannino finissimo, un finale succoso di buona potenza. 91

La Fortuna: Il colore è ordinario ma non certo indifferente. Fine la ciliegia, avvertibile il mirtillo, accennata la mora. Poi la maggiorana. Fresco in bocca, la dimensione è di quella vivaci. La bocca è succosa intrigante. Finale lungo. 91

La Fortuna Giodi: Un bel granato leggero guardandolo. Poi un naso che penetra sulla parte fruttata sotto spirito: e lì si rivela di carne e di spezie come chiodi di garofano. La bocca? Definita e piena, succosa, tannino fine. Finale lungo. 92

La Gerla: Sul colore è intrigante, perché tende a virare dal rubino al granato. Poi il naso vuole stupire: il cioccolato bianco si mescola al caffè, la pelle vuole fare da base al ginepro, il frutto è maturo. In bocca è vivace e succosa. 89

La Lecciaia: E un granato lieve, è un fruttato intenso, una ciliegia carnosa, una forte prugna. La bocca è molto ricca, viva, succosa. Il finale è in piena vivacità. 89

La Lecciaia Vigna Manapetra: Tende a voler essere un po’ snob sul colore: granato. Erbe officinali, cenni di prugna sotto spirito, bocca di gradevole densita. Il finale è integro, ricco e sottile. 90

La Palazzetta: Lo guardo e penso al west. Lo annuso e penso a Cocco Bill per il tamarindo, la polvere da sparo, l’aranciato. In bocca lo trovo vivace, curioso, con un tannino pervicace che non se ne vuole andare: Peccato perché ha polpa e struttura. 88

La Poderina: Gioca su un colore molto vivace, porpora tendente al granato ma poco. Variegato di frutta: sembra una gelateria ma è vino, perché il tocco di vaniglia rimane. In bocca è fruibile, succoso e epieno. Nel finale è rilassato. 89

La Rasina Il Divasco: Intenso e vivace al colore, potente e compresso. Confettura di more e di mirtilli, di erbe aromatiche. In bocca è succoso e vivace, pieno, è tannino sottile, è grintoso, soddisfacente. 90

Le Macioche Famiglia Cotarella: Che vista limpida con un rubino cangiante al granato! Il naso è potente e deciso, la ciliegia senza ritegno. Bocca sottile estremamente bevibile, fresca invidiabile. Il finale è lungo e succoso. 92

Lisini: Colore da accademia: quel rubino che ti porta e pensare, senza esserlo, granato! Naso di macchia medieterranea netta: alloro, salvia, rosmarino e terra. Bocca integra succosa, vivace, tannino ben articolato, ovvero, fine e sottile: il finale è lungo, davvero. 92

Lisini Ugolaia: La noce moscata si fa viva al naso, sembra un cocktail negroni da Giacosa, frutti sotto spirito ed erbe aromatiche. In bocca è delicato, fine, pieno ma non immenso. Il concetto di eleganza. 94

Mastrojanni Vigna Schiena d’Asino: Quel ramo del colore rubino che vira al granato…quel naso che guarda la roccia e il minerale prima della frutta. Quella bocca sottile e succosa che ama il piacere gustativo di bilanciamento. Il finale è poderoso e articolato. 94

Mocali: Se il rubino vira al granto ci siamo. Il naso è un po’ nascosto, una fatica a farlo esprimere. E poi va bene il frutto, va bene il fiore, ma la bocca? Tannino acceso, acidità forte, sensazione di bevibilità ma stancante. 86

Palagetto: Se il colore vuole giocare, il naso lo supera: le arance amare da vermouth al naso, poi il frutto maturo, quindi il frutto pieno. La bocca è matura ma non si esprime, appare stanca. Il finale è godibile ma non duraturo. 84

Palazzo: Granato sottile e lieve. Il naso impone attenzione: come entrare in una serra e poi bere un tè aromatizzato ai frutti di bosco. Poi la bocca è sottile, fine e delicata. Il finale è piccolo. 89

Pian delle Querce: Attira il colore rubino: Affascina il gioco tra burro, cioccolato, marmellata e pane all’olfatto. Vive bene la parte succosa della freschezza vinosa. Gustoso e calmo sul finale. 90

Pian delle Vigne Vigna Ferrovia: Molto smart alla vista rubino controcorrente. Naso di frutto deciso e pieno, tannini carnosi ed evidenti, piacevole succosità. Finale dolce e docile. 92

Piancornello Podere del Visciolo: Bello vederlo giovane  sul rubino antico. Ganzo sentirlo ai profumi bloccato sul frutto: solo dopo fa percepire il frutto entusiasta, poi in bocca è caldo vivace, sodo, con tannini moto fitti. 91

Podere Brizio: Una vista giovane, fatta di rubino molto scarico. La frutta è vera, la ciliegia è gustosa, il corpo è vivace, il tannino è vivo. La bocca è succosa. Finale serrato, anche troppo. 89

Poggio Landi: Che colorino intrigante, un cangiante fatto persona. Un naso sincero, fatto di ciliegia, e magari mirtillo e poi cuoio. La bocca è succosa e varia, intrigante e piena. Il finale lo trova in pena appetibilità. 90

Podere Le Ripi: Un bel colore porpora, vivace, con una limpidezza invidiabile. Concentrato di frutti rossi al naso, una bella tuffata nel cestino di frutta. La bocca è sottile, dinamica e varia, levigata senza orpelli. Finale invidiabile. 93

Podere Martoccia: Quel rubino dalla vista discreta, quel naso in cui il frutto prevale. Sono frutti di bosco ed è la discreta sensazione minerale che fa capolino. Buon frutto concentrato senza orpelli, buon finale prolungato. 90

Poggio di Sotto: Intrigante, il colore promette bene: rubino e versi granati. Ma poi il naso: dalla buccia di pomodoro alla ciliegia croccante, dal tocco vegetale del peperone alla freschezza balsamica. Una bocca tonica, vivace, fresca e soda. Il finale è potente senza strafare, lungo e gustoso. 95

Querce Bettina: Un granato lieve nella limpidezza e deciso nel colore. Si concentra bene la parte fruttata, tira fuori i frutti di bosco e il resto. In bocca è semplice, gustoso, lieve. Il finale è potente e caldo. 90


Renieri: Bel colore granato limpido, un giusto approccio. Poi un naso minerale e deciso, una sorta di roccia  bagnata, una mora spiaccicata sopra. Bocca viva, salina. Finale piccolo. 92

San Lorenzo: Rubino intrigante e naturale alla vista, con le sfumature anche granata. Poi  il naso ricorda la confettura di lamponi e fragole: in cucina, l’affumicato lieve del camino, il tavolo di legno, il cuoio della borsa. In bocca è caldo e succulento, quasi carne al sangue. 93

Santa Giulia: Una nota visiva granata lieve, un naso che delizia di fiori, ciliegia e mirtillo. Fresca e vivace è la bocca, delizioso il suo incedere per un finale non immenso ma bello. 93

Sassodisole: Un bel granato vivo. Intenso il naso: prima vegetale di peperone, poi  frutti come susine e more. Vegetale imperante che in bocca diventa scomposto, amarognolo e lieve. 82

Scopone: Bello a vedersi deciso e ricco. Fruttatissimo, di note decise e piene  dalla mora alla prugna, passando per il ribes. Ed anche note di inchiostro. Bocca? Sapida, tannica, mica facile, ancora impetuosa e giovane. Ricco ma faticoso da gestire. 89

Sesti Phenomena: Una sorta di vaso da mago, osservare il colore granato: denso ma lieve, cangia con fatica. Sorta di china, poi tamarindo, quindi frutti che si fanno vedere. Bocca lieve e succosa godibile. Finale pieno. 90

Solaria Patrizio Cencioni: Sempre vivo alla vista, sempre granato lieve. Un naso vivo, di frutti neri, pieno, espressivo. In bocca è caldo e succoso, integro, invitante. Finale di buona lunghezza. 90

Talenti: Semplice alla vista, un colore rassicurante. Naso vivace e pieno, potente di frutti di bosco. La bocca è sapida, invitante e decisa. Il finale è in bellissima progressione. 93

Tassi di Franci Franca Franci: Un colore antico nasconde storie moderne. Come un naso di viola vera, non l’essenza della nonna, o come il frutto maturo e non essiccato, la ciliegia e la  fragola. La bocca è calda e soda, la densità adeguata, il finale succoso e regolare. 93

Tenuta d Sesta Due Lecci est: Un granato leggero che mi fa pensare. La carne sbucciata sulla roccia e tira fuori il sangue. Un frutto maturo e deciso. La bocca è sapida e costante, tannino fine, lunghezza assoluta. 95

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Leonardo Romanelli

“Una vita con le gambe sotto al tavolo”: critico gastronomico in pianta stabile, lascia una promettente carriera di marciatore per darsi all’enogastronomia in tutte le sfaccettature. Insegnante alla scuola alberghiera e all’università, sommelier, scrittore, commediografo, attore, si diletta nell’organizzazione di eventi gastronomici. Mescolare i generi fino a confonderli è lo sport che preferisce.

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Radici

circa 5 anni fa - Link

Che brutto giorno, però, per Montalcino... :-( Arrivederci, Gianfranco. Onorato di averti conosciuto.

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