Andare agli Atelier del vino 2018 di Varese come a una sfilata di moda

Andare agli Atelier del vino 2018 di Varese come a una sfilata di moda

di Giorgio Michieletto

A Varese sei più vicino a Lugano che a Milano. A Villa Andrea Ponti, sul colle di Biumo, l’Ottocento esplode in un giardino all’inglese illuminato dalla primavera che soffia dalle Prealpi. Luce bianca riflessa dal lago di casa fin dentro il bicchiere. Attorno Porsche e camicie lucide. Partecipiamo a “Gli Atelier del vino 2018 – Wine Tasting Varese” con lo stesso spirito di un tour de force fra le sfilate della settimana della moda milanese: dentro, fuori; su e giù; foto, applausi e via. Passerella – cinque minuti ed è tutto finito – altri applausi e ripetere.

Tutto scorre sul catwalk (e fra i banchetti di degustazione), molto si dimentica, qualcosa resta impresso come un flash che ti scatta negli occhi. Mood della giornata: candida eleganza. Total white. Sole di primavera al Nord.

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Contratto Riserva Special Cuvee Pas Dose 2009. (90% pinot nero, 10% chardonnay)
Vecchie vigne a Loazzolo e Costigliole. Fermentazioni solo con lieviti indigeni. Pinot nero in acciaio fino alla bottiglia, lo chardonnay matura per 7 mesi in botti di rovere da 225 l. Sei anni sui lieviti. Grande personalità già nella bollicina. Frutta secca e miele, nocciole, cedro, mimosa, mandarino. Freschezza immensa, ma anche avvolgenza e morbidezza: agile e di classe come il levriero di Trussardi.

Quadra, EretiQ 2012, dosaggio zero. (48 mesi sui lieviti. 95% pinot bianco, 5% pinot nero)
E lo chardonnay? Decapitato… Alla faccia della Franciacorta! Agrumi, frutta fresca e fiori bianchi, macchiati di frutti di bosco.
Idea shock e vincente come i modelli di Gucci che sfilano con le teste mozzate.

Marisa Cuomo, col suo Costa d’Amalfi Furore Bianco Fiorduva 2016, è ormai una primadonna del vino italiano: Miuccia Prada style.

Gulfi Carjcanti 2014 (carricante con piccolo saldo di albanello)
Ha un naso complesso di agrumi, tropicale, macchia mediterranea, melone, capperi. Grande freschezza e persistenza: dall’atelier diretto in cantina, da riprovare anche in evoluzione. Limoni e Sicilia Dolce & Gabbana.

Bianchello del Metauro Superiore Andy’s 2014.
È luce calda, vortice di colore in bocca. Rosa gialla, fiori secchi e cioccolato bianco, miele, sambuco, vaniglia e finale di cedro e mandorla. Equilibrio fantastico: morbidezza e finale fruttato lunghissimo. Maturazione sei mesi in tonneau con batonnage: non filtrato. Caldo d’estate in tutte le stagioni: dal risotto zafferano e porcini alle linguine all’astice. Ricercata semplicità e impatto esplosivo, stile Missoni.

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Giorgio Michieletto

Giornalista professionista: ieri cronaca nera, oggi rosa. Ieri, oggi e domani: rosso, bianco & co. Varesino di nascita e cuore, milanese d'adozione e testa. Sommelier Ais. Se c'è una storia la deve raccontare.

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